Fa parte del famoso elenco delle “cose
fatte”, di cui andava fiero durante la passata campagna elettorale, quando è
stato sindaco dal 1997 al 2004. Tra le opere incompiute che lui ha reso
“compiute”. Un capolavoro del famoso architetto Paolo Portoghesi. Una torta
gelato per altri. Il Politeama di Catanzaro. Il palcoscenico del capoluogo
calabrese sulla scena nazionale e internazionale. Da quasi due mesi a questa
parte un teatro per amici. A fare da maggiordomo il neo – e redivivo – primo
cittadino Sergio Abramo.
Pare che l’affitto lo decida lui. A chi far pagare e a chi no.
Dipende dal
blasone che uno si trascina per nascita, non per merito. Antonietta Santacroce, per
esempio, moglie di Floriano
Noto, presidente di Confindustria, è giusto che non paghi. Una
manifestazione di rispetto per lei e per lui. Quasi un dovere morale. Un
imperativo categorico. Rino Rotundo, maestro di danza e
organizzatore di eventi quali il Gran Galà della danza, nazionale e
internazionale, invece, pur avendo un cognome diffuso a Catanzaro, non ha lo
stemma gentilizio. Lui sì, è giusto di sì. E’ rispetto anche questo. Lo Statuto
della Fondazione Politeama, che obbliga a tutti, indistintamente, di ristorare
le spese sostenute durante le manifestazioni, rimane lì come un testo normativo
da interpretare. Bisognoso di chiarimenti e di delucidazioni. E l’Abramo vi si
sta dedicando anima e corpo. Meglio di Michele
Traversa, il suo predecessore, che pare avesse trovato una soluzione. La
nominò direttore artistico pur di vincolarla a ristorare. Un compromesso
comunque apprezzabile per lo Statuto. Che “stava”. Anche per lei.
Rino Rotundo aveva un figlio di nome Salvatore, deceduto in
giovanissima età. Quest’anno il Gran Galà, giunto alla VII edizione, l’ha
voluto dedicare a lui. E ha destinato il ricavato in beneficenza. Alla Fondazione Campanella,
chiacchieratissimo Polo oncologico di Catanzaro. Struttura d’Eccellenza calabrese
quanto spendacciona per la Corte dei Conti, quando era presidente Anselmo Torchia. Poi perse le
elezioni regionali nel 2010, ma si guadagnò comunque la sussistenza
dell’Istituto per opera del neo governatore Giuseppe
Scopelliti, questi erano i
patti. E lo sostituì con Baldo
Esposito, l’attuale vice di Sergio Abramo.
Anche Esposito era presente l’altra sera, sabato scorso. Un
po’ imbarazzato per essere al posto giusto ma al momento sbagliato, non sapeva
se condividere le emozioni come numero due di Palazzo de Nobili o come numero
uno della Campanella. Morso dal dubbio, ha preferito il due. Dopo tutto è stata
la coppia Sergio e Giuseppe ad averlo promosso. E ha biascicato solo una
parola, quasi per dire: non
dipende da me, io sono qui perché altri mi ci hanno messo. “Lo Statuto. Il
Regolamento”. Per la cronaca vi hanno partecipato anche medici, infermieri
dell’ospedale e disabili portati in spalla da volontari ai piani superiori
perché gli ascensori non funzionavano. Tuttavia, l’affitto, lo statuto e il
regolamento parlano chiaro. Bisogna pagare.
Tra i blasonati della città di Catanzaro non c’è solo la
Santacroce. Ce ne sono altri. Amici e amorevoli compagni del Sergio, che lui
rispetta e dai quali si fa rispettare.
È pronto un esposto presso la Magistratura contabile. Per
la Fondazione Politeama, costituita dal Comune, dalla Provincia e dalla Regione
Calabria, degnamente rappresentata dai pilastri del Pdl nostrano. Sergio, Wanda
e Giuseppe. Abramo, Ferro e Scopelliti. Gli amici che rimangono amici anche
quando le cose le vedono in modo diverso. Vedi dimissioni di Traversa. Vedi
So.Ri.Cal. Vedi Piero Aiello.
Amici per la pelle.
Amici per la pelle.
2 commenti:
Ci sono tutti?
Non manca nessuno?
Come sempre ha fatto una foto bellissima.
Aspettiamo...
L'amicizia è un valore che va oltre. Gandhi catanzarese.
Pecchì ali morzellari ni piacianu ste cose, u vassallismu, l'arte do liccamentu, l'emigrazione, u sottosviluppu. Balorda terra
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