La città in ginocchio di Silvio Vigliaturo (7 febbraio 2014)
di Silvio Vigliaturo
Anno 2004
Sono
ad Acri per un matrimonio e mi trovo seduto in un grande tavolo rotondo dove si
trova anche l’allora Sindaco di Acri il dr. Nicola Tenuta. Nel chiacchierare si parla anche del Palazzo Sanseverino Falcone. Il Sindaco
dice che erano stati fatti dei tentativi per renderlo vivo come il museo delle
contadinerie; un tentativo fallito, per
portare il ramo di Agraria
dell’Università di Cosenza e altre
cose senza successo, oltre alla Sala Consigliare con attiguo il salone per
congressi e manifestazioni varie. Il dr.Tenuta mi rivolge la domanda: ”Lei,
cosa ne farebbe del Palazzo?” Rispondo,
dopo una breve pausa riflessiva… UN MUSEO! Brevemente, si parla di come e di cosa.
- Il giorno successivo, c’è una mia piccola personale alla Galleria Ikonos di Acri e per l’inaugurazione, si presentano il compianto assessore alla cultura Giuseppe Tempesta, l’assessore Franco Lupinacci, l’assessore Massimo Debernardo e si riparla di cosa potrebbe essere un Museo al Palazzo e nasce l’idea di fare, da parte mia, una donazione.
- Il giorno successivo, c’è una mia piccola personale alla Galleria Ikonos di Acri e per l’inaugurazione, si presentano il compianto assessore alla cultura Giuseppe Tempesta, l’assessore Franco Lupinacci, l’assessore Massimo Debernardo e si riparla di cosa potrebbe essere un Museo al Palazzo e nasce l’idea di fare, da parte mia, una donazione.
Da
allora, queste persone, si mettono al lavoro per poter stilare un regolamento e
per vedere come riuscire a far nascere l’idea del museo attuale e, in seno alla
mia donazione, viene da loro nominato: Museo d’Arte Contemporanea Silvio
Vigliaturo.
- Il Regolamento/Statuto, viene sviluppato
attraverso il lavoro dell’Assessore alla cultura Giuseppe Tempesta, con la
collaborazione degli altri assessori e, non ultimo, dell’allora Sindaco Nicola
Tenuta. Il regolamento redatto, passa alla Giunta.
-
E’ quasi tempo di nuove elezioni, si trascura l’idea “museo”. Con le elezioni,
viene proclamata una nuova giunta - Sindaco
Elio Coschignano -. A distanza di qualche mese dall’insediamento, sono da
Lui contattato, per capire se ci fosse ancora l’intenzione di portare avanti il
discorso Museo. Affrontiamo l’incontro e
si riparte per definire bene il Regolamento/Statuto e la Donazione che sarebbe
avvenuta da parte mia.
Definito
lo Statuto, si decide definitivamente quale stanza del Palazzo utilizzare. Si
decide di partire alla preparazione e all’allestimento del Museo. Intanto il Regolamento/Statuto
passa in Consiglio Comunale.
-
Il Sindaco Coschignano, in un incontro, mi suggerisce di contattare il Senatore
Gino Trematerra, per un eventuale
contributo dallo Stato. Cerco il Senatore, mi fissa un appuntamento, gli spiego
cosa sta accadendo e Lui si dice d’accordo all’iniziativa e in modo semplice mi chiede quale cifra
sarebbe utile. Gli rispondo che la sua attenzione mi è molto gradita e
gratificante e che può disporre Lui per quanto nelle Sue possibilità. Dopo
qualche mese arrivano nelle casse comunali Ottantamila euro per il Museo
nascente.
-
La Giunta Comunale tutta, con il Sindaco, certamente con fatica, ma con buona
volontà, trovano i fondi per tutto l’allestimento da me curato. Si allestisce il
museo nell’arco di pochi mesi.
-
Avviene l’inaugurazione il 24 giugno del
2006.
