12 marzo 2011

Ulisse e la sua Catanzaro

Salvatore Scalzo, candidato a sindaco di Catanzaro con il Pd

Anche lui, come Ulisse, è tornato nella sua amata Catanzaro (ex presidente dell’omonima associazione catanzarese: Ulixes). Lascia il cuore, la ragazza, e una florida città europea, Bruxelles, dove lavora nella Commissione per le Politiche agricole. Una borsa di studio. L’ennesima. Cinque lingue parlate. Master su master. Un curriculum di tutto rispetto. Ventotto anni non ancora compiuti. Una scelta “per far riflettere”. Una scelta per vedere finalmente la sua Itaca protagonista nel palcoscenico europeo. Ma anche per evitare che la zona a mare di Lido “venga devastata dal cemento. Un affare di centinaia e centinaia di migliaia di euro”. Contro la lobby di Traversa.
Imbattibile in rete, suoi social network e tra i ragazzi. Con l’ex maresciallo di Gianfranco Fini sta inaugurando uno scontro generazionale. Figli contro genitori.
Salvatore Scalzo, segni particolari: giovane e con lo sguardo rivolto all’Europa.

Alla fine è ritornato in treno da Bruxelles, aveva detto inizialmente che sarebbe sceso in macchina
Ebbene sì, bisogna fare i conti con il lavoro, con gli adempimenti burocratici di chiusura. Ho parlato con la coalizione, gli ho detto che sarei arrivato il prima possibile. Quindi fino a Roma con l’aereo e poi in treno.
Ulisse, l’eroe dell’Iliade e dell’Odissea, è anche il nome dell’associazione studentesca di cui è stato presidente. Si rivede un po’ in lui? Che ritorna nella sua Itaca?
Sarebbe troppo pretenzioso, però, non ci sono dubbi che noi stiamo tenendo fede a quello che è il simbolo dell’associazione. Questo è uno dei primi casi, parliamo di impegno politico, di rientro. Ed è stato un grandissimo segnale. Che si verifichi nel capoluogo, poi, ha un significato ancora più particolare. Credo che siamo coerenti con le impostazioni di fondo e con le idee in cui credevamo, certamente sì.
Chi ha fatto il suo nome? o gliel’hanno comunicato come scelta del Partito Democratico?
La verità è che da più parti questo curriculum, mi conoscevano, ha girato. E’ quindi è stata una scelta di coalizione.
Di tutto il partito, non di qualcuno in particolare, allora?
Ci sono state delle preposizioni evidentemente, che hanno trovato sostanzialmente, cioè: anche chi non l’aveva immediatamente. Erano persone che mi conoscevano e mi consideravano. D’altronde, io credo che sia molto importante, visto che io sono senza tessera, che sia un candidato aggregante.
Senza tessera di partito, ma l’elettorato a cui si rivolge confluisce nel centrosinistra.
Certo, certo. Nell’ambito del centrosinistra.
Quali le competenze che invidia all’avvocato Valerio Donato e all’ex questore Raffaele Salerno, quelli che l’hanno preceduta nel novero dei nomi quali candidati a sindaco?
Devo dire che conosco un po’ meglio Donato rispetto a Salerno. Mi sembra che il centrosinistra si sia mosso sempre con persone di qualità.
Dall’avvocato al questore e poi?
Al giovane.
Giovane, oppure, che qualità principale riconosce in lei?
Io credo nell’esperienza europea.
Quindi, dall’avvocato al questore, fino all’europeo?
Sì, certo. Una figura aggregante.
Catanzaro è una città europea?
Assolutamente sì. Ci credo molto in questa cosa per un motivo semplice, se posso permettermi.
Certo.
Noi dobbiamo avere sempre più la competenza e l’idea per rintracciare i fondi di Bruxelles, di confrontaci con Bruxelles. Perché vista la scarsezza dei fondi dobbiamo veramente attrezzarci per essere capaci di dialogare per rispetto all’Europa.
Con l’Europa ultimamente non abbiamo avuto dei buoni rapporti considerato che molti fondi stanziati sono tornati indietro per mancanza di utilizzo e poi sono stati dirottati verso altri lidi.
Sì, certo. Ne parlavo in Commissione di questa cosa perché è un tema molto interessante. Sicuramente c’è una percentuale di fondi che raggiunge altri lidi rispetto a quelli per i quali erano destinati però non si può negare l’importanza che questi fondi hanno avuto e stanno avendo per lo sviluppo di molti progetti all’interno della Calabria. Per esempio la riqualificazione dei centri urbani in Calabria. Se mai, io dico che dobbiamo rafforzare l’idea di rapportarci con l’Europa in modo più competente.
Cosa manca a Catanzaro per essere una città europea?
