11 settembre 2009

Quell'interrogazione di Veraldi rimasta lettera morta


Il radar di Sellia Marina, e, a lato, Donato Veraldi

Si sarà persa in qualche cassetto. O per strada, durante gli spostamenti tra i vari ministeri, della Difesa, dell’Ambiente e dell’allora Sanità (oggi si chiama “Salute”, ndb, nota del blogger) l’interrogazione parlamentare a risposta scritta di Donato Tommaso Veraldi, soveritano di nascita, sul radar installato sulla costa del Comune di Sellia Marina. E sì perché dal 23 marzo 1999 ancora non c’è stata risposta dai dicasteri tirati in ballo. “Premesso – interrogava il senatore del PPI - che di recente sulla spiaggia del comune di Sellia Marina (Catanzaro) è stato installato un impianto radar ed è stato chiuso l'intero tratto di litorale con filo spinato e con vistosi cartelli che avvertono del pericolo di radiazioni elettromagnetiche (oggi il filo spinato della spiaggia è stato inghiottito dal mare, ndb); che – continuava - l'installazione di tale impianto non è stata preceduta né da autorizzazione del comune di Sellia Marina né da comunicazione alle locali autorità sanitarie circa l'entità dei campi elettromagnetici generati dal radar; che – rimpiangeva - la spiaggia di Sellia è una delle più belle d'Italia e concorre fortemente al richiamo turistico della zona; che – segnalava - l'installazione sul litorale di Sellia, assai frequentato, di un impianto radar di sicura pericolosità rappresenta un danno irreparabile per l'intero comprensorio ambientale, si chiede – incalzava - di sapere se non si intenda verificare la compatibilità del radar con la salute pubblica e con la destinazione turistica della zona e provvedere alle conseguenti misure di salvaguardia dei cittadini, volte ad una diversa localizzazione dell'impianto”. Da allora, dunque, il silenzio. Dei ministeri. Degli organi regionali, assessorato all’Ambiente e Arpacal (Agenzia di protezione ambientale), e locali, Comune e Provincia, chiamati a difendere la salute pubblica e gli interessi dei cittadini. Nessuno ne parla. Pochi, addirittura, sanno della sua esistenza. Ma forse le due cose vanno insieme. Silenzio equivale ad assenza. Se una cosa viene taciuta non si saprà mai. Il Radar, dunque, c’è, ma è come se non ci fosse. Anzi, non c’è proprio.
Solo un ingegnere, Giancarlo Spadanuda, studioso di elettromagnetismo, ha alzato la voce negli anni passati dicendo: “I radar sono i più nocivi fra tutte le sorgenti artificiali. Gli innumerevoli studi scientifici indipendenti, hanno definitivamente accertato l’estrema dannosità dei campi elettromagnetici, CEM, sulla salute delle persone, degli animali e persino sulle piante; i danni interessano tutto il corpo umano, nessun organo escluso (cataratta da microonde, ansia, depressione, impotenza, ischemia, leucemia,ecc...). I radar militari hanno una potenza anche di 5 milioni di watt (una lampadina domestica ne ha appena 40-100), e frequenze elevatissime, anche di 40 miliardi di hertz, cioè cicli al secondo (la frequenza della corrente, nelle nostre case è di appena 50 hertz); i suddetti numeri sono di gran lunga superiori a quelli riscontrati in stazioni radio base ed elettrodotti, pur essi pericolosi; quindi i radar sono, in assoluto, i più nocivi fra tutte le sorgenti artificiali”. Solo lui e l’associazione di Legambiente di Catanzaro. Ma loro non contano. Quelli che contano, nella democrazia italiana, sono solo le Istituzioni. Ai cittadini viene data solo la facoltà di parlare, non il diritto di parlare. Perché il diritto, a differenza della semplice facoltà, per essere soddisfatto abbisogna di una risposta. Veraldi l’aveva chiesta scritta, ma noi ci accontentiamo di una risposta qualunque, basta che sia accettabile per replicare ancora, e addivenire a ciò che è meglio per tutta la comunità.

18 commenti:

domenico dragone ha detto...