Sono presenti: rappresentanti politici
calabresi, piemontesi, veneti, il Sindaco e tutta la Giunta di Acri, tutti i
sindaci viventi che nel tempo si sono susseguiti al Comune di Acri, personaggi
del mondo dell’arte italiani-europei-statunitensi-asiatici, il padrino
dell’inaugurazione prof. Luca Beatrice
– poi curatore della Biennale di Venezia Padiglione Italia -, e il senatore
Gino Trematerra. Manca fortemente, perché deceduto, Giuseppe Tempesta, colui
che aveva voluto il Museo e lavorato per il regolamento.
-
Si allestisce il book shop, con gadget acquistati dal Comune e viene aperto il
registratore di cassa, con lo scopo che le vendite possano, tolte le spese di
fattura d’acquisto dei gadget, tornare al Museo per spese di manutenzione, come
piccola cassa e disposizione del Direttore del Museo e Responsabile Ufficio
Cultura. Dopo qualche anno, ci si rende conto che tutti i soldi incassati dal
Comune, sono stati adoperati dallo stesso, in quanto non è stato creato il
“capitolo di spesa”.
-
A distanza di pochi mesi, si tiene la prima riunione del Consiglio di
Amministrazione del Museo, che era formata come da Statuto dal Sindaco Elio
Coschignano (Presidente), dall’Assessore alla Cultura Gianluca Coschignano, la
Commissione Cultura Giuseppe Lupinacci, Consigliere di maggioranza Tommaso
Bonparola, Consigliere di minoranza
Lello Devincenti, da Giuseppe Cristofaro, da Antonio Gencarelli, dal Valerio
Vigliaturo.
In
questa riunione, si decise che con la Primavera si inizia la realizzazione
degli eventi d’arte contemporanea. Il Sindaco aggiunge che il Comune deve
finire di pagare gli allestimenti del Museo. Pertanto, l’organizzazione, seppur
concordata con il Consiglio museale, mi
sarei dovuto occupare personalmente della parte finanziaria. Così mi adopero
attraverso contributi di trovare i fondi: “Università, Regione Piemonte,
Regione Calabria, BCC Mediocrati e privati”. Fin dall’apertura del Museo si è
deciso che l’ingresso è gratuito per il primo anno e si decide, in questa
riunione, di continuare con l’ingresso gratuito, vista la posizione geografica
di Acri e soprattutto per cercare di creare la possibilità di turismo culturale
che potesse essere utile al paese.
Intanto,
si va avanti con le programmazioni culturali da me proposte e decise dal
Consiglio del Museo.
Nel
2008, in uno dei consigli del Museo, dopo aver ascoltato voci lamentose, per il
fatto che fin dall’apertura il Museo è mono tipo e a me nominato, propongo di
dare un nome di più ampie vedute: MACA
Museo Arte Contemporanea Acri, all’interno del quale vi è la Collezione
permanente S. Vigliaturo.
La
proposta è accettata e messa a verbale.
-
Nel 2009, in seno al consiglio, parlo dell’idea di far nascere un’associazione
culturale Onlus, che abbia come scopo esclusivo la promozione e valorizzazione
del Maca, poter lavorare per il museo,
sia con la mano d’opera per gli allestimenti e smontaggi delle mostre, ma anche
per proseguire l’apertura del Museo durante la domenica e le festività.
Appurato che devo preoccuparmi di trovare i finanziamenti per la realizzazione
della programmazione, l’Associazione
sarà utile e legale per far veicolare i contributi. Nell’aprile 2009
viene costituita con atto notarile la “Oesum
Led Icima – associazione culturale no profit” , citata in un verbale del Comitato di
Gestione, dove se ne parla e si fanno presenti le sua mansioni, il 20 febbraio
2012 .
-
Nell’aprile 2010 dopo nuove elezioni, il
nuovo Sindaco, è l’on. Gino Trematerra.
Chiedo
un appuntamento, mi riceve nel suo ufficio, e parliamo del Museo. Si dimostra
disponibile a portarlo avanti. Anche Lui, mi dice che non ci sono soldi e che
conta su di me per la programmazione museale. Il suo interesse per il Museo,
viene dimostrato anche per le numerose visite con personaggi importanti. Suoi
ospiti, che immancabilmente accompagna in visita al Museo, cosa, tra l’altro,
che accade a tutt’oggi.
