Peter e la pineta che non c'è

Il provvedimento di sequestro Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, Tiziana Macrì, ha convalidato ieri, 31 luglio, il sequestro preventivo del Peter Pan richiesto dal pubblico ministero Gerardo Dominijanni e operato dalla Polizia municipale di Sellia Marina il 27 luglio scorso. Il chiosco in legno adibito ad esercizio pubblico stagionale sarebbe privo delle prescritte autorizzazioni in zona sottoposta a vincolo ambientale. Se fino all’anno scorso non ha mai destato sospetto, il suo essere nel bel mezzo della pineta, ora che la “forestale” è stata riconosciuta di proprietà del Comune di Sellia superiore, il Comune di Sellia Marina si è svegliato da un sonno dogmatico, durato 54 anni, da quando, dalla sua costituzione, nel lontano 1956, ha dato per scontato la sua appartenenza del verde pubblico. Quasi come volesse prendersi con le unghie quella pineta che è l’unico svago sportivo-ricreativo-distensivo per le migliaia e migliaia di turisti che ogni anno affollano la spiaggia della ridente cittadina ionica. Ma l’eccellenza della Giustizia di Jonathan, alias Jonathan Giusti, responsabile del Settore urbanistico di Sellia Marina, che, in vista della stagione estiva, non ha rilasciato l’autorizzazione ad aprire e la severità del corpo di polizia urbana, guidato da Palmiro Impera, non si fermano qui. Precedentemente i gestori del chiosco avevano ricevuto una sostanziosa Tosap (tassa di occupazione di suolo pubblico) frutto di un calcolo complesso, mai eseguito prima per carenza di competenze professionali. Ora, la domanda è: Se uno paga la Tosap, o meglio gli arriva la tassa per occupare il suolo pubblico, va da sé che lo può occupare, il suolo. E, quindi, questo spazio non ha vincolo ambientale. In realtà ce l’ha, per il Comune di Sellia Marina, soprattutto da quando è di proprietà del Comune quasi omonimo più a monte. Chiaramente la quaestio è materia di avvocati, di una parte e dell’altra, che in questi giorni stanno affilando le armi dei commi bis e tris del Cpp per avere ragione dell’abusivismo o meno dei gestori. All’orizzonte, tuttavia, s’intravede il grande dilemma dello sviluppo urbanistico di Sellia Marina. Dove finisce il privato e dove inizia il pubblico? Dove si consuma l’interesse del cittadino e dove sguazza l’interesse della politica? E mo’ si ci è messo pure quel cucuzzolo di paese di 500 abitanti a cui il Tribunale ha riconosciuto la famosa forestale! Sic!