.............in calabria si perde tutto.........
si perde il diritto di parola,il diritto di vivere..in calabria gentilissimo signor Grimaldi
non funziona..volgarmente parlando un c.....
sono tre giorni che seguo mio padre in ospedale..
faccio la notte...ne stanno succedendo di tutti i
colori..che non adesso a raccontare...grazie di
tutto quello che fa per i cittadini...

franco ha detto...

i cittadini contano solo quando si deve dare il voto......
vogliono pareri dei tecnici..e quando vengono dati se al solito sistema non piacciono vengono accantonati..l'ingegnere Giancarlo Spadanuda
avverte della pericolosità e tutti tacciano....
tutti nascondono..bravo Emilio..

teresa ha detto...

Al Signor Sindaco di Sellia Marina;
perchè non volete andare a fare un bel giretto ?
si porti tutti il suo staff...non si dimentichi il suo vice..portatevi la macchina fotografica
(smentite quelle che ci fa vedere Emilio Grimaldi..e Piero Granata )

gilberto ha detto...

Al nostro vice sindaco YUL BRINNER............
se vuole fare il suo dovere, deve guardare che le cose funzionano per il bene dei cittadini,si
ricordi che grazie a loro oggi lei ha la poltrona...se invece lei è della stessa pasta..di quelli che hanno governato fino a ora Sellia Marina ne vedremo delle belle..vedremo cosa farà per aiutare i soliti abusivi...in tal caso le consiglio di comprarsi un parrucchino..
le foto saranno più belle..lei è sempre in primo piano..non vorrei vedere la sua foto su qualche giornale.....spero mi abbia capito, al giorno d'oggi i cittadini denunciano, prima o dopo qualcuno si sveglierà....

antonio ha detto...

al vice sindaco...Placida ci dica cosa farà per la carica che ricopre...cosa farà per combattere l'abusivismo che esiste da anni a Sellia Marina.
come combatterà l'abusivismo sul lungomare ?
darà un segnale positivo alle persone oneste che
le hanno dato il voto..ci darà risposta vice sindaco... grazie Emilio

luca ha detto...

questi due righi,sono rivolte al nostro assessore
all'urbanistica ANTONIO COSENTINO , le sa benissimo dello scempio che è stato fatto fino a oggi nel territorio..troppi abusi edilizi.....
ci auguriamo che non continuacome hanno fatto i suoi predecessori....e non si faccia coinvolgere
in altri loschi affari..l'era Amelica deve cessare..gli abusi devono smettere..faccia il suo lavoro onestamente assessore e controlla..lei è l'assessore all'urbanistica.
grazie per lo spazio Emilio Grimaldi

nicola ha detto...

caro signor Placida lei è un bel volpino.......
ci dica cosa sta architettando sul lungo mare...
mi dicono che più che a un volpino,è un volpone
....il dottor Giancotti farebbe bene a vedere.
sbagliare è umano perseverare NO.............
dottor Giancotti faccia le denuncie delle costruzione abusive....e i locali al mare ?
ci vuole un buon magistrato..così qualcuno uscira nella pagina di cronaca..e una bella foto
fatta in primo piano...povera Sellia Marina..

ugo ha detto...

questo comune di Sellia Marina ci ha rotto i c...
......che la finiscono con i loro continui abusi
edilizi, compreso i locali al mare..e tutte quelle costruzioni abusive vicino alle pagode...
ruggero,rivachiara.grecale e località finocchiaro
allacci abusivi anche per le fogne..............
schifo totale signori miei..e dove hanno scaricato questi locali sulla spiaggia..dove era
l'igene...

Lucia Canigiula ha detto...

