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30 settembre 2009

"Non medaglie, ma uomini e mezzi!" I vigili del fuoco si appellano a Napolitano


Un momento della contro manifestazione, a quella ufficiale, di conferimento della medaglia d'oro al Corpo dei vigili, organizzata da alcuni vigili del fuoco, aderenti al sindacato Rdb, davanti alla prefettura di Catanzaro questa mattina


Lettera al presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano

di Antonio Jiritano*

Illustrissimo Signor Presidente della Repubblica,

abbiamo ricevuto il Suo invito, per il 30 settembre, ed a nome della Rappresentanza sindacale dei Vigili del fuoco, organizzazione sindacale presente e ben radicata tra i Vigili del Fuoco , vorremmo, ringraziarLa per la medaglia d'oro che oggi viene conferita al Corpo Nazionale come riconoscimento dell'opera prestata. Purtroppo, però, oggi sentiamo di non poter accettare questa alta onorificenza, che consideriamo una pura operazione di facciata, utile solo a fini di autocelebrazione di chi è responsabile e gestisce il corpo nazionale e dell'intero governo . Nelle tendopoli, in mezzo alle macerie, nelle strade, in mezzo ai cittadini ci siamo solo noi "Pompieri", sempre meno, con pochi mezzi, tecnici ed economici. Illustrissimo Presidente, mentre lo Stato Italiano ci premia per le nostre innumerevoli e meritevoli azioni, il Governo continua a tagliarci i fondi. Lei forse non è al corrente della cronica carenza di personale, che come RdB, denunciamo da anni, inascoltati: servirebbero almeno diecimila uomini in più per avvicinare l'Italia agli standard europei, invece il Governo ha promesso mille assunzioni entro l'anno, un numero assolutamente insufficiente che non coprirà nemmeno il turn over del personale posto in quiescenza. Solo grazie a turni massacranti, continui straordinari, che non assicurano il necessario recupero psico-fisico dei Vigili del Fuoco e che rischiano di mettere a repentaglio la sicurezza di tutti, oltretutto retribuiti dopo mesi, se non dopo anni, riusciamo a garantire il soccorso. E' superfluo precisare come la carenza di uomini e di mezzi provoca un pericoloso impoverimento professionale, che comporta tagli alla formazione, difficoltà ad addestrarsi, insufficienza di capi reparto e capi squadra, autisti ed altre figure professionali indispensabili. La verità, Illustrissimo Presidente, è che stiamo assistendo ad uno scadimento generale della qualità del soccorso. Contrariamente ai proclami, in questo Paese non si investe in sicurezza: si preferisce indirizzare risorse a mille organizzazioni di protezione civile e di volontariato efficaci per la comunità se di supporto ad un Corpo Nazionale VV.F. istituito appositamente e strutturato per rispondere efficacemente e capillarmente sul territorio; si arriva addirittura ad "accorpare" i Vigili del Fuoco con le forze di Polizia, inquadrandoli in un regolamento di servizio che non si adatta alle esigenze del nostro mestiere, che, ricordiamolo, è principalmente il soccorso tecnico urgente, e non la pubblica sicurezza e/o l'ordine pubblico. Questi segnali ci preoccupano perché è evidente il rischio di svuotare dei suoi veri compiti il Corpo Nazionale, con la ovvia conseguenza di doverne affidare una parte ai privati. Per questi motivi non intendiamo accettare questa medaglia che giudichiamo indubbiamente meritata, ma consegnata in un momento in cui appare un simbolo vuoto: le nostre famiglie non hanno bisogno di medaglie, vogliono vederci tornare a casa tutte le sere, vogliono poter contare su uno stipendio che non sia da fame come quello attuale, lontanissimo dagli standard dell'Unione Europea. Con un contratto di lavoro scaduto da due anni, questa medaglia rischia di essere vanificata. Ai Vigili del Fuoco servono scelte concrete, risorse vere, mezzi adeguati e formazione per continuare ad assicurare la salvaguardia degli italiani. Illustrissimo Sig. Presidente, a noi sembra che non ci siano più interlocutori credibili nel Governo e nella nostra Amministrazione. Per questo, Illustrissimo Sig. Presidente della Repubblica, facciamo appello a Lei perché nelle sedi competenti rappresenti la grave situazione in cui versa il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco perché sostenga la nostra battaglia per la salvezza del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco così come milioni di italiani lo hanno sempre conosciuto. Un Corpo che è sempre stato in prima linea in tutte le calamità del Paese, un Corpo che garantisce l'incolumità alla cittadinanza tutta ventiquattro ore su ventiquattro e che non chiede altro che di poter continuare a farlo degnamente soprattutto con la previsione e prevenzione dei rischi di qualsiasi genere essi siano. Siamo certi che comprenderà la nostra amarezza ma anche la nostra determinazione ad andare avanti non stancandoci mai di sostenere la necessità di un servizio sempre migliore al servizio di tutti i cittadini. Anche nel rispetto dei tanti colleghi che hanno perso la vita nel compimento del loro lavoro per garantire la salvaguardia di altre vite umane in questo paese.