La cosa che manca di più è la capacità di dare ascolto alle proprie competenze e capacità. Quello che ho descritto sono delle potenzialità. Ma è chiaro che se ancora si sta a discutere di una sentenza del Tar. Di persone se possono passeggiare o meno nel proprio centro storico, presente in tutte le città moderne... C’è una questione di mentalità che va affrontata nella maniera più spietata. Bisogna capire le potenzialità e lì spendere, anche a rischio. Io sto facendo il dottorato a Torino. E lì la città è riuscita a cambiare perché ha giocato su un polo strategico che è quello culturale. Torino stava naufragando in un’esistenza post industriale ma è stata capace, grazie a delle giunte lungimiranti - a delle teste - a riqualificarsi. A Catanzaro, per esempio, concentriamoci sui centri di eccellenza. Sull’Università. E puntiamo lì.
Cosa gli riconosce, invece, che altri capoluoghi non hanno?
Ho parlato con alcuni colleghi della Commissione, che hanno lavorato sui fondi strutturali. Dicono che abbiamo delle potenzialità molto grandi. Dicono che come persone, rispetto ai reggini, per esempio, siamo molto meno individualisti e più pronti a collaborare. Nei processi di rifondazione credo che sia un approccio molto importante.
Lei sta raccogliendo molti consensi, anche il suo avversario, Michele Traversa, ha espresso parole gentili nei suoi confronti. Quale quello che l’ha commosso di più?
Quello che ho verificato in rete quando è uscita la notizia e l’entusiasmo degli universitari fuori sede.
Dove?
A Milano e a Roma.
E quello che l’ha più infastidito? Magari, che le è sembrato superfluo.
Mah, forse. Infastidito? Nel senso che è stato riferito sù. Io credo che Traversa mi conoscesse. Preciso che mi ha fatto molto piacere leggere le sue dichiarazioni. C’è una stima assolutamente reciproca. Ma credo che mi conoscesse (ride).
Nella nota di stanotte lei (10 marzo, ndr) ha scritto su facebook dice che nei cartelloni pubblicitari Traversa le sembra un “tantinello arrogante”.
Sembra un manifesto monarchico. No?
Entrambi portate i baffi…
Vediamo quale baffo vincerà, allora (ride).
Non le viene il dubbio che la sua candidatura possa servire solo al PD e ai partiti del centrosinistra, che necessitano di nuova linfa per continuare ad esistere? Si sente usato?
Io non mi sono posto tutti questi problemi. Sto facendo una scelta anche umanamente difficile. Lascio la ragazza, il lavoro.
L’ha lasciata?
No, la lascio per almeno due o tre mesi, cioè non ci vediamo. E ti assicuro che non facile. Ti ritrovi in un altro contesto da un momento all’altro. Quindi è chiaro che ho ponderato tutto.
Si sente usato?
No, no. Gli stolti si sentono usati.
Se domani venisse nel suo ufficio qualcuno e le dicesse: “Io ti appoggio, io valgo miglia di voti. Ti appoggio se…”. Cioè, con le conditio. Lei cosa gli risponderebbe?
Sicuramente non gli prometterei nulla in cambio sapendo di perderlo. Credo di essere aggregante e andremo a cercare secondo i valori che ci contraddistinguono. Valori completamente nuovi. Il che non vuole dire che non sia una persona aperta ed esclusiva. Credo che alla fine la battaglia la dobbiamo fare insieme. Perché dall’altra parte ci sono delle contraddizioni profonde che non sanno sperare per il futuro della città di Catanzaro.
Centro destra?
Sì, certo.
Nel centro sinistra non ci sono contraddizioni?
Sì, ce ne stanno ma sono più dettate da dispute personali. Vedo molte meno lobby di potere all’interno del centrosinistra. Ma anche tutto il trasformismo che sta caratterizzando la giunta Olivo, non è possibile candidare delle persone che provengono dall’altra parte.
Trasformismo o traversalismo?
Trasversalismo, mah. Al momento vedo trasformismo.
Io dicevo “traversalismo”...
Ah.
Si ricorda di quando appoggiò apertamente Olivo nell’ultima campagna elettorale?
Mi ricordo pure che disse parole orribili su Tallini e ora stanno insieme. Io mi ricordo molto bene quella campagna e siamo rimasti devastati da quello che succedeva in città. Traversalismo? Si tende a correre sul carro di quello che si crede sarà il vincitore. E questo, purtroppo, dovrebbe far riflettere. Noi siamo qui per far riflettere. E’ evidente. Se si fa una scelta positiva sono convinto che si può far tornare le persone a riflettere. Altrimenti la gente non andrebbe nemmeno a votare.
Ha messo in conto di poter vincere realmente? Il gruppo di fb, che lo sostiene, conta già 1500 iscritti…
Abbiamo raddoppiato il gruppo di Traversa.
No, Traversa ne conta 10 mila.
Su facebook è arrivato a 600.
Un ragazzo, suo sostenitore, dice che se si potessero tradurre in voti basterebbe che ognuno ne raccogliesse altri 18…
Facebook è una cosa e la realtà è un’altra (ride). Però tu mi dici se ho messo in conto di vincere. Io ti dico che voglio fare un’ottima campagna. Noto del nervosismo dall’altra parte. Hanno fatto dei comunicati che onestamente avrebbero potuto risparmiarsi. Nei quali si vede che c’è nervosismo. Sono stati spiazzati dalla scelta. I dati numerici mi dicono che prima della scelta del candidato Traversa stava al 74 per cento. Però, senza avversari. Lo spiazzamento della scelta.
