24 giugno 2012

Politeama, un teatro per soli amici



Fa parte del famoso elenco delle “cose fatte”, di cui andava fiero durante la passata campagna elettorale, quando è stato sindaco dal 1997 al 2004. Tra le opere incompiute che lui ha reso “compiute”. Un capolavoro del famoso architetto Paolo Portoghesi. Una torta gelato per altri. Il Politeama di Catanzaro. Il palcoscenico del capoluogo calabrese sulla scena nazionale e internazionale. Da quasi due mesi a questa parte un teatro per amici. A fare da maggiordomo il neo – e redivivo – primo cittadino Sergio Abramo. Pare che l’affitto lo decida lui. A chi far pagare e a chi no. 
Dipende dal blasone che uno si trascina per nascita, non per merito. Antonietta Santacroce, per esempio, moglie di Floriano Noto, presidente di Confindustria, è giusto che non paghi. Una manifestazione di rispetto per lei e per lui. Quasi un dovere morale. Un imperativo categorico. Rino Rotundo, maestro di danza e organizzatore di eventi quali il Gran Galà della danza, nazionale e internazionale, invece, pur avendo un cognome diffuso a Catanzaro, non ha lo stemma gentilizio. Lui sì, è giusto di sì. E’ rispetto anche questo. Lo Statuto della Fondazione Politeama, che obbliga a tutti, indistintamente, di ristorare le spese sostenute durante le manifestazioni, rimane lì come un testo normativo da interpretare. Bisognoso di chiarimenti e di delucidazioni. E l’Abramo vi si sta dedicando anima e corpo. Meglio di Michele Traversa, il suo predecessore, che pare avesse trovato una soluzione. La nominò direttore artistico pur di vincolarla a ristorare. Un compromesso comunque apprezzabile per lo Statuto. Che “stava”. Anche per lei.
Rino Rotundo aveva un figlio di nome Salvatore, deceduto in giovanissima età. Quest’anno il Gran Galà, giunto alla VII edizione, l’ha voluto dedicare a lui. E ha destinato il ricavato in beneficenza. Alla Fondazione Campanella, chiacchieratissimo Polo oncologico di Catanzaro. Struttura d’Eccellenza calabrese quanto spendacciona per la Corte dei Conti, quando era presidente Anselmo Torchia. Poi perse le elezioni regionali nel 2010, ma si guadagnò comunque la sussistenza dell’Istituto per opera del neo governatore Giuseppe Scopelliti, questi erano i patti. E lo sostituì con Baldo Esposito, l’attuale vice di Sergio Abramo. 
Anche Esposito era presente l’altra sera, sabato scorso. Un po’ imbarazzato per essere al posto giusto ma al momento sbagliato, non sapeva se condividere le emozioni come numero due di Palazzo de Nobili o come numero uno della Campanella. Morso dal dubbio, ha preferito il due. Dopo tutto è stata la coppia Sergio e Giuseppe ad averlo promosso. E ha biascicato solo una parola, quasi per dire: non dipende da me, io sono qui perché altri mi ci hanno messo. “Lo Statuto. Il Regolamento”. Per la cronaca vi hanno partecipato anche medici, infermieri dell’ospedale e disabili portati in spalla da volontari ai piani superiori perché gli ascensori non funzionavano. Tuttavia, l’affitto, lo statuto e il regolamento parlano chiaro. Bisogna pagare.
Tra i blasonati della città di Catanzaro non c’è solo la Santacroce. Ce ne sono altri. Amici e amorevoli compagni del Sergio, che lui rispetta e dai quali si fa rispettare.
È pronto un esposto presso la Magistratura contabile. Per la Fondazione Politeama, costituita dal Comune, dalla Provincia e dalla Regione Calabria, degnamente rappresentata dai pilastri del Pdl nostrano. Sergio, Wanda e Giuseppe. Abramo, Ferro e Scopelliti. Gli amici che rimangono amici anche quando le cose le vedono in modo diverso. Vedi dimissioni di Traversa. Vedi So.Ri.Cal. Vedi Piero Aiello.
Amici per la pelle.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ci sono tutti?
Non manca nessuno?
Come sempre ha fatto una foto bellissima.
Aspettiamo...

morzello forever ha detto...

L'amicizia è un valore che va oltre. Gandhi catanzarese.
Pecchì ali morzellari ni piacianu ste cose, u vassallismu, l'arte do liccamentu, l'emigrazione, u sottosviluppu. Balorda terra