Nello
stesso incontro, mi accenna anche alla sua volontà, con me d’accordo, di fare
del Museo, una Fondazione. Si porta avanti l’argomento, con incontri di
personalità ed Enti, che dovranno poi far parte del Consiglio di
Amministrazione della nascente Fondazione.
-
Così, con la nuova Giunta, si crea il nuovo Consiglio del Museo come da
Statuto, che vede in qualità di Presidente il Sindaco on. Gino Trematerra,
l’assessore alla Cultura Anna Vigliaturo, il Commissario Cultura Carmine
Galasso, il Consigliere di maggioranza Francesco Cilento, il Consigliere di
minoranza Maria Cristina Minisci, il prof. Giuseppe Cristofano, Antonio
Gencarelli e Massimo Garofalo (storico d’arte), che sostituisce Valerio
Vigliaturo, per sopraggiunti motivi di lavoro.
-
In seno alla prima riunione del Consiglio museale, si da il via per l’anno in
corso, alla programmazione museale da me programmata. L’assessore alla Cultura
Anna Vigliaturo, mi dice di continuare a non contare sul contributo annuale (di
almeno € 10mila), come da Statuto, ma che il Comune si farebbe fatto carico
delle spese di ospitalità per gli invitati alle inaugurazioni: artisti,
curatori e critici delle mostre, vitto e alloggio.
-
Dal 2010 al 2012, si susseguono altri incontri con il Consiglio
d’Amministrazione del Museo, per il normale andamento e per le nuove
programmazioni, da me proposte anno per anno.
-
Nel 2011 prendiamo parte, come Museo Civico, al Bando Regionale riguardante le
“strutture museali. Attraverso la presentazione di un ambizioso programma, il
bando viene vinto per un importo di € 250mila, per:
- costruzione del Caffè Letterario, dedicato
all’arte, nei locali piano terra del Palazzo
Sanseverino Falcone;
- Sito internet per il museo;
- Impianto di allarme per il museo;
- Nuovo impianto anti incendio, per
la sostituzione da C02 ad aria;
- Riparazione di 10 punti perdita
dal tetto del Palazzo:
-
Intanto, giunge per il sen. Trematerra, Sindaco di Acri, l’incarico al
Parlamento Europeo. Qui, si ferma
l’intenzione di fare la Fondazione per il Museo.
Si
insedia come facente funzione di Sindaco, il già vicesindaco Gino Maiorano.
Chiedo
ed ho un incontro con Lui, dove ribadiamo l’interesse reciproco nel portare
avanti il Museo.
-
Nel 2012 c’è l’opportunità di partecipare al Bando per l’Arte Contemporanea,
promosso dall’Assessore Regionale Mario Caligiuri. Partecipiamo, costruendo un
programma molto variegato che parte dal territorio, a mostre contemporanee, ad
incontri con artisti, storici dell’arte e curatori, al concorso Young At Art
per i giovani calabresi sotto i 35 anni; eventi per il museo e veicolati in
ambienti esterni, come la Biennale di San Demetrio, il Museo dell’Imbiancheria di Chieri,
Paratissima – fiera d’arte contemporanea di Torino; come un concorso per gli ospiti della casa di
reclusione di Rossano, che si concluderà con la mostra al Museo dei lavori
eseguiti, un convegno all’interno del carcere alla presente del Prefetto di
Cosenza, dell’Assessore alla Cultura della Regione Calabria Mario Caligiuri ed altre autorità.
Con
i sette musei vincitori del Bando per l’Arte Contemporanea, il Maca è stato
scelto per il programma presentato, con l’opzione, di seguito alla
rendicontazione dell’anno alla Regione, di poter accedere alla seconda
annualità (2013) e di far pervenire nelle casse del Comune il primo acconto di
circa € 170mila. Seppur con qualche intoppo, dovuto al meccanismo burocratico
comunale, si è portato avanti con successo il Bando.
-
Arriva il 2013. Si deve presentare la rendicontazione del Bando 2012.
