9 marzo 2011

Palazzo de Nobili, dall'abbandono all'Eccellenza. Una scommessa


Il Palazzo de Nobili

L’Amministrazione comunale di Sellia Marina, con la collaborazione dell’associazione Insieme per Ruggero, ha presentato un progetto al Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del Turismo per la ristrutturazione e la valorizzazione del Palazzo de Nobili. L’idea progettuale, se supererà le fasi di valutazione del ministero prima e della Commissione europea poi, entrerà a far parte della rete Eden, quale destinazione europea d’Eccellenza.
Di seguito l’idea progettuale:


LA CASA NOBILE: un’idea per un progetto


Il Palazzo De Nobili, costruito sul finire del ‘700 dall’Arch. Andreotti (lo stesso architeto che realizzò il Palazzo De Nobili di Catanzaro, sede del Comune, e il Palazzo Fazzari, sempre del capoluogo) è stato abitato fino agli anni ’80 del secolo scorso. Abbandonato e saccheggiato dai soliti vandali, è l’edificio storico più antico che si trovi a Sellia marina. L’idea è quella di restaurarlo per conservarlo e valorizzarlo.
“La casa Nobile”, una casa per la cultura, la storia, l’arte. Una casa per tutti i selliesi, i catanzaresi, gli italiani del Nord e i cittadini d’Oltreoceano. Una casa Nobile, poi, con una particolare predilezione per i diversamente abili. Per le eccellenze diversamente abili. Una scommessa. Un parallelismo simbolico tra la rinascita di un palazzo ferito e martoriato dall’incuria, e l’affermazione della dignità umana e dell’orgoglio in capo a soggetti, spesso condannati dagli uomini, ad essere “ultimi”.
La Nobiltà come trade d’union tra la cultura, l’eccellenza del “settimo senso”, e il nome della famiglia che vi ha abitato, come si legge sul frontespizio dell’ingresso, “Ex nobilitate nomen”.

Coordinate: località La Petrizia,

Comune di Sellia Marina.

Sulla E90 (ex statale 106), chilometro 196,200.

A 50 chilometri da Crotone e a 20 chilometri da Catanzaro.

A 30 chilometri dalla Sila.

A 1 chilometro dal mare.

A 40 chilometri dagli aeroporti di Lamezia Terme e di Crotone.

La Casa Polivalente:

Palazzo De Nobili è una struttura che, potenzialmente, potrebbe divenire un “fiore all’occhiello” per la Calabria e per tutto il Mezzogiorno, perché potrebbe essere adibita a “casa polivalente”, a servizio di tutti ed in particolare delle persone diversamente abili, comunque eccellenti, che hanno voglia di esprimersi attraverso lo studio e l’approfondimento di particolari discipline che mirino allo sviluppo delle loro capacità alternative, al superamento del loro handicap e addirittura ad arricchire la società del loro forte contributo.

Il Palazza si presta a contenere:

  • Una sala teatro: Sellia Marina vanta una forte tradizione teatrale, con molte associazioni che si esprimono, nella rappresentazione scenica, sia in vernacolo che nella lingua dotta. Utile e interessante anche per i diversamente abili.
  • Una biblioteca: molti sono i volumi di diverso interesse culturale già in possesso del comune.
  • Una sala musicale: molto vivo è l’interesse musicale in questo territorio. Diverse le compagnie e i singoli cittadini che si dilettano nell’arte e nella musica. Terapeutica e stimolante per tutti.
  • Un museo: potrebbe raccogliere ed esporre, tra l’altro, i reperti del vicino “sito archeologico" in località Uria.
  • Una sala informatica: i computers, ormai, sono lo strumento che mettono in relazione le persone a livello mondiale. Utili ai fini di ricerca, di studio, ecc.
  • Un caffè letterario: rappresenta il collage tra le diverse attività culturali. Un caffè dove discutere di vernacolo o di cultura generale, un caffè per fare una pausa tra la prima parte di uno spettacolo e l’altra. Un luogo dove tutti possono socializzare e sentirsi “uguali”.