* Coordinatore nazionale di Rdb dei Vigili del fuoco, Rappresentanza sindacale di Base


11 commenti:

  1. Ciao Emilio, stamattiina in Piazza Prefettura CZ, noi,un gruppo di
    Vigili del Fuoco abbiamo distrubuito alla gente e consegnato al
    Prefetto un volantino in occasione della cerimonia al quirinale per la
    "presunta festa" del corpo 70° anniversario di fondazione. Con il
    titolo" CITTADINI--- I VIGILI DEL FUOCO NON HANNO NULLA DA
    FESTEGGIARE"
    Una sorta di contro manifestazione per dire all'opinione pubblica
    tutta la verità sull'attuale realtà lavorativa dei pompieri tra la
    gente e con la gente rivendichiamo il nostro vero ruolo di
    professionisti e coordinatori della Protezione Civile.
    Pur non biasimando i colleghi, anzi unendoci ai loro bisogni di
    aspettative, che hanno partecipato alla festa indetta da governo e
    dall'amministrazione noi, come forza sindacale RDB vogliamo esprimere
    il più forte dissenso per questa AUTOCELEBRAZIONE che non sembra
    considerare affatto le seguenti ed urgentissime aspettative della
    categoria.Con la nostra protesta dunque , siamo certi di essere
    portavoce di chiunque pensi che tutte le cose promesse
    dall'amministrazione e poi dal governo di turno siano solo uno
    specchietto per le allodole.
    Che i lavoratori e l'opinione pubblica, che tanto ci è stata vicina
    in questi mesi dimostrandosi solidale con le nostre rivendicazioni,
    dicano basta alla propaganda governativa.
    Siamo stufi di essere presi in giro da una casta politica immorale ed
    insensibile nei confronti di chi ha lavorato per portare aiuto a
    cttadini in drammatiche situazioni traendone solo propaganda utile a
    fini d'immagine ma senza contenuti.

    Per questo siamo CONTRO:

    LA FINANZIARIA " light " DEL GOVERNO

    LA SPETTACOLARIZZAZIONE DELLE CALAMITA'

    LE MEDAGLIE DI cartone che non servono alla vita quotidiana

    TUTTE LE OBBLIGATORIETA.

    SIAMO PER :

    RINNOVO DEL CONTRATTO DI LAVORO ---- NESSUNA ELEMOSINA DI VACANZA
    CONTRATTUALE

    ORGANICI ADEGUATI--- MANCANO 15.000 UNITA' PER ARRIVARE ALLO STANDARD
    EUROPEO--- PASSAGGI DI QUALIFICA

    MEZZI--- CON I SOLDI STANZIATI ( 8 MLN DI EURI ) BASTANO A MALAPENA
    PER VERNICIARLI

    RICONOSCIMENTO DELLE INDENNITA' A CARICO DELLO STATO--- E NON A
    CARICO DEI LAVORATORI

    ADEGUAMENTO DELLE INDENNITA' SPECIALISTICHE E DI PRESENZA

    PAGAMENTO DEGLI ARRETRATI E RELATIVA RIVALUTAZIONE

    RICONOSCIMENTO DELL'ATTIVITA' USURANTE

    PAGAMENTO DI TUTTE LE ORE DI STRAORDINARIO EFFETTUATE PER CALAMITA' O
    EMERGENZE VARIE DEL PAESE

    PER IL LAVORO CHE SVOLGONO A FAVORE DELLA POPOLAZIONE

    I VIGILI DEL FUOCO PRETENDONO SALARIO --- DIRITTI --- DIGNITA'

    RAPPRESENTANZA SINDACALE DI BASE PUBBLICO IMPEGO---- COORDINAMENTO
    NAZIONALE VVF.
    SEDE DI CZ , VIA RAFFAELE TETI ---PONTEPICCOLO CZ --- TEL. E FAX
    0961744970

    Come vedi Caro Emilio, non è tutto oro quello che luccica, il nostro
    Corpo fà acqua da tutte le parti è un relitto che vaga senza meta.
    Purtroppo si avvicendano continuamente alla dirigenza del
    dipartimento personaggi che non hanno niente a che fare con i pompieri,
    dirigenti senza scrupoli che pensano solo alla scalata del potere
    fottendonesi degli operatori di protezione civile che siamo noi a
    servizio dei cittadini.
    Abbiamo un organico ridotto di circa 15.000 unita' rispetto allo
    standard europeo e entro il 2010 aumenterà a causa di un notevole
    contingente di pensionamenti.
    Inoltre gli automezzi sono obsoleti e necessitano di continue
    riparazioni, le attrezzature sono carenti e non soddisfano le notevoli
    richieste di interventi per non parlare delle strutture che ci ospitano
    il 70% sul territorio nazionale sono fatiscenti e e fuori da ogni
    paramentro di sicurezza...proprio noi.
    Ebbene di tutto questo la gente non è al corrente...beati loro...si
    fà per dire...ma giustamente la gente pretende un servizio di soccorso
    urgente effettuato in tempi brevissimi e con grande professionalita'.
    Ciao Emilio spero di non averti annoiato ma purtroppo la verita' è
    questa.
    Pasquale Viscomi

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  2. sono uno di sellia marina località finocchiaro..
    vorrei dirti grazie.............almeno voi c'eravate

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  3. un po' di rassegna stampa:
    4 ottobre 2009 - La Stampa

    GENOVA LA PROTESTA DURANTE L'INAUGURAZIONE DEL SALONE
    L'urlo dei vigili del fuoco "Siamo pochi, vecchi e con mezzi
    antiquati"

    GENOVA - Qualcuno aveva con sé moglie e bambini, per sottolineare il
    significato di una vita incentrata sul lavoro tanto da influenzare
    l'intera famiglia. Erano circa in 60 i vigili del fuoco che ieri, a
    nome
    di tutti i colleghi della Liguria, hanno scelto il giorno inaugurale
    del
    Salone Nautico per effettuare un presidio e portare alla ribalta i
    problemi della categoria. Tra gli uomini in uniforme da lavoro, anche
    i
    rappresentanti sindacali con le bandiere di Cgil, Cisl, Rdb e
    Confsal,
    per denunciare che in Italia i pompieri sono troppo pochi, vecchi e
    con
    mezzi inadeguati.

