22 maggio 2010

L'eolico nel pallone


Un parco eolico

C’è un filo che lega i lupi del calcio cosentino e gli imprenditori dei mulini al vento di Isola Capo Rizzuto. È la mazzetta. Un filo che qualcuno sta cercando di spezzare. Procura che vai usanza che trovi.
Dopo 3 anni di indagine, che hanno visto il pm Eugenio Facciolla, della Procura di Paola, farsi in quattro per quadrare il cerchio sul fallimento del Cosenza calcio e sulle manovre sottobanco per installare almeno uno dei parchi eolici nella lussureggiante cittadina crotonese, è arrivata la tagliola del nuovo pubblico ministero di Catanzaro, Carlo Villani, che in men che non si dica ha fatto perquisire la casa del giornalista, Paolo Orofino, de il Quotidiano della Calabria, reo di aver scritto sulla maxitangente due giorni prima. Notizia che, come si ricorderà, apparve già a suo tempo, ben tre anni fa.
Allora, quando il filone era nelle mani della Procura di Paola, quando si fece il nome di Mauro Nucaro, presidente del Cosenza calcio, quando vennero pubblicate le sue dichiarazioni, che aveva pagato una mazzetta a Giancarlo D’Agni, in funzione “del fatto che avevo la certezza che fosse Adamo”, disse, (Nicola Adamo, allora vicepresidente del Consiglio regionale). Quando cominciarono a delinearsi i nomi delle società Saigese e Sogefil messe sul campo per acquisire e lavare i soldi sporchi, non successe niente. Oggi - dopo un tiro e molla con la Procura di Catanzaro - che l’inchiesta risiede stabilmente nelle mani del pm venuto da Verona nei mesi scorsi, per normale avvicendamento stabilito dal Consiglio nazionale della magistratura, non se ne deve più parlare. Lo ha deciso Carlo Villani. Che, in fatto di compatibilità ambientale, sta dimostrando di sentirsi a suo agio nella città “occulta”, dei poteri occulti, così come più volte denunciato dall’ex pm Luigi de Magistris, e Gioacchino Genchi, consulente informatico del magistrato negli affari della depurazione, (Poseidone) e del sistema Saladino (Why Not).
Anziché andare a perquisire gli indagati, Nicola Adamo, Diego Tommasi, ex assessore regione all’Ambiente, Agazio Loiero, ex presidente della Regione Calabria, lo stesso D’Agni, e gli altri, la Procura fa perquisire la casa del giornalista per “rivelazione di segreto istruttorio”. Sembra il segreto di Pulcinella, questo della mazzetta, e dei nomi che circolano intorno all’affare. Una tangente “presunta” (certo, fino al terzo grado di giudizio) di due milioni e 400 mila euri. Probabilmente per modificare la bozza del Piano eolico regionale, portato in Consiglio e approvato nel 2006. Probabilmente per cancellare alcune limitazioni, come le Zone a protezione speciale, quelle di protezione degli uccelli lungo le rotte dell’avifauna di Isola Capo Rizzuto. Tanto che le dichiarazioni a seguire, proprio dei due coinvolti nell’indagine, Tommasi e Adamo, esaltarono la bontà del nuovo strumento amministrativo dell’ente regionale. Il primo disse: “L’atto approvato oggi ci consente di coniugare ambiente e sviluppo in modo armonico e produttivo”. Il secondo gli fece eco: “Il provvedimento consente di rispondere alla domanda di energia in un momento particolare per il nostro paese, salvaguardare il territorio e accrescere il Pil, in una regione che necessita repentinamente di invertire la tendenza economica”. Invertire la tendenza economica, ipse dixit.
A Mauro Nucaro avrebbero detto di pagare con la promessa di fare affari d'oro con l’eolico nel Tirreno cosentino e nello Jonio. Qualcosa poi andò storto. Litigò con Gaetano Intrieri, sulla stessa poltrona del Cosenza calcio, e poi vuotò il sacco a Facciolla.