CONCLUSIONI:

Ci si chiede: perché ristrutturare un antico palazzo sito a Sellia Marina di Catanzaro, in Calabria? Perché la Calabria è stata, da sempre, la culla della cultura. Nello specifico, questo antico e bellissimo palazzo, oltretutto, è sito in una posizione strategica – come abbiamo già detto inizialmente- al crocevia tra diverse città, a pochi km dalla Sila e a brevissima distanza dal mare. Facilmente raggiungibile dagli aeroporti collegati con strade a scorrimento veloce e linea ferroviaria. Posto nel Comune di Sellia Marina, accogliente cittadina sita al centro del Golfo di Squillace – tra le Castella e Soverato. Ricca di strutture alberghiere raffinate o a conduzione familiare e ristoranti, agriturismi, trattorie tipiche, dove si possono gustare le specialità a base di pesce o di carne e salumi, o cucina internazionale, comunque intrisi di profumi ed aromi tipicamente mediterranei. Splendido il paesaggio, a tratti selvaggio, verdeggiante quasi tutto l’anno perché favorito da un clima mite. Ampie le spiagge, su cui si affaccia la macchia mediterranea (una pecularietà è la presenza spontanea del cosiddetto “giglio marino” e della pianta di liquirizia), che costeggiano un mare limpido e trasparente.

Molte le attrattive naturali e artistiche nei dintorni: Valli Cupe e cascate a Sersale, Castello a S. Severina e alle Castella. Diversi i musei: della Lambretta a Sellia M., “Musmi” e “Marca” a Catanzaro, ecc. Numerose le chiese ricche di opere d’arte. Sito archeologico di Uria e di Roccelletta. Parco marino alle Castella, parco nazionale in Sila. Diversi i maneggi, dove danno lezioni di equitazione o permettono delle rilassanti passeggiate a cavallo. Questi alcuni esempi.

La comunità del posto è in continua crescita e cerca di dare il meglio col suo calore e la sua accoglienza, favorendo l’integrazione tra le persone e lo sviluppo dei villaggi turistici sorti nel territorio di Sellia Marina.

Molteplici, quindi, sono le motivazioni per cui decidere di far rivivere una struttura antica e molto particolare: un miscuglio di storia, cultura, arte, posta nel mezzogiorno d’Italia, precisamente in Calabria, la cosiddetta “California d’Europa” per il suo clima dolce e mite tutto l’anno. Infatti il Palazzo potrebbe essere facilmente raggiunto da ragazzi di tutto il mondo per i motivi sopra descritti e perché, con prezzi modici, potrebbero conciliare: studio, ricerca, psicoterapia, vacanze e relax, ed eventualmente, le famiglie avrebbero l’opportunità di vivere le meraviglie del posto.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

E' una bellissima idea e una bellissima iniziativa. ho letto con interesse e con piacere quanto descritto nel post....ma non so perchè, non so se è capitato solo a me o anche a qualche altro lettore...qualcosa nel mio cuore e nella mia testa mi dice che, purtroppo, una cosa così bella non si realizzerà MAI in questa nostra terra paralizzata da arraffoni, affaristi, voltagabbana e politici mangioni.
mentre leggevo pensavo tra me e me....è troppo bello e culturalmente elevato per poter essere realizzato proprio qui in calabria.
dico questo con tanta amarezza nel cuore e con tanta tristezza per essere diventato così pessimista.
vorrei tanto essere smentito!

nadia ha detto...

a volte è bello sognare, io ci credo , ci voglio credere.
rimettiamo questo palazzo come era.
grazie Emilio.

Anonimo ha detto...

Io non ci credo (che arriverà alla fine) nè sono entusiasta dell'utilizzo prospettato.
La solita auto-gratificazione dei locali destinata (come altre analoghe esperienze) a fallire e a implodere in sè stessa.
Non si capisce perchè - invece - non si possa adibire UNICAMENTE un palazzo tanto bello e importante come questo ad un'attività che possa richiamare ALTRI verso Sellia Marina invece di selliesi verso selliesi.
Tutta l'area (proprio quella della Petrizia) è un pullulare di ritrovamenti archeologici e alcuni anche di notevole importanza.
I reperti (quelli non saccheggiati) giacciono nei magazzini della sovrintendenza (se tutto va bene).
Perchè non farne dunque un museo archeologico che - oltre a produrre qualche posticino di lavoro - potrebbe portare (dall'esterno verso Sellia Marina) quei turisti che proprio non vogliamo attirare?
Nel Nome della Rosa
Piero Granata

