18 ottobre 2012

Francesco Muraca, il presidentissimo

Francesco Muraca davanti al portone di Palazzo Forte, sede dell'Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili di Catanzaro. 

Francesco Muraca, segni particolari: Presidente. Vittorio Iiritano, segni particolari: delfino del presidente, ormai maturo come prossimo segretario. A Palazzo Forte di Corso Mazzini di Catanzaro giace la Giovane Italia. Anche il coordinamento regionale del Pdl, ma è l’Albo dei commercialisti e degli esperti contabili il vero laboratorio del Partito delle libertà calabresi. Libertà di festeggiare la vittoria senza rivali alle prossime elezioni il 15 e 16 novembre per il rinnovo del Consiglio e del Collegio dei revisori. Come quattro anni fa, quando il buon Ercole Palasciano ritirò la sua lista contro il compare di Piero Aiello, leader indiscusso del neomazzinianesimo nostrano, proprio sul Piave, sicuro di un’ennesima inevitabile Caporetto. A distanza di tempo ha stretto amicizia con il nemico. Vincerà anche lui.
La carriera di Francesco Muraca ha uno spartiacque. Tra il 2007 e il 2008. Le inchieste di Luigi de Magistris sono a pieno regime. Why Not e Poseidone imperano. Francesco Muraca di qua e Francesco Muraca di là. Diventa l’ago della bilancia delle indagini. I flussi di denaro, bypassati dalle società cartiere, sono la sua passione, il pm lo sa e lo investe. S’intende anche di informatica, dice al napoletano. E l’attuale sindaco campano lo asseconda. Nella relazione del consulente della Procura di Salerno, Gioacchino Genchi, in ordine all’acquisizione delle utenze poi risultate in uso all’ex ministro della Giustizia, Clemente Mastella, rileva: “Devo ancora precisare che, secondo le previsioni del pubblico ministero, la parte principale dell’attività elaborativa e di analisi, avrebbe dovuto comprendere (e questo mi è stato detto e come tale lo avevo previsto) – oltre allo sviluppo ed all’analisi dei tabulati - l’incrocio delle acquisizioni informatiche, recuperate dall’esame dei sistemi e dei supporti magnetici sottoposti a sequestro, affidati ad altro consulente (il dr. Francesco Muraca), che aveva anche assistito la polizia giudiziaria, sin dalle prime perquisizioni, precedenti al conferimento del mio incarico”. Dati che il consulente più amato e odiato d’Italia non riceverà mai. Complice la revocazione dell’incarico e l’avocazione dell’inchiesta a Luigi de Magistris. Presidente e delfino sono un tutt’uno. Nella filosofia commerciale e nell’informatica. E succedono cose singolari. Il 2 luglio 2008 il comandante dei carabinieri, Enrico Maria Grazioli, scrive a Iiritano invitandolo a fare un back up dei dati individuati durante le perquisizioni. Per errore al Comando erano arrivati gli hard disk dei colleghi di Novara, i quali si erano recati il 18 giugno 2007 presso gli uffici della società Digitel sas di Gianmario Stellato per sequestrare tutti i supporti informatici. L’operazione riesce su tutti i pc, tranne su uno.  Alla società novarese, costituita solo qualche mese prima, vanno in tilt due dischi fissi. Cose che succedono. Probabile, ma scientificamente impossibile. Secondo i moderni dispositivi di protezione e di sicurezza nemmeno il cortocircuito cancella i byte. Meno che meno se appartengono ad un imprenditore, amico di Saladino, che aveva proposto un progetto di informatizzazione degli uffici del Governo. I carabinieri di Novara impiegano cinque mesi per stilare la relazione. E il Grazioli otto per sollecitare i Ctu dell’Albo dei commercialisti di Catanzaro a fare il punto sul mare magnum dei dati informatici all’uopo gestiti al civico 31 di via Turco. Tempi morti lunghissimi in cui qualcuno ha detto. Qualcuno ha informato. Qualcuno ha fatto la spia. Stracciata d’autorità l’indagine sull’amico di Saladino. E il duo, Muraca - Iiritano, ci piazza le tende all’Albo. In seguito alla legge di riforma l’Albo si allarga. E ingloba anche gli esperti contabili. Dal primo gennaio 2008 il mandato del presidente non è più a vita, può essere confermato massimo due volte. Ma il Muraca ha gioco di venire dal vecchio Ordine. È ancora l’interfaccia principale del Palazzo di Giustizia. Tuttavia, la loro competenza si limita alla competenza commerciale, i pm non fanno più la figuraccia di de Magistris.
