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22 gennaio 2011

A caval Donato non si guarda in bocca

Caricatura a cura del blogger Da story

Valerio Donato, segni particolari: barba e professore di Diritto. Michele Traversa, segni particolari: baffi e amministratore di lungo corso. Sono loro i candidati a sindaco per Catanzaro. Sono loro che stanno scaldando il pane della politica calabrese. Massimo Tigani Sava, ex direttore de il Domani della Calabria e attuale timoniere di Calabria Economia e dell’associazione Consuma e spendi calabrese, è su di giri. Portavoce del Comitato spontaneo “interclassista” pro Traversa, vede nell’attuale parlamentare del Pdl: “il sindaco ideale” per “il rilancio del capoluogo”. “E’ l’uomo del fare”, incalza. Certamente si mangerà più calabrese con lui sindaco, Tigani è il primo ad augurarselo.
Pasqualino Mancuso, coordinatore provinciale del Pd, parla di un profilo “forte e autorevole”, riferendosi al docente universitario, “in grado di mobilitare tutte, ripetiamo tutte, le energie del Pd di Catanzaro”. Talmente forte che ha incassato il beneplacito anche di Sel, Sinistra ecologia e libertà, e di Idv, l’Italia dei valori. E’ una battaglia tra gentiluomini, a chi prometterà più pane nella politica. I toni sono moderati. Mai un affondo. Solo un estremo tentativo del Pd di ricucire le toppe. Il Pdl, invece, è vivo e fiammante dopo la vittoria nelle ultime consultazioni regionali. Parole di stima tra i due. Sanno già chi vincerà. Stanno solo recitando la loro parte. Come sanno entrambi che Donato non è l’Homo novus della sceneggiata elettorale. È vecchio, almeno quanto Loiero. Nominato dall’ex governatore come commissario liquidatore dell’Arssa, l’Agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo, non ha mai aperto bocca in merito alla vicenda dei fratelli Maiolo, Mario assessore regionale alla Programmazione nazionale e comunitaria, e Bruno, dirigente con regime di prorogatio all’Arssa vita natural durante. Si prorogavano a vicenda, Mario lo faceva con Valerio, e Valerio ricambiava con il fratello. Un do ut des da veri gentiluomini. All’interrogazione di Angela Napoli, l’ideologo della meritocrazia e dell’efficienza nell’impiego pubblico, Renato Brunetta, ha scritto che “non è stato commesso nessun reato”. Gli ha fatto da sponda la sentenza del Tribunale di Cosenza. Ma da lui, una cosa in più ci si aspettava. Una tiratina d’orecchie, almeno. Niente, sarà che le sue regole valgono solo dalla Calabria in su, escludendola però.
Donato promette “di ricomporre il quadro politico del centrosinistra per proiettarlo verso una dimensione di innovazione e di diversità rispetto al passato”. Detto in altri termini, si sta preparando per il dopo Scopelliti, non certo per le prossime comunali. Come nuovo leader del già variopinto centrosinistra vuole completare la gavetta per un posto a Palazzo Campanella nel 2015. E Catanzaro è un buon viatico. Perderà, ma s’impossesserà della semina necessaria per mandare in pensione gli scarti del Pd, salvo all’occorrenza servirsi di loro per coltivare e continuare a coltivare nella campagna dell’Università, dell’Arssa e del lobbismo piddino.
Come sanno entrambi che Traversa ha fatto delle cose belle, come il Parco della biodiversità, il Musmi, il Marca, ecc, la ristrutturazione degli edifici scolastici superiori, ma la depurazione? Vi ricordate le fogne che sono scoppiate in questi anni? E il mare sporco ve lo ricordate? Traversa fino al 2008 è stato presidente dell’Ato 2, ambito territoriale ottimale di Catanzaro, l’organo tecnico che ha gestito la manutenzione agli impianti e le gare per l’affidamento del servizio in tutta la provincia. Questa nota dolente, dolentissima dell’ambiente e del turismo nel catanzarese, nelle motivazioni del Comitato di Tigani Sava non c’è, e non lo troverete mai. E neanche l’illustre docente di Diritto, con un debole per i libri gratuiti dell’Università della Magna Graecia di Catanzaro, questa verità non si sognerebbe mai di sbatterla in faccia agli elettori. Lui ha altro per la testa: ricomporre il quadro politico per proiettarlo verso una dimensione di innovazione e di diversità rispetto al passato. Non vuole affondare del tutto prima ancora di cominciare. Un ritorno del loierismo, alias del tirare a campare, sotto altre vesti. E la barba non c’entra.
La campagna elettorale servirà solo a lui. Traversa non ne ha bisogno. Ha già vinto. Sono tutti con lui. Sa già come accontentarli. Tutti quanti. E chi non è con lui è per se stesso. Per fini propri. Il professore, come tutto il Pd, è in cerca d’autore. È come un cavallo Donato, al quale non si guarda in bocca. L’ex maresciallo di An ringrazia.