Anonimo ha detto...

bellissima proposta quella di restituire alla vita un edificio antico attraverso nuove e variegate iniziative utili per il sociale. Un centro di aggregazione polivalente che non è mai stato compiutamente e concretamente realizzato in questo paese. Qualcosa che funga da baricentro culturale a tutto-tondo.
Speriamo sia la volta buona. Sia per non perdere un importante pezzo di storia, della nostra storia, sia per avere un polo multi-culturale effettivo e permanente.
P.S. cos'è Nel Nome della Rosa ? L'ennesimo gruppo di battaglie politiche a tempo determinato ? ciclicamente spuntano di queste "rose" a Sellia, forse siamo un importante giardino botanico e non l'abbiam capito...

Anonimo ha detto...

I centri di aggregazione si fanno dove ci sono le persone. Potrebbe essere adattissima la vecchia sede del Comune di recente ristrutturata a suon di centinaia di migliaia di euri oppure l'edificio confiscato alle mafie di fianco alla sidis che doveva diventare, dopo analoga faraonica ristrutturazione, un centro per gli anziani ma chissà perchè nessuno ne parla più.
Nel nome della rosa, caro anonimo (e quando mai no), è una bella realtà (non in vendita) che è la continuazione di tante altre fasi che l'hanno preceduta. Però bisogna stare attenti che ci si punge.
PG

Anonimo ha detto...

se Nel Nome della Rosa è la continuazione anche di selli@mare e delle sue antenate, aspettiamoci altre defezioni illustri quando l'opportunità sarà propizia e la sua certa sfioritura...
sfiorivano le viole (e le rose) avrebbe cantato Rino.

Buona l'idea di realizzare in questo sito contemporaneamente uno spazio dedicato al teatro, alla musica ed ai reperti archeologici del luogo.
Il caffè letterario e/o centro di aggregazione dovrebbe essere realizzato nel vecchio municipio (se e quando saranno ultimati i lavori), visto che in campagna elettorale si disse che a questo scopo o analoghi sarebbe stato destinato

Anonimo ha detto...

Saranno, se ci saranno, defezioni motivate dalla grettezza - come la tua biliosa ed invidiosa, caro anonimo o meglio anonima - derivante da un inguaribile provincialismo ed incapacità di uscire oltre l'homomorto. Quelli/e come te sono ammalati dalla sindrome della volpe e l'uva, il vero freno - più che degli amelici et similia - per qualsiasi prospettiva di riscatto e di rilancio per questa terra irrimediabilmente sventurata.
Il caffè letterario con chi lo fai, tu e tu?
E il centro di aggregazione, tra piste di coca e pedofili?
Serve il contenitore o il contenuto per l'aggregazione? Ma svegliatevi!

Anonimo ha detto...

concordo con piero granata. Uscite da sellia per capire come gira il mondo. Trasformate il paese in un centro di turismo e non nel centro di merda d'agosto. Avete il coraggio di farvi il bagno nella merda e siete più sporchi dei maiali e la cosa ridicola e che non ve ne rendete conto.
Sono contento che la merda che producete vi torna sempre indietro perchè ve lo meritate. Il popolo è sempre meno intelligente del sovrano e si vede.

Anonimo ha detto...

complimenti, ottima iniziativa mi complimento con i promotori, augurandomi che il progetto con il supporto di tutti vada a buon fine. "magari dopo si potrebbe discutere del più o del meno". Un cittadino del Popolo Selliese

Anonimo ha detto...