Con l’uscita di scena del magistrato e del consulente Genchi Catanzaro subisce un’ancestrale rivoluzione politica. Iniziano le trattative per le imminenti elezioni regionali. Il timone ritorna al Pdl, ma la città dei tre colli perde lo scettro. Va a Reggio. Le indagini fanno fuori anche il senatore avvocato per eccellenza, Giancarlo Pittelli. In sua vece si fa sempre più strada l’homo novus del neomazzinianesimo catanzarese, Piero Aiello, vero interprete dell’Unità della Regione Calabria. Fuori anche Michele Traversa. E la rivoluzione si esaurisce con Sergio Abramo a Palazzo de Nobili. Muraca non sta a guardare. Candida la moglie, Rossella Lombardo, al fianco di Sergio. Al tavolo Piero è convincente. Non bisogna farsi più del male. I nemici interni sono sconfitti. La quiete dopo la tempesta aspetta con ansia la caduta di Reggio. Che non tarda. Pittelli si sveglia dal letargo sabbatico e, come un oracolo, così vede la vicenda. Usa Facebook per illuminare la nuova scena mazziniana. “La tempesta reggina non coglie di sorpresa. In verità i suoi lampi si
intravedevano in lontananza già da tempo, mesi o forse anni, e avanzava l'impressione di un inevitabile avvicinarsi di gravi eventi che, pochissimi giorni fa, sono infine accaduti”. Mutatis mutandis: “Ve lo avevo detto io che ero uno sbaglio Scopelliti. Il Modello Reggio era già noto da tempo”. La dicotomia tra le rivali di sempre Catanzaro e Reggio diventa una categoria sociologica. Di squisita analisi politica della comunità calabrese: “Assediata, senza quasi riparo alcuno, dalla criminalità mafiosa, la borghesia calabrese ha storicamente annaspato in quell'ampia zona grigia che conforma, ad esempio, l'azione dell'imprenditoria meridionale, stretta tra l'abisso delle mafie e le mulattiere tortuosissime della burocrazia, nella perdurante afasia statale. Ha cercato, nei decenni trascorsi, di elevarsi al di fuori di questa dicotomia paralizzante, a volte con risultati sorprendenti in termini di efficacia e di persistenza, con ostinazione, questa sì, tutta calabrese”. Il consenso elettorale per Pittelli assume caratteri neoguelfi, dove il Papa viene sostituito dall’amministratore.  “Una sorta di cerimoniale magico insomma, poiché nulla di reale ed utile per la società vivente qui accade. Un cerimoniale che tuttavia compie invariabilmente il suo prodigio, sotto forma di prebende, concessioni, elargizioni e promesse quasi sempre paradossalmente improduttive che la politica profonde a piene mani a chi sia iniziato al rito misterico. Atti che, in una sorta di trasmutazione alchemica, producono la stabilità del "sacerdote" benedicente sullo scranno assembleare o assessorile occupato, in termini di consenso elettorale, verrebbe da dire, ben poco informato”. Infine, Pittelli preveggente. Mette in guardia. Ed esclama: “Nessuno dei miei conterranei, me compreso, si ritenga immune da quanto è accaduto. Il cosiddetto "caso Reggio" probabilmente non esiste, nel senso che i modelli di "contiguità" lì rivelati dalle indagini giudiziarie e ministeriali sono, purtroppo, modelli che la realtà calabrese nel suo complesso, e con diverse gradazioni, ben conosce. Non condividerei strategie politiche, o semplicemente mediatiche, rivolte a circoscrivere colpevolmente i fatti di Reggio in meri accadimenti locali, sganciati dal contesto regionale. Reggio è, probabilmente, la punta dell'iceberg, forse l'inizio di una fase di nuova attenzione degli apparati statali ai destini delle nostre terre”. È un anatema.
Siamo ai giorni nostri. Muraca non voleva candidarsi. La sua aspirazione era il Consiglio nazionale. In attesa dell’ennesima tempesta, anticipata da Pittelli, sperava di assistervi da spettatore. Non gli riesce. E’ costretto a ricandidarsi per affrontarla da protagonista. Ed eccolo, a capo di un’unica lista. Contro se stesso. Oppresso da una crisi mistica senza precedenti, dicono quelli che lo conoscono bene, ha avuto dei dubbi anche su chi votare per l’Albo nazionale. Per Gerardo Longobardi e il suo amico di sempre, Giorgio Sganga, già coinvolto nelle inchieste di Luigi de Magistris, eh sì. Oppure per il presidente uscente Claudio Siciliotti.
Vincerà. E con lui anche il suo delfino. In attesa che il bubbone del Partito delle libertà di Corso Mazzini scoppi. Così come previsto dal senatore. 

