18 marzo 2010

Caro candidato Presidente, che ne farà della So.Ri.Cal?


Caro candidato Presidente,
Il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”, parte integrante del Forum nazionale dei movimenti per l’acqua sostiene da sempre la campagna per la diffusione della cultura dell’acqua come bene comune e il processo di ripubblicizzazione dei servizi idrici.
Al Coordinamento Calabrese aderiscono numerosissimi cittadini e diverse associazioni (ambientaliste, cattoliche, di volontariato, operanti nel settore sociale ed a difesa della legalità) che hanno raccolto decine di migliaia di firme a sostegno della legge di iniziativa popolare “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico”, presentata nel luglio 2007 al Presidente della Camera e oggi in discussione alla Commissione Ambiente.
In risposta alla privatizzazione dei servizi idrici disposta con l’art. 15 del D.L. 135/09, il movimento per l’acqua (costituitosi in Forum nel 2006) - utilizzando lo spazio accessibile (cioè quello pubblico), fisico (le piazze) e virtuale (siti internet, facebook e blog) - ha raccolto in pochi giorni 45.000 firme a sostegno dell’appello per chiedere ai parlamentari di non convertire in legge il D.L. 135/09. Ma la fiducia posta dal governo ha “ingessato” il voto e il decreto è stato approvato con 302 voti a favore e 263 contrari), aumentando la distanza fra i cittadini e le istituzioni e contribuendo a rafforzare l’immagine di una politica con la quale sempre più persone trovano difficile identificarsi. Per superare il “disorientamento” il Forum ha esplorato altri possibili percorsi coinvolgendo gli altri livelli istituzionali (Comuni, Province e Regioni).
Alle Regioni è stato chiesto di impugnare l’art. 15 del D.L. 135/2009 dinanzi alla Corte Costituzionale sulla base, fra le altre cose, della mancanza dei requisiti di necessità e urgenza per l’emanazione dei decreti-legge (art. 77 della Cost.) e per la violazione della suddivisione delle competenze fra Stato e Regioni (artt. 117 e art. 127 della Cost.). A oggi, hanno annunciato il ricorso la Puglia, le Marche, il Piemonte e la Liguria mentre altre Regioni stanno valutando l’ipotesi.
Nel contempo sono state avviate delle petizioni popolari per chiedere a Province e Comuni titolari del servizio di introdurre nei rispettivi Statuti il principio dell’acqua come bene comune e diritto umano inalienabile e del servizio idrico come servizio di interesse generale, privo di rilevanza economica, da gestire attraverso soggetti di diritto pubblico.
Nella nostra Regione numerosi Comuni hanno emanato delibere in tal senso ed alcuni (Caulonia, Squillace, Spezzano Sila, ecc.) hanno anche modificato il proprio statuto stabilendo il servizio idrico privo di “rilevanza economica”.
Alla preoccupazione di tanti Calabresi non è però seguita un’eguale attenzione da parte dell’amministrazione Regionale.
Come noto nella nostra Regione la gestione degli acquedotti è stata affidata alla So.Ri.Cal. S.p.A., società mista nella quale la multinazionale francese Veolià (leader anche nella gestione dei rifiuti, vedi inceneritore di Gioia Tauro) ha il 46,50%.
Le problematiche ed i tanti punti oscuri della gestione attuale (tariffa dell’acqua, mutuo Depfa bank, crediti pregressi, trasparenza) sono stati oggetto di forti critiche da parte di tutti gli schieramenti eppure nessuno è riuscito a fare chiarezza su questa gestione dando le necessarie e dovute informazioni a tutti i cittadini Calabresi.
L’esempio della Calabria è peraltro tipico della gestione “privata” dell’acqua dove di partecipato non vi è nulla e dove le decisioni vengono prese all’interno del consiglio di amministrazione e non nei civici consessi.
Come Coordinamento non vorremmo che, ancora una volta, la nostra Regione resti indietro a quello che è ormai il sentimento popolare e cioè il ritorno ad una gestione pubblica dell’acqua.
Basti pensare a riguardo che la stessa multinazionale francese che in Calabria fa “affari” con le Nostre Acque è stata messa alla porta, dopo 25 anni di gestione, nella propria città e cioè a Parigi.
Il prossimo 20 marzo a Roma ci sarà una manifestazione nazionale, che si prevede partecipata, nella quale sarà annunciata la raccolta di firme per il referendum abrogativo in favore di una gestione delle acque pubblica e quanto mai partecipata.

Per questi motivi Le chiediamo :

- di esprimersi in merito alla questione, esplicitando se Lei e la Sua coalizione siate o no a favore di una gestione del servizio idrico affidata esclusivamente ad enti di diritto pubblico con meccanismi di partecipazione cittadina in quanto servizio pubblico locale privo di rilevanza economica.


Come Coordinamento Calabrese riteniamo che l’acqua sia un bene comune che appartiene a tutti gli abitanti della terra e che a nessuno dovrebbe essere concesso il diritti di appropriarsene. E’ preoccupante che l’acqua sia considerata un bene economico e che il suo valore sua definito dai meccanismi del mercato.

