12 luglio 2009

Jannelli preferisce Pollichieni a Vespa. E la pagina della discordia, n° 1351, del decreto di Salerno


La Procura di Catanzaro

Avrebbe rifiutato nientepocodimeno che il salotto di Bruno Vespa, per un contraddittorio con Luigi De Magistris, “per non interferire con il procedimento in corso”. In lui “c’è un velo di tristezza, cosa legittima per un magistrato che da oltre quarant’anni onora la toga e lo fa senza mai indulgere al protagonismo sui media”. Enzo Jannelli, ex procuratore generale di Catanzaro, rompe il silenzio “mediatico” e lo fa con Paolo Pollichieni, direttore di Calabria Ora. Un’intervista a tutto tondo, all’indomani della decisione della Cassazione che ha ratificato i provvedimenti di trasferimento di molti magistrati di Salerno e Catanzaro, tra cui anche di Jannelli. Che inizia quando "ce lo mandano a Catanzaro con voti unanimi e con un sacco di lodi", anno 2007 in sostituzione di Dolcino Favi, fino alle inchieste più famose dell’ultimo trentennio di storia italiana dopo quella di Mani Pulite, Poseidone e Why not. Anche lui, come molti altri, ritiene che fra la Procura di Catanzaro e quella di Salerno non c’è stata una “guerra”, non perché quella di Catanzaro non era competente per interferire su quella campana, ma esattamente il contrario. “Lo scontro – dice – è stato costruito da chi ha tentato di delegittimare prima e criminalizzare poi un intero ufficio giudiziario (di Catanzaro ndr)”. “Noi – aggiunge – non abbiamo mai tentato di impedire che si indagasse sul nostro conto. Non avevamo nulla da temere”. Infatti, al decreto di sequestro degli atti avocati a Luigi De Magistris, firmato dalla competente Procura di Salerno, risponde con un controsequestro di una Procura, quella di Catanzaro, che non lo era affatto. “Ho difeso la libertà e l’autonomia del pubblico ministero. Ho tutelato il mio ufficio nel momento in cui si tentava di sottrarre atti che erano di questo ufficio con finalità ancora oggi poco chiare e comunque sicuramente non lecite”, chiarisce. E come mai? “Perché – spiega – i pm di Salerno hanno agito supinamente seguendo alla lettera le indicazioni del loro collega De Magistris lasciandone ampia prova. Se andate a leggere pagina 1351 del mostruoso, anche per la sua vastità, decreto di perquisizione ai nostri danni, troverete che c’è il verbale di una delle tante dichiarazioni di De Magistris dove questi dice, “dovete andare in subito a Catanzaro e prendervi tutto il fascicolo in originale perché lì stanno insabbiando tutto”.

E IO, cari amici del blog, per avvalorare e approfondire quanto detto dal procuratore Vincenzo Jannelli mi sono preso la briga di andare a leggerla, la famigerata pagina 1351 del “mostruoso decreto”.
Per capire le frasi di Luigi De Magistris bisogna fare un passo indietro. E precisamente a pagina 1337, quando l’allora pm di Catanzaro, il 2 luglio 2008, iniziava a denunciare “l’attività illecita di Enzo Jannelli” ai suoi danni. Che cosa era successo? Come mai era così preoccupato tanto da essersi recato a Salerno? Il 20 giugno precedente viene a sapere che il Consiglio giudiziario aveva espresso parere contrario alla sua nomina a magistrato d’Appello. In quella circostanza il procuratore si era presentato al Consiglio con una corposa documentazione contro il pm napoletano per evitare che gli venisse accordata la promozione in carriera. Iannelli è convincente, e sei giorni dopo gli viene notificato il parere a firma di Maria Iole Pegorari (il cui fratello era già stato condannato per reati contro la pubblica amministrazione dal Tribunale di Catanzaro in uno fascicolo istruito dallo stesso De Magistris, notiziava il pm, ndr). Inoltre, Jannelli pare sia stato, secondo il ricorso di De Magistris, anche relatore del provvedimento contravvenendo alle norme convenzionali in merito. Un verbale di seduta, accusava ancora, “incompleto" perché monco di un "dibattito all’interno del Collegio" e di una "dichiarazione di voto”. Ne segue, quindi, da pagina 1341 in poi, la querela di Luigi de Magistris nei confronti, tra gli altri, di Enzo Jannelli con tutte le motivazioni che l’attuale eurodeputato riteneva fondate e opportune, comprese le rimostranze del procuratore generale verso i suoi procedimenti investigativi che vedevano coinvolto, uno si e l’altro pure, il suo amico, senatore e avvocato, Giancarlo Pittelli.
Arriviamo, quindi, alla famosa pagina 1351.

Rappresento che il PG (procuratore generale, Enzo Jannelli ndr) che mina alla mia distruzione professionale illecita è anche quello che si dovrebbe occupare della mia sicurezza personale. Tutto questo non può che far aumentare la mia preoccupazione, tenuto conto dei rapporti del dottor IANNELLI con i soggetti di cui ho reiteratamente riferito a questo Ufficio, alcuni dei quali collegati anche ad ambienti della criminalità organizzata. Resto a disposizione, come sempre, per approfondire ulteriormente tutti gli aspetti dei procedimenti citati nel parere e per indicare, analiticamente, tutti i procedimenti da me trattati. Sarebbe anche utile verificare quanti pareri contrari abbia stilato il Consiglio Giudiziario di Catanzaro. Chiedo, pertanto, che il Suo Ufficio acquisisca quale corpo del reato e/o cosa pertinente al reato, l'intera pratica presso il Consiglio Giudiziario di Catanzaro riguardante la mia nomina a magistrato di appello, nonché l'intero fascicolo personale riguardante la mia persona. Si tratta di condotta delittuosa, messa in atto da più persone, che mi ha prodotto un danno umano e professionale enorme tenuto conto che ho speso e spendo la vita per questo lavoro. Non posso non rilevare che l'attività reiterata e senza sosta ai miei danni mi sta creando danni incalcolabili in una reiterazione di condotte delittuose impressionante.
Chiedo, altresì l'acquisizione, in copia, degli atti più rilevanti dei procedimenti sopra citati al fine di riscontare la bontà del mio operato e la consumazione dei reati da parte del IANNELLI e dei suoi correi. Chiedo, in particolare, l'acquisizione dei procedimenti WHY NOI e POSEIDONE (come già richiesto al Suo Ufficio) al fine di evitare la dispersione di elementi probatori, la realizzazione di ulteriore attività ai miei danni e l'impedimento della ricostruzione della verità con riferimento a gravi condotte illecite commesse anche da magistrati e persone sodali di questi ultimi. Ritengo che consentire la disponibilità del materiale sopra indicato a magistrati che perseguono solo ed esclusivamente interessi di natura privatistica ed illecita, porterà all'inevitabile impossibilità di accertare la verità su fatti gravissimi e reiterare la distruzione di persone che non hanno fatto altro che cercare di condurre a termine il proprio lavoro.

(Da qui si cambia numero di pagina, 1352 ndr)
"Chiedo, come già fatto in altre audizioni e nell'interesse della verità che si deve sempre perseguire, che il Suo Ufficio valuti di acquisire, quali corpo del reato e lo cose pertinenti ai reati per cui si procede ai sensi dell'art. 11 c.p.p., i procedimenti penali POSEIDONE e WHY NOT, in originale, al fine anche di valutare la riapertura di indagini con riferimento ad illegali archiviazioni per poi procedere alla restituzione di quelle parti per le quali non vi è connessione ai sensi dell’art.11 c.p.p che, invece, è ormai evidente per la gran parte dei fatti oggetto di quelle indagini. Farò avere al Suo Ufficio anche copia delle osservazioni che invierò alla competente Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura affinché ristabilisca la verità in questa gravissima vicenda che vede coinvolto l'Organo di autogoverno decