11 gennaio 2010

Il museo della Lambretta

L'ingresso del museo

A gentile richiesta pubblico questo pezzo, già apparso su il Quotidiano della Calabria il 30 giugno 2008

La Calabria che non ti aspetti. La regione delle bellezze naturali incontaminate. Dei monumenti storici dimenticati. Delle rarità. Tra quelle che suscitano un certo stupore vi è certamente il museo della Lambretta. Si, della due ruote che ha accompagnato il boom economico degli italiani negli anni cinquanta e sessanta insieme alla Cinquecento.
L’amatore di questo preziosa raccolta, di tutti i modelli usciti dalla casa Innocenti, è un prete di Soveria Simeri, don Andrea Bruno. Decine e decine di modelli che si sono avvicendati nel tempo, tutti correttamente funzionanti. Il primo modello primeggia all’ingresso, è la casse A. Poi la classe B prima serie, poi la seconda serie della B e così via. Lui si è preso anche la briga di personalizzarle con un nome, c’è il “Falco”, il Cardellino”, l’Aquilotto”, e tanti altri, battendo sul tempo così la consuetudine delle case costruttrici di oggi di identificare i modelli con un aggettivo o un titolo che ne svelasse le prestazioni, al posto dei banali numeri. Un hobby che negli anni lo ha premiato, molti si sono accorti della rarità della sua collezione, guadagnandosi in questo modo uno spazio nei maggiori quotidiani e riviste nazionali. Da qualche anno il suo museo è stato trasferito sulla statale 106 nel cittadina di Sellia Marina, facilmente raggiungibile e a due passi dalle stazioni dei carabinieri e dei finanzieri.
Per ripercorrere le varie tappe della sua passione ha scritto pure un libro: “Museo della Lambretta” in occasione dei sessanta anni dalla sua prima apparizione, dove ricorda emozioni, passioni, e spaccati di vita quotidiana degli anni in cui nella sua Soveria la Lambretta era anche un punto di riferimento importante per raggiungere il capoluogo. Il museo è sempre aperto, con ingresso gratuito fino alle 6 e mezza di sera.

Nelle foto alcuni esemplari presenti nel museo


1 commento:

domenico ha detto...

Posso confermare che ho visitato questo museo, ho parlato direttamente col prete,persona colta è preparata a rispondere a qualsiasi domanda inerente ai vari modelli esposti.Naturalmente ho comprato il libro, libro ben curato con foto aneddoti anche sulla sua vita.
Chi si trova passando farebbe cosa buona a visitarlo.