-
A maggio 2013, l’Assessore alla Cultura Anna Vigliaturo, FIRMA in Regione per
l’erogazione del contributo per il
Progetto MacartProject 2013 (condizione la rendicontazione del 2012).
-
A giugno 2013, con l’elezione del nuovo sindaco Nicola Tenuta, chiedo un
appuntamento e mi riceve nel suo studio. Gli chiedo cosa ne pensa del Museo e si
dice contento di quello che è stato, anche nel ricordo che il Museo nasce
proprio con il Suo precedente mandato a sindaco.
-
Nel mese di agosto 2013, chiedo un incontro con il Sindaco e mi ritrovo nella
Sala giunta, con Sindaco, Giunta e tutti i Consiglieri di maggioranza. Sono
avvolto da domande e faccio notare che con me ho portato una relazione di tutto
ciò che è accaduto dall’apertura del Museo
alla data dell’incontro, affinché tutti siano informati e chiedo scusa,
perché ho con me solamente tre plichi,
ma che tutti avrebbero potuto leggere, intanto, in quella sede.
Vengo
assalito ed accusato dall’Assessore alla cultura Capalbo, la quale dice che
ci sono cose da rivedere in funzione del fatto che mi sono impossessato del Palazzo
e che Silvio Vigliaturo non è Acri e che altri artisti esistono in città.
Sono
rimasto in silenzio.
Francamente,
mi aspettavo un intervento da parte del Sindaco, ma non è successo.
In
quella sede, ho fatto notare che per il Progetto - annualità 2013 del Bando
regionale, si è burocraticamente molto in ritardo, che ho tutti gli eventi
pronti per essere realizzati e che si è ancora in tempo per salvare il tutto.
Mi
dicono: “ Voi andate avanti, noi siamo d’accordo”.
Francamente
sono rimasto sconcertato, perché mi aspettavo altra risposta.
-
Questa situazione mi insospettisce e iniziano i primi turbamenti.
Chiedo
un appuntamento per un altro incontro per i primi di ottobre (vengo avvisato
qualche giorno prima); Impegni per il mio lavoro, mi rendono impossibile la
presenza, ma in mia vece è presente Massimo
Garofalo, Consigliere del Museo, il quale mi riferisce:
“L’Assessore
alla Cultura, dice, con toni alti, di non volerne sapere niente del Progetto
museale e che ci devono pensare il Responsabile dell’ufficio cultura Pino
Altomari e Vigliaturo”.
Allora,
mi domando perché l’Assessore alla cultura non si interessa di un progetto
vinto per la cifra di 250mila € ma delega, con tanta faciloneria, ad altri? Ma l’Assessore alla cultura, chi è?
-
Nel mese di Novembre 2013, il dr. Altomari, concorda un appuntamento con i
responsabili del progetto della Regione Calabria. Fa presente all’Assessore
Capalbo che in quel momento c’è ancora la possibilità di lavorare per il
progetto e chiede la Sua presenza all’incontro in Regione a Catanzaro.
L’assessore, gli riconferma la sua volontà di non volerne sapere nulla.
Altomari,
mi chiede quindi di accompagnarlo. Andiamo, parliamo con i responsabili, che ci
chiedono come mai non fosse presente il referente politico.
Comunque,
vengo
via mortificato. Consapevole di aver perso una grande occasione.
-
Nei primi giorni di dicembre 2013, ho un appuntamento con il Sindaco Tenuta. Il
giorno prima mi chiama dicendo che è a Roma per motivi importanti e che avrei
potuto trovarmi con l’Assessora alla Cultura, che avrei potuto parlare con Lei
alle ore 18.
L’incontro
con l’Assessore Capalbo è nella sala d’attesa, mi fa entrare nella stanzetta
dove c’è il tavolo e il telefono per chi cerca il Sindaco in Comune e mi dice:
“Sediamoci qui, perché il Sindaco è gelosissimo della sua stanza”.
Le
ricordo “il Progetto” e mi risponde che Lei non ne vuole sapere e poi mi dice
che dobbiamo rivedere come viene condotto il Museo.
