Di seguito la conversazione fra Giuseppe Carchivi, commercialista di Aldo Bonaldi, Giancarlo Pittelli ed Enrico Maria Grazioli. E’ il 12 agosto 2009, Carchivi e Grazioli sono a Roma. Hanno appena finito di pranzare e sono a bordo di una Mercedes di ultima generazione, di proprietà del Carchivi. Il commercialista chiama il suo amico Pittelli per informarlo di stare insieme al maggiore. E poi passa il cellulare a Grazioli per farlo parlare direttamente con il senatore del Pdl.
Carchivi: Sto andando a pranzo con una persona che ti conosce
Pittelli: e chi è?
Carchivi: … te lo posso passare?
Pittelli: come no!
Carchivi: senz'altro è a te gradita, non hai persone alle quali non si può ...(ndr. incomprensibile) ...
Pittelli: no assolutamente, assolutamente, assolutamente
Grazioli: pronto?
Pittelli: si!
Grazioli: buongiorno! ... io sono un amico di Anselmo e anche di Pino, sono il Maggiore Grazioli !
Pittelli: Maggiore, buongiorno!
Grazioli: come va?
Pittelli: e … come deve andare, Maggiore, … siamo in attesa …!?!?
Grazioli: e ma … sarà un’attesa … secondo le mie carte, giusta! … quindi che … dove ... vi si dovrà chiedere anche scusa ... anche al PRESIDENTE ! … che ha prodotto i miei atti, quando abbiamo parlato in quella sede …
Pittelli: so tutto, Maggiore, so tutto … ma io spero di vederla presto
Grazioli: anch'io … anch'io … me lo auguro … anche perché … purtroppo molte persone … male informano e … invece bisogna andare, come lei mi insegnerà, al cuore delle persone … e quindi capirsi con gli occhi …
Pittelli: non ho dubbi, non ho dubbi
Il Maggiore Grazioli nel riferire questa intercettazione così ha commentato: “Nel corso di questa conversazione rappresentavo al PITTELLI che gli si sarebbe dovuto chiedere scusa. Così come scusa si sarebbe dovuto richiedere al Presidente LOIERO che si è difeso nel corso di un interrogatorio cui ho assistito proprio producendo gli atti e le note di noi Carabinieri del Reparto Operativo di Catanzaro, contenenti l’esito delle indagini a carico del Presidente LOIERO stesso. I Carabinieri del Nucleo Operativo da me diretti avevano depositato agli atti una nota di Polizia Giudiziaria che, in qualche modo, aveva permesso di ritenere l’estraneità del Presidente LOIERO rispetto a vicende che lo vedevano coinvolto. Quindi il Presidente LOIERO nel corso di un interrogatorio si era avvalso proprio di questa nota per discolparsi, riferendo le testuali parole: “… lo dicono proprio gli accertamenti dei Carabinieri che io in merito a questa vicenda non c’entro nulla”. Non solo ma anche che: “Tengo a precisare che quella è stata l’unica volta in assoluto che ho parlato con il Senatore PITTELLI. Già altre volte il CARCHIVI mi aveva chiesto informazioni e aveva introdotto il discorso afferente le indagini WHY NOT e POSEIDONE che io avevo condotto, chiedendomi la posizione procedimentale o processuale del PITTELLI, io di rimando gli rispondevo che poteva stare tranquillo e lo rassicuravo poiché ritenevo insussistenti gli elementi a suo carico. Pertanto non escludo che il CARCHIVI mi abbia avvicinato per ottenere informazioni sui procedimenti sopra detti".
3 commenti:
Hò letto da qualche parte di un vecchio detto Calabrese, e mi consenta Signor Grimaldi di poterlo dire e scrivere;
" la merda più la si gira più puzza "
E a questi personaggi gli danno pure le attenuanti e i carceri domiciliari.
Vero Signor Jannone.
ma come vogliamo migliorare!!. La Calabria con questa gente non avrà mai futuro. Poveri i nostri figli.francesca
Se non ricordo male, Pittelli non e' il cognome di quell'avv. che difese gli assassini di nicholas green???
Emilio potresti indagare meglio... pittelli Senior avv. penalista con studio a roma mentre suo figlio, avv pure lui,insegnava diritto a catanzaro presso l'istituto tecnico per geometri.
daniele
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