La località in cui insiste il radar è stata per decenni una stazione radio degli Stati Uniti d'America: la famosa antenna degli americani che svettava sul territorio si Sellia Marina era parte di un sistema di segnalazioni radio per la marina militare americana.( detto in termini volgari era una base americana, quindi territorio in cui gli italiani non potevano dettare legge). Sul finire dagli anni 90, quando la tecnologia della base divenne tanto obsoleta da non essere quasi più utile, la base fu dismessa e dagli americani passò sotto il controllo della marina italiana. Nel periodo in cui vi fu la nostra marina si decise, ope legis in quanto territorio militare e non soggetto ad alcuna autorizzazione locale(comune, provincia, regione) di installare un radar. La motivazione addotta, quando gli amministratori del comune di Sellia Marina nel secondo semestre del 1999 decisero di andare a chiedere delucidazioni su: potenza delle radiazioni, posizionamento e direzioni delle stesse, effettiva necesità dell'installazione, fu che il radar serviva per avvistare le navi dei clandestini che in quegli sbarcavano sulle nostre coste( ad es. a Botricello), che non si poteva posizionarlo in collina perchè non poteva servire allo scopo, che le emissioni erano tali da non destare preoccupazione per la popolazione del luogo essendo il raggio d'azione dello stesso circoscritto all'interno del territorio militare, all'epoca transennato e invalicabile; che il cartello che segnalava il pericolo di radiazioni era stato posizionato proprio per scoraggiare eventuali intrusioni in territorio militare. Di sicuro le navi sono continuate a sbarcare anche dopo l'installazione del radar, quindi si è rivelato poco utile allo scopo, di sicuro dopo il trasferimento delle competenze agli italiani in quella base militare si è assistito ad un decadimento delle condizioni e delle strutture tale da rendere la zona cadente e incolta, di sicuro, purtroppo, è che la zona, se è rimasta militare ( e questo non lo so), rimane per tutti un territorio off limits come tutte le aree militari che ci sono in Italia: Sigonella, Camp Derby, Aviano. la politica del NIMBY, anche quando supportata da migliaia di cittadini residenti, non riesce e non può riuscire ad avere riscontri positivi proprio perchè si tratta di territori militari. Nel caso questo di Sellia Marina non lo sia più le speranze di un cambiamento potrebbe essere reale.

Lucia Canigiula ha detto...

P.S.
L'ingegnere Spadanuda, citato nell'interrogazione, in quegli anni aveva sposato, magno cum gaudio, la causa ambientalista della lotta alle onde elettromagnetiche. Stiamo parlando degli albori dei ripetitori della telefonia mobile che venivano installati sui tetti delle case di cittadini compiacenti, perchè lautamente pagati. L'ambientalista Spadanuda non muoveva un dito senza il compenso FISSO E NON TRATTABILE di 20 milioni di lire. E quindi, quando l'amministrazione di Sellia Marina decise di fornirsi di un Piano di Regolamentzione delle installazioni di antenne ad onde elttromagnetiche e decise di rivolgersi all'unico ingegnere di sicura fede ambientalista, si sentì rispondere che senza una delibera scritta e approvata in cui veniva pattuito il suo compenso Lui non era disposto neppure a parlare con gli amministratori. Ovvero: prima i soldoni, all'epoca tanti, tantissimi per una consulenza neppure ipotizzabili, e poi ci sediamo a parlare. Il comune risparmiò un sacco di soldi facendo una delibera in cui si sospendevano, sine die, tutte le autorizzazioni di antenne.( Il decreto Gasparri sulle televisioni ha di fatto vanificato poi quel deliberato). Non riesco ad immaginare la cifra che avrebbe potuto chiedere per la soluzione del problema RADAR.

antonio ha detto...

mia cara Lucia Canigiula..potrei in parte darti ragione..ma solo in parte...ti prego di farti un giretto...in questa ex base americana...io ci sono stato da poco,ho visto all'interno dei cavalli..e certamente non sono stati lì lasciati dagli americani...ti voglio solo ricordare che spetta al comune interessato a fare i controlli.
comune di Simeri o di Sellia Marina..le foto fatte dal signor Grimaldi rispecchiano lo stato dei luoghi..luoghi indecenti e pericolosi..
se il comune è estraneo...che faccia le dovute denuncie..a chi ? forse le farà a se stesso...grazie

ferdinando ha detto...

i cavalli li hanno lasciato gli americani....
per farne una riserva per gli indiani...peccato
che gli indiani vogliono praterie...però ci sono
i cavalli, e di chi è il territorio....e se qualcuno fa finta come al solito di non vedere,,
abusi su abusi....bel paese Sellia Marina..