Quali le prime scelte da sindaco?
Farne una città culturale. Che pensi alla riqualificazione dell’estetica urbana, quindi a rivivere i luoghi. La mobilità. Soprattutto in riferimento alla periferie. La situazione è drammatica, è complessa. E purtroppo prendere la macchina non è la soluzione perché non facciamo altro che appesantire il centro.
Cultura, mobilità e? ambiente?
Sicuramente c’è un movimento a Catanzaro che spingerà per una ricementificazione in molte aree, penso a quelle vicino al mare. La zona di Giovino è eclatante. Qui non parliamo di una piccola cosa, ma di un grandissimo lotto che coinvolge centinaia e centinaia di euro.
Olivo ha evitato questo scempio?
Assolutamente bloccato.
Quindi anche lei continuerà con questa linea?
Assolutamente sì. La direzione è questa perché se vincerà l’altra parte io credo che andremo all’opposto.
Come la mettiamo con la raccolta differenziata a Catanzaro?
Credo che Catanzaro sia messa molto male. Siamo solo al 20 per cento. Avremo da lavorare.
Dopo l’ambiente?
Io mi auguro che Catanzaro, grazie alla sua posizione, diventi un ‘Hub” per i servizi. Cioè noi dobbiamo guardare a questa città che si posiziona in un luogo centrale rispetto all’aeroporto di Lamezia Terme che sta aumentando gli scali internazionali. Noi potremmo fare come cordone, quindi città cordone per offrire servizi turistici di permanenza. Tra mare e montagna ci troviamo. Il turismo passa anche dalla fornitura di servizi.
Nell’ex stazione ferroviaria di Catanzaro Sala regna il degrado più assoluto. Cosa ne farebbe?
So bene che la scelta di Germaneto non è stata felice. È ancora una stazione fantasma. Su Sala dovrò pensarci. Mi dia il tempo. Sono arrivato ieri!
Che cosa rimprovera a Olivo?
Ho avuto un colloquio ieri con lui (mercoledi 9 marzo, ndb). Quello che gli rimprovero, forse che anche lui si rimprovera, è la comunicazione. Non faccio né il difensore e né l’avvocato, non è questo il mio ruolo. Ma ci sono tante cose e tante idee che magari vedremo in opera tra molti anni che non sono state divulgate.
Tipo: la sua opposizione alla cementificazione?
Sì, queste sono cose che a Pollica portano alla morte di una persona. Non scherziamo!
Chi è il suo modello come amministratore?
A me piace molto Chiamparino, il sindaco di Torino. Non solo per come si relaziona con le persone ma anche per quello che ha fatto per la riqualificazione della città.
Cosa direbbe ad Agazio Loiero e al movimento di Autonomia e diritti?
Questa è una bella domanda (ride). Questa è una domanda a cui non dovrei rispondere.
Che cosa gli direbbe?
Parliamone.
Lei ha scritto: “Oggi Catanzaro e la Calabria non si giocano una semplice sfida per la candidatura a sindaco. Oggi è una sfida ben più grande. Una sfida tra la speranza e la rassegnazione della nostra città. Tra il passato e il futuro”. Lei è la speranza e il futuro e Michele Traversa la rassegnazione e il passato?
Io ho detto che la campagna deve essere e sarà corretta. Fondamentalmente mi piacerebbe discutere di metodi e programmi. Ma credo anche che ci sono delle contraddizioni profonde che, purtroppo, ci fanno ritenere che la politica che sta dall’altra parte è quella che ha non ha dato segnali alla comunità, e che è la politica che abbiamo sempre visto.
Ma Traversa ha fatto qualcosa di buono, il Parco della biodiversità, il Marca, il Musmi…
Il problema non è solo il sindaco. Dobbiamo capire chi è nella squadra. Ogni cosa nasce da un percorso. È solo l’analisi di quel percorso che ci fa comprendere.
Se non dovesse farcela, cosa farà? Rimarrà a Catanzaro? o ritornerà a Bruxelles?
Onorerò la scelta. Farò il capo dell’opposizione.
Se le dico che è nato lo stesso giorno di Silvio Berlusconi qual è la prima cosa che le viene in mente?
Dico che la legge della compensazione funziona sempre (ride).
Perché si è candidato? A parte l’amore per la sua città, che cos’è che l’ha spinta a voltare pagina alla sua vita, così bella e ricca di soddisfazioni nella sede del Consiglio europeo?
L’esperienza è singolare. Credo la prima in Italia di un candidato così giovane. Faccio parte di un gruppo che ha permesso di dare qualcosa di nuovo a questa terra.
E’ il Partito democratico che si è rivolto ad Ulixes o il contrario?
Ci conoscevano bene. Già all’Università c’erano delle sinergie. E ci sono molte più coincidenze di quante all’esterno possano vedersi.
Ha detto che è pronto anche a non dormire per la sua città. Crede di riuscire a dormire la notte prima delle elezioni?
Ah, quella sicuro no (ride). Ma prima sì, per forza. Altrimenti…

