24 maggio 2010

Il bene comune, la nuova missione della So.Ri.Cal

Il nuovo logo della So.Ri.Cal che campeggia nell'inserto de "La Calabria vista dal cielo"

La So.Ri.Cal si evolve. Migliora la sua mission. Ora non è più solo la Società delle Risorse idriche Calabresi. È un servizio pubblico per il bene comune. L’evento, che gli ha fatto guadagnare questa tacca, questa nuova medaglia, è la recente sponsorizzazione di alcune foto di una “Calabria vista dal cielo”. Una raccolta esclusiva di panorami mozzafiato della provincia di Crotone che da un po’ di giorni alcuni quotidiani stanno regalando ai propri lettori.
La So.Ri.Cal, una società mista, composta dalla Veolià (46,50 per cento) e dalla Regione Calabria (53,50), che si è impossessata del servizio primario dei cittadini calabresi dal 1 novembre 2004, ora fa un passo in avanti. Diventa un servizio pubblico. Non è più privato. Non è più a scopo di lucro. I 112.876 euro del suo presidente, Giuseppe Camo, ex deputato della Margherita, solo nel 2008, non lo sono. Come non lo sono neanche quelli dei consiglieri del Cda. Come non lo sono per niente le strategie messe in atto per riscuotere i soldi dei Comuni morosi. La minaccia, dell’estate scorsa, di diminuire l’approvvigionamento dell’acqua agli Enti pubblici - e ai cittadini, di conseguenza - se non avessero sottoscritto un accordo di rientro dal debito, non era un fatto assecondato dalla volontà di arricchirsi, ma dalla percezione lungimirante del servizio pubblico. Come, ancora, non lo è l’aumento delle tariffe a metro cubo quando aveva assicurato che non lo avrebbe fatto. Ma lo ha fatto per una ragione superiore. Il servizio pubblico. Per migliorare il servizio pubblico, appunto, di tutti.
E, infine, per il bene comune. L’acqua è un bene universale. Lo sanno anche gli animali e le piante. Ma la So.Ri.Cal lo sa di più. Al punto che ha preteso fungessero da garanti dei 250 milioni di prestito che ha contratto con la banca irlandese Depfa non la società, con i suoi beni. Ma gli stessi cittadini calabresi. Cioè, qualcuno ha firmato una cambiale a loro insaputa. Così come l’acqua è un bene comune anche i debiti lo sono. Una filosofia spicciola. Che vale il gioco della candela.
La So.Ri.Cal è più di Ente statale. È una società al servizio del dio denaro, al quale, come si sa, tutti sono devoti. Per il bene comune, ci mancherebbe!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande Emilio!
Francesco Di Cello

Salvatore Vescio ha detto...

Grazie Emilio
Salvatore

domenico ha detto...

Bellissimo articolo come sempre......e noi per un bene comune paghiamo e continuiamo a pagare..

Anonimo ha detto...

Mi scusi dottor Grimaldi sono in tema d'acqua....
ma il comune di Sellia Marina ha fatto fare i prelievi dell'acqua? non c'era stata una richiesta anche della minoranza...non ho avuto notizie o mi sono persa per strada...leggo con molto interesse l'iniziativa dell'avvocato Piero Granata sulla pulizia della spiaggia, noto una caparbietà a sostegno di questa lodevole iniziativa di una persona di nome Giovanni Parrotta...ci puoi dare notizie in merito.
Grazie

Anonimo ha detto...

Diminuire l'approviggionamento di acqua, aumento delle tariffe, cambiali firmate sulla nostra pelle...
SO.RI.CAL. = SOcietà RIcatti CALabri

Presto ci tasseranno anche l'aria, in fondo respirare è consumo di un bene ambientale.

Anonimo ha detto...

è una vergogna !

Anonimo ha detto...

Regalare la gestione di un bene pubblico essenziale come l'acqua ai privati è qualcosa di scandaloso.
Se lo Stato non è capace nemmeno di sovraintendere a questa necessità basilare della popolazione che funzione ha ?
Allora presto avremo una polizia privata, utilizzando la stessa scusa vista oggi: rendere più efficiente il servizio, poi magari i tribunali.