Lucia Canigiula ha detto...

Beh: forse non sono stata sufficientemente chiara. Prima di ogni cosa bisogna stabilire se OGGI la zona è ancora territorio militare. Se lo è, come presumo, è una zona non soggetta al controllo degli enti locali, come tutte le basi militari. Se non lo è più la responsabilità del comune di Sellia Marina è indubbia. Ma se non si conosce l'esatta pertinenza della zona si dovrebbe usare una maggiore cautela nell'esprimere i commenti. Mi riferisco esclusivamente a quelli relativi alla zona del radar. Le denunce si possono e si debbono, in ogni caso, sempre fare: cambia il destinatario. Non più il comune bensì la Marina Militare Italiana. Io che per prima, insieme ai compagni di Rifondazione Comunista, nel 1999, non lo scopro oggi il radar, ho denunciato la gravità dell'installazione di un radar militare sarò sempre accanto a chi ha voglia di fare una seria battaglia di legalità.
P.S. immagino che siate informati se il radar è ancora in funzione o non più.

maria ha detto...

mi domando...questa base è nel territorio di sellia marina ?
ci sono dei pericoli ? lasciati o non lasciati dagli americani ...di chi sono questi cavalli ?
chi ha permesso che tale area venisse occupata..
a mio modesto parere se ci sono dei pericoli..il comune ha il diritto d'intervenire e denunciare..
cosa devo dire.io non so se il radar funziona...
ma che il forte apache è occupato c'è la certezza

Anonimo ha detto...

possibile che con tutti i "tecnici" che ci sono a Sellia Marina non ce ne sia uno che sia in grado di vedere sul mappale del catasto il numero delle particelle ed i vincoli?

Anonimo ha detto...

1 parte: Giancarlo Spadanuda
Egr. giornalista Emilio Grimaldi,,faccio seguito alle affermazioni non veritiere della Sig.ra Lucia Canigiula,postate sul Suo ottimo blog il 12 settembre 2009 ore 20,05 e 23,54.
TITOLO:LA RSPOSTA DEL COMUNE DI SELLIA MARINA ARRIVA DOPO NOVE ANNI...!!!
Dalla documentazione storica in mio possesso risulta quanto segue.Nel lontano dicembre 2000 (9 anni fa!) venivo preliminarmente contattato telefonicamente dalla suddetta Sig.ra(allora vice-sindaco di Sellia Marina),la quale con suo fax del 5 dicembre 2000 scriveva testualmente:"Come da accordi intrapresi Le invio copia della diffida e dell'ordinanza sindacale emesse vs.XXX( queste tre X al posto del nome del gestore di telefonia,sono evidenziate dal sottoscritto ing.Spadanuda) contro installazione abusiva antenna telefonia mobile.Rimaniamo in attesa di una Sua nota in relazione all'argomento in oggetto e,successivamente,della bozza di piano di lavoro,corredata da piano economico,relativa al Regolamento sulle installazioni di impianti emittenti onde elettromagnetiche.Cordiali saluti.Il vicesindaco Lucia Canigiula".La risposta del sottoscritto-via fax-indirizzata alla suddetta Sig.ra,reca la data del 07/dicembre/2000;in essa,fra l'altro,scrivevo:"...anche per giustificare tecnicamente la sospensione di nuove autorizzazioni di cui al Vs. atto deliberativo n.46 del 28/7/2000,la suddetta mia relazione conterrà,fra l'altro..." e fornivo una serie dettagliata di azioni tecnico-scientifiche da intraprendere,compresa bozza di piano di lavoro,corredata da piano economico così come richiestomi(la parcella richiesta fu di GRAN LUNGA INFERIORE a quella riferita dalla suddetta Sig.ra,comunque paragonabile a quanto liquidatomi da altri Comuni per la stessa prestazione professionale,nonchè da Tribunali e Procure della Repubblica).Concludevo,testualmente:"qualora intendiate affidarmi l'incarico de quo,chiedo di riceverlo con Delibera di Giunta,da inviarmi anche via fax...Resto in attesa di un cortese cenno di riscontro".Ebbene,sì,il cenno di riscontro è arrivato solo ieri,12 settembre 2009 (dopo nove anni,bella maniera di amministrare la comunità!) tramite il blog del bravo giornalista Emilio Grimaldi.
QUINDI:
1) non è vero che il compenso richiesto fosse quello citato dalla Sig.ra de quo(forse la Sig.ra si confonde e fa riferimento a qualche altro tecnico);
2)non è vero che il sottoscritto "non era disposto neppure a parlare con gli amministratori",perchè come sub già detto,la Sig.ra mi inviò fax nel quale affermava "come da accordi intrapresi..." concludendo con "cordiali saluti",e successiva mia risposta;
3)è vero invece che "senza una delibera scritta e approvata in cui veniva pattuito il compenso non ero disposto ad accettare alcun incarico";non si comprende perchè avrei dovuto accettare un incarico dal Comune di Sellia Marina sulla sola parola del suo vice-sindaco,quasi si avesse timore di mettere nero su bianco:boh...?Tutti i Comuni e gli organi istituzionali citati dei quali sono e sono stato consulente tecnico-scientifico in tema di elettrosmog hanno sempre formalizzato per iscritto l'incarico professionale,perchè è così che si fa,punto e basta.