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3 commenti:

  1. ho appena scoperto che a cz saranno 3 i candidati: traversa, donato e cetto laqualunque.
    di quest'ultimo un comizio favoloso:
    http://www.youtube.com/watch?v=-btu2xHRikc

    io voto per lui.

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  2. Domenica, 23 Gennaio 2011 20.00

    Valerio Donato non sarà il candidato del Pd alla guida del Comune di Catanzaro. A deciderlo lo stesso Donato che in una lettera inviata al commissario cittadino dei democratici ha sottolineato che, pur lusingato per la scelta, in questo momento storico nella politica prevale più la determinazione di singole parti piuttosto che la volontà di impiegare le forze e le ricchezze di ognuno per conseguire l'obiettivo comune del bene collettivo.

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  3. la lettera di addio di Valerio Donato

    CARO commissario, devo manifestareaTe
    ed all’intera componente politica, da Teautorevolmente
    rappresentata, un senso di
    profonda edautentica gratitudine per la fiducia
    e la stima che avete manifestato nei
    miei confronti, mediante la designazione
    della mia persona a possibile candidato a
    sindaco nella prossima competizione elettorale
    (...) La proposta formulatami ha risvegliato
    lapassione politica deimiei primi
    anni adolescenziali, nei quali ho condotto
    minute scaramucce politiche, nella convinzione
    che fosse indispensabile attenuare
    ogni forma di ingiustizia e perseguire una
    società protesa verso il conseguimento del
    bene comune. Proprio tale spirito, che le
    Tue parole hanno sapientemente rinverdito,
    mi ha indotto a prendere in seria, sofferta
    ed approfondita considerazione la possibilità
    di contribuire all’avvio diunafasepolitica
    diversa da quella del passato prossimo,
    nella quale mi sembra, per vero, che il
    protagonista sia stato un notevole decadimento
    dell’etica pubblica, vale a dire delle
    regole fondamentali ed irrinunciabili, da
    tutti condivise sebbene da molti disattese.
    Ma, il superamento di questa fase storica e
    una speranza a nuove generazioni, per sostenere
    una politica animata dall’unico scopodi
    disegnare giorni lucenti,nonmipare
    condiviso con il dovuto rigore. Ancor oggi,
    sembra dominare più la determinazione di
    singole parti di prevalere su altre, piuttosto
    che la volontà di impiegare le forze e la ricchezza
    di ognuno al fine di conseguire
    l’obiettivo comune del bene collettivo. Ep -
    pure, questa determinazione mi sembra
    presupposto indispensabile per affrontare
    la competizione elettorale e per avviare una
    nuova fase politica, refrattaria, finalmente,
    a logiche di gruppi. (...). Tale contesto
    priva la mia candidatura della funzione e
    del significato da subito attribuiti alla designazione,
    alla quale era stato affidato proprio
    il compito di contribuire ad unanuova
    e convinta stagione, caratterizzata dalla
    condivisione di quei valori etici che, al contrario,
    appaiono ancora dissonanti tra le
    forze politiche. Ciò mi costringe, mio malgrado,
    a esprimerTi la decisione di non aderire
    alla cortese richiesta formulatami. Ma -
    nifestando, comunque, la mia disponibilitàa
    contribuire, comunque, al processo di
    rinnovamentoda Tefaticosamentecondotto.

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La vita mi ha insegnato che le persone non cambiano. Ingrassano, diventano più cattive, ma non cambiano. Eccetto i saggi, gli artisti e i bambini