Anche su Mezzoeuro

25 commenti:

Rosalba ha detto...

Però...cattivamente mi viene da pensare al film di Cetto La Qualunque...e il neo candidato mi sembra De Santis....

Anonimo ha detto...

Ottimo articolo..E' stata una bella intervista..Molte risposte di Scalzo mi sono piaciute tranne qualcuna..Ad esempio..se ha come modello di sindaco Chiamparino mi sa che c'è da preoccuparsi!Torino è il comune con il debito più alto d'Italia per non parlare della questione ambientale e dei rifiuti!!Mi auguro che prenda come esempio dal sindaco Finiguerra e altri che fanno parte dei "comuni virtuosi"...

Anonimo ha detto...

grande rosalba,
10 punti per te

Anonimo ha detto...

hanno trovato il giovane, intelligente, europeista e io dire anche ingenuo da far perdere contro il volpone.
dopo la sconfitta del nostro giovane cosa succederà nelle teste dei catanzaresi? penseranno che la cosa importante nella vita è essere dei politici scaltri e non delle persone di cultura.
e poi cosa succederà? succederà che il nostro giovane intellettuale imparerà la lezione e diventerà un politico scaltro come tutti gli altri politici della nostra regione.

Anonimo ha detto...

@rosalba
il neocandidato come cetto la qualunque?
perchè? sinceramente non mi pare ignorante, volgare e legato al malaffare come il protagonista di qualunquemente.tutt'altro!Forse non ho colto le somiglianze?
Ps non conosco salvatore scalzo personalmente e mi asterrò dall'esprimere il mio voto nelle prossime elezioni comunali.

Anonimo ha detto...

@Anonimo
Impara a leggere !!!
nel commento di Rosalba non lo paragona a Cetto ma bensì dice: "mi sembra De Santis.... "!!! che nel film qualunquemente rappresentava il politico onesto !!! Ti consiglio di rivedere il film!!!

Rosalba ha detto...

@Anonimo
Grazie, caro anonimo, intendevo proprio il parallelismo con il personaggio di De Santis, il politico onesto e sconfitto...
Non mi permetterei di dare dell'ignorante e infamare il Signor Scalzo...che mi sembra armato di intenzioni ammirevoli...Appunto spero che ce la faccia...

Anonimo ha detto...

no, caro anonimo delle 14:21, il neocandidato non è ignorante come cetto! sa leggere!

Anonimo ha detto...

Alla fine al PD hanno trovato il sacrificabile di turno ed hanno pure la faccia tosta di dire che vogliono dare una sferzata di gioventù.
La faccia tosta di questi volponi del PD fa il paio con l'ingenuità di chi crede che Scalzo lo abbiano candidato per volontà di cambiamento.
In realtò, sono furvastri da 2 lire, si capisce lontano un kilometro che nessuno voleva bruciarsi, basta pensare a come è stato doloroso il parto prima di arrivare a questo giovane politico, purtroppo vittima sacrificale da dare in pasto a Traversa.