Mi
sorge un dubbio: forse non è a conoscenza dell’esistenza del Museo? Forse non
ha mai voluto vedere cosa il Museo ha prodotto?
Le
chiedo: “ Ha mai visitato il Museo?”
Mi
risponde: “Sì, qualche volta sono arrivata fino al piano sotto (cioè
all’entrata) ma a me il Museo non piace”.
Le
chiedo il perché.
Mi
risponde: “ E’ tetro. E poi, questo
Museo non ha ricaduta sulla città”.
Le
chiedo cosa intende per ricaduta.
Mi
risponde: “Il Museo è come la Fondazione Padula. E’ inutile far venire ad Acri
questi grandi personaggi, registi, attori o, come il Museo, portare queste
mostre importanti di artisti importanti. La ricaduta per me è quando si lavora
per gli acresi, per gli artisti acresi”.
Rimango
disarmato, la saluto e vado via!
Per
strada, penso.
Attraverso
i critici e curatori che hanno frequentato il Museo, alcuni artisti di Acri e
dintorni, hanno avuto la possibilità di partecipare a manifestazioni promosse a
Venezia, collaterali alla Biennale di Venezia. Un palcoscenico unico al mondo
per l’arte contemporanea e per quegli artisti che sanno proporsi e gestirsi.
-
A metà dicembre 2013, ricevo una telefonata dal dr. Pino Altomari, che mi dice
essere nell’ufficio del Sindaco e in linea viva voce. Altomari mi chiede se a
quella data ci fosse ancora la possibilità di fare qualche cosa per salvare il
Progetto. Rispondo che per il lavoro di preparazione eventi che mi riguarda,
siamo ancora in tempo, entro il 30 dicembre, ad inaugurare la mostra. Certo,
molto complicato, ma si può.
Interviene
il Sindaco, dicendo: “ Se è legale. Perché noi vogliamo lavorare solo là dove
c’è legalità”.
Mi
sono chiesto cosa ci dovesse essere di
“non legale”.
Il
progetto è perso.
In
compenso, in dicembre, con l’insediamento del nuovo Responsabile ufficio
Cultura, dr. Vuono e l’Assessore Capalbo, provvedono alla chiusura e rimozione
del registratore di cassa dal book shop del Museo.
Quello
che negli anni si è verificato. Mi fermo un attimo e rifletto…
A
ben pensarci, questi “nuovi addetti” hanno ragione. In fondo questa “conduzione troppo personalistica” cosa ha portato alla Città?
Solamente
qualche opera di un artista, solamente la promozione del territorio anche
attraverso pacchetti turistici che vedono Acri come punto di sosta, la
presenza di circa centomila visitatori italiani e stranieri, solamente
il mio ufficio stampa che ha promosso l’inserimento nel 3° Rapporto sull’Eccellenza in Italia
(dell’Eurispes) che ha inserito il Maca
nelle cento esperienze istituzionali e imprenditoriali di successo, la
moltitudine di presenze sul mondo web per ogni singolo evento, una pagina sul
Corriere della Sera, qualche altro articolo su giornali nazionali e calabresi,
qualche servizio RaiTv, una copertina con servizio redazionale sulla Gallery
Guide di Europa & Asia, solamente circa 750mila euro che sono stati vinti dal Museo attraverso i progetti per
l’arte contemporanea e struttura museale…
Certo,
si sarebbe potuto fare di più!
silvio vigliaturo 7 febbraio 2014
2 commenti:
E cosa dovremmo commentare? si commenta da sola questa vicenda, e si giudicherà di seguito a torto o ragione......... per ora viva la cultura e chi ha la convinzione di averne tanta.
firmato un convinto ignorante.
"L'ignoranza è più vicino alla verità del pregiudizio".
(Denis Diderot)
Sono di Acri, oggi purtroppo lo dico quasi con vergogna, e sono umiliato.Non conosco il maestro Vigliaturo ma gli chiedo scusa con un invito : nelle vostre future decisioni pensi che pochi Acresi sono cosi.........
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