L'affare dell'eolico in Calabria alla faccia di Totò*

Video che riprende il parco eolico Pitagora srl. Non si trova in Olanda ma ad Isola Capo Rizzuto, provincia di Crotone, Italy

Quanto vale il vento calabrese? 570 milioni di euro all’anno. Stando ai parchi eolici costruiti o da costruire, ma non si esclude che la somma possa raddoppiare da qui a qualche anno.
Oggi la chiamano energia alternativa. E, invece, il vento ha da sempre accompagnato la storia dell’umanità. Ma forse è per via dei certificati verdi. Si proprio dei certificati verdi. C’era proprio bisogno di sottolinearlo in un’epoca impregnata di petrolio fino all’osso. Sono questi, infatti, la sua vera spinta alternativa. Per ora, solo per ora. Perché in un prossimo domani è possibile che le politiche di incentivazione per le energie rinnovabili cambieranno direzione, magari verso il fotovoltaico. E solo allora, forse, si leveranno bipartisan le urla disperate di “Paesaggio defraudato!”.
Nella sola Calabria, ad oggi, sono 768 le pale eoliche installate o che hanno già ricevuto l’autorizzazione unica dalla Regione, pari a 1423,20 Mw di potenza. Numeri che tendono a raddoppiarsi per i prossimi anni. E che alla fine di un solo anno si traducono in 570 milioni, euro in più euro in meno, per le società costruttrici. Ogni Mw prodotto da un aereogeneratore, in circa 2 mila ore all’anno, produce 2 mila Mw che valgono, tra quella dispacciata in tempo reale in rete e quella rivenduta come cv, supergiù 200 euro. Non solo, ma siccome trattasi di opere di “pubblica utilità, urgenti e indifferibili” (Dlgs 387/03) dispongono anche delle agevolazioni previste dalla 488.
Ai Comuni, invece, vanno le royalties. Il due per cento della produzione, che rappresentano i veri punti di Archimede da cui parte tutto. Senza il sì a procedere dell'Ente amministrativo il lunghissimo iter procedurale non parte. Ci ha provato il governo Prodi ad eliminarle nella finanziaria 2008, forse preoccupato di vedere tutta l’Italia ricoperta da queste torri, ma Michele Bordo, insieme ad altri tre neopiddini, hanno presentato un emendamento di modifica. L’approvazione gli ha giovato un sicuro ritorno elettorale da tutti i sindaci che in coro hanno gioito. “Senza i soldi dell’eolico non sapremmo come fare per andare avanti”, hanno esclamato preoccupati. Il sindaco di Cassano Ionio ha proposto l’intera area della Piana di Sibari come parco eolico. L'idea ricorda molto quella di Totò quando, in un noto film, voleva vendere la Fontana di Trevi.
Il Libro Bianco nazionale indica, per soddisfare il Protocollo di Kyoto, massimo 3 mila Mw di installazione parchi per produzione dell’energia eolica entro il 2010. Entro il 2010 l’avrà superato la sola Calabria. Ma la Calabria è la terra del contrasto. Da una parte dirama un severo Piano eolico regionale (pubblicato sul Bur il 1 marzo 2006), dall’altra rilascia le autorizzazioni. Negli indirizzi per l’inserimento degli impianti eolici regionali è capace di individuare ben 98.781 ettari di siti di interesse comunitario, ben 16.184 di zone a protezione speciale (con annesse la Costa Viola, il Marchesato e il fiume Neto, i parchi nazionali) e tante altre zone di peculiare interesse geo-floro-faunistico. La Calabria, in poche parole, dovrebbe essere off limits per le gigantesche pale eoliche, dall’altra, invece, spende gli atti di autorizzazione per le società.
All’indomani dell’importante risultato raggiunto del piano eolico regionale Diego Tommasi, assessore all’Ambiente ha commentato: “La Calabria si dota finalmente di regole certe per la produzione di energia alternativa. Lo strumento approvato oggi ci consente di coniugare ambiente e sviluppo in modo armonico e produttivo. Saremo d'ora in poi in grado di programmare la tutela del territorio e la produzione di energia, evitando la caotica confusione che si e' verificata in questo importante settore, negli anni passati” "Il provvedimento – gli ha fatto eco Nicola Adamo, exvicepresidente regionale - consente di rispondere alla domanda di energia in un momento particolare per il nostro paese, salvaguardare il