Anonimo ha detto...

Al PD di Catanzaro devono aver preso gli elettori per ingenui oltre ogni aspettativa.
Prima nominano segretario provinciale la Corea, diretta emanazione ded duo Loiero & Amatoe ce la menano con la gioventù e la valorizzazione delle donne. Sappiamo com'è finita, PD commissariato e batoste una dopo l'altra (storica quella alle regionali).
Adesso catapultano Scalzo (un ragazzo serio, preparato ed impegnato) nella contesa contro il leviatano Michele Traversa, dopo aver brigato e provato mille alchimie per candidare qualcuno che pur perdendo sicuramente le elezioni poi non avrebbe preteso alcunchè.
Non è riuscito il tentativo a causa dei veti incrociati (si dividono persino sul nome da scegliere per perdere le elezioni !) ed allora tirano fuori il coniglio dal cilindro.
Scalzo, sei una brava persona, ma i volponi hanno già apparecchiato la tavola come pare a loro.

francesco ha detto...

...però il candidato scalzo una maniera per smentire tutti l'avrebbe.
presentare subito tutta la sua squadra di governo e liberarsi dai volponi che lo hanno gettato allo sbaraglio perchè, magari, avevano troppa paura di perdere.

Anonimo ha detto...

Ecco l'emblema della del PD catanzarese (ma forse estendibile anche a quello nazionale): "si dividono persino sul nome da scegliere per perdere le elezioni !!
In effetti, è quel che è accaduto a Catanzaro. Hanno tentato di trovare una soluzione di comodo, consci della sconfitta, purchè fosse uno sconfitto poco ingombrante dopo.
Credono di averlo trovato, sacrificando uno che con loro non c'entra nulla, ma che potrebbe essere usato come facciata da questi politici sfiatati.

Anonimo ha detto...

E dopo la provincia e la regione, ecco in arrivo la batosta per le elezioni nel capoluogo di regione. Così il PD farà l'en plein.
Peccato per Scalzo, cooptatoda questi volponi sempre in sella nonostante gli elettori li abbiano mandati a c... già da un pezzo.
Caro ragazzo, ti rimetteranno in freezer e diranno che non è opportuno candidare gente con così poca esperienza politica (invece, il loro curriculum di errori e nefandezze è garanzia di successo).
L'unico passo positivo è che si è passati dalla gioventù dell'insipida Corea (parto dell'incesto Loiero-Amato) a quella di un ragazzo preparato e con un vasto orizzonte culturale. Forse, troppe qualità perchè fosse la prima ed unica scelta del PD.

francesca gabriele ha detto...

L'intervista è stata voluta e poi pubblicata sabato scorso dal settimanale regionale "Mezzoeuro" che ovviamente resterà in edicola sette giorni

Anonimo ha detto...

Quello si che sarebbe un colpo di teatro tale da scombinare i piani dei capetti del PD locale: Scalzo che in conferenza stampa presenta una squadra di governo tutta sua, senza legami e legacci con i vari Amato, Loiero, Olivo e via dicendo. Gente nuova davvero, non come la Corea, politici nati dal basso e vicini ai catanzaresi ed alle esigenze della città.
Peccato che la commedia o meglio, la farsa, sia già stata scritta da questi sceneggiatori privi di fantasia e di vergogna, che ora ci diranno che hanno scelto di puntare sulla gioventù e sulla competenza e poi, una volta legnati per benino da Traversa, piagnucoleranno che la sconfitta è dovuta all'inesperienza politica.
Tipico di questi volponi confondere la gioventù e le forze freche con l'inesperienza.
Traversa, provati già la fascia tricolore, le menti del PD locale, intanto, daranno una mano di fresco alle pareti di Palazzo de nobili

Anonimo ha detto...

Scalzo, sei hai le palle, spresenta una tua squadro e manda al diavolo i vari Amato, Loiero e compagnia bella.
se vuoi il cambiamento lo devi fare e se non lo farai sarai uno di loro, anzi peggio di loro perchè ti mascheri dietro la facciata della cultura e delle gioventù.

Anonimo ha detto...

Ipse Dixit: "Il problema non è solo il sindaco. Dobbiamo capire chi è nella squadra. Ogni cosa nasce da un percorso. È solo l’analisi di quel percorso che ci fa comprendere".
Vedremo dalla squadra che proporrà quanto di Nuova Politica si vuol portare davvero nella città tra i 2 mari.
Finora, i volponi spelacchiati del PD hanno giocato una carta jolly, sperando perlomeno in una sconfitta onorevole. Traversa si lecca già i baffi.
vedremo se la squadra che metterà in campo Scalzo spariglierà le carte sul tavolo, tanto le carte del PD quanto quelle del "trasversale" favorito a sindaco.

giovanni matarese ha detto...