Cordiali Saluti

Coordinamento Calabrese acqua Pubblica “Bruno Arcuri”

2 commenti:

Anonimo ha detto...

intervento di Emilio Grimaldi alla conferenza stampa sulla Sorical e sull'acqua pubblica:

LA SORICAL, UN MOSTRO A TRE TESTE

Buon giorno a tutti,


Laudato si', mi' Signore, per sor Aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Questo cantava il Santo dei poveri. E così recita il primo testo della Lingua italiana. Siamo nel 1226. A quasi 800 anni possiamo dire, senza timore di essere smentiti, che l’acqua non più pura. È sporca. E non è solo un discorso di qualità. Sporca di consulenti. Di investimenti. Di lavori straordinari. Sporca di soldi.
E tutto a spese nostre. Senza darci nemmeno la possibilità di rendercene conto. I dati. Le leggi. Della Regione Calabria. Del governo centrale. Del Cipe, comitato interministeriale della programmazione economica. I decreti che prima citava Giovanni Di Leo io speravo non fossero veri. Ma ahimè, lo sono. Hanno fatto degli imbrogli con l’acqua.
La nostra non è solo una campagna idealistica sull’acqua pubblica, come bene comune. I signori della Regione Calabria e della Veolià hanno bypassato le leggi vigenti.
La questione della tariffa, modulata, aggiornata, per esempio. Riformulata con calcoli sibillini quando non dovevano essere fatti.
Voi sapete, per esempio, quanti sono i consulenti che ha assunto la Sorical in questi anni? Credo di no. E nemmeno io. Per la semplice ragione che non si deve sapere. Sapete chi dovrebbe controllare la Sorical? Degli impiegati della Regione parcheggiati in alcuni uffici senza fare nulla. Che prima stavano al loro fianco, a quelli della Sorical, a Germaneto. Poi quando si sono accorti che erano dei vicini scomodi, cioè, che non rispettavano le regole del buon vicinato perché ne sapevano più di loro, li hanno fatti trasferire a via Crispi, presso l’assessorato dei Lavori Pubblici, con a capo Luigi Incarnato, del partito Socialista, guidato dal segretario Riccardo Nencini. Costui qualche giorno fa ha detto che il suo partito sta rivedendo la concezione dell’acqua come risorsa pubblica. Finalmente qualcuno di sinistra si sta rendendo conto delle sue radici.
Ma questo Incarnato non lo sa ancora. Qualcuno dovrebbe dirglielo. Se dovesse essere rieletto, in ogni caso, nessuno gli potrà vietare di cambiare partito. Punto e capo.
Sapete, la Sorical ha ricevuto un prestito di circa 250 milioni di euro dalla Depfa Bank. Dell’affare non si sa niente. Cioè, alle insistenti richieste di chiarimento dei cittadini, del coordinamento Bruno Arcuri, nessuno ha ritenuto opportuno dare una risposta. Quando non si vogliono dare delle risposte sacrosante su argomenti che riguardano la collettività è doveroso pensare al peggio. Che a fare da garante, molto probabilmente, è la stessa regione Calabria. Cioè tutti noi.

emilio grimaldi ha detto...

(2a parte)
La commissione Serra-Riccio quando si occupò della sanità calabrese ebbe a dire, del centro di eccellenza di oncologia, la Fondazione Campanella, che era un “mostro giuridico”. Ammesso e non concesso che sia difficile superare, in giurisprudenza, la definizione data alla Fondazione, una società privata che gode di finanziamenti pubblici sulla parola, è doveroso pensare che se la Procura si dovesse un giorno occupare, come si deve, della Sorical potrebbe azzardare una denominazione analoga. Avrei già un suggerimento. UN MOSTRO A TRE TESTE: Regione Calabria, Veolià e Sorical, infine, la combinazione delle prime due, di teste. Con l’ente pubblico che stila le tariffe che i comuni pagano alla Veolià e a se stessa.
Vi ricorderete dei manifesti apparsi in alcuni comuni quest’estate. Che minacciavano gli enti locali di ridurre l’acqua a quelli morosi, cioè a quelli che non avevano ancora accettato di presentare un piano di risanamento del debito? Ebbene. A parte la natura abnorme del provvedimento c’è un particolare che merita molta attenzione.
Dalla formazione degli Stati di diritto non si è mai verificato che un privato potesse imporre un qualcosa da fare al pubblico. Gli amici avvocati, se sbaglio, mi possono correggere. Fanno eccezione le sentenze dei giudici quando decretano risarcimenti a favore dei singoli cittadini. Ma i giudici, in verità, rappresentano lo Stato, cioè il pubblico.
La potestà autoritativa, dunque, appartiene solo al pubblico. Con la Sorical si sta verificando quello che nemmeno il più fantasioso degli anarchici abbia mai potuto immaginare.
Certo, la Sorical non è solo privata è anche pubblica. E qui casca l’asino. Le decisioni le prende il socio privato, Veolià, e il pubblico si accoda. L’accontenta. Dovrebbe controllarla. E invece è il suo servo.
A mio modesto parere con il ritorno dell’acqua pubblica, considerata come bene pubblico, lontana dalla concezione di bene economico dei venditori all’ingrosso della Veolià, la Calabria non risolverà tutti i problemi che l’affliggono. Ma, certo, potrà potenziare la sua risorsa. Realmente, e non fumosamente come adesso.
Perché dico fumosamente? Per rendervi l’idea, vi ricordo un fatto capitato proprio qualche giorno fa. A Reggio Calabria finalmente hanno aperto la Diga sul Menta. Passerella di Loiero e di Geppino Camo, presidente della Sorical. Come sapete siamo in piena campagna elettorale. Ebbene, contemporaneamente il vicesindaco di Reggio Calabria, candidato insieme al sindaco e allo stesso Loiero alle prossime regionali, ha indetto una conferenza stampa sul fatto che l’apertura della diga, invece, “è una truffa elettorale”. Ora, per risolvere l’inghippo si potrebbe chiedere a Mario Campanella, consulente della comunicazione della So.Ri.Cal, che è anche portavoce del Pdl calabrese. C’è qualcosa che non va. Osserverete. Certamente un eufemismo.
Un mostro a teste, che a volte si diverte a prendere le forme anche dei singoli associati.
Liberiamocene!