territorio e accrescere il Pil, in una regione che necessita repentinamente di invertire la tendenza economica". Ma la tendenza economica non investe i cittadini ma solo, ed esclusivamente, le società costruttrici. Giampiero Rossetti, procuratore di Erg Cesa Calabria, tra la provincia di Cosenza e il Marchesato di Catanzaro e Crotone sta concludendo un affare di 644 Mw di energia che, tradotti in euro, valgono 257 milioni ogni anno, tra energia venduta e rivenduta con i certificati verdi. Ma la gran parte dei suoi progetti non hanno ancora ricevuto il VIA. In ogni modo le premesse sono positive. I regalini ai Comuni, a titolo di “risarcimento ambientale”, sono la sua ancora di salvezza. Senza quelli non si va avanti. È una guerra di decimi di percentuale. C’è chi da l’1,3 per cento per energia prodotta e chi l’1,8. oltre non si può andare: ci sono le spese. E fu così che Giampiero Rossetti e Michele Bordo si ringraziarono a vicenda.
Per ammortizzare i costi la velocità media annuale dovrebbe superare il 6 metri al secondo. In Calabria, lo riferisce il Piano eolico regionale, la velocità media del vento “è prossima ai valori “critici” di accettabilità”, cioè è di 4,5-5 metri. Ma a questa lacuna si provvede con la rete delle incentivazioni. E se, al termine dei dodici anni (così come sancito dal decreto Bersani), dalla data di installazione, finiranno le politiche dei certificati verdi, quasi ad esclusivo vantaggio dell’eolico così da rendere questi siti non più competitivi, ci sarà il problema di smantellarle, queste torri. E ancora una volta ci viene in soccorso Totò. “E io pago”, sbraitava in una nota pellicola, sbattendo la porta.
Sul monte Arci in Sardegna già le stanno smantellando, le pale eoliche. Avevano un difetto: non producevano così tanto. Il vento non era sufficiente. Le royalties ai Comuni sono state smentite. Di nuovo Totò ci può aiutare a capire.
Nel panorama regionale la sola voce che si è levata contro i parchi eolici, a parte la magistratura che sta indagando su alcune autorizzazioni, è quella di Damiano Gagliardi, capogruppo regionale di Rifondazione comunista, che ha presentato un’interrogazione con richiesta di dibattito in aula. “Dopo l’assalto nel settore del turbogas – tuona Guagliardi - si è assistito negli ultimi anni alla lievitazione “dell’affare eolico”. “Le società del settore, approfittando della carenza strutturale di risorse economico-finanziarie negli Enti locali, - spiega - hanno esercitato una considerevole pressione su di essi, proponendo ai Comuni introiti apparentemente vantaggiosi in cambio del rilascio dell’assenso all’installazione di parchi eolici”. “In una regione che prima dell’assalto del capitale energetico – rileva - esportava il 27% dell’energia elettrica prodotta, dopo la messa in esercizio delle prime centrali a turbogas da 800 MW ciascuna, sono state rilasciate ad oggi più di 60 autorizzazioni per l’installazione di parchi eolici, pari a circa il 12% delle istanze attualmente presentate in tutta Italia. Considerato che mediamente un parco eolico è costituito da circa 30 torri da 2 MW ciascuna la Calabria si dovrebbe avviare a produrre circa 3800 MW di energia elettrica da fonte eolica, in pratica dovrebbe superare da sola l’obiettivo fissato per l’intera nazione”. A ciò Gagliardi evidenzia sia la delicatezza del territorio calabrese sia “sotto il profilo paesaggistico che geomorfologico ed idrogeologico”, e che la nostra regione “sarebbe la meno idonea all’installazione di questo genere di impianti”.
Certo è che con la costruzione delle centrali a turbogas, costrette ad acquistare energia (per il decreto Bersani d.lgs 79/99), per il due per cento, da impianti di fonti rinnovabili (Iafr), e quindi anche dall’eolico, l’unica fonte presente in modo massiccio in Calabria, il legame è stretto. Così stretto che negli ultimi anni tedeschi, spagnoli e italiani del Nord, con le borse piene di progetti, profumatamente favoriti dalle politiche delle incentivazioni, stanno sbancando nella nostra regione. Arrivano in punta di piedi e poi ci piazzano le tende. Sindaci permettendo.

Società
Comuni
Potenza
Pali
Gamesa Energia Italia Spa
Terranova di Sibari, Jacurso, Polia, S. Pietro a Maida, Melissa, Cardato.
228 MW
158
Eolica Sud Srl
S. Sostene
120
60
ERG Cesa Pitagora
Isola Capo Rizzato
120
97
Fas
Catanzaro
3
3
IVPC Power 3
Settingiano
16,15
32
IVPC Power 4
Settingiano
9,35
11
Em srl
Pianopoli
100
40
Erg Cesa Eolica Calabria
Vallefiorita
120
64
Edison
Melissa
100
53
Micropower srl
Olivati
7,65
7
Cefer
Spezzano Sila
105
36
IVPC Power
S. Floro
14
7
Clean Energy
Scandale
4
2
Consorzio Nuova Energia
Cortale
6,7
2
Gemsa Energia Fonti
Maida, Cortale
93
36
Parco Eolico Girifalco
Girifalco
44
22
Camas Energy
Maida
34
17
Vent 1 Isola C. R.
Isola Capo Rizzuto
120
48
Consorzio Enrlive
Cortale Maida
56,5
22
Renova Wind
Cortale
30
10
Trazzani Energy
Tiriolo
9,35
11
EPC srl
Amato, Serrastretta
37,5
15
Epc
Andali
45
18
E-Vento
Cirò
30
15
Elettro Sannio Wind
Torre di Ruggiero
8
4


Questa la lista dei parchi autorizzati e prossimi ad essere realizzati. Fra quelli in corso di Via, Valutazione di impatto ambientale, spicca Giampiero Rossetti, procuratore generale di Erg Cesa Calabria che ha presentato progetti fra la Provincia di Cosenza e il Marchesato di Catanzaro e Crotone pari a 644 Mw. Ha recuperato lo svantaggio di Gamesa, superandolo di gran lunga, sul filo dei certificati verdi. I suoi investimenti hanno preso di mira: Altomonte (CS), Aprigliano (CS), Acri (CS), Altomonte (CS), Casabona (KR), Pallagorio (KR), Mesoraca (KR), Andali (CZ), Cropani (CZ), Belcastro (CZ), Marcedusa (CZ), Isola C: R: (CZ).

* di Emilio Grimaldi (pubblicato su L'OPINIONE, numero di marzo-aprile 2008. Oggi più attuale che mai)

2 commenti:

domenico ha detto...

Ha detto bene..oggi come allora il suo articolo aveva anticipato la notizia che in questi giorni è all'ordine del giorno.Mi dispiace quello che sta accadendo al giornalista Paolo Orofino.....
Dottor Grimaldi si prepari, fra qualche giorno potrebbe toccare a lei, dico fra qualche giorno ma potrebbero essere solo poche ore...Lei che anticipa le notizie, lei che veramente riesce a far capire a noi quello che scrive, parole chiare e non a doppio senso.
grazie.

domenico ha detto...

oggi 11/10/2010....confermo quanto commentato il 22/05/2010....
Dottor Grimaldi in tante occasioni ha sempre anticipato la notizia..
persino aveva preveduto l'allagamento della località finocchiaro.....nessuno può smentire esistono i suoi articoli con video allegato..
qualcuno dice che legge il futuro, qualcuno dice che ha una palla o le palle di cristallo..a qualcuno gli fa molto male la"verità" che lei scrive..Io non posso che dire, complimenti continui a scrivere, ha una penna che scrive e scrive molto bene....