Mi riferisco alla riflessione di Anonimo delle 7:50 di ieri mattina (lunedì,14).

Stando con i piedi per terra considerazioni analoghe l'avran fatta in tanti, anch'io mi son permesso di sollevare la questione (con un po' più di stile, a dire a dire il vero), ma ho aggiunto che, curiosamente, l'essere stato scelto come "vittima predestinata" non è in fondo uno svantaggio, sia dal punto di vista psicologico che da quello politico.
La gente, infatti, tende istintivamente a premiare i più deboli e a dubitare dei più forti. Politicamente poi si è più liberi di fare anche scelte azzardate perchè le briglie del partito, o coalizione che sia, son più sciolte. Occorre, però, che Salvatore & C. usino con "furbizia" questo vantaggio e stiano attenti a non perdere nemmeno una battuta. Che cerchi anche di far suo tutto ciò che di buono è stato fin'ora fatto e ci metta sopra la ciliegina, e che stia, questa è la chiave di volta, il più possibile vicino alla gente e si faccia apprezzare per quello che è.

Anonimo ha detto...

salvatore, sei un ragazzo sveglio. lascia il pd e trova altri come te, ci perderai il tuo onore con loro. Fonda una tua lista civica e mandali a quell paese, guarda come hanno ridotto la calabria in 5 anni di loro dominio. guarda anche quello del pdl, che sta finendo di affossare la calabria. scopelliti pensa al suo porto di gioia tauro e vantarsi dei convegni a cui partecipa su facebook.

Anonimo ha detto...

parte 1


LA STORIA DI LUCIO MUSOLINO
PARLIAMONE DI QUESTI EROI: PERCHE' DA SEMPRE L'IGNORANZA FA PAURA, ED IL SILENZIO E' UGUALE A MORTE.

di Lucio Musolino
Dal 2006 sono redattore di “Calabria Ora” e, dallo scorso gennaio, collaboro con il “Fatto quotidiano”. Da anni ormai mi occupo di nera e giudiziaria e ho scritto di inchieste delicate sulla ‘ndrangheta e, soprattutto sui rapporti tra le cosche e la politica. Per anni, con i miei colleghi, abbiamo sempre riportato i fatti. E sono quelli a fare paura in questa città e in questa regione dove non tutto è nero o bianco. Dove abbiamo una folta zona grigia che è oggetto di delicatissime inchieste delle Direzioni distrettuali antimafia di Reggio e di Milano.
Negli ultimi mesi, non ho fatto altro che pubblicare gli atti contenuti nei fascicoli delle inchieste “Meta”, “Crimine” ed “Epilogo”.
L’intimidazione
La notte del primo agosto, rientro a casa alle 4 e, sul tavolo della veranda, trovo una bottiglia di benzina con un biglietto di minacce con cui qualcuno mi invita a “smetterla con la ‘ndrangheta” e a seguire il mio ex direttore Paolo Pollichieni che si era dimesso assieme ad altri 8 colleghi. La benzina sarebbe stata per me e non per la mia auto.
Sono entrati, quindi, nel mio cortile di notte, mentre la mia famiglia era in casa, e hanno lanciato un messaggio mafioso a una settimana da una precedente lettera anonima recapitata in redazione con cui si invitava “chi ha tenuto la mano a Pollichieni in questi anni” ad andarsene.
Io non so chi, materialmente, è responsabile dell’intimidazione. So invece cosa ho scritto nelle settimane precedenti al gesto. Ho pubblicato il contenuto di un’informativa del Ros dalla quale è emerso che Scopelliti, con la scorta pagata dai contribuenti, ha partecipato assieme a molti consiglieri comunali a una pranzo invitato dall’imprenditore arrestato Domenico Barbieri. Lo stesso pranzo a cui ha partecipato il boss Cosimo Alvaro, oggi latitante. Incontro al quale lo stesso Scopelliti ha confermato di aver preso parte ai microfoni del “Fatto Quotidiano”.

