23 novembre 2012

Delitto passionale a Petronà


Petronà. Quattro del pomeriggio. Pieno centro cittadino. Vicino la chiesa e la scuola. I ragazzi stanno tornando a casa insieme ai loro genitori. Il killer avanza per cento metri. Calmo, risoluto. A distanza ravvicinata imbraccia il fucile. Uno, due, tre colpi. E cade a terra Claudio Rizzuti, raggiunto alle spalle. Cinquantasette anni. Lavorava come usciere del palazzo comunale. L'assassino ha agito a volto scoperto. Probabilmente per essere riconosciuto. Probabilmente un delitto passionale. Probabilmente per vendicare il disonore.
Impietrita la comunità della Presila catanzarese. E la memoria riaffiora. Al fratello maggiore e al nipote. Anche loro caduti per mano omicida. Una famiglia decimata. Vincenzo Rizzuti, di 56 anni, il 30 ottobre 2006. E Claudio, suo omonimo, il 18 gennaio 2004 all’età di 26 anni. Entrambi i parenti nei pressi delle appartate campagne di Cutro. Lui no. Davanti a tutti. Tutti dovevano sapere.
È questa la pista che stanno seguendo gli inquirenti. L’uomo avrebbe avuto una relazione con una donna già impegnata. Inutili i tentativi di chiarimento in passato tra lui e il marito di lei. Oggi, la vendetta. Per lavare con il sangue il disonore subito.

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