13 febbraio 2009

La Grande Bugia delle intercettazioni continua a mietere vittime


Caro Gianluca Perricone, (http://www.giustiziagiusta.info/)


Mi consenta di chiamarla per nome e cognome, questo è un blog, e non ha, come i quotidiani, o altri giornali anche on line, problemi di spazio o esigenze redazionali. Non credo proprio, come ha scritto nella sua lettera aperta a Gioacchino Genchi - che lei ha per « esigenze redazionali » nominato « GG », proprio come la sua « GG », che sta per « GiustiziaGiusta », che lapus ! – che vi sia il pericolo che, nei tabulati telefonici, di Gioacchino Genchi, lui, o chi per lui (basta che qualcuno lo faccia !), si possa confondere la sua, di lei, (GP, scusi la riduzione, era d’obbligo per non appesantire troppo il periodo con i nomi, sic!), voce, « in un momento di cazzeggiamento » e nemmeno quella di suo figlio, « un bambino piccolo davvero ». Non credo proprio che lei possa incorrere in questo pericolo, quanto piuttosto la voce di tante persone indagate nelle inchieste Poseidone e Why not avocate a De Magistris e che stanno facendo il giro dell'Italia e del mondo, tranne che fermarsi nelle sedi opportune, a Salerno, solo a Salerno. E dire che Cristo era arrivato proprio fino a lì, a Eboli, in provincia. Credo, dunque, che siano tenute nascoste delle "voci inquietanti", rese tali dagli stessi protagonisti per contenuto e motivazione.
Come quella di Giuseppe Chiaravalloti, che lei conosce bene, per averlo intervistato, come vicepresidente del Garante per la protezione dei dati personali, lo scorso 4 dicembre. Una precisazione, prima di proseguire, mi corre d'obbligo, l'intercettazione, di cui più avanti, è una vera intercettazione, fatta non da Genchi ma dalle forze di polizia incaricate dall'ufficio della Procura. I tabulati, invece, sono solo numeri senza conversazione. E per spiegarli mi affido alla sua intelligenza.

Ritornando all'intervista. Se lo ricorda? Lei gli chiese:

Sembra che il sottile filo che separa l’esigenza investigativa e la tutela della privacy si stia sempre più assottigliando: è solo una nostra impressione?

E lui rispose:

«No. Si tratta purtroppo di un dato obbiettivo, ed è conseguenza dell’uso selvaggio – e spesso del tutto illegittimo – della pubblicazione delle intercettazioni effettuate nell’ambito del processo penale; che, mentre per un verso ha consentito di soddisfare la vanità di oscuri inquirenti di provincia di sproporzionate ambizioni, di cronisti in cerca di quella gloria che non erano riusciti a procurarsi con l’attività professionale più seria, per altro verso ha contribuito ad affievolire nei cittadini (specie quelli più incolti o comunque interessati alla denigrazione di certi personaggi) la percezione del valore della “privacy”e della dignità e dell’onore delle persone prima della accertamento sicuro delle loro adombrate malefatte».

Ebbene, Giuseppe Chiaravalloti, ex governatore della Calabria ed ex commissario per l’emergenza ambientale in Calabria, quando gli recapitarono gli avvisi di garanzia, a lui e agli altri, ebbe uno sfogo, chiamiamolo così, con la sua segretaria.

Lei, GP, potrà, obiettare, che si tratta solo di privacy.

Potrà obiettare che forse la pubblicazione dell’intercettazione può essere intesa nel suo “uso selvaggio”, peraltro agli atti delle due inchieste, e forse a conoscenza più del grande pubblico che non delle persone che contano, magistrati che dovrebbero concludere l’inchiesta, e Copasir. (che e’?, si, lo sappiamo tutti cosa è).

Potrà obiettare, interpretando il tenore delle risposte della persona interessata che allora le diede, che la “dignità e l’onore delle persone” vengono scalfiti. Potrà obiettare tutto. Ma in Calabria c’è un detto che taglia la testa al toro del relativismo e del possibilismo interpretativo. E suona così: “Viagnu do muartu e me dice che è vivu”, (“proprio adesso ho appena visto il morto e mi dice (cioè: ha l’assurda sfacciataggine di dirmi) che è vivo”). Dimenticavo, la voce, dicono quelli che l’hanno sentita, non è quella di “un bambino piccolo”, ma bello grosso, e anche vaccinato.