Anonimo ha detto...

parte 2

Proprio con Alvaro aveva rapporti un consigliere comunale del Pdl, Michele Marcianò, I due sono stati intercettati mentre discutevano di tessere di Forza Italia e di posti di lavoro.
E sempre di posti lavoro discutevano il consigliere comunale del Pdl Manlio Flesca con l’imprenditore Barbieri. Al centro dell’intercettazione un pacchetto di 200 voti in cambio di un dell’assunzione in una società mista della moglie dell’indagato per associazione mafiosa. Cosa che è realmente avvenuta stando a quanto accertato dal Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri.
Ho scritto anche dell’ex consigliere regionale Alberto Sarra che aveva rapporti con la famiglia Lampada (imprenditori legati ai Condello) a Milano, come è emerso da un’inchiesta della Procura lombarda dove è finita anche un’informativa in cui si descrivono incontri tra il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti e Paolo Martino, condannato per mafia e ritenuto il punto di riferimento della cosca De Stefano nel nord Italia.
Proprio in questi giorni, infine, dall’inchiesta “Epilogo”, coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Lombardo, è emerso che il consigliere comunale di maggioranza Tonino Serranò è stato filmato da una telecamera dei carabinieri mentre maneggia una pistola con un indagato ritenuto vicino alla cosca Serraino. La stessa cosca sospettata di aver organizzato l’attentato del 3 gennaio alla Procura generale.

Anonimo ha detto...

parte 3

Un attacco allo Stato senza precedenti che ha dato il via a una strategia della tensioni in cui la ‘ndrangheta è solo uno degli attori della “tragedia”. Non è solo ‘ndrangheta. L’ex sostituto della Dna Enzo Macrì parla di “poteri occulti”. Io dico che la Procura di Reggio Calabria, guidata da Pignatone, sta andando in quella direzione e presto mi auguro che farà luce sulla “zona grigia” di questa città e di questa Regione.
Questi sono i fatti. Non si tratta di attacchi politici ma di documenti, di stralci di informative scritte dagli inquirenti.
Non spetta a noi stabilire se il comportamento di alcuni politici e del governatore della Calabria Scopelliti sia condannabile dal punto di vista penale. Lo stabilirà l’autorità giudiziaria.
È sicuramente censurabile dal punto di vista morale e politico.
Il cambio di direttore
Dopo le dimissioni di Pollichieni, io sono rimasto a lavorare a “Calabria Ora”. Ho continuato a scrivere allo stesso modo. Ma il giornale è cambiato radicalmente da subito nonostante le garanzie degli editori i quali mi avevano garantito che la linea editoriale non sarebbe mutata con l’arrivo del nuovo direttore Piero Sansonetti.

Anonimo ha detto...

parte 4

Non è stato così. Dopo l’intimidazione sono andato in ferie. Al mio rientro ho ripreso a scrivere riprendendo gli stessi argomenti di cui mi sono sempre occupato: la ‘ndrangheta e i rapporti tra quest’ultima e la politica.
Sono iniziate le censure di pezzi in cui compariva il nome del governatore della Calabria. Pezzi che la redazione centrale mi aveva chiesto e che non ha pubblicato senza motivazione. E quando la giustificazione c’era era sempre la stessa: “E’ un attacco violento a Scopelliti. Il direttore mi ha detto che il pezzo non passa. Lo stabilisce lui quando attaccare il governatore” mi veniva risposto dai colleghi.
A volte, inoltre, i pezzi venivano modificati senza preavviso e, soprattutto, senza che nessuno abbia avuto l’accortezza di ritirare la mia firma. Le richieste di spiegazioni formulate al direttore sono rimaste inevase. Solo al primo incontro con lui sono riuscito a chiedere il motivo delle censure che Sansonetti ha giustificato in nome di un garantismo più simile al “bavaglio” che a un modo di pensare.
A fine agosto, gli editori e il direttore avevano contattato più di un collega di un altro quotidiano confessando espressamente a quest’ultimo l’intenzione di sostituirmi perché “legato al vecchio direttore”. Il tentativo fallì per il rifiuto del collega, così come fallì il tentativo mio di essere sentito dal Comitato di redazione. Dall’8 settembre ancora aspetto che il Cdr mi convochi. Nel frattempo sono stato licenziato. Il trasferimento e il licenziamento.

