3 ottobre 2009

Ex nobilitate nomen

Il Castello De Nobili

Il Castello De Nobili di Sellia Marina, dopo le incessanti piogge che hanno colpito tutto il Medio Ionio, presenta ulteriori segni di cedimento. Si sono aggiunte delle altre crepe lungo le scale. E altri soffitti sono venuti giù. Appartenente all’omonima famiglia nobiliare di Catanzaro venne offerto a Benito Ciocci di Sellia Marina negli anni ’80, un geometra che è stato sempre vicino alle vicissitudini familiari dei De Nobili. Anni difficili questi. Che hanno registrato incendi, saccheggi e devastazioni all’indirizzo degli ultimi occupanti del Palazzo. Tanto che alla morte della baronessa Pimpa, Giuseppe De Nobili insieme alla consorte dovettero darsi alla fuga. Da quel dì il castello è solo l’ombra di se stesso. Un’ombra sempre più sbiadita, per i pezzi che perde giorno dopo giorno. Ritornato agli onori della cronaca nei mesi di febbraio e di maggio di quest’anno, quando venne raccontata la sua storia su alcuni giornali e in una trasmissione televisiva locale nessuno ha risposto all’appello. Né le Amministrazioni locali e né gli organi preposti alla salvaguardia dei Beni culturali. Domenico Ciocci, figlio di Benito, legittimo proprietario dell’immobile, ha dichiarato: “Ogni volta che passo da lì per me è una sofferenza. Sento come una ferita che si apre. La mia intenzione è quella di coinvolgere i Comuni per ristrutturarlo e per valorizzarlo”. Disponibilità che fino ad adesso non ha trovato consensi lungo la statale 106, che collega il capoluogo di regione con Crotone. La Calabria, ricca di cultura e di memoria storica, è più a monte, nell’entroterra, dove sono stati fondati la maggior parte dei Comuni calabresi per proteggersi dalle minacce che arrivavano dal mare. Del Castello, invece, l’unica opera di un certo pregio dal punto di vista storico e architettonico, che si trova lungo la costa, nessuno, sembra, ne voglia sapere.

Nell’androne di ingresso campeggia la scritta: “Ex nobilitate nomen”. Il nome della famiglia deriva etimologicamente dalla stessa parola “nobiliare”. Sembra una ripetizione superflua e ridondante dell’appartenenza. Oggi più che mai. Il castello De Nobili. Dei nobili che furono.

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1 commento:

daniela ha detto...

questo castello una volta ultimato.....potrebbe servire per tante cose....perchè lasciarlo decadere...Signor Sindaco lo guardi..chiuda per un attimo gli occhi...pensa in positivo..cosa potrebbe fare di un castello...mio marito non lo avrebbe fatto decadere per lui...potrebbe essere sempre valida la legge merlino...se dovrei decidere..all'abbandono totale...voterei per la legge merlino..