10 gennaio 2016

Chiedo scusa al Comune di Acri


Chiedo venia all’Amministrazione di Acri per aver scritto delle cose denigratorie nei suoi riguardi, nella persona del sindaco e di tutta la Giunta. Sono mortificato per aver leso l’immagine sacrosanta di un Ente che si fa in quattro per i cittadini, acresi e non. Ecco, ora vi spiego cosa in realtà avrei dovuto scrivere.
I manifesti di auguri di buon anno senza la doppia “m” in “Amministrazione” hanno una ragione molto profonda che io, come tutti i comuni mortali, non avevo ben compreso. Siccome erano stati già stampati dalle vecchie e obsolete amministrazioni (con la “a” minuscola perché tali sono state) per risparmiare il Comune ha pensato di rispolverarli e non lasciarli altrimenti nel magazzino a marcire senza motivo. I pali in fronte sul marciapiede della Conicella non li ha messi il sindaco, né tantomeno i suoi subalterni. Erano già lì. Ora, siccome il marciapiede andava fatto proprio laddove c’erano i pali, delle due l’una. O spostavano i pali o spostavano la montagna. Alla fine hanno fatto quello che andava fatto. Hanno lasciato stare i pali al loro posto perché la montagna è proprio difficile da spostare. E ci hanno costruito il marciapiede intorno. Queste riflessioni ingegneristiche io, ripeto, come tutti i comuni mortali, non le avevo ben intese. Oggi, invece, grazie alle puntualizzazioni del sindaco e del suo gabinetto, lo so.
Ribadisco le mie più sentite scuse a tutti gli organi interessati, istituzionali e non. A chi pensa e sa che “un’immagine” si scrive con l’apostrofo e che “nessun altro”, per liceità letteraria e dentistica, si può scrivere con l’apostrofo. E anche le “bocce” (come scritto sulla cartina dei lavori della Conicella) suonano meglio con la “i”. E quindi “boccie”. A questo punto mi scuso anche con i bocciati e rimandati alle elementari e non. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

pensa a molti anni fa nella trasmissione che conduceva Enzo Tortora ( Porto Bello ) un signore aveva trovato la soluzione al problema della nebbia a Milano e d'intorni bastava abbattere o spianare il gruppo di montagne collegate al Passo del Turchino, lungo l'Appennino ligure.(Spianare il Turchino, secondo questo bizzarro progetto, presentato durante il programma Portobello, condotto dal compianto Enzo Tortora, avrebbe consentito una massiccia penetrazione di aria mite nel catino padano con conseguente rimescolamento dell'aria, aumento delle temperature e attenuazione dei fenomeni nebbiosi.

a Acri "Risparmiano su Cartelloni pieni di errori, ma almeno loro pensano di avere risparmiato e attirato la curiosità dei cittadini compreso la sua Dottor Grimaldi, la sua colpa? avere scritto verità.