16 agosto 2012

L'acqua di Bruno Rosi


Per Talete è l’archè, il principio di tutte le cose. Per San Francesco è molto utile et umile et pretiosa et casta. Per il sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi, l’acqua non solo non è più potabile, ma si può usare in casa solo previa bollitura.
Fino a pochi decenni fa era universalmente riconosciuta come l’inizio della vita, oggi è l’inizio della fine. Con l’ordinanza numero 25 del 2 agosto scorso il primo cittadino serrese ha superato anche la più fantasiosa immaginazione sui fiumi d’inchiostro che nei secoli dei secoli hanno consumato gli scrittori e i poeti sulla vita e sull’acqua. Un binomio indissolubile. Un fondamento improcrastinabile. Il principio di non contraddizione della natura. Non c’è l’una senza l’altra. Oggi c’è l’una - se c’è -  solo se non c’è l’altra.
Per lavarti la mani, il viso, il corpo, anche per lavare i pavimenti la devi bollire prima l’acqua. Anche per pisciare puoi scaricare il water solo dopo averla portata a 90° gradi. Una roba stridente. Molesta fino alla disperazione. Meglio prendersi un cazzotto in faccia che sentire o leggere una cosa simile. Fa meno male.
Il sindaco, per dovere d’ufficio, ha trasmesso copia dell’ordinanza all’Asp (azienda sanitaria provinciale) di Vibo Valentia, al distretto dell’Asp di Serra San Bruno e al prefetto di Vibo Valentia. Poi, colpito al basso ventre da un bisogno irrinunciabile, e non avendo il tempo di bollire l'acqua per pulire il gabinetto, ha avuto un guizzo. Quando si dice: la necessità aguzza l’ingegno. Gli sono venute in mente le gesta dell’ex primo ministro italiano, Silvio Berlusconi. E’ sceso in campo anche lui. All’aperto. Almeno lì c’è la pioggia che lava. Almeno. 

1 commento:

caronte ha detto...

in questo articolo del dottor Grimaldi non commentiamo, un sindaco di questo calibro si commenta da solo, i commercianti di carta igienica stanno facendo affari d'oro, anzi di culo.