Anonimo ha detto...

2 parte: Giancarlo Spadanuda
Faccio infine notare che,contrariamente a quanto affermato dalla Sig.ra de quo:
A) "il decreto Gasparri sulle televisioni" non c'entra nulla con le installazioni di antenne radio base per la telefonia cellulare;
B) non è vero che la zona ove insiste il radar pur supponendo che sia tuttora militare, "non è soggetta al controllo degli enti locali",perchè se è vero che il radar è posizionato in quell'area,è pur vero che le radiazioni elettromagnetiche da esso emesse investono i cittadini al di fuori dell'area(bella spiaggia di Sellia Marina) anche a Km. di distanza(vedasi precedente mia nota postata sul questo blog,nonchè su "IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA" e su numerosi altri organi di informazione).Le conseguenze sono nefaste ed oramai accertate a livello planetario da studi INDIPENDENTI(fra cui i miei personali) :vedasi anche www.bioinitiative.org.
Il caso di Radio Vaticana è simile a quello di Sellia Marina.Le antenne della radio cattolica sono ubicate in zona extraterritoriale,ciononostante a seguito di reclami dei cittadini(alcuni parenti dei morti) dimoranti al di fuori dell'area,si è svolto già un processo con esemplare condanna dei dirigenti,poi annullato dalla Corte di Appello ed attualmente ripreso a seguito di sentenza della Cassazione .Il sindaco è il nume tutelare della salute dei cittadini:non c'è territorio militare che tenga.
Premesso che ,dopo i contatti citati con la Sig.ra de quo,non ho mai più avuto relazione con essa (nè de visu/ via telefono/fax/email/SMS/MMS e/o piccione viaggiatore),e poichè le sue affermazioni non veritiere ledono il mio prestigio di professionista,come consulente di Procure della Repubblica,di Tribunali,di Comuni,di Comitati di Cittadini in tema di elettrosmog
(con esiti positvi,vedasi: www.spadanuda.it ),ritengo le medesime di tipo squisitamente diffamatorio,oltretutto gratuite.Per tali ragioni mi riservo di adire l'A.G. perchè valuti il comportamento della suddetta Sig.ra, nonchè i danni consequenziali subiti.

Cordialità e complimenti all'ottimo giornalista Emilio Grimaldi per la sua obiettività ed il suo coraggio(che molti giornalisti locali -e non solo-certamente non hanno nè mai avranno).
ing.Prof.Giancarlo Spadanuda

giuseppe ha detto...

se fosse stato possibile toglierlo, quel radar, lo avrebbero gia tolto.
è nei limiti di legge e su territorio speciale.
in catasto i mappali sono riservati.
appartengono alla ministero della difesa.
meno male che ci sono i cavalli: mantengono pilito. :-)))))))))