    «I vigili del fuoco operativi in tutto il Paese sono 22.800, di cui
    mille in Liguria, mentre secondo le norme europee di sicurezza
    dovrebbero essere quasi il doppio - hanno denunciato i manifestanti -
    .
    Il contratto nazionale è scaduto nel 2007 e le condizioni di lavoro
    sono
    sempre più difficili».

    «L'età media dei pompieri italiani è di 44 anni - hanno aggiunto i
    sindacati - troppo alta per un lavoro faticoso come il nostro. Da
    decenni nessuna assunzione, niente forze giovani, niente turn over.
    Con
    qualsiasi governo». «Il 30% dei nostri mezzi di soccorso inviati in
    Abruzzo - è la denuncia dei sindacati - non è arrivato a destinazione
    a
    causa delle pessime condizioni in cui versano. L'80% ha più di 20
    anni».

    E, mentre i vigili del fuoco protestano per le difficili condizioni
    di
    lavoro, la vedova e la figlia di Giorgio Lorefice, il pompiere morto
    in
    un esplosione per salvare la vita ai suoi colleghi e ai civili dopo
    lo
    scoppio di un'autocisterna di gpl a Serra Riccò, hanno scritto al
    presidente Giorgio Napolitano, pronte a restituire la medaglia d'oro
    al
    valor civile ricevuta alla memoria, perchè attendono ormai da 5 anni
    l'inizio del processo: «Non sono le onorificenze, ma è la giustizia
    quello che conta».

    _____

    4 ottobre 2009 - Il Secolo XIX

    la protesta
    I pompieri: «siamo pochi e mal pagati»

    Genova - TROPPO POCHI, troppo vecchi e con mezzi inadeguati. È la
    situazione dei Vigili del Fuoco in Italia secondo la denuncia di un
    gruppo di pompieri e dei sindacati di categoria fatta ieri a Genova
    in
    occasione della inaugurazione del Salone Nautico Internazionale.

    Al presidio hanno partecipato circa 60 Vigili del Fuoco e i
    rappresentanti di Cgil, Cisl, Rdb e Confsal. «I vigili del fuoco
    operativi in Italia sono 22.800, 1.000 in Liguria, mentre secondo le
    norme europee di sicurezza dovrebbero essere quasi il doppio - hanno
    denunciato i sindacati -. Il contratto nazionale è scaduto nel 2007 e
    le
    condizioni di lavoro sono sempre più difficili». «L'età media dei
    pompieri italiani è di 44 anni - hanno aggiunto i rappresentanti dei
    pompieri - troppo alta per un lavoro faticoso come il nostro. Da
    decenni
    nessun assunzione, niente forze giovani, niente turn over. Con
    qualsiasi
    Governo». Infine, nel mirino della protesta il problema degli
    automezzi
    di soccorso: «il 30% dei nostri mezzi di soccorso inviati in Abruzzo
    - è
    la denuncia - non è arrivato a destinazione a causa delle pessime
    condizioni in cui versano. L'80% ha più di 20 anni. In un anno in
    Italia
    sono stati spesi solo 8 milioni di euro per la manutenzione».

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  4. 4 ottobre 2009 - Il Giorno

    Trasferiti in un anno 32 capisquadra
    Quelli rimasti sono costretti al doppio lavoro
    di Fabrizio Vertua

    BRESCIA - POMPIERI SENZA TESTA. Non stiamo certo parlando della loro
    mancanza di professionalità, ma del fatto che a Brescia il Comando
    provinciale lamenta una grave insufficienza organizzativa che
    riguarda i
    capisquadra. «Una situazione praticamente unica in Italia come
    denuncia
    Massimiliano Gregori del consigliere nazionale dell'Rdb, d'istanza
    nel
    distaccamento di Salò -. Noi avevamo già una carenza d'organico
    notevole
    già a dicembre del 2008, da allora sono andati via 32 capisquadra
    che
    hanno ottenuto il trasferimento in altre sedi più vicine a casa. Oggi
    ne
    abbiamo 45, praticamente la metà di quelli che sarebbero necessari».
    IN
    TERMINI PRATICI questa carenza costringe i capisquadra presenti sul
    territorio a fare delle integrazioni, lavorando in straordinario
    negli
    altri turni. «Straordinari che vengono pagati e riconosciuti con un
    anno
    di distanza». Ai turni da 12 ore, a volte vengono richieste dunque
    altre
    ore in supplemento. E questa non è l'unica carenza che riguarda il
    comando provinciale. Il problema che sta alla base è che Brescia
    viene
    riconosciuta come una provincia di seconda fascia, nonostante conti
    oltre 1 milione e 200mila abitanti e che nel suo vastissimo
    territorio
    siano presenti realtà totalmente diverse, dalle valli e le montagne
    ai
    laghi, per arrivare ai territori agricoli della bassa. UNA PROVINCIA
    fra
    le più industrializzate d'Italia, che annovera diverse aziende ad
    alto
    rischio. Oggi in questo contesto il personale professionista conta
    oggi
    250 unità contro le 320 (dati forniti dal Ministero), a cui si
    aggiungono circa 300 volontari. Quattro i distaccamenti gestiti dai
    vigili del fuoco professionisti, mentre sono quattordici quelli in
    mano
    ai volontari. «Secondo la normativa europea sarebbe necessario un
    pompiere ogni mille abitanti afferma Gregori -, i numeri devono far
    riflettere». E poi, ancora, mancano 13 funzionari e 27 capireparto.
    In
    questo contesto c'è ancora una squadra di 6 uomini costantemente
    presente in Abruzzo. «In tutti questi mesi abbiamo garantito la
    nostra
    presenza a L'Aquila in almeno due squadre, anche questo è uno sforzo
    non
    indifferente conclude Gregori -, ma anche da noi la stagione sta
    cambiando, e non se davanti ad episodi e catastrofi come quelle di
    Messina potremmo reggere con questa carenza di personale».

