26 marzo 2012

Sergio Abramo, quello che non ho fatto


Il 13 agosto 2004 è stato un giorno importante per il capoluogo calabrese. La Giunta regionale, guidata da Giuseppe Chiaravalloti, ha deliberato il finanziamento del Recupero urbano di Catanzaro. Un giorno rivoluzionario per la qualità della vita dei cittadini. Tuttavia, ignorato dai più. Frastornati dagli spot promozionali delle cose fatte da Sergio Abramo, attuale candidato a sindaco ed estensore dell’Accordo di programma pari a venti miliardi di vecchie lire. Un accordo di opere che non si trovano sul sito dell’imprenditore che ne ha curato anche la stampa, Grafiche Abramo. Il supplemento straordinario del Bollettino ufficiale della Regione Calabria, numero 5 del 2004. Non si trovano. E a ragione.
Era dal 1998 che Chiaravalloti e Abramo ne parlavano, di ammodernare il capoluogo, di renderlo più europeo. Entrambi nativi e innamorati di Catanzaro. Quando si dice che la politica va a braccetto con i sentimenti. Un paio di anni di progetti. Di ditte da contattare. Di atti da espletare. Di correzioni da arredare. Poi arriva l’anno 2000. Che definisce il percorso. Il Comune presenta tutta la documentazione. Comprensiva anche del “pre-finanziamento” per “rilievi ed indagini”, 1 miliardo e 200 milioni recita il decreto numero 13656 del governatore. Nel 2001 Abramo rimodula dal punto di vista economico la “Ristrutturazione dell’area del Gasometro di Catanzaro Sala e di sistemazione a Parco Pubblico della sottostante Valletta costeggiante la via Marincola Pistoia”. Un ritocchino. Abramo ci tiene alla sua città.
Anno 2004. Chiaravalloti firma. Ecco gli interventi:
1. Riqualificazione del piazzale della Stazione FF.SS. di Catanzaro Sala, comprensiva delle ristrutturazioni delle facciate degli edifici antistanti e della passerella di collegamento tra le
Stazioni delle FF.SS. e delle FF.CC..
2. Collegamento Pedonale meccanizzato tra la Stazione delle FF.SS. di Catanzaro Sala e la stazione di valle della Funicolare.
3. Collegamento meccanizzato della Stazione di Catanzaro Sala, il Parco e l’area ex Gasometro con Ascensori inclinati da 12 persone.
4. Ristrutturazione dell’area del Gasometro di Catanzaro Sala e sistemazione a Parco Pubblico della sottostante valletta costeggiante la Via M. Pistoia.
5. Completamento della viabilità, opere di arredo urbano ed interventi di manutenzione straordinaria della casa parcheggio, nel Piano di Zona n. 3 loc.tà  Germaneto.
6. Sistemazione a Parco pubblico di un tratto del Torrente Fiumarella.
Questi i finanziamenti pubblici.
I privati:
1. Parco Commerciale e Direzionale a Catanzaro Sala.
2. Realizzazione di n. 77 alloggi e negozi nel P.d.Z. n. 3 – Germaneto.


L’accordo comprendeva il quadro dettagliato delle risorse finanziarie necessarie. Le stesse opere suddivise per ambiti. Per il “Nodo Catanzaro Sala – Stazione Funicolare” euro 2.677.534,64. Per l’Ambito B: “Gasometro – Piano Case – Bellavista”, 2.339.844,13. Per l’Ambito C: “Germaneto – Via Lucrezia della Valle” 2.840.512,94. Infine, il “Parco Fiumarella”, 2.471.246,26. Somme alle quali si aggiungevano altri investimenti privati.
A parte l’area di Germaneto, ormai feudo delle sue aziende, non c’è un’opera che ad oggi sia stata completata. Nessuna. I soldi sono stati spesi. Su questo non sembra qualcuno nutra dubbio alcuno.  
Riqualificazione del piazzale della Stazione FF.SS. di Catanzaro Sala”. Chi l’ha vista?
Collegamento Pedonale meccanizzato tra la Stazione delle FF.SS. di Catanzaro Sala e la stazione di valle della Funicolare”. Questa si vede, eccome. Off limits, però. Eh sì.
Dopo la chiusura della stazione ferroviaria è sceso il sipario su tutto a Sala. Quando Luca Abete vi si è recato per un servizio da mandare a Striscia la notizia, il sindaco, Michele Traversa, si è giustificato dicendo che si trattava di “un’opera della precedente Amministrazione (quella di Olivo, ndb)” e di cui non si sentiva responsabile per il mancato decollo. Non ricordava che, invece, era stata voluta, progettata e finanziata dal suo collega del Pdl. Forse un lapsus, questo di Traversa. Rivelatore di un sangue che non scorre più tra i due. Sarà proprio per Germaneto?
Collegamento meccanizzato della Stazione di Catanzaro Sala, il Parco e l’area ex Gasometro con Ascensori inclinati da 12 persone” e “Ristrutturazione dell’area del Gasometro di Catanzaro Sala e sistemazione a Parco Pubblico della sottostante valletta costeggiante la Via M. Pistoia”. Ci sono anche queste. Il tutto fa parte dell’Ambito B. Per modificare quest’area non si sono fatti scrupolo di recidere l’orto "do zu Micu", come dicono da queste parti. Luogo di giochi per i bambini prima della mano di Abramo. Più di un orto. Tant’è che anche nell’oggetto dei lavori si legge: “Parco”. Un paradiso convertito in un’accozzaglia di ferro e cemento.
Parco della Fiumarella. Ma chi l’ha visto mai?
Anche il Parco Romani è opera sua.
Sergio Abramo, il sindaco che ha trasformato la “città delle incompiute” nella “città delle opere completate”. Si legge nel suo sito. E lo sbandiera ai quattro venti. Il sindaco che vede solo quello che vuole vedere. Quasi il fantasma di se stesso.

Per Par condicio

3 commenti:

claudio ha detto...

Tanto lo sappiamo come risponderà: la colpa è delle giunte che non hanno saputo spendere e completare ciò che lui ha progettato
tanto ha fatto per catanzaro tranne che riuscire a far eleggere un sindaco capace di completare le sue opere

Anonimo ha detto...

Basterebbe anche informarsi perchè tecnicamente i lavori si siano fermati e chi è venuto dopo (Olivo) non si è inteessato minimamente. Ma a volte si riesce a vedere solo ciò che vorrebbe vedere

Anonimo ha detto...

catanzaro è la città delle dinastie. Paolo abramo da 15 anni presidente alla camera di commercio e lui già per 14 sindaco... e ora bisserà?