18 luglio 2011

L'Ordine della Torre Cavallara


Ci inerpichiamo per una collina del quartiere Aranceto di Catanzaro che dà sul Golfo di Squillace. La salita è ripida. Rischiamo di rovesciare pericolosamente all’indietro. Ci aiutano le erbacce a sostenerci. Raggiungiamo la vetta. Un paesaggio mozzafiato. A sud il mare, a Nord i ponti di Catanzaro città. In mezzo una Torre, la cosiddetta Torre Cavallara di Lido, secolo XVI. Una fortezza ormai alla deriva. Era una punta del sistema difensivo della città. Anche lei fece la sua parte nell’eroica resistenza dei catanzaresi contro i francesi nel 1528. Tanto che si meritò il titolo di “fedelissima” dal sovrano del Sacro Romano Impero, Carlo V, e l’autorizzò a fregiare il proprio stemma con l’aquila imperiale.
Ci avventuriamo. Ha una pianta quadrangolare. Distribuita su due livelli. Al secondo si accedeva per una scala esterna ad arco che finiva su un ponte levatoio, ormai scomparso. Il pian terreno è ancora in buone condizioni. Un grosso pilastro al centro la mantiene ancora in piedi. Al suo interno resti e indizi di un passato recente. Fino a dieci anni fa, secondo l’indagine della procura di Catanzaro. Campeggia sulla parete una figura androgina. Tre corna sulla testa. Quella centrale conserva ancora i motivi del fuoco. La fiaccola di Lucifero. Ali di corvo. Seno femminile. E piedi caprini. Il caduceo ermetico (che rappresenta il principio panteista che fa coincidere il bene e il male), al posto dei genitali, è ormai consumato dal tempo. E’ l’immagine simbolo dell’ “Ordine del triangolo nero”, una setta satanica. Era lì, quasi certamente, che si riunivano i suoi seguaci una o due volte al mese per “celebrare le messe e i vari riti in onore di Satana”. Il virgolettato appartiene al testo di un sito internet, oscurato dopo pochi mesi dalla sua creazione e fondato da uno studente di Catanzaro che si faceva chiamare “Zergo”. Sull’home page c’era scritto: “Noi crediamo realmente nell’esistenza di Satana, ma non come raffigurazione di noi stessi, bensì come vero dio al quale riportiamo adorazione”. L’indagine conoscitiva fu diretta da Roberto Coppola, vice questore e dirigente della Polizia giudiziaria della Procura presso il Tribunale di Catanzaro, che si avvalse della preziosa consulenza di uno dei maggiori studiosi italiani di esoterismo, Giuseppe Cosco, catanzarese, scomparso a soli 52 anni nel 2002. Pure il triangolo è rimasto. Piccolo, in realtà, rispetto all’importanza che deteneva. Un triangolo dentro un cerchio. È lo stesso consulente a spiegarlo in un’intervista tutt’ora consultabile sul suo spazio web: “Il triangolo nero dentro al cerchio loro dicono che: “rappresenta l’adorazione dell’uomo verso i piaceri della carne e del sangue”. A tal proposito è anche interessante quanto afferma, sempre nel loro sito, Alucard, un adepto: "sono un ‘Adoratore del Sangue’: Me ne cibo e lo considero molto stimolante nei rapporti intimi". Il sangue è la parte dell’uomo che contiene il principio vitale, anche per i satanisti. Bevendolo si può acquistare, secondo loro, la sua soprannaturale qualità. Il triangolo è, per i satanisti, uno strumento per la manifestazione degli spiriti, rappresenta la trinità, intesa come tripla natura del nostro mondo (mentale, psichica e fisica)”. Non possono mancare le croci capovolte che simboleggiano “l’opposizione alla croce di Gesù Cristo”. E poi altre scritte di difficile interpretazione. Dei piatti di plastica testimoniano un banchetto di poco tempo fa. Forse degli aderenti? L’inchiesta da lì si sparse a macchia d’olio in tutta la provincia di Catanzaro. Ad Acconia, frazione di Curinga, gli investigatori scoprirono in un edificio d’origine medievale gli ingredienti di una messa nera fresca fresca. Un gatto nero sacrificato per la causa: l’inneggio a Santana, incorniciato da una stella a cinque punte, appeso alla parete. Al centro del salone una tavola disegnata per terra. Secondo l’esperto si tratta di un’“Ouija”, caratterizzata da lettere e numeri. Che serve per “far comunicare con gli spiriti” il membro designato dalla setta, una sorta di “channel”, cioè colui che “ha la capacità di aprire un canale tra questo mondo e gli altri”. Un circolo magico a tutti gli effetti. Pericoloso, avvisa la Chiesa