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  5. 1 ottobre 2009 - Città di Genova

    Vigili del Fuoco: meno stima più risorse

    Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa dei Coordinamenti e
    delle
    Segreterie regionali della Liguria dei Sindacati dei Vigili del
    Fuoco.
    Questa mattina presso la saletta sindacale del Comando Provinciale
    dei
    Vigili del Fuoco di Genova si e' svolta la conferenza stampa
    organizzata
    da FP Cgil Cisl Vigili Fuoco Rdb Cub Confsal per denunciare le gravi
    carenze di risorse nel comparto. Il mese di settembre ha visto
    impegnati
    i vigili del fuoco della Liguria, nella grave emergenza dovuta agli
    incendi boschivi. L'enorme sforzo profuso, ha permesso ancora una
    volta
    di salvaguardare l'incolumità di persone e cose, tuttavia la
    condizione
    dei lavoratori è divenuta insostenibile. Il contratto di lavoro è
    scaduto da quasi 2 anni, le retribuzioni (mediamente di 1.300 euro
    al
    mese), peraltro non in linea con i parametri europei, sono tra le
    più
    basse fra i paesi comunitari. I Vigili del Fuoco sono costretti - a
    seguito delle gravissime carenze di organico - a continui richiami
    in
    straordinario: a questo proposito sono ancora da percepire gli
    emolumenti dovuti dal dicembre 2008. I mezzi, le sedi di servizio,
    le
    attrezzature sono carenti e soprattutto necessiterebbero di fondi per
    la
    manutenzione; purtroppo i capitoli di spesa indicano disponibilità
    pari
    a zero. Per questi motivi i vigili del fuoco non chiedono continui
    attestati di stima, bensì risorse vere per poter adempiere in
    maniera
    efficace a quelli che sono da sempre i loro compiti istituzionali.
    E'
    necessario un contratto di lavoro dignitoso, il pagamento delle
    competenze straordinarie arretrate e nuove assunzioni per sopperire
    alla
    carenza di organico. Per rendere note le difficoltà del settore e
    per
    sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni competenti, i
    Vigili
    del Fuoco di Genova effettueranno un volantinaggio sabato mattina 3
    ottobre in occasione dell'inaugurazione del Salone Nautico.

    _____

    1 ottobre 2009 - L'Unione Sarda

    vigili del fuoco «Vogliamo più personale»

    Cagliari - «Non vogliamo medaglie ma un reale interesse per i
    problemi
    che sta vivendo il nostro Corpo». Una parte dei vigili del fuoco,
    iscritti al Rdb (in Sardegna sono circa l'8 per cento, in Italia il
    12),
    hanno manifestato in 13 città italiane. A Cagliari il presidio,
    formato
    da una quindicina di vigili, si è dato appuntamento davanti alla
    Prefettura. Dopo essere stati ricevuti dal prefetto e avergli
    consegnato
    una lettera con i motivi della protesta, sono rimasti in piazza
    Palazzo
    per raccontare una situazione definita "critica".
    «In Sardegna», ha sottolineato il segretario provinciale, Gianfranco
    Mei, «mancano 400 uomini rispetto all'organico previsto. A Cagliari
    ne
    servirebbero 112. Il servizio è garantito grazie ai precari: soltanto
    in
    Sardegna, in questi primi mesi del 2009, sono stati 900. Ma i
    discontinui non hanno diritti e non possono manifestare il loro
    dissenso. Inoltre trent'anni fa ogni squadra era composta da sette
    vigili del fuoco e, in Sardegna, gli interventi erano circa 4000,
    4500 a
    squadra. Ora le "uscite" sono triplicate mentre le squadre sono
    formate
    soltanto da quattro vigili e un precario». L'elenco dei problemi non
    è
    finito: «Contratto scaduto da due anni», ha aggiunto Mei, «materiale
    da
    lavoro vecchio, indennità festive e di turno pagate con mesi di
    ritardo
    così come gli straordinari». Per il sindacato di base dunque c'è poco
    da
    festeggiare. E le altre sigle sindacali? «Chiedete a loro perché non
    protestano».(m.v.)

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  6. 1 ottobre 2009 - Il Giorno

    Sette autopompe per due milioni di abitanti
    I vigili del fuoco: ogni giorno a rischio collasso
    Per i sindacati mancano 300 uomini, il primo problema però è l'alto
    turnover
    di GIULIA BONEZZI

