2 gennaio 2010

Cropani. Anno nuovo, fogna vecchia. Prove generali di lavori mai eseguiti



Anno nuovo. Fogna vecchia. Forse sono stati i topi, che nel recinto della pompa di sollevamento sita nel giardino della signora De Luca di Cropani hanno formato una colonia, a consumare i fili della corrente che la fa funzionare. O forse il troppo vento. In ogni caso, a casa della famiglia di località Passo Crocchio l’anno nuovo è appena iniziato con i problemi di sempre. Fin dalla costruzione della pompa di sollevamento numero 2 di Cropani, nel lontano 2000. Accanto alla fogna c’è un gruppo elettrogeno. Costa un sacco di soldi, ci informa un tecnico. Dovrebbe funzionare quando la linea elettrica fa cilecca. Ma non ha mai funzionato. Come tutte le cose abbandonate oggi è ferro vecchio. E quando la pressione dei liquami è forte, quindi, o quando la corrente manca, la fogna scoppia. E così il giardino delle famiglie De Luca diventa una fogna a cielo aperto. Esposti al Comune, alle forze dell’ordine. Segnalazioni. Nulla ancora ha sortito l’effetto sperato. Quello di un tenore di vita più civile. Senza il rischio di epidemie. E senza l’olezzo maleodorante dei liquami.
È specialmente da due anni a questa parte che di promesse le famiglie De Luca ne hanno ricevute tante dagli organi amministrativi preposti. Dall’Ato, ambito territoriale ottimale, nella persona di Salvatore Russetti, segretario, alla Provincia, nella persona di Maurizio Vento, assessore all’Ambiente, e dalla Provincia al Comune. Ente che ha ricevuto un ingente finanziamento, pari a un milione di euro. Promesse, dunque, tangibili. Tanto che tra le opere progettate dallo stesso ente locale c’è anche lo spostamento della famigerata pompa. “Sarà la prima. Sarà la prima cosa che faremo”, le avevano detto dal Comune. “Stiamo spingendo per risolvere questo problema C’è tutta una questione di burocrazia che stiamo cercando di spingere. Una annosa questione che noi abbiamo ereditato” dice adesso Vincenzo Falbo. vicesindaco. Già, la burocrazia! La stessa che è sempre stata monca dell’iter espropriativo dell’originario terreno su cui hanno costruito poi la fogna. La stessa, dunque, che ha permesso di fare i lavori senza essere coperta dall’opportuna documentazione autorizzativa. La burocrazia, ancora, che dovrebbe concedere al Comune la servitù di passaggio attraverso la linea ferroviaria. E sì. Per accedere alla fogna bisogna passare attraverso le rotaie della Ferrovia. È dal 2000 che ancora l’aspettano dall’ente locale. E così, mentre la burocrazia fa il suo corso, tra uffici dormienti ma competenti e uffici svegli ma incompetenti, però tutti preposti, la fogna continua a far valere i suoi bisogni. Mica si può obbligare le persone a non andare al gabinetto!

2 commenti:

domenico ha detto...

A me fa sorridere " una annosa questione che noi abbiamo ereditato " sempre la solita frase.
La colpa è sempre degli altri e nella merda rimangono i soliti onesti cittadini.
Signora De Luca bisognerebbe andare a fare i propi bisogni nella casa del primo cittadino.

Ekomille ha detto...

Mi soffermo sulla parte dei murini, specie infestante portatrice di numerose malattie e causa di notevoli danni economici causa la loro propensione etologica al rosicchiamento di cavi e fili elettrici.
Per questo la derattizzazione come prevenzione, tramite specifiche apparecchiature come l'Ekomille, è la miglior difesa.