21 commenti:

Anonimo ha detto...

A parte la difficoltà a seguire il filo del discorso dei tuoi articoli dato che, innanzitutto, dai per sottintese decine di informazioni necessarie alla comprensione del testo e che salti da un discorso all'altro, da una citazione all'altra, senza una minima organizzazione, vabbè... La mia domanda è: non è la prima volta che nomini nei tuoi articoli questo Francesco Muraca, correlandolo a Why Not, lasciando intendere tutto e niente, ma senza mai muovere nessuna accusa certa, il che è degno dei peggiori pennivendoli italioti, ma, nel caso specifico, potresti dirmi qual è il punto di questo articolo? La sua rielezione a presidente dell'ordine dei commercialisti quale scandalo sarebbe?

Anonimo ha detto...

fatti furbo! non si capisce un cazzo di quello che scrivi. Ho solo rècepito che butti fango! Gente come te dovrebbe riempire pagine a scrivere le ASTE. Pino Colosimo

Anonimo ha detto...

Perdonami, ma le fonti? Un bravo giornalista dovrebbe sempre citarle! Altrimenti potrei scrivere persino io che tu sei mosso da qualcuno per infangare la credibilità di Francesco Muraca... Rispondendo poi che un bravo giornalista deve tenerle segrete .-.

Anonimo ha detto...

allora, gentilissimi anonimi.
inizio dall'ultimo.
1. le fonti? top secret, come ha già detto da sè. le altre sono tanto di nome e cognome.
2. egregio signor Pino Colosimo, lei non capisce quello che scrivo, eppure, sostiene che io butti fango. urge un back up di quello che prima pensa e poi dice.
3. anche lei come il numero 2 non capisce, dice che io salto di qua e di là e mi chiede qual è il punto dell'articolo. il pezzo è un'esaltazione della figura del presidentissimo. se non lo aveva già capito. il più, il migliore di tutti, l'unico, il più imitato, il solo. se non ci fosse bisognerebbe inventarlo.
serena serata

Anonimo ha detto...

Tutti i politici tirati in ballo dal principale test Why Not sono finiti nel trita carne mediatico, perquisizioni, acquisizione di tabulati telefonici ecc. e tra questi mi pare che solo un politico, tirato in ballo come gli altri dal principale test è stato esonerato da perquisizioni, intercettazioni ecc. evitando di finire nella beffarda ed inutile inchiesta Why Not perché? Aveva i confetti Falqui?