Anonimo ha detto...

parte 5


Ma andiamo con ordine: gli editori e Sansonetti non abbandonarono l’obiettivo di allontanarmi da Reggio. Sempre a settembre ricevetti una telefonata dal direttore che mi ha comunicato la sua proposta di andare a lavorare a Lamezia Terme. Una proposta che puntava “anche” a rafforzare la redazione di “Reggio” dove non ci sarebbe stato più nessuno che avrebbe ficcato il naso nei fascicoli delle inchieste della Dda. Naturalmente rifiutai sostenendo “che era la stessa proposta della ‘ndrangheta”. La risposta provocò la reazione di Sansonetti che mi chiuse il telefono in faccia senza darmi la possibilità di spiegare il motivo. Nessun contatto per una settimana a parte un’ammonizione formale in cui il direttore mi ha accusato di non essermi recato a lavoro un “famoso” martedì pomeriggio, poche ore dopo una retata dei carabinieri che avevano arrestato un imprenditore, accusato del rinvenimento di armi avvenuto il giorno della visita del presidente Napolitano. Dopo aver chiesto l’autorizzazione a uno dei coordinatori della redazione centrale, ero rimasto a casa per studiarmi l’ordinanza di custodia cautelare e scrivere una pagina e mezzo sull’inchiesta. Risposi, a tono, alla contestazione e dopo mezz’ora, Sansonetti replicò con la comunicazione che da lì a qualche giorno avrebbe disposto il mio trasferimento nonostante il parere negativo (e vincolante) mio e del Cdr.
Pochi giorni ancora e sono riuscito a incontrare Sansonetti a Reggio. Un incontro breve durante il quale ho avuto modo di spiegare il mio rifiuto al trasferimento che consideravo punitivo e che, dopo il colloquio, ritornava ad essere solo un’ipotesi che, se si fosse concretizzata, avrei ostacolato con il sindacato e con gli avvocati impugnando il trasferimento davanti ai giudici del lavoro.
Dopo qualche giorno, ho pubblicato lo scoop di un nuovo pentito nella ‘ndrangheta reggina.
La notizia, in esclusiva, ha spinto uno degli editori a telefonarmi per i complimenti e a farmi capire che sarei rimasto a lavorare a Reggio. Lo stesso, tramite un collega, mi è stato riferito da Sansonetti e dalla “squadra centrale”. Ma quando non si è parlato più di trasferimento, dalle colonne di Calabria Ora il governatore Scopelliti mi ha tacciato come “giustizialista” sostenendo «ci sono molte persone che conoscono mafiosi e non per questo sono mafiosi». Secondo lui «anche qualche giornalista di Calabria Ora…».
Effettivamente, molti mafiosi li conosco. Perché scrivo di loro e perché vengono fuori casa a minacciarmi. Non perché sono alla ricerca di voti o per fare affari.

Anonimo ha detto...

parte 6

Lo stesso giorno della pubblicazione di quell’intervista sono stato invitato ad “Anno zero”, nel corso di un collegamento in diretta da Reggio. Ho parlato del mio lavoro, delle inchieste che ho seguito e dei rapporti tra la ‘ndrangheta e la politica. Tutti argomenti già trattati, assieme a pochi altri colleghi, in articoli vecchi di mesi scorsi. Questa volta, però, il presidente della Regione ed ex sindaco di Reggio Scopelliti reagisce comunicando all’Ansa di aver dato mandato ai suoi avvocati di querelarmi. Nel frattempo, all’indomani dall’annuncio maldestro del governatore di adire alle vie legali, un editoriale del mio nuovo direttore Piero Sansonetti mi ha affibbiato l’appellativo di “forcaiolo”.
Una campagna “pro-garantismo” con cui il mio giornale si è schierato dalla parte di Scopelliti isolando me senza, naturalmente, alcuna telefonata.
A ventiquatt’ore dalla puntata di “Anno zero” viene diffusa la nuova piattaforma della redazione con cui Sansonetti è ritornato ha disposto il mio trasferimento. Questa volta, però, alla redazione di Catanzaro. La notizia trapela a causa della solidarietà del segretario cittadino del Pdci Ivan Tripodi. Io la confermo all’Ansa e Sansonetti mi querela.
Decido di andare in ferie e arriva il licenziamento immediato. Non prima che qualcuno, senza alcuna autorizzazione, dal server centrale di “Calabria Ora”, si introducesse ,sabato mattina, nella mia casella e-mail personale, cambiando la password ed impedendomi tutt’ora l’accesso. Il tecnico responsabile del sito mi ha candidamente riferito che l’editore avrebbe disposto di cancellare il contenuto della mia posta e di impedirmene l’accesso. Inutile sottolineare che si tratta di un fatto gravissimo e penalmente rilevante ed è per questo che su tale ultimo episodio indagano i carabinieri di Reggio ai quali, ancor prima di apprendere del mio maldestro “licenziamento” (via fax), ho presentato regolare querela e dai quali sono stato già lungamente sentito come parte offesa.

non che il pd sia meglio. sono tutti in famiglia.