6 marzo 2010

La Fondazione Campanella allo sbaraglio

Vignetta a cura del blogger

Bruno Calvetta, ex direttore amministrativo dell’Istituto Tumori di Milano, ha rinunciato all’incarico di presidente della Fondazione Campanella, propostogli con tanto di decreto dal presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero, in sostituzione di Anselmo Torchia, che ha lasciato per buttarsi, lui, proveniente dall'attività forense, nella mischia politica delle prossime elezioni regionali tra le file dell’Udc. Quasi contemporaneamente gli Affari regionali della Presidenza del Consiglio dei ministri hanno impugnato davanti alla Consulta per illegittimità costituzionale la legge numero 48 del 2009 della Regione Calabria che ha prorogato di altri dodici mesi, fino al 31 dicembre 2010, il termine ultimo per il suo riconoscimento in Irccs, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico.
La Suprema Corte dovrà pronunciarsi anche in merito alla legge, modificata dal Consiglio presieduto da Loiero nel dicembre scorso, numero 11 del 2009 sul “Piano di rientro delle spese sanitarie”, già impugnata precedentemente dal Governo, laddove il termine, entro il quale la Fondazione sarebbe dovuta essere riconosciuta Irccs, era stato fissato al 31 dicembre 2009 e, in caso contrario, ne disponeva il recesso con la contestuale nomina di un commissario liquidatore con il compito di trasbordare il personale medico e sanitario presso l’Azienda ospedaliera Mater Domini. Il Governo, in riferimento a questa legge, ne palesava l’incostituzionalità in quanto il rapporto di lavoro di diritto privato, al quale è sottoposto il personale della Fondazione, venendo trasferito in un’azienda pubblica, avrebbe comportatomaggiori oneri per la finanza pubblica, non quantificati e privi di copertura, in violazione dell'art. 81 Cost.”. Non solo, ma avrebbe consentito “l'accesso all'impiego pubblico in assenza di pubblico concorso in violazione dei principi di ragionevolezza, imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione, nonché del principio del pubblico concorso, di cui agli artt. 3, 51 e 97 Cost.”.
Non vi è dubbio che il prossimo governo regionale, subito dopo le elezioni, tra le prime cose da risolvere si troverà sul banco la questione: “Campanella”. Una vera e propria gatta da pelare non solo perché orfana di mamma (la legge) e di papà (il presidente) ma anche per il danno erariale palesato dalla Corte dei Conti, che si aggira sui novanta milioni di euro. Sia per Giuseppe Scopelliti, candidato a presidente della Calabria e sostenuto dal Pdl, sia per Pippo Callipo, sostenuto dall’Idv, che per Agazio Loiero, governatore uscente e accanito sostenitore della “finchè la barca va lasciala andare”.
Se per il Re del tonno le idee appaiono chiare sul da farsi grazie a Marisa Palasciano, sindacalista della Cgil Reparto sanità, candidata al suo fianco, che ne ha sempre denunciato il clientelismo e lo sperpero dei soldi pubblici, per gli altri due si tratta di un terno all’otto. Scopelliti, che seppur sembra non avesse mai approvato l’opportunità di tenere in piedi un “mostro giuridico”, così come bollato dalla Commissione Serra-Riccio, vanta tra i suoi sostenitori proprio il presidente uscente, Anselmo Torchia. Per Loiero, infine, sarebbe un riprendersi una barca, sempre più malconcia, per la quale potrebbe sancire un altro ticket. Questa volta, a differenza di quello sul rientro della spesa sanitaria, potrebbe aguzzare l’ingegno della fantasia politica con un nome che non lascerebbe dubbi sul suo inderogabile, nonché lungimirante, obiettivo: Scs, che sta per: “Suona la Campanella della Sanità” ripristinando la tanto odiata Ici sulla prima casa. Magari omaggiando i cittadini calabresi di una campanella di carta ad ogni versamento. Che non potrà suonare perché di carta ma che andrà bene lo stesso perché l’importante sarà - come, d’altronde, lo è sempre stata la Sanità calabrese - apparire non essere.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

I calabresi saranno TORCHIAti per benino pur di salvare un carrozzone così utile. A qualcuno.

Domenico E.

francesca ha detto...

alla fine saranno tutti,chiunque sarà governatore e senza distinzione dalla parte delle campanelle ma si potrebbe citare una vecchia canzone" la campana del villaggio può suonare anche per te". francesca

domenico ha detto...

HAI SCRITTO BENE" FIN CHE LA BARCA VA.........."
LASCIALA ANDARE..O AFFONDA O RITORNA ALLA DERIVA.