    MILANO - SETTE AUTOPOMPE per una metropoli di un milione 300 mila
    abitanti, denuncia il sindacato di base. Quando per domare un
    incendio
    «normale» in appartamento ne servono due, e un totale di quattro
    mezzi.
    Una su un «soccorso di persona», cinque mezzi se è un tentato
    suicidio
    sotto la metro. «Possiamo fare un servizio e mezzo alla volta»,
    calcola
    Marco Testa, caposquadra dei vigili del fuoco di Milano. Sono 840,
    gli
    «operativi», con una giurisdizione che spazia dal gattino
    intrappolato
    sul tetto al rogo nell'azienda chimica; circa trecento in meno del
    minimo indispensabile secondo la Rdb. Ma il problema numero uno è
    l'anzianità di servizio: troppo bassa a Milano, comando «di prima
    assegnazione» e perciò sottoposto a un alto turnover di pompieri
    «ragazzini» che arrivano dal corso, si fermano per un periodo tra i
    sei
    e i 18 mesi e, una volta imparato il mestiere, vengono trasferiti.
    Testa
    è arrivato vent'anni fa da Roma, e s'è tenuto l'accento: «Allora
    questa
    era l'università dei pompieri. Mo' so' rimasti i professori, con gli
    alunni dell'asilo infantile». IERI, invece di partecipare alla festa
    dei
    vigili, i coordinatori provinciali della Rdb erano in presidio
    davanti
    alla Prefettura (come in diverse città italiane). Perché abbiano
    rifiutato l'invito, l'hanno spiegato al presidente della Repubblica
    Giorgio Napolitano in una lettera aperta. «Intanto non si capisce
    perché
    stiamo festeggiando i settant'anni del corpo dei pompieri, quando
    abbiamo celebrato il 50 esimo nel 2001», spiega a voce il
    rappresentante
    regionale Massimo Berto. Non è solo uno sfottò: troppe celebrazioni,
    «parate a uso e consumo dei vertici e dell'amministrazione. Una
    festa
    basta, ed è il 4 dicembre, il giorno di Santa Barbara». I soldi,
    meglio
    destinarli dove sono più necessari, hanno spiegato incontrando i
    rappresentanti del governo, a cominciare dall'organico: in
    Lombardia,
    «servirebbe un'iniezione del 70-80%» degli attuali 2.400 uomini, e
    anche
    così si resterebbe sotto il paramentro europeo che vorrebbe un
    vigile
    ogni mille/millecinquecento abitanti». A Milano, in aggiunta, «sette
    vigili su dieci non sono residenti nel comando»: i "novellini", e
    «tocca
    a noi formarli sul campo, compresi gli autisti. Ma in questo lavoro
    contano la squadra e l'esperienza. Quando si esce con quattro vigili
    in
    prima assegnazione su sei la nostra capacità d'intervento è
    compromessa». E si rischia, «a ogni nubifragio», spiega Davide
    Suffada,
    che al collo ha un cartello: «Meno oro più euro». Non vuole medaglie
    ma
    magari la qualifica, visto che dopo 19 anni di servizio è ancora un
    vigile semplice a 1.300 euro al mese, nonostante i corsi e le
    specializzazioni. I concorsi, spiegano i suoi colleghi, sono
    bloccati.
    Così il caposquadra Testa, a 55 anni, è ancora operativo sul
    soccorso,
    invece di passare ad altre funzioni come all'estero avviene poco dopo
    i
    quarant'anni: «Durante il terremoto si mettono tutti l'elmetto, ma
    quando servono i soldi se squagliano».

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  7. 1 ottobre 2009 - Il Bologna

    Prefettura
    Anche i vigili del fuoco manifestano in piazza

    Bologna - In piazza per segnalare le gravi difficoltà in cui si
    trovano
    ad operare. Hanno scelto il giorno in cui a Roma il capo dello Stato
    ha
    consegnato la medaglia d'oro al merito al Corpo nazionale dei Vigili
    del
    Fuoco per il soccorso ai terremotati dell'Abruzzo. Sono i pompieri
    delle
    Rdb dell'Emilia Romagna che hanno manifestato di fronte alla
    Prefettura
    con un presidio mentre una delegazione è stata ricevuta dal vice
    prefetto Raffaele Ricciardi. I problemi sono tanti, dalla carenza
    d'organico alla mancanza di capi squadra e capi servizio passando
    per
    uno stipendio che rimane sempre basso, 1300 euro, rispetto al lavoro
    con
    il contratto di lavoro scaduto da due anni e un aumento di otto euro
    che
    è stato riconosciuto per il 2008. Le Rdb ricordano anche che i
    vigili
    del fuoco volontari vengono formati con un corso di "sole" 120 ore
    ma
    vengono impiegati come i pompieri permanenti anche se hanno minor
    formazione e minori garanzie perché sono a tutti gli effetti dei
    lavoratori precari.(GM)

    _____

    1 ottobre 2009 - Corriere del Veneto

    Sindacato Rdb-Cub
    Pompieri, protesta della base

    VERONA - Protesta dell'Rdb-Cub nel giorno del settantesimo
    anniversario
    di fondazione dei vigili del fuoco.
    I sindacati di base hanno volantinato ieri davanti alla prefettura
    di
    Verona contro «la spettacolarizzazione delle calamità, le medaglie
    di
    cartone che non servono alla vita quotidiana e la carenza cronica di
    organico dei vari comandi provinciali».
    Assunzioni bloccate, straordinari non pagati mezzi vecchi ed
    inefficienti, mancato riconoscimento di categoria usurante tra le
    rivendicazioni dell'Rdb-Cub . «Con la nostra protesta - dicono -
    siamo
    certi di essere portavoce di chiunque pensi che tutte le cose
    promesse
    dall'amministrazione e dal governo di turno siano solo uno
    specchietto
    per le allodole».

