7 febbraio 2014

Acri come Napoli

Una delle strade di Acri invasa dai rifiuti 

Acri come Napoli di qualche anno fa. Non è un rischio. E’ l’amara realtà di un paese lasciato in balìa di se stesso. Le strade sono invase da buste della spazzatura, ingombranti di ogni genere e forma, oggetti in plastica, bottiglie e cani randagi che si azzuffano per spartirsi il bottino. Una città al limite della vivibilità e della sicurezza. E quello che non tutti sanno è che, secondo l’analisi del vicesindaco, Salvatore Ferraro, con delega, tra gli altri, all’Igiene e all’Ambiente, l’Amministrazione in carica ha individuato il “maggior responsabile del sovraccarico dell’indifferenziato.” È riuscita laddove altri hanno fallito. E’ il cartone. 
Un assessore con un debole per l’economia, anche. Nell’economia della scoperta, infatti, pubblica il resoconto delle tonnellate di rifiuti conferiti in discarica. E, puntualizza: “Siamo passati dalle 10.000 tonnellate del 2012 alle 7.000 dell’anno scorso. Dato rilevante - passato alla stampa e sottovalutato – perché, in primo luogo, pagheremo il 30 per cento in meno di tariffe e di tributi collegati alla spazzatura. Poi perché questa riduzione è potuta avvenire solo con la sottrazione alla discarica di buona parte del cartone in soli quattro mesi. Segno che aver individuato il cartone come maggiore responsabile del sovraccarico dell’indifferenziato è risultata una previsione azzeccata.” Una mossa azzeccata, dunque, la sua. Evita di riferire il conteggio degli anni precedenti. E lo fa a ragion veduta. È vero, infatti, che le tonnellate sono passate da 10 mila a 7 sette mila negli ultimi due anni, ma è anche vero che nel 2009 erano ancora di meno rispetto al 2013. 
Lamenta il caos dei rifiuti e ammonisce: “Potrebbe a breve divenire irreversibile e l’intera Regione invasa dalla spazzatura.” È preoccupato, Ferraro, ma poi la mossa azzeccata lo tira su. Una mossa di carta, evidentemente.

Altre immagini eloquenti sul degrado in cui versa la città di Acri 







* In merito alle precisazioni espresse dal dottor Ferraro e apparse su Acrinrete, tengo a riferire che ho incorporato al post 6 fotografie scattate in prossimità della pubblicazione e anche dopo. Considerata la vastità del problema, ho pensato che un post non potesse bastare per documentare lo stato di degrado in cui versa la città che amministra e ho creato un album sulla mia pagina facebook  dove attualmente ho caricato 29 immagini. Ho notato che i punti raccolta cambiano la loro dimensione. Facendo quattro conti - so che l'assessore ha un debole per i numeri - devo riconoscergli che ha ragione. S'ingrossano di circa 50 tonnellate al giorno, ben distribuite su tutto il territorio comunale.
Cordialità
12 febbraio 2014, ore 20.20
eg

1 commento:

Anonimo ha detto...


Discarica comunale chiusa, cassonetti stracolmi, raccolta differenziata che non viene applicata, strade invasi da rifiuti di ogni genere, cittadini inadempienti, comune in difficoltà. E’ vera e propria emergenza e le notizie che provengono dalla Regione, assessorato all’ambiente, non sono rassicuranti. Lo comunica l’assessore comunale all’ambiente, Salvatore Ferraro che, in sostanza, prima chiede scusa alla città poi mette sotto accusa la Regione per le troppe “prese in giro” effettuate in questi ultimi mesi. “Nei giorni scorsi – dice Ferraro - dopo l'ennesima richiesta e l'ennesimo rifiuto per la riapertura della discarica comunale, avevamo ottenuto la possibilità di conferire 50 tonnellate di rifiuti nel sito di Pianopoli.
L'illusione di poter smaltire tutto l'arretrato di spazzatura, è durata, però, solo quattro giorni, durante i quali con doppi turni avevamo ripulito molte zone. L’allagamento dell'impianto di Pianopoli ha complicato le cose mentre giovedì scorso lo stesso dirigente che ci autorizzò il deposito delle 50 tonnellate, ci comunica che non possiamo conferire rifiuti fino a nuove disposizioni. Siamo veramente al paradosso – continua Ferraro – anche perché appena riaprirà, la discarica di Pianopoli sarà a disposizione solo di quei Comuni che sono in regola con il pagamento dei tributi regionali e per quelli che effettuano la raccolta differenziata mentre gli altri si metteranno in fila e scaricheranno solo poche tonnellate al giorno. Promesse, quindi, disattese che ora ci mettono in seria difficoltà anche perché il Comune deve alla Regione 650mila euro e la differenziata è partita da pochi mesi.”
Quindi l’affondo polemico di Ferraro: “non ci resta che depositare i rifiuti davanti l’assessorato regionale perché siamo stufi di questa situazione ma soprattutto non comprendiamo il diniego regionale ad utilizzare la nostra discarica capace di ricevere rifiuti per ancora un anno.”


da ACRINRETE