23 maggio 2012

La farsa della riapertura della discarica di Alli


Cravatta rosa per il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti. Blu per il neosindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. Polo casual per il Commissario per l’emergenza ambientale, Vincenzo Speranza. È un giorno importante. La riapertura della discarica di Alli. Dopo il sequestro da parte della magistratura per inquinamento ambientale e frode fiscale.
Riapre, allora. Non la discarica, bensì l’impianto. “La discarica va messa ancora in sicurezza”, biascica il commissario. “Produce energia elettrica. È una specie di bomba, con gas e percolato. Il percolato dell’inquinamento del fiume, per intenderci. Se non altro però questo rischio è stato scongiurato. Non esiste più”, rassicura guardandosi intorno. “E’ stato acquistato un macchinario tedesco che lo purifica producendo acqua potabile. Se volete berla…” invita.
Aperta per il momento solo per il Comune di Catanzaro. Entro la prossima settimana anche per i Comuni della provincia. Impianto e discarica sono due cose diverse. L’impianto è gestito dalla Daneco Srl, vecchia conoscenza dello smaltimento dei rifiuti in Calabria. “Armati di buona volontà si sono messi a disposizione”, è riconoscente Speranza. Mentre la discarica è una “bomba”, spiega. Che rimane lì, come un mostro da tenere a distanza. Risolve la questio del percolato con il miracoloso macchinario tedesco. E gli sfugge anche il sistema di controllo dei rifiuti radioattivi di cui sono ancora sprovvisti e l’impianto e la discarica. La farsa dell’apertura è andata in onda stamattina. Per l’occasione cancelli spalancati per tutti.
Scopelliti è entusiasta. “Perché ci consente di dare risposte al territorio”. Sergio Abramo sembra provato per il duro lavoro da primo cittadino. Ma ha la forza di fare un annuncio. Anche se lo accenna solamente. “Stiamo chiedendo alla Regione di poterlo gestire direttamente noi come Comune di Catanzaro perché questo ci permetterebbe di prendere le royalties degli altri Comuni (…) In aggiunta – ma questo è un discorso che faremo poi con il commissario – su questo impianto potrebbe nascere un ulteriore impianto tecnologico che ci permetterebbe di distruggere tutto quello che tocchiamo. È un discorso che faremo subito dopo”. Dalla gestione autonoma di Catanzaro in poi. Dalla promessa in campagna elettorale di un impianto a biomasse si sarà convertito ad un inceneritore?
La risposta sarà data ai cittadini all’occorrenza. Subito dopo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ma davvero credono di essere così furbi?
gente sveglia !!!!!!!sarà un caso che appena nominato il sindaco Abramo la discarica riapre e il commissario Speranza si mette adisposizione? rimeditate gente.....

Anonimo ha detto...

ma davvero i cancelli erano aperti per tutti? mannaggia a saperlo...

Anonimo ha detto...

Per onestà intellettuale, l'annuncio della ripertura solo dell'impianto di Alli, è stato dato oltre un mese prima che si conoscesse il risultato delle elezioni amministrative, e solo oggi è stato possibile per motivi tecnici relativi al ripristino dell'impianto chiuso da quasi un anno.
E' stato assicurato che il percolato non andrà più nell'adicente fiume. Già fin dal sequestro giudiziario, l'Ufficio del Commissario ha provveduto di volta in volta a far svuotare le vasche di percolato che veniva inviato alla IAM di Gioia Tauro,azienda del settote.
Oggi è tecnicamente impossibile che il percolato ghiunga al fiume.

Anonimo ha detto...

emilio ho letto che l'ingegnere di fianco a Speranza (Colosimo), era l'ex custode giudiziario della discarica...sapresti spiegarmi che ruolo ha nella vicenda?
grazie sempre per il lavoro
Arteteca

emilio grimaldi ha detto...

Gentile anonimo,
Stefano Colosimo è il custode fallimentare della discarica posta sotto sequestro dalla Procura. Un esperto di tematiche ambientali nominato dalla magistratura in sostituzione di Roberto Arcadia, finito in carcere pochi giorni dopo l’incarico per la vicenda delle patenti “facili”. L’ingegner Colosimo è anche quello che ha presenziato, durante la campagna elettorale, alla conferenza stampa sul piano dei rifiuti di Sergio Abramo. Un piano che, nelle intenzioni, ha un vertice imprescindibile, da cui discende il tutto: la realizzazione di un impianto a biomasse.
Cordialità