    RispondiElimina
  8. 1 ottobre 2009 - Il Resto del Carlino

    Mezzi obsoleti e carenza di risorse
    Sit-in dei pompieri in prefettura

    Bologna - «DA GRANDE farò il pompiere. Ma dai palazzi in fiamme non
    farò
    saltare nessuno». Secondo i pompieri dell'Emilia-Romagna, ieri in
    protesta davanti alla prefettura (foto), è questo il pensiero con
    cui
    oggi dovrebbe fare i conti un aspirante vigile del fuoco. In
    regione,
    infatti, c'è un solo carrotelo', cioè un camion dotato dei teli per
    attutire la caduta delle persone. «E quell'unico carrotelo dice Ciro
    Bartolomei (Rdb) è rotto». Situazione drammatica, quella portata in
    piazza Roosevelt dai pompieri che per denunciare la carenza di
    risorse
    hanno respinto al mittente, cioè al presidente Napolitano, invito e
    medaglia d'oro. «Nessuna polemica con il Capo dello Stato precisa
    però
    Bartolomei ce l'abbiamo con il ministro Maroni, che promette e non
    mantiene». Sotto di 500-700.000 euro, i pompieri bolognesi hanno già
    rischiato per morosità di vedersi tagliare luce e gas e «solo
    l'intervento della Prefettura ha evitato che ciò accadesse». E poi
    mezzi
    obsoleti e carenza di organici.

    _____

    1 ottobre 2009 - Il Tirreno

    I vigili del fuoco scendono in piazza
    Il corteo nel giorno della medaglia d'oro al corpo: «Servono mezzi»
    I pompieri spiegano che mancano strumenti e uomini e spesso si
    ricorre
    ai volontari
    di ROY LEPORE

    VIAREGGIO - Ieri mattina manifestazione di protesta dei vigili del
    fuoco
    in piazza Dante. A promuoverla è stata la rappresentanza sindacale
    di
    base, in concomitanza con la cerimonia di premiazione del corpo al
    Quirinale, cui ha preso parte anche il sindaco. Al presidio, con una
    cinquantina di vigili del fuoco, anche alcuni rappresentanti
    dell'Associazione 29 giugno, che hanno solidarizzato con i pompieri.
    Insieme hanno raggiunto il gazebo al "giardino del pianto", in via
    Ponchielli, per ricordare le 31 vittime del disastro. Quella di
    Viareggio è stata una delle diverse contro manifestazioni che si
    sono
    tenute in tutta Italia, proprio mentre a Roma veniva consegnata la
    medaglia d'oro al corpo per gli interventi in occasione del
    terremoto
    dell'Aquila e della strage ferroviaria.
    E tutto questo per portare a conoscenza dell'opinione pubblica le
    difficoltà lavorative cusate da mezzi tecnici non adeguati e
    organici
    carenti, da questioni economiche e contrattuali e dalla tendenza a
    sostituire personale professionista con volontari. Il sindaco, Luca
    Lunardini, ha segnalato ai vertici dei vigili del fuoco la difficile
    situazione del personale viareggino, in vista dello sdoppiamento del
    presidio fra Viareggio e Pietrasanta.
    In città dovrebbe essere, infatti, creato un Centro studi
    internazionale
    di alta specializzazione per i vigili.
    Il distaccamento viareggino potrebbe ottenere la medaglia d'oro per
    i
    tragici fatti del giugno scorso.
    Rimane ancora irrisolto invece il problema della caserma, che doveva
    essere costruita nuova o ristrutturata, ma di cui non si sa più nulla
    da
    parecchio tempo. Sembra più vicina ad una sua concretizzazione quella
    di
    Pietrasanta.

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  9. 1 ottobre 2009 - Liguria Notizie

    VIGILI DEL FUOCO DI GENOVA:"MENO ATTESTATI DI STIMA, PIU' RISORSE"

    GENOVA. 1 OTT. Questa mattina presso la saletta sindacale del
    Comando
    Provinciale dei Vigili del Fuoco di Genova si è svolta la conferenza
    stampa organizzata da FP Cgil Cisl Vigili Fuoco Rdb Cub Confsal per
    denunciare le gravi carenze di risorse nel comparto. Il mese di
    settembre ha visto impegnati i Vigili del Fuoco della Liguria, nella
    grave emergenza dovuta agli incendi boschivi. L'enorme sforzo
    profuso,
    ha permesso ancora una volta di salvaguardare l'incolumità di
    persone e
    cose, tuttavia la condizione dei lavoratori è divenuta insostenibile.
    In
    una nota unita delle Segreterie regionali della Liguria FP Cgil Cisl
    VF
    RbB Cub Confsal VVF, si evidenziano tutti i problemi inerenti a tale
    lavoro. "Il contratto di lavoro è scaduto da quasi 2 anni, le
    retribuzioni (mediamente di 1.300 euro al mese), peraltro non in
    linea
    con i parametri europei, sono tra le più basse fra i paesi
    comunitari. I
    Vigili del Fuoco sono costretti - a seguito delle gravissime carenze
    di
    organico - a continui richiami in straordinario: a questo proposito
    sono
    ancora da percepire gli emolumenti dovuti dal dicembre 2008. I mezzi,
    le
    sedi di servizio, le attrezzature sono carenti e soprattutto
    necessiterebbero di fondi per la manutenzione; purtroppo i capitoli
    di
    spesa indicano disponibilità pari a zero. per questi motivi i vigili
    del
    fuoco non chiedono continui attestati di stima, bensì risorse vere
    per
    poter adempiere in maniera efficace a quelli che sono da sempre i
    loro
    compiti istituzionali. E' necessario un contratto di lavoro
    dignitoso,
    il pagamento delle competenze straordinarie arretrate e nuove
    assunzioni
    per sopperire alla carenza di organico". Per questi motivi e per
    sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni competenti, i
    Vigili
    del Fuoco di Genova effettueranno un volantinaggio sabato mattina 3
    ottobre in occasione dell'inaugurazione del Salone Nautico.