cattolica, perché si rischia di cadere in balia del demonio, oltre che del peccato, s’intende. La Costituzione, invece, garantisce la libertà di culto, a patto che non vengano compiuti atti che violano le norme penali. E durante i riti satanici gli abusi sono il piatto principale. Abusi psicologici, fisici, sessuali, fino ad arrivare all’omicidio. Non solo, ma il vilipendio dei cadaveri risulta un passo importante per inneggiare all’angelo decaduto. E nel cimitero di Santa Maria, giù dalla Torre Cavallara, in quello stesso periodo, diversi furono gli episodi di profanazione delle tombe, con delle sorprese. Organi di animali ancora sanguinanti e carcasse di povere bestie carbonizzate e all’uopo innalzate come la Croce di Cristo.
Ma la scoperta più sconvolgente si presentò nei locali della facoltà di Farmacia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, di stanza a Roccelletta di Borgia. Fu uno scandalo. In molti si strapparono le vesti quando sarebbe bastato avere degli occhi più guardinghi. Bene. Furono rinvenuti un disegno, raffigurante la dea Iside, e una scritta a lei dedicata. È sempre Cosco che ci spiega i motivi più profondi di questa peculiare venerazione. “Iside, la più importante delle divinità egizie, è spesso raffigurata, secondo il mito riferito da Plutarco (De Iside et Osiride, 12, 19) alla ricerca del corpo di suo fratello, e allo stesso tempo sposo, Osiride, ucciso e poi fatto a pezzi da Seth e gettato nel Nilo, che la dea restituisce alla vita col suo soffio divino. E’ anche frequentemente rappresentata mentre tiene in braccio e allatta il figlioletto Horus. Iside è, pure, la protettrice dei defunti. In epoca ancora più antica era considerata la dea che proteggeva il focolare. Essa fu adorata in Medio Oriente, in Grecia, a Roma e in tutto il bacino del Mediterraneo come la dea suprema. In tutti i circoli esoterici è considerata come l’Iniziatrice, incarnante il principio femminile, che detiene il potere della vita, della morte e della risurrezione. Sua rappresentazione è la croce cosiddetta ansata o Ankh, oppure nodo. Una sua valenza infera si è fatta luce nella vicenda di Castelluccio dei Sauri (Foggia), che ha visto sul banco degli imputati due giovani studentesse, Annamaria Botticelli e Mariena Sica, per lo strangolamento della loro amica Nadia Roccia”. Da Iside agli occulti poteri satanici il passo è breve. Lo documenta il tenore dello scritto in maiuscolo: “Quando la luna sarà nel capricorno, Iside principe delle tenebre, ti darà la vita. Tu grande principe degli inferi risorgerai, prenderai le tre vergini spose giacenti nelle bare ed elle torneranno in vita. Io gran sacerdote insieme ai tuoi seguaci ti adoreremo portando il tuo segno, il 666. Così è scritto e così sarà fin dalla notte dei tempi”. Tuttavia, secondo Cosco, si sarebbe trattato di una sorta di “satanismo acido” - differente da quello “occultista” (rivolto al demonio della Bibbia) o “razionalista” (che considera Satana il simbolo della rivolta contro ogni tipo di morale, e anche contro la religione cristiana) – “che nasce dalla sperimentazione di droghe da parte di piccoli gruppi con un’infarinatura di occultismo, che credono di vedere il diavolo quando, in realtà, sono in preda all’esaltazione psichedelica”.
Non solo nella città di Catanzaro, ma segni di presenza di rituali satanici furono ritrovati anche nelle cosiddette “casematte”, le fortificazioni belliche seminterrate della seconda guerra mondiale, di cui è cosparsa tutta la provincia.
Lì, nei pressi della Torre, guardando verso il mare s’intravede una Croce. E’ issata su un traliccio senza più cavi. Pare che sia stata fatta innalzare da uno dei proprietari dei terreni limitrofi. L’una di fronte all’altra. Si osservano e si sfidano. Il bene e il male.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Intorno al fenomeno di satanismo sviluppato dai disegni di Torre Cavallara c'è tanto da dire ancora ma sicuramente non è quello che stato detto dagli inquirenti o dai giornalisti.

Zergo era solo un ragazzino che per amore di una ragazza un pò eccentrica si è fatto contagiare da idee malsane e il resto è venuto da se :)

ananiagiampiero ha detto...

era solo un cretino ma che ha fatyto danni,la sretta e' ancora attiva e dove?