Marco Merante e Bianca Brando. Vignetta a cura del blogger
Quando si ama è come
se si vivesse su un altro pianeta. Tutto sembra bello, placido, luminoso. I difetti e le storture ricevono un alone positivo, anche se non c’è. Riverbero
di quello che l’innamorato vede nell’altra. E viceversa. Quando non si ama più,
invece, tutto diventa il contrario di tutto. Ma adesso, si amano o non si
amano? E’ l’interrogativo esistenziale dei vibonesi da un mese a questa parte. Dal
giorno del sequestro dell’impianto dell’Alaco
e di altri 57, tra sorgenti e serbatoi. Per sospetto avvelenamento dell’acqua
da parte della So.Ri.Cal. (società di risorse idriche calabresi) e di amministratori
di tutta la provincia. La domanda è: l’ingegnere Marco Merante, dirigente della Programmazione, Tutela, Gestione e Uso delle Risorse idriche della Regione Calabria, nominato custode degli
impianti dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, litigherà o meno con
la moglie, Bianca Brando,
avvocatessa dell’Ufficio legale della So.Ri.Cal.? Il marito cercherà di non
mettere in cattiva luce il datore di lavoro della sua dolce metà? La moglie lo sosterrà
per una seria gestione dell’acqua perché continui a portare il pane a casa? Prevarranno
le tesi dell’ingegnere o dell'avvocato?
Non vi è dubbio che si tratta di una scelta oculata, da parte del pm, Michele Sirgiovanni, che ha posto sotto sequestro tutta l’acqua vibonese. Il Merante, laureato in ingegneria civile alla Sapienza, con 110 nel 1992, ha iniziato la scalata negli uffici regionali nell’anno 2003 quando era governatore Giuseppe Chiaravalloti, come segretario particolare e responsabile amministrativo della Struttura speciale dell’Assessore ai Lavori Pubblici. Da qui è stata una continua ascesa. Passaggio presso l’Autorità portuale di Gioia Tauro. Prima come collaboratore e poi in qualità di dirigente della Presidenza. Infine, il posto fisso. All’Agenzia della Protezione Ambiente della Regione Calabria. Vince anche il famoso concorsone dei 45 nel 2008, quale dirigente presso la Giunta della Calabria. Il posto fisso ai Lavori Pubblici di via Crispi a Catanzaro. E ci resta.
Non vi è dubbio che si tratta di una scelta oculata, da parte del pm, Michele Sirgiovanni, che ha posto sotto sequestro tutta l’acqua vibonese. Il Merante, laureato in ingegneria civile alla Sapienza, con 110 nel 1992, ha iniziato la scalata negli uffici regionali nell’anno 2003 quando era governatore Giuseppe Chiaravalloti, come segretario particolare e responsabile amministrativo della Struttura speciale dell’Assessore ai Lavori Pubblici. Da qui è stata una continua ascesa. Passaggio presso l’Autorità portuale di Gioia Tauro. Prima come collaboratore e poi in qualità di dirigente della Presidenza. Infine, il posto fisso. All’Agenzia della Protezione Ambiente della Regione Calabria. Vince anche il famoso concorsone dei 45 nel 2008, quale dirigente presso la Giunta della Calabria. Il posto fisso ai Lavori Pubblici di via Crispi a Catanzaro. E ci resta.
Oggi può finalmente può
svolgere il suo lavoro, dato che gli è stato sempre impedito dalla So.Ri.Cal.,
gelosissima dei propri guru francesi, cioè il controllo delle risorse idriche
calabresi e vibonesi in particolare. E per l’occorrenza si ritrova un
consulente d’eccezione. Nientepocodimenochè il referente legale della società. Senz’altro
un’occasione da non lasciarsi scappare.
Avvocatessa di alto profilo,
lei, è stata anche giudice tutelare. Prima di sposare la causa So.Ri.Cal.
Gomito a gomito con gli indagati della società, ha fatto parte della commissione
aggiudicatrice degli appalti per ottimizzare il servizio dell’approvvigionamento
idrico in tutta la Calabria.
Il pm ha preso due
piccioni con una fava. E non è detto che la fava non gli sia rimasta in mano. Non
è detto.
Alaco Connection.
2 commenti:
l'acqua è avvelenata, l'acqua è uno schifo, l'acqua è un bene di tutti.
Il dottor Merante farà il suo dovere fino in fondo , la moglie avvocato difenderà la So.Ri.Cal , ma i giudici faranno il proprio dovere ?
E' un grande schifo, grazie Emilio, per le tue sempre presenti denunce. sergio gambino
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