2 febbraio 2010

Il Piano Famiglia? Solo se perdi il lavoro


Ufficialmente già dal 1° febbraio 2010 le famiglie in difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo possono chiedere la sospensione delle rate fino a un massimo di 12 mesi.
Si tratta del "Piano famiglie", ovvero dell'accordo tra l'Associazione bancaria italiana ed associazioni di consumatori, per tentare di aiutare coloro che si sono ritrovati senza lavoro o hanno subito altre vicissitudini tali da rendere pressoché impossibile adempiere al pagamento delle rate.
E così tutti i cittadini che versano in una situazione di difficoltà economica potranno chiedere di aderire al piano famiglie fino al prossimo 31 gennaio 2011.
E’ bene precisare che la sospensione riguarda i mutui per la prima casa con importo fino a 150 mila euro e possono chiederla i nuclei familiari con reddito non superiore a 40mila euro.
Può accedere al “beneficio” della sospensione anche chi si trova in arretrato con i pagamenti fino a 6 mesi.
Una buona notizia ? Non proprio.
Infatti a causa dei soliti intralci burocratici, la sospensione vera e propria potrà partire non prima di aprile 2010.
Ovviamente i cittadini interessati dovranno recarsi presso la loro banca per avere maggiori informazioni, visto che non tutti gli istituti di credito hanno aderito e che alcune banche hanno inteso, addirittura, applicare condizioni di maggior vantaggio per gli utenti.
Ma occhio alle differenze.
Può capitare, infatti, che alcune banche possano prevedere la sospensione solo per quanto riguarda la quota capitale, mentre altre possono prevedere la sospensione dell’intera rata (ovvero capitale più interessi).
Questo è una variabile che i cittadini dovranno ben ponderare, prima di chiedere la sospensione.
Inoltre è bene ricordare che la sospensione non è gratuita, perché durante il periodo di sospensione gli interessi continueranno comunque a maturare.
E son dolori soprattutto per coloro che hanno stipulato un mutuo di recente.
Il Codacons considera positiva questa “boccata d’ossigeno” ma occorre un periodo di sospensione maggiore, almeno fino a 18 mesi, e consentire di accedere alla sospensione per tutti coloro i quali possono dimostrare di trovarsi in una situazione economica tale da non consentire il pagamento del mutuo, a prescindere dalla perdita del posto di lavoro o dalla morte di un componente della famiglia.

2 commenti:

francesca ha detto...

egregio grimaldi ho sempre apprezzato la velata ironia con cui comunichi le tue interessanti notizie ma questa ultima ha il sapore amaro della presa in giro da parte del governo. credo che chi ha perso il lavoro ha bisogno del ricovero in terapia intensiva altro che boccata di ossigeno! francesca

domenico. ha detto...

Quando le banche vanno male chiedono aiuto allo stato,le banche continuano a ingrassare coi soldi dei cittadini ,cosa offrono adesso ? i cittadini oltre a perdere il lavoro devono continuare lo stesso a pagare gli interessi e poi devono continuare a pagare, quale ossigeno gli viene concesso ,sembra e mi scuso del paragone " l'ultima sigaretta per il condannato a morte " almeno la sigaretta gli viene offerta.