Anonimo ha detto...

sig Pino Colosimo la sua capacità di lettura e di intuizione è degna di un ottimo magistrato stil de magistris. Ha mai provato un concorso per diventare magistrato?C'è tanto bisogno di gente astuta e con intuizione da vendere

Anonimo ha detto...

Vai Emilio, continua così.
Gli amici di Roma.

Anonimo ha detto...

Adesso è più chiara l'assenza alla porchetta organizzata nella villa di sellia marina, dove l'unico assente del pdl è stato colui che si è trombato tutti i colleghi politici, oggi lo chiamano Dyn di on the road e come il personaggio del film oggi è rimasto l'unico alla guida di tutto. Si ringrazia la magistratura e fessi a corredo, insieme hanno fatto da vaselina per Dyn nel trombar i suoi colleghi e consentirgli di mettersi alla guida. Buon viaggio Dyn.

Anonimo ha detto...

emilio fai proprio ridere....dal momento in cui hai voluto "eliminare" i post anonimi dal tuo blog ho contato i giorni per la tua marcia indietro. pensavo che resistessi ancora un pò, ma hai dovuto constatare che questo blog viene usato solo per far passare un pò di tempo da chi ha qualche minuto libero e non ha trovato nulla di interessante sul web...pensa che nemmeno quelli che si firmavano hanno più scritto niente perchè non se la potevano più prendere con gli anonimi. ahahahahahhahahahahha
"ANONIMO"

Domenico ha detto...

l'anonimo rimarrà sempre anonimo, a volte non commentiamo perchè se fate confusione a capire il giornalista ( perchè non lo volete capire ) cosa scrivereste di noi.
forse è l'articolo che non interessa.

cordopatre ha detto...

anonimi rimangono tali , lei rimarrà il fedele che si vuole parare il c.... dicendo delle grossolane fesserie contro il giornalista , scommettiamo che se il dottor Grimaldi si schiererebbe dalla sua parte ( cosa che solo con fatti e con documentazione ciò avverrà, cosa voglio dire? fino a oggi Grimaldi non si è mai venduto) signor Presidente non commentare da anonimo.

Anonimo ha detto...

Dragone e Cardopatre.....allora mi spiegate come mai in quei pochi giorni in cui il "giornalista grimaldi" ha voluto eliminare gli anonimi dal suo blog, il suo blog si è fermato perchè nessuno più commentava? e tu emilio, non potevi immaginare che andava a finire così e tu hai dovuto fare una penosa marcia indietro?

emilio grimaldi ha detto...

Gentile Ultimo Anonimo,
vuole sapere il reale motivo della mia marcia indietro? Muore dalla curiosità di sapere la causa del mio ripensamento? Non riesce a dormire la notte se non sciolgo questo dilemma esistenziale?
Ebbene, glielo dico:
senza la modalità dei commenti anonimi non avrei potuto più leggere il Suo.
Ecco, neanch'io riuscivo a dormire senza l'informazione insita nei Suoi preziosi contributi. Mi svegliavo di soprassalto, sudato, con il nodo alla gola, con l'angoscia di sapere. Il giorno dopo, la svolta. Verso il passato.

Cordialità

Domenico Dragone Segrate ha detto...

vuole delle spiegazioni dei non commenti? forse qualcuno ha capito che rimanere anonimi non è una bella cosa per non dire altro , se legge i commenti mancano anche i miei e di altri , io non sono molto pratico di computer e avevo problemi a commentare , preferisco Facebook dove può vedere il mio profilo , spero di vedere presto il suo o vuole rimanere anonimo per tutta la vita? distinti saluti d.d

Anonimo ha detto...

CVD Come volevasi dimostrare. Il presidente della Giovane Italia alla vigilia della riunione del PDL Calabrese ha invitato i deputati e senatori del PDL a seguire l'esempio di Berlusconi e fare un passo indietro. Domanda: Pittelli, Traversa e Speziali dovrebbero fare un passo indietro per fare spazio a chi? Nel palazzo dove ha sede la giovane Italia qualcuno l'aveva già previsto ai tempi in cui le inchieste marciavano contro Pittelli tralasciando altri del pdl?