Per il cittadino del Popolo Selliese.
Vorrei precisare che "il più ed il meno di cui si discorre" (leggasi: destinazione del palazzo) rappresentano nel modo di fare abituale di questo paese precondizioni tanto forti - e se occorre perfino - da impedire che la ristrutturazione si faccia. In altre parole qui le cose si fanno solo se conviene a qualcuno specifico (con nome, cognome e parentato giusto).
Non c'è opera che si faccia solo per una prospettiva collettiva ed impersonale, per realizzare un progetto di cambiamento, per il futuro di una comunità. Ma solo per il presente (e spesso addirittura per il passato prossimo, ad esempio per pagare debiti) di chi è stato bravo ed obbediente, e magari con postura ad angolo retto.
Le cose perciò si dovrebbero fare per realizzare un'idea, la più utile possibile e perciò la più impersonale. Se Palazzo de Nobili si deve ristrutturare perchè così si paga un tecnico ed un'impresa prima e perchè poi qualcuno farà finta di fare volontariato - aspettando solo soldi facili e pubblici, che neppure arrivano - credo che sia più "nobile" l'idea che se ne crolli.
Cittadino del Popolo Selliese, per favore, rivendica orgogliosamente una tua identità - se ce l'hai - piuttosto che buttare la palla in tribuna.
Nel nome della Rosa
Piero Granata

Anonimo ha detto...

Centro di aggregazione tra piste di coca e pedofili ? e dove siamo a Scampia ???
Bel progetto, speriamo si recuperi questo storico edificio, che già sarebbe un ottimo risultato, poi magari si verrà il resto.
Magari alla faccia dei rivoluzionari sempre seduti dietro al pc a pontificare e criticare.

Anonimo ha detto...

2-0 per piero granata. ma non è che sto cittadino del popolo selliese è uno di quelli del magna magna? ma se poi amelio non ti fa magna, che dirai?
Io sono per il recupero ma quella destinazione secondo me è un pugno nell'occhio.

Anonimo ha detto...

Ringrazio, se era rivolto a me, dell'appellativo di rivoluzionario il bilioso, anonimo, cittadino selliese. Ce ne fossero altri 20 o 30 di rivoluzionari a Sellia marina, potremmo davvero scrostare, facendo mancare la terra da sotto i piedi, quanto di più retrivo si è stratificato al di sopra di un orgoglio che stenta a emergere. I rivoluzionari hanno idee definite a differenza di questa dilagante talebanaggine dagli spezzatini ed insalatine senza costrutto.
A coca e pedofili, potrei aggiungere mafiosi, strozzini, inquinatori, concussori, estorsori, corruttori ... e l'elenco potrebbe continuare all'infinito sotto le fette di prosciutto del nostro ottenebrato interlocutore.
"More solito" non ha avuto di meglio da replicare che sottolineare le mie origini (che quanto a orgoglio e identità potrebbero dargli lezioni per una ventina di anni) ancora una volta certificando la sindrome della volpe e l'uva che attanaglia e paralizza menti di una pochezza sconcertante.
Quanto al sottoscritto, credo che sia tra i pochi, che in questo paese, pur non essendovi nato, ad aver "già dato", e sul campo (altro che dietro il pc), dimostrando sulla propria schiena (ferita ma ancora sana) di volersi offrire e in prima persona (non dietro comodi anonimati) per un riscatto che per questa terra è ormai irrinunciabile.
Dovrebbe avere più rispetto, l'ottuso interlocutore, per quelli come me che hanno avuto il coraggio di smontare baracca e burattini e portare qui le proprie ricchezze (sia economiche che intellettuali) investendo sul proprio futuro. I talebani locali che tanto difende hanno sempre fatto il contrario: spremere questo paese disgraziato come un limone e forse più e reinvestire altrove (Roma, Milano, Bologna etc) i proventi delle loro razzie.
Anonimo, vogliamo andare avanti?
Non so se ti conviene potrei aggiungere altro.
Pulisci bene la bocca la prossima volta prima di rivolgerti a me.
PG

Anonimo ha detto...

piero, non abboccare alle provocazioni!

domenico dragone segrate -milano ha detto...

Caro Piero Granata , mi scuso del caro è lo dico col cuore e penso che gradirai il mio Caro , non scendo a pettegolezzi a cialtronerie o dicerie di pedofili e altro, il mio caro è rivolto in modo più che amichevole a una persona degna che si batte di prima persona e mai in anonimato, in questo palazzo forse aspettano che ritorna la legge " Merlini".............almeno qualcuno non viene accusato di essere rivoluzionario e di stare seduto dietro a un pc, credo che stiano aspettando che qualcuno gli dia il numerino o gli indica la porta dove andare, avanti il prossimo.

Anonimo ha detto...

domenico drangone, non ho capito nulla di ciò che volevi scrivere! prova di nuovo magari capiamo meglio