Giuseppe Bova, presidente del Consiglio regionale della Calabria
Quelli che siedono su una poltrona istituzionale hanno un vantaggio sui rivali in campagna elettorale. Hanno dalla loro la poltrona, appunto, e il ruolo che già occupano all’interno della compagine partitica a cui appartengono. Quando parlano la loro voce assume due tonalità, due significati. Prendono due piccioni con una fava soltanto: i loro elettori e i loro denigratori. Tutti lo sanno, motivo per cui, in genere, usano con moderazione questa arma a doppia lama. Tra quelli, invece, che se ne sbattono di questa accortezza c’è Giuseppe Bova, presidente del Consiglio regionale della Calabria.
Il sito istituzionale, a differenza di molti altri, come quello della Regione Lazio, per esempio, sempre dello stesso partito di Bova, del Pd, o anche quello del forzissimo e ciellinissimo Formigoni della Lombardia, per farne un altro, dà spazio ai comunicati del Portavoce, l’avvocato Giampaolo Latella. E che spazio! Sopra le leggi appena approvate dall’organo di governo, sopra i progetti finanziati, sopra ogni respiro del Consiglio regionale, sopra tutto ci sono questi comunicati che sono veramente quanto di meglio possa partorire un portavoce, che “porta”, appunto, la voce del Presidente del Consiglio regionale della Calabria, cioè dell’uomo Bova, quasi più alto del presidente Bova.
Non sarebbe meglio, e più opportuno, che su queste dichiarazioni il Bova si facesse un sito, o un blog, per conto suo? Ma non c’è bisogno! A che serve, dunque, il sito del Consiglio regionale della Calabria? A far conoscere ai calabresi che durante l’intervento del Presidente Bova al teatro Rendano di Cosenza c’era:
“Un altro bagno di folla, un’altra assemblea caratterizzata da un’assai vasta partecipazione popolare. L’iniziativa politica che si è svolta al teatro “Rendano” di Cosenza ha confermato la grande attenzione che tantissimi cittadini rivolgono alla candidatura del presidente del Consiglio regionale Giuseppe Bova alle primarie aperte del prossimo 17 gennaio.”
Poi, se uno vuole sapere perché si ricandida lo legge dalle sue labbra, cioè quelle del suo portavoce:
“Nel corso dell’iniziativa del “Rendano” sono stati ribaditi i motivi di fondo della candidatura: a cominciare dalla necessità di temperare il presidenzialismo e dalla presa d’atto del disastro nel campo della sanità. Spazio infine alle politiche virtuose, come gli stage per i migliori giovani laureati calabresi, una cui rappresentanza era presente all’incontro”.
Allora, uno si domanda: ma come mai erano presenti questi laureati calabresi che hanno beneficiato dello stage del Consiglio? Che ci azzeccano questi con l’incontro sulle primarie? Erano lì per applaudire il presidente o il candidato Bova? Fate voi.
C’è dell’altro. Di molto altro. Vi invito a collegarvi per leggervi tutto. Volete sapere dell’incontro di Bersani, segretario del Pd, con il presidente del Consiglio regionale calabrese dopo l’attentato alla Procura? Bene. E cosa si saranno detti? Leggiamo il portavoce:
“Nel corso della visita, il presidente Bova ha sottolineato all’on. Bersani, che ha manifestato il proprio compiacimento per il lavoro compiuto in questi anni, alcuni significativi aspetti dell’attività politico-istituzionale svolta dal Consiglio regionale nella legislatura che volge al termine”.
Un altro imperdibile documento è l’intervento del presidente al Valentianum di Vibo Valentia:
“La sfida vera è quella di battere le destre e Scopelliti oggi in Calabria e Berlusconi domani in Italia. Per questo, Casini, la sua politica e l’Udc sono vitali. A loro, che hanno avuto il coraggio di chiudere la porta in faccia a Berlusconi, non si può dire: “C’è un posto anche per voi”. Ma piuttosto: “Costruiamo assieme e alla pari una nuova coalizione”.”
Cioè, per i calabresi è di vitale importanza sapere, grazie ai loro soldi, delle strizzatine di occhi e di orecchie del presidente del Consiglio regionale, Bova, all’Udc per le prossime elezioni regionali.
Viva la Calabria!
Viva il Consiglio regionale del presidente Giuseppe Bova, superstar!
3 commenti:
egregio emilio abito in calabria da 30 anni,ascolto continuamente apprezzamenti offensivi verso i napoletani ma con tutte le difficoltà il popolo napoletanto almeno si ribella. la calabria si compiace di molti personaggi che hanno ridotto questa terra a un mucchio di macerie, è evidente che non vuole cambiare. francesca.
a chi si ribellano i napoletani? a Bassolino? alla Jervolino? a tuta quella gente che li ha ridotti a discarica della camorra ? A me pare che continuino a votarli.
C'è la stessa ignavia della calabria
ma almeno i napoletani non si nascondono dietro l'anonimato. francesca
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