RAFFAELLI Giovanna:- Pronto
CHIARAVALLOTI Giuseppe:- E.. siccome sei indagata io ti richiamo...
RAFFAELLI Giovanna:- Ahh (ride) allora va bene...
CHIARAVALLOTI Giuseppe:- (ride) Come va?
….
RAFFAELLI Giovanna:- lo bene, sono a casa (incomprensibile) piovendo
RAFFAELLl Giovanna:- M'ha detto Nunzio che era molto nervoso
CHIARAVALLOTI Giuseppe:- Sì.. e ma sì certo infatti•• (incomprensibile) questo è un pagliaccio
insomma, ha scomodato un sacco di gente, ha dato fastidio
ad sacco di gente, clamore mediatico... se questo qua.•.•
Se....se Dio vuole che le cose vadano come devono andare••
RAFFAELLI Giovanna:- 8a•• lasciamo stare.•.
CHIARAVALLOTI Giuseppe:- LO DOBBIAMO AMMAZZARE•..no gli facciamo le cause civili per il
risarcimento danni e NE AFFIDIAMO LA GESTIONE ALLA CAMORRA NAPOLATANA•• non è che io voglio soldi...
RAFFAELLI Giovanna:- (sorride) Ma non dire queste cose..
CHIARAVALLOTI Giuseppe:- Tutto que... tutto quello che..
RAFFAELLI Giovanna:- Ma non dirlo neanche per scherzo, per carità di Dio....
CHIARAVALLOTI Giuseppe:-.. Tutto quello che riuscite a ottenere è vostro (sorride) FACCIO UNA
DONAZIONE COL NOTAIO...
RAFFAELU Giovanna:- Ma almeno a un ente benefico
CHIARAVALLOTI Giuseppe:- E uno non può fare una donazione?
RAFFAELLI Giovanna:- Va be' ....
1386
CHIARAVALLOTI Giuseppe:- Faccio una donazione ognuno fa (incomprensibile) i cazzi suoi...
non è che sono cose nascoste, cose così.. alla luce del sole•..in
maniera clamorosa
RAFFAElLl Giovanna:- Ma come ti vengono in mente (incomprensibile)
CHIARAVALLOTI Giuseppe:- Ema non è bella come idea? Pronto...pronto•...
RAFFAElLl Giovanna:- ...Sei proprio un pazzo liquido.....(ride)
CHIARAVALLOTI Giuseppe:- Non è bella come idea? (ride) Pronti?
RAFFAElLl Giovanna:- Eio ti sento, io ti sento...
CHIARAVALLOTI Giuseppe:- Eio no... ogni tanto va via (incomprensibile)
RAFFAElLl Giovanna:- Giust...giustamente chi ti sta ascoltando pensa che sei un poco pazzo e
ha difficoltà, hai capito?
CHIARAVALLOTI Giuseppe:- E ma poverino.. è bene che le sappia queste cose
(incomprensibile) la cosa bella è che tutto.. noi l'abbiamo
detto (incomprensibile) alla luce del sole...
RAFFAElLl Giovanna:- Sì ho capito ma tu mettiti nei panni di chi è costretto ad ascoltarci...
pensa che sei proprio pazzo..
CHIARAVALL.OTI Giuseppe:- E poverino..•E poverino, penserà (incomprensibile)...saprà con
chi abbiamo a che fare (incomprensibile)
RAFFAElLl Giovanna:- (ride) ( incomprensibile)
CHIARAVALl.OTI Giuseppe:- SE È CORNUTO NON LO SO..
RAFFAELLI Giovanna:-..Come ti permetti...
CHIARAVALI.OTI Giuseppe:- non ho..non ho prove su questo...
RAFFAELI.I Giovanna:- Mamma mia basta, per carità di Dio...
CHIARAVALLOTI Giuseppe:- MI AUGURO CHE QUALCUNO ASCOLTI E GLIELO VADA A RIFERIRE INSOMMA
RAFFAELLI Giovanna:- lo non vorrei...
CHIARAVALLOTI Giuseppe:- Però..• indaghe.. INDAGHEREMO ANCHE IN QUESTA DIREZIONE....

Se vuole un aiutino per individuare chi “vuole ammazzare” Chiaravalloti usi l’immaginazione.
Oppure che ne dice di un’altra intervista?

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