    _____

    1 ottobre 2009 - IVG

    Liguria, le sigle sindacali dei vigili del fuoco denunciano carenze
    di
    risorse

    Liguria. Stamattina si è svolta a Genova la conferenza stampa
    organizzata da Fp Cgil, Cisl Vigili Fuoco, Rdb Cub e Confsal per
    denunciare le gravi carenze di risorse nel comparto. Le
    organizzazioni
    sindacali hanno fatto notare come il mese di settembre abbia visto
    impegnati i vigili del fuoco della Liguria, nella grave emergenza
    dovuta
    agli incendi boschivi. L'enorme sforzo profuso, ha permesso ancora
    una
    volta di salvaguardare l'incolumità di persone e cose, tuttavia la
    condizione dei lavoratori è divenuta insostenibile. Il contratto di
    lavoro dei pompieri è scaduto da quasi 2 anni, le retribuzioni
    (mediamente di 1.300 euro al mese), peraltro non in linea con i
    parametri europei, sono tra le più basse fra i paesi comunitari. I
    vigili del fuoco sono costretti, a seguito delle gravissime carenze
    di
    organico, a continui richiami in straordinario: a questo proposito
    sono
    ancora da percepire gli emolumenti dovuti dal dicembre 2008. I mezzi,
    le
    sedi di servizio, le attrezzature sono carenti e soprattutto
    necessiterebbero di fondi per la manutenzione, purtroppo i capitoli
    di
    spesa indicano disponibilità pari a zero. Per questi motivi i vigili
    del
    fuoco non chiedono continui attestati di stima, bensì risorse vere
    per
    poter adempiere in maniera efficace a quelli che sono da sempre i
    loro
    compiti istituzionali. I sindacati sottolineano che è necessario un
    contratto di lavoro dignitoso, il pagamento delle competenze
    straordinarie arretrate e nuove assunzioni per sopperire alla carenza
    di
    organico.

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  10. 1 ottobre 2009 - InVersilia

    I VIGILI DEL FUOCO IN PROTESTA
    DI FRONTE AI LUOGHI DELLA STRAGE DI VIA PONCHIELLI

    Viareggio - Manifestazione di protesta ieri a Viareggio dei vigili
    del
    fuoco, promossa dalla Rdb in concomitanza con la cerimonia di
    premiazione del corpo al Quirinale. Dopo un presidio davanti alla
    stazione i partecipanti, una cinquantina, hanno raggiunto in corteo
    via
    Ponchielli, luogo della strage ferroviaria del 29 giugno, dove hanno
    lasciato un mazzo di fiori al gazebo del 'giardino del pianto' in
    ricordo delle 31 vittime del disastro. Quella di Viareggio, scelta
    come
    luogo simbolico dell'impegno dei vigili, spiegano le Rdb, è stata
    una
    delle manifestazioni organizzate oggi in Italia per portare a
    conoscenza
    dell'opinione pubblica le difficoltà lavorative dei vigili a causa
    di
    mezzi tecnici non adeguati e organici carenti, questioni economiche
    e
    contrattuali, e quella relativa alla sostituzione del personale
    professionista con i volontari. "Siamo stufi di essere presi in giro
    da
    una casta politica immorale ed insensibile nei confronti di chi ha
    lavorato per portare aiuto a cittadini in drammatiche situazioni
    traendone solo propaganda utile a fini d'immagine ma senza
    contenuti",
    era scritto in uno dei volantini distribuiti ai passanti. "L'unica
    medaglia che valga la pena - aggiungono le Rdb - è la riconoscenza
    della
    gente, la certezza di aver svolto il nostro lavoro nel migliore dei
    modi
    ed avere reso un servizio a chi si trova nel bisogno".

    _____

    1 ottobre 2009 - Radio Nostalgia

    Manifestazione ieri a Viareggio dei Vigili del fuoco

    Manifestazione di protesta ieri a Viareggio dei vigili del fuoco,
    promossa dalla Rdb in concomitanza con la cerimonia di premiazione
    del
    corpo al Quirinale. Dopo un presidio davanti alla stazione i
    partecipanti, una cinquantina, hanno raggiunto in corteo via
    Ponchielli,
    luogo della strage ferroviaria del 29 giugno, dove hanno lasciato un
    mazzo di fiori al gazebo del 'giardino del pianto' in ricordo delle
    31
    vittime del disastro.
    Paolo Pucci della Rappresenta di Base dei Vigili del Fuoco

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    1 ottobre 2009 - La Nazione

    vigili del fuoco Protesta nei luoghi simbolo del disastro
    ferroviario

    Viareggio - «I VIGILI del fuoco non hanno nulla da festeggiare». E'
    il
    duro commento del delegato regionale delle rappresentanze sindacali
    di
    base dei vigili del fuoco, Paolo Pucci, sulla consegna delle tre
    medaglie d'oro a Roma al Corpo in occasione del 70° anniversario
    della
    sua fondazione. Un commento, che non si ferma alle sole parole visto
    che, mentre i vertici dei pompieri sono stati ricevuti dal
    presidente
    della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale, le Rdb Cub
    provenienti
    da tutta la Toscana per protesta si sono rese protagoniste di un
    presidio cominciato ieri mattina dinanzi alla stazione centrale
    (nella
    foto) e conclusosi nel primo pomeriggio in via Ponchielli, con la
    deposizione di una corona di fiori in memoria delle vittime ("per
    non
    dimenticare" il messaggio che è stato scritto sul mazzo), sul luogo
    della tragedia. «ABBIAMO scelto di protestare qua come a L'Aquila
    spiega
    Pucci perchè sono luoghi simbolici. Vogliamo esprimere il nostro
    dissenso per questa autocelebrazione che non sembra considerare
    affatto
    tutte le problematiche che ci accompagnano come la mancanza di
    organico
    e contratti o il fatto che si voglia sostituire i pompieri che fanno
    questo mestiere di lavoro coi volontari. Tutto questo, senza
    perdipiù
    fargli fare esperienza ma solo 120 ore di corso quando ci vogliono
    almeno 3 anni di lavoro per poter gestire situazioni difficili con
    la
    giusta mentalità». Mancanza di contratti, a cui fa da corollario
    anche
    una certa carenza di mezzi. «Per fare un esempio sottolinea Pucci
    quando
    ci siamo mossi da tutta Italia per andare a L'Aquila, il 30 per
    cento
    dei nostri mezzi si sono rotti per la via».