Anonimo ha detto...

CATANZARO «Delusi tutti coloro che avevano gioito per l'abbandono di Berlusconi». Lo afferma in una nota il deputato del Gruppo misto - Grande Sud, Giancarlo Pittelli. «Sono tutti coloro che, da anni, attendevano - aggiunge - di spartirsi le "spoglie" del presidente e che hanno cagionato i danni maggiori al progetto liberale di Berlusconi. Non lascerà, conoscendolo, il campo ai roditori che affollano la sua corte. Creerà qualcosa di nuovo e di serio che possa ridare la speranza ai milioni di italiani che hanno creduto nel suo disegno e che ancora oggi hanno voglia di seguirlo».

Anonimo ha detto...

signor emilio grimaldi..secondo me lei non andra molto avanti con la sua carriera da calunniatore

Anonimo ha detto...

Gentile ultimo anonimo, con gente di potere in Procura e ctu che spalmano vaselina, ha ragione Lei che non vede la verità. Basterebbe avere meno persone con potere e senza corna e tutto funzionerebbe meglio. Io non vedo calunnia ma solo esaltazione del personaggio e di riflesso un fiume di poco accorti esageratamente gloriosi!!

Anonimo ha detto...

dimenticavo: ringrazi tutti i Santi oggi perché nonostante ha spalmato vaselina agli unici indipendenti e liberi, nonostante fatti fessi, nonostante tutto, è stata emessa grazia nei suoi confronti. Ringrazi i Santi nel suo cammino di generatore del male; i Santi continueranno a graziarla ed anche coloro a cui lei ha spalmato vaselina, continueranno a graziarla e a tenerla la, evidentemente lei ha un ottima vaselina e desiderano il bis. In fondo si sà, l'amicizia è un immenso valore più della giustizia oggi prostituita. Viva la giustizia prostituta e la sua bocca di rosa

Anonimo ha detto...

La sua fortuna è stata essere vicino di casa e amico del cognato di de Magistris. Basta poco per essere esonerati. Lode alle grazie di chi crede di avere il giudizio di Dio

Anonimo ha detto...

http://www.catanzaroinforma.it/pgn/news.php?id=49675#


CRONACA / Commercialisti, ecco il nuovo consiglio dell'ordine

Confermato, quale presidente, Francesco Muraca

Sabato 12 Gennaio 2013 - 17:20

Si e' insediato il nuovo Consiglio dell'ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Catanzaro. Francesco Muraca è stato confermato alla carica di presidente. Il Consiglio, che rimarra' in carica per il quadriennio 2013-2016, risulta composto dal vice presidente Antonio Bevacqua, e dai consiglieri Alessandra Aloi, Antonio Argiro', Giuseppe Corea, Carlo Corradini, Igino Guerriero, Vittorio Iiritano, Vincenzo Maiellare, Giuseppe Merante ed Ercole Palasciano. Nel corso della prima riunione, tenutasi nella sede di Corso Mazzini, il Consiglio ha proceduto ad eleggere segretario Vincenzo Maiellare e tesoriere Carlo Corradini. Muraca, confermato presidente dell'Ordine, ha rivolto parole di ringraziamento nei confronti di tutti i componenti del precedente Consiglio "per il pregevole lavoro svolto nel trascorso quadriennio, tracciando le principali linee programmatiche sulle quali il nuovo organo, rappresentativo di quasi cinquecento iscritti, dovra' proseguire il proprio cammino". "Nei prossimi giorni - ha aggiunto Muraca - renderemo le doverose visite alle autorita' civili, militari e religiose e sara' la migliore occasione per esporre la visione di questa nostra societa' attraverso gli occhi di una professione che si rivela sempre piu' utile al Paese".