La copertina
T.B. sta per Terri Boemi, oppure per
Tony Boemi, il padre. O ancora per Teresa, la prima moglie di Tony e madre
di Terri. TB è più di un acronimo, è un’idea partorita per caso, che viaggia attraverso
il mondo senza mai fermarsi, staglia le tempeste, penetra nelle viscere della
terra e ritorna al principio. Un'avventura che si fa carne e produce vita, e poi rientra
a casa. Sempre. Quasi a voler correggere il tiro. Come la nottola di Minerva
che vola sul far del crepuscolo alla ricerca di una ragione da prendere e coltivare.
Nuda,
confidenze a mio padre di Terri Boemi è questo. E non solo.
Nuda è uno spogliarsi di tutto ciò che il viaggio aveva mascherato, non delicatamente: tessuto dopo tessuto, ma a strappo. Uno strappo violento. Per vedere subito e meglio, senza farsi condizionare dalla bontà delle apparenze. Ha usato le forbici, Terri. I primi a saltare sono stati i bottoni. Sicurezze assopite dal tempo e venerate come feticci. Sono volati via con facilità. Le due madri, Teresa e Lucia (seconda compagna del padre) si sono sciolte sull’altare dell’amore come neve al sole. Sono, ma non sono mai state. Dovevano e potevano. L’amore è severo, non concede alibi. Sotto i vestiti la pelle, bianca e nuda, che si è cibata di carezze consumate dal desiderio.
Nuda è uno spogliarsi di tutto ciò che il viaggio aveva mascherato, non delicatamente: tessuto dopo tessuto, ma a strappo. Uno strappo violento. Per vedere subito e meglio, senza farsi condizionare dalla bontà delle apparenze. Ha usato le forbici, Terri. I primi a saltare sono stati i bottoni. Sicurezze assopite dal tempo e venerate come feticci. Sono volati via con facilità. Le due madri, Teresa e Lucia (seconda compagna del padre) si sono sciolte sull’altare dell’amore come neve al sole. Sono, ma non sono mai state. Dovevano e potevano. L’amore è severo, non concede alibi. Sotto i vestiti la pelle, bianca e nuda, che si è cibata di carezze consumate dal desiderio.
Infine il cuore, il vero nocciolo
dell’esistenza, sacrificato da un altro TB. Dal vero TB, l’inizio e la fine del percorso. L’alfa e l’omega di una vita che non le ha risparmiato nulla. Gioie bramate
e dolori incrociati.
Minerva ora è sazia. Ha visto e
sa. Le stelle brillano di più nel buio della notte.
1 commento:
Note:
da Wikipedia:
La civetta di Minerva è la civetta che accompagna Minerva nei miti dell'antica Roma e, da Omero in poi, Atena glaucopide nei miti dell'antica Grecia. È il simbolo della filosofia e della saggezza.
...
Secondo Hegel, «la filosofia arriva sempre troppo tardi. Come pensiero del mondo, essa appare per la prima volta nel tempo, dopo che la realtà ha compiuto il suo processo di formazione ed è bell'e fatta. [...] La nottola di Minerva inizia il suo volo sul far del crepuscolo». Con ciò il pensatore tedesco intende significare che la filosofia giunge a comprendere una condizione storica solo dopo che questa è già trascorsa, attuando il senno del poi senza poter offrire capacità precognitive.
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