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  11. 1 ottobre 2009 - Corriere Adriatico

    "Si sono dimenticati di noi"
    Dopo la simulazione in mare protestano i vigili del fuoco. La verità
    del
    comandante
    di SILVIA SINIBALDI

    Pesaro - Inatteso strascico polemico segue l'esercitazione
    realizzata
    mercoledì dalla Capitaneria di porto, simulando i soccorsi a un
    aereo
    precipitato. All'apparenza una clamorose dimenticanza: la
    convocazione
    dei Vigili del fuoco. Secondo i controlli della prefettura una
    scelta
    dello stesso comando dei vigili. Protestano le organizzazioni
    sindacali
    (Cgil, Fns, Cisl e Rdb) denunciando il fatto che all'esercitazione
    non
    ha partecipato il Corpo nazionale vigili del fuoco che è
    istituzionalmente preposto al soccorso tecnico urgente anche in
    ambiente
    marino, il collaborazione con altri Enti preposti e sotto il
    coordinamento della Capitaneria di Porto. "A nostro parere - scrivono
    -
    quanto avvenuto è di una gravità assoluta, in quanto limita la
    crescita
    professionale del personale dei vigili del fuoco e pregiudica lo
    sviluppo di sinergie e collaborazioni tra i vari Enti preposti al
    soccorso, che sono fondamentali in emergenze di tale complessità,
    come
    realmente accaduto già in altre occasioni sul nostro litorale.
    Teniamo
    anche a specificare che, all'interno del nostro Comando Provinciale
    esistono figure professionali altamente specializzate ad intervenire
    in
    qualsiasi ambiente acquatico con mezzi specifici (ad esempio la
    prima
    moto d'acqua avuta in dotazione in tutto l'Adriatico e adibita al
    soccorso in mare)". Secondo i sindacati quanto è avvenuto, in caso
    di
    reale emergenza, potrebbe avere una notevole ricaduta negativa
    sull'organizzazione del soccorso e di conseguenza sulla salvaguardia
    delle persone coinvolte. "A margine - aggiungono - dobbiamo
    sottolineare
    ancora una volta come debbano essere le organizzazioni di categoria
    a
    prendere posizione in merito a problematiche inerenti al soccorso,
    facendo le veci dell'Istituzione competente". La protesta dei vigili
    del
    fuoco è arrivata anche in Prefettura. Alessio Giuffrida, nella
    mattinata
    di ieri, ha contattato il comandante provinciale dei vigili del
    fuoco
    per chiarire il disguido. Il comandante ha fatto presente
    l'impossibilità di partecipare alla simulazione da parte dei suoi
    uomini
    per mancanza di personale, al punto che una scelta diversa avrebbe
    messo
    a rischio il comando che sarebbe rimasto sguarnito.

    _____

    1 ottobre 2009 - Il Messaggero

    PESARO. C'erano tutti, o quasi. Per terra e per mare...

    PESARO - C'erano tutti, o quasi. Per terra e per mare. Volontari e
    non.
    Forze dell'ordine e protezione civile. Ma qualcuno mancava. Assenze
    eccellenti come quella dei vigili del fuoco. All'indomani della maxi
    esercitazione, coordinata dalla capitaneria di porto di Ancona, che
    ha
    simulato i soccorsi ai naufraghi di un ammaraggio a largo di Fano
    del
    volo Falconara-Timisoara, i sindacati territoriali dei vigili del
    fuoco
    di Pesaro e Urbino, chiedono i motivi di questa esclusione. E lo
    fanno
    in un documento firmato dai segretari provinciali della Cgil,
    Maurizio
    Marini, della Fns Cisl, Fabio Sacchi, e della Rdb, Paolo Giuliani.
    "Quanto è avvenuto - dicono nel documento - è di una gravità
    assoluta,
    in quanto limita la crescita professionale del personale dei vigili
    del
    fuoco e pregiudica lo sviluppo di sinergie e collaborazioni tra i
    vari
    enti preposti al soccorso. All'interno del nostro comando
    provinciale
    esistono figure professionali altamente specializzate ad intervenire
    in
    qualsiasi ambiente acquatico con mezzi specifici (come la prima moto
    d'acqua adibita al soccorso in mare). Quanto avvenuto, in caso di
    reale
    emergenza, potrebbe avere una notevole ricaduta negativa
    sull'organizzazione del soccorso". A esprimere il proprio
    "rammarico"
    per essere state escluse dall'esercitazione anche il C.B. club E.
    Mattei, l'Avio Club di Fano, il circolo velico Torrette e
    l'associazione
    K9 con i loro cani da soccorso. Chiedono che in futuro il
    volontariato
    "venga tenuto maggiormente in considerazione".(Em.I.)

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La vita mi ha insegnato che le persone non cambiano. Ingrassano, diventano più cattive, ma non cambiano. Eccetto i saggi, gli artisti e i bambini