L’assistente ecclesiastico centrale del Movimento apostolico
di Catanzaro, mons. Costantino di Bruno,
si è dimesso lo scorso 14 febbraio. E lo ha fatto con una lettera inviata a
tutti i presbiteri dell’associazione religiosa grondante sudore e sangue. E anche
“amore” verso un Movimento che lo ha visto sempre protagonista fin dalla prima
ora. Un amore ora finito proprio nel giorno della festa degli innamorati. La
data non è causale perché la missiva era stata scritta e terminata quasi una
settimana prima e poi lasciata nel cassetto per inviarla proprio il giorno di
San Valentino.
INTRIGHI E VELENI Il
teologo del Movimento parte da una costatazione di fatto, in quanto “qualche
Parroco” già attesterebbe che esso “non è né Apostolico e né Movimento”, in
altre parole: né carne né pesce. E poi passa in rassegna gli ultimi sette
anni in cui sarebbe stato malvisto dai colleghi. E anche invidiato. “Conoscete
anche le lamentele mosse da qualche Presbitero quando, in occasione di grandi
solennità, capitava che fossi io a presiedere una Santa Messa in più: la cosa
era vissuta come se avessi usurpato diritti inviolabili degli altri
Presbiteri,” riferisce. La prima volta che gli dissero di mettersi da parte fu
“nell’Agosto 2017, quando mi sono state chieste le dimissioni in favore di Don
Francesco Brancaccio (assistente diocesano del MA, ndr), che prontamente ho dato verbalmente.” Dimissioni che non
furono accolte dal vescovo Bertolone. Dopo quasi due anni di trepida attesa sul
da farsi per lui e gli altri che volevano allontanarlo si giunge fino al mese
di maggio del 2019, quando “da una città assai lontana – racconta - mi viene
comunicato che un Presbitero proveniente da Catanzaro e che curava gli
incontri, aveva detto espressamente ai presenti “che Mons. Di Bruno doveva occuparsi solo di teologia”. Per tutte le
altre cose lo si doveva tenere fuori.”
Chi deve nominare o allontanare l’assistente ecclesiastico,
il Vescovo o il Consiglio direttivo del Movimento? È questo lo spartiacque che,
secondo Di Bruno, fa sì che il Movimento debba essere considerato nell’alveo
della Chiesa o lontano da Essa. I suoi dubbi vengono subito sciolti con
l’omelia del Vescovo tenuta nella Chiesa di Santo Janni il 7 ottobre 2019
scorso, quando Bertolone gli avrebbe riconosciuto pubblicamente l’Autorità di
Assistente Ecclesiastico Centrale “con il mandato – annota - di custodire e
fare abitare il Movimento Apostolico nella fede della Chiesa e nella sua Legge
canonica, sempre nel rispetto del Carisma di fondazione.”
“Fu uno scandalo,” commenta. Uno scandalo senza precedenti. Che
mette in luce tutta la debolezza di un Movimento che si aggrapperebbe alla
Chiesa solo per ricevere l’autorità di operare, ma in realtà per fagocitarla
come una mantide. La volontà del Vescovo,
scrive Costantino “era aiutare il Movimento Apostolico a ritrovare la sua
verità” e fare “un vero esame di coscienza di ciò che andava corretto e portato
nella verità.” Ne sarebbe seguita “un’azione
diabolica con volontà di giungere fino alla immotivata ed infondata
denuncia del Vescovo presso la Santa Sede, con accusa di prevaricazione. Queste
notizie sono giunte al mio orecchio da persone
che so essere timorate di Dio e di coscienza retta.” E allora
alcuni adepti avrebbero scatenato una vera e propria strategia della tensione
per mettere fuori gioco proprio l’assistente ecclesiastico, reo di voler
portare il Movimento nella Chiesa e alle sue dipendenze. Prova ne è una lettera
che mons. Di Bruno avrebbe curato per farla firmare all’ispiratrice, Maria Marino.
Quando era tutto pronto per inviarla al capo della Chiesa di Catanzaro succede
il patatrac. Il 1 gennaio 2020 si recano dalla signora Marino, lui e il
presidente Rotundo. Di Bruno non
menziona chi altro vi fosse presente. Certo è che sarebbero stati proprio
questi i manovratori del mefistofelico disegno. Il suo commento è disarmante: “Potrà
mai esistere un Movimento Apostolico che rispetti la sua ispirazione originaria
e non sia saldamente ancorato nella Chiesa? Quando si parla di Chiesa si deve
intendere Parrocchie e Diocesi.”
Infine, la chiosa di addio suona come un anatema: “Un
presbitero che cammina con le parole dei laici o del mondo, anziché con la
Parola di Cristo Signore, attesta che ha venduto il suo ministero. Scusatemi,
se sono diretto. Siamo noi Presbiteri i responsabili della non ecclesialità che attualmente è dato registrare nel Movimento
Apostolico.”
INDAGINE DELLA SANTA
SEDE A parte l’invidia e l’eresia di alcuni adepti, secondo le accuse dell’ormai
ex assistente ecclesiastico, ci sarebbe un resoconto che la Santa Sede ha
chiesto al vescovo della Diocesi Catanzaro, mons. Vincenzo Bertolone, sul Movimento Apostolico, e che sarebbe
alla base delle prese di posizione e del Capo della Chiesa locale e del teologo
dell’associazione religiosa. In alcuni passaggi delle lettera registra: “E’
giusto chiedersi: se il Vescovo ora deve fare un quadro alla Santa Sede, ha
titolo per chiedere notizie? Se ha suggerito di fare le elezioni parrocchiali a
norma di Statuto, quale delitto ha commesso? Quale lesa maestà ha arrecato?” E
poi: “Il Vescovo avrebbe potuto non dire nulla e scrivere sulla relazione che
gli veniva richiesta ciò che riteneva opportuno in coscienza, mettendo per
iscritto ciò che desiderava. Avrebbe potuto semplicemente scrivere alla Santa
Sede: “Fate voi una visita apostolica”.
Non resta che attendere l’esito dell’indagine della Chiesa
sul Movimento Apostolico che conta ben 36 mila aderenti e circa il 60 per cento
dei preti nella sola Diocesi di Catanzaro.
8 commenti:
Gentile signor Romeo,
Le sue considerazioni meritano riverenza.
La invito a pregare per me se ho scritto qualcosa di male. Tuttavia, le vorrei ricordare che la lettera l'ha scritta mons. Costantino Di Bruno. E per quello che rieso a comprendere, non facendone parte del Movimento, è molto sincera. È un invito a riflettere per tutti.
Stasera, pregherò perché, prima di tutto, impari l'italiano, sicuro che - successivamente - riuscirà a leggere la storia lucidamente e poi raccontarla
Gentile signor Gianmarco Romeo (dipendente di una società di distribuzione dell'energia elettrica e del gas, attore del Movimento, nonché legato ai suoi padri fondatori da catene celestiali irrinunciabili)
Considerato che Lei è già illuminato: tanto da cambiare tre volte identità in meno di due giorni: da Gianmarco Romeo: suppongo il suo nome originario, a "fhvgfj", per finire ad "Aitan", mi faccia la cortesia di diffondere un po' della sua luce a noi comuni mortali.
Grazie.
Gentile Sig.Grimaldi seguo le sue notizie circa la questione del Movimento Apostolico..ma ad oggi non si hanno più notizie sull'indagine della Santa Sede.Come fare per avere qualche notizia veritiera ed aggiornata?cordiali saluti Luisa
Gentile Luisa,
Non saprei. Spero che la Santa Sede faccia piena luce sul Movimento e sugli aderenti, religiosi e non. Deve essere molto difficile, infatti, per chi lo ha seguito per tanti anni, o addirittura ha maturato la vocazione in seno all'associazione, vedersi abbandonato e senza essere informato di quegli strumenti giuridici e confessionali che aiutano a distinguere il bene dal male e il cammino religioso da quelli invece intrisi di interessi economici e sociali.
Cordiali saluti
La ringrazio per avermi risposto!in effetti da parecchio mi domando quali siano le reali condizioni di questo movimento che nella diocesi di Catanzaro-Squillace e fuori ha notevoli proseliti.purtroppo malgrado sia un movimento cattolico riconosciuto... è anche esso un "fenomeno umano"e credo sia giusto e doveroso da parte della Santa Sede fare luce...non entro nel merito perché non ne ho gli strumenti ma da un punto di vista pastorale mi piacerebbe approfondire l argomento perché ciò che è successo mi pare sia grave...cordiali saluti e buon lavoro.Luisa
Il MA è stato sciolto con supremo provvedimento inappellabile!
Finalmente aria pulita...
E tu come fai a scrivere queste cose che sono riservate? Forse qualche tuo amichetto ti ha dato la notizia? Provo ad indovinare? Don Fabio Salerno...Din Armando Matteo e Din Francesco Cosentino hanno avvertito Mons. Giuseppe Silvestre e tu hai parlato con lui?
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