15 novembre 2010

Parte la bonifica della Seteco



Entro domani inizieranno i lavori di bonifica della Seteco di Marcellinara. Al massimo entro questo fine settimana. Sarebbero dovuto partire già venerdì scorso ma per motivi tecnici sono stati rinviati al 16 novembre. Quello che è certo che a Natale prossimo i fumi, così come rifiuti della Fabbrica dei veleni, saranno sotterrati nella discarica di Pianopoli, gestita dalla Daneco. La ditta che si è aggiudicata la gara, bandita dalla Regione Calabria, è l’Ecosystem srl di Lamezia Terme. Trenta giorni consecutivi, questo il tempo stabilito per la traslazione dei fertilizzanti. Fertilizzanti? Sì, dovevano servire per produrre concimi per l’agricoltura e, invece, nel corso degli anni hanno prodotto solo inquinamento e fumo. Esalazioni irrespirabili di difficile catalogazione chimica. Un misto di diossina e di carcasse di animali inceneriti. Su questo, come su tutta l’attività della società di Servizi e tecnologie ecologiche, farà piena luce la Procura della Repubblica di Catanzaro che sta indagando per inquinamento ambientale nelle due inchieste aperte.
L’allarme lanciato dal Comitato civico, "la Fabbrica dei veleni nascosti", dallo scorso mese di luglio, dunque, ha svegliato le Istituzioni che, per onor di cronaca, hanno risposto positivamente. La Regione, la Procura, il Comune e tutti gli organi preposti alla salvaguardia della salute pubblica. Chiamata in causa anche l’Arpacal, l’Agenzia di protezione ambientale della Calabria, ha assicurato tutti circa la non pericolosità dei rifiuti. Ragione sufficiente per favorire la pronta bonifica presso la discarica di Pianopoli, adibita a monnezza non pericolosa, appunto. Due ancora i nodi da sciogliere. Il percolato e i "rattosauri", variante di topi che, pare, siano presenti all’interno del capannone di Pasquale Leone, oggi gestito dal curatore fallimentare Vincenzo Iiritano.
Il percolato, secondo il capitolato d’oneri del Dipartimento delle politiche dell’Ambiente, circa 200 metri cubi, dovrà essere smaltito presso “una destinazione finale individuata dall’appaltatore” e ancora nulla si sa sul sito prescelto. Mentre per la derattizzazione dei rattosauri, chiamati così per la loro grandezza, se ne dovrà occupare il Comune di Marcellinara una volta evacuato l’immobile dai rifiuti.

14 commenti:

domenico ha detto...

aspettiamo con ansia i risultati delle indagini in corso.....in questa fabbrica non friggevano delle patatine o caldarroste...

Anonimo ha detto...

speriamo che sia realmente così.....

Anonimo ha detto...

i "rattosauri"li potrebbere portari davanti casa di Pasquale Leone.

maria concetta ha detto...

dottor Grimaldi ma lei ci crede a Babbo Natale...
Babbo Natale è diventato come i politici sparisce per un pò e poi ritorna.
è il degrado che rimane e aumenta sempre di più.

Anonimo ha detto...

ma quale veleni?Sicuramente l'odore non era piacevole,ma all'interno si trattavano solo e solamente rifiuti organici per la produzione di "compost"verde.Diossina e carcasse incenerite le potrà trovare solo nel suo immaginario e nella sua voglia di fare l'inquisitore di turno(visti i toni del suo articolo).Mi illustri solo uno straccio di prova alle sue affermazioni e non esiterò a chiederle scusa.La verità è ciò che ha confermato l'ARPACAL,"rifiuti non pericolosi",sicuramente dall'odore sgradevole(in quanto i biofiltri dell'impianto non avendo ricevuto manutenzione ordinaria,sono in disuso)ma assolutamente non pericolosi.S'informi,prima di sparare a zero.Ciò non toglie che l'impianto va bonificato,ma dicendo la verità,non cazzate.

cordopatre g. ha detto...

cosa ti hanno dato per scrivere le tue cavolate
( anonimo del16 novembre 2010 19:08)........
perchè non vai tu a smantellare il tutto ? se era tutto normale perchè sono stati messi i sigilli?
tu vuoi delle prove , a che titolo le chiedi? da cittadino non credo, saresti stato presente alle varie manifestazioni di protesta, ti consiglierei di farle fare tu le analisi e poi mi racconti...anche tu vuoi sempre la minestra pronta, e non rimanere nell'anonimato, scrivi pure il nome e indirizzo controllo e poi ti faccio sapere, in attesa preparati la minestra da solo , sempre se ne sei capace.

d.d. ha detto...

Domenico Dragone quella era una fabbrica di patatine ? o era una azienda che si occupa della vendita di barbecue a gas a legna a carbonella o barbecues elettrici ed accessori per barbecue ...forse l'odore sgradevole era dovuto alle costolette d'agnello un pò bruciacchiate, ho sempre detto che i dipendenti che fanno bruciacchiare il mangiare vanno licenziati, la Seteco pur senza dipendenti continua a mettere carne al fuoco....e che odore si sente da lontano, molto lontano, è consigliabile chiudere i finestrini e riciclo d'aria dell'automobile in cui si viaggia.

Anonimo ha detto...

Gentile anonimo,
le mie sono solo supposizioni, derivanti dalla volontà di dare voce e parole alle sensazioni delle proprietà olfattive una volta venuti a contatto con i fumi della società di SErvizi e TEcnologie eCOlogiche. Mi perdoni se non sono un esperto in questo campo. Tuttavia le riferisco che alcuni professionisti del mestiere, che si occupano di catalogare la qualità e la bontà dei profumi di prestigiose case produttrici, avendoli all’uopo contattati, mi hanno ringraziato perché ho dato loro l'opportunità di "sentire" quanto di peggio l'artificio natural-chimico riesca a generare. Tanto che la misura della qualità dei profumi, parole loro, è inversamente proporzionale a quella della Seteco. Tanto più distanti e contrari tanto più gli odori possono qualificarsi come buoni. Ho fatto loro conoscere il nulla, il contrario dell'aroma. Talmente "sgradevole" da superare ogni altro espediente, anche prodotto in laboratorio, per stabilire un limite alla puzza. Dopo questa esperienza il confine che, per lavoro, pensavano di aver già catalogato, lo hanno spostato più in là. Molto più in là. Un’estremità quasi irraggiungibile. Però mi hanno pure detto che non hanno bisogno di sentirlo ancora. Che quella volta, quella sola volta, è bastata loro per farsi un'idea, anche se approssimativa, molto realistica sulla puzza più devastante che ci possa essere sulla faccia della terra. Stupiti, ma soddisfatti di questo test, mi hanno infine espresso gratitudine.
Cordialmente
emilio grimaldi

Anonimo ha detto...

Gentile Emilio Grimaldi,nel mio post ho evidenziato che il sito va bonificato e che l'odore è particolarmente sgradevole(negli impianti di compostaggio è una cosa normalissima,ovviamente se non funzionano i biofiltri,l'odore diventa insopportabile).Questo logicamente porta gravi disagi a chi lavora o abita nelle zone limitrofe.Le cose che contesto sono il titolo:"Seteco,la fabbrica dei veleni",forse sarebbe stato meglio "Seteco,la fabbrica della puzza";la presenza di diossina in quanto quest'ultima si forma con la combustione dei rifiuti(con un processo piuttosto complicato),ma con temperature superiori ai 300°!!!!Nella fabbrica invece si verificano normalissimi processi di autocombustione della frazione organica;e per la presenza di animali inceneriti....solo leggende metropolitane!Il sito è nauseabondo,ma assolutamente sicuro e "non pericoloso".Per ultimo ripondo al sig.Cordopatre:Io ho soltanto contestato alcune frasi,anche per me il sito va bonificato,e poi questo blog mi da la possibilità di rimanere nell'anonimato,non vedo perchè non possa avvalermi di ciò.....un consiglio,si riguardi la "consecutio temporum".Senza rancore.

Anonimo ha detto...

sulle leggende metropolitane aspettiamo, gentile anonimo, i risultati delle inchieste della Procura. Sulla Consecutio la invito a dirmi come mai se è stata chiusa già da qualche anno ancora continua a fumare. Certamente lei, che mi sembra informato sulle attività della fabbrica, ci potrà illuminare... senza rancore
cordialità

gilberto ha detto...

ha ragione il signor Domenico, anche senza dipendenti si continua a arrostire,hahahaha
povero anonimo, facci scrivere dai tuoi amici,hahaha che ridere.questo blog va bene x i gli anonimi che hanno paura, paura di ritorsioni quando denunciano, lei vuole parare il culo a qualcuno è diverso...

Anonimo ha detto...

Effettivamente sono informato sulla Seteco,in quanto ho partecipato alla sua progettazione fino all'anno 2000.Le rispondo con molto piacere.In primis la "consecutio temporum"era riferita al modo "kitch"di scrivere del sig.Cordopatre,chi ha basi di latino capirà.In secondo luogo,il fumo sarà sempre presente se non si eliminerà la frazione organica dei rifiuti presenti all'interno.La materia organica è in continua evoluzione e quando viene depositata in un sito non particolarmente areato,comincia la sua decomposizione,che porta alla produzione di ammoniaca ed ad un successivo surriscaldamento della stessa(fenomeni di autocombustione)e quindi,del fumo.Un pò(giusto per rendere l'idea)quello che succede dopo la spremitura dell'uva,il liquido comincia la fermentazione e bollisce(proprio per l'aumento di temperatura).Nel caso del vino si stabilizza il prodotto invecchiandolo in botte di rovere(cosa che non si fa in quello atigianale),nel nostro caso i rifiuti si stabilizzano in delle platee di reazione(se ha visitato la fabbrica le avrà sicuramente viste)dove vengono rivoltati frequentemente e tenuti ad umidità e temperatura costante.Alla fine del processo(un mese circa)si ottiene un ottimo fertilizzante organico,usato in agricoltura biologica.Pensi che una volta visitai un'impianto di compostaggio simile a quello di Marcellinara dove si trattava stallatico(gli escrementi delle mucche)e paglia.Mi creda che il prodotto finale aveva anche un'odore gradevole,sembra un paradosso,ma è così.Mi creda che quello che ha detto l'ARPACAL è assolutamente vero,puzza si,ma non pericolosa.

Anonimo ha detto...

Sig.Gilberto,io non devo parare il deretano a nessuno,anzi a dire il vero avanzo ancora soldi dalla Seteco srl,ma scrivo solo con cognizione di causa,al contrario suo.

Anonimo ha detto...

Una curiosità, gentile anonimo, oltre alla progettazione ha lavorato presso la Seteco anche dopo la sua inaugurazione e fino a quando?
Se vuole può anche scrivermi in privato. La mia mail è emiliogrimaldi6@gmail.com
Non si preoccupi, non riferirò mai il suo nome.
in caso vorrei farle qualche domanda per un'intervista, andrebbe bene anche in forma anonima, l'importante è che il contenuto sia vero e autentico da parte di un testimone diretto.
La ringrazio anticipatamente
emilio grimaldi