Correva il mese di ottobre dello scorso anno. Sergio Abramo, sindaco di Catanzaro,
chiamò i suoi fidati a rapporto. Giuseppe
Amelio di Sellia Marina, Giovanni
Camastra di Botricello e Bruno
Colosimo di Cropani. “Un Consorzio di Comuni che unifichi il ciclo dei
rifiuti e che, all’occorrenza, gestisca direttamente la discarica di Alli”, il
proclama venne lanciato da Palazzo de Nobili giorno 8. Le agenzie facevano a
gara a battere e a diffondere la notizia. Fu un fuggi fuggi generale. Anzi, anche altri volevano entrarci. Altri 56 Comuni della provincia di Catanzaro.
Finalmente la soluzione alla spazzatura. Una pecunia che avrebbe continuato a puzzare, ma in modo diverso. La “gestione diretta” da chiedere alla Regione di Giuseppe Scopelliti e del Suo commissario, Vincenzo Speranza, avrebbe dato il là alla biomassa. Il viso di Abramo sembrava riflettesse nuvole di gioia e di fumo. Poi il Tar. L’annullamento delle elezioni. Le nuvole si sciolsero. E ripiegarono sul percolato, giù nel fiume. Le mangiate delle feste natalizie hanno fatto il resto. I rifiuti si sono accumulati. Ironia della sorte, soprattutto nei paesi dei sindaci del Consorzio, Catanzaro, Sellia Marina, Cropani e Botricello, e che fanno addirittura la differenziata, eccetto il capoluogo - è così avariato che non fa testo. I discepoli, ormai allo sbando, non sanno più a che santo votarsi. Ma rieccolo, il padre della fede politica del Pdl, dall’esilio continua a battere notizie e soluzioni. È sicuro di tornare a Palazzo de Nobili. Ordina e bussa. Dà le direttive alla delegata del Governo Silvana Riccio. Dice che la città di Catanzaro è “stufa di pagare il prezzo per il cattivo funzionamento della discarica di Alli”. Amelio ringrazia Abramo. E Abramo rivede il fumo nell’aria.
La biomassa preme, signor prefetto!
Finalmente la soluzione alla spazzatura. Una pecunia che avrebbe continuato a puzzare, ma in modo diverso. La “gestione diretta” da chiedere alla Regione di Giuseppe Scopelliti e del Suo commissario, Vincenzo Speranza, avrebbe dato il là alla biomassa. Il viso di Abramo sembrava riflettesse nuvole di gioia e di fumo. Poi il Tar. L’annullamento delle elezioni. Le nuvole si sciolsero. E ripiegarono sul percolato, giù nel fiume. Le mangiate delle feste natalizie hanno fatto il resto. I rifiuti si sono accumulati. Ironia della sorte, soprattutto nei paesi dei sindaci del Consorzio, Catanzaro, Sellia Marina, Cropani e Botricello, e che fanno addirittura la differenziata, eccetto il capoluogo - è così avariato che non fa testo. I discepoli, ormai allo sbando, non sanno più a che santo votarsi. Ma rieccolo, il padre della fede politica del Pdl, dall’esilio continua a battere notizie e soluzioni. È sicuro di tornare a Palazzo de Nobili. Ordina e bussa. Dà le direttive alla delegata del Governo Silvana Riccio. Dice che la città di Catanzaro è “stufa di pagare il prezzo per il cattivo funzionamento della discarica di Alli”. Amelio ringrazia Abramo. E Abramo rivede il fumo nell’aria.
La biomassa preme, signor prefetto!
2 commenti:
direi bella musica...........
Avendo dimostrato di non essere in grado di far partire la raccolta differenziata, ad Abramo, Amelio, Camastra e Colosimo, voi affidereste una centrale a biomasse?
Col rischio di aumento dei tumori che questa comporta?
Siamo seri, un compensorio turistico è stato ridotto a immondezzaio proprio dalle loro incompetenze, non facciamoci ancora del male.
P.S. il sindaco Amelio che ringrazia Abramo di aver fatto sparire la spazzzatura per miracolo, dovrebbe fare un giretto nel suo territorio, non soffermarsi solo alle strade intorno al Comune o a casa sua.
MI raccomando, però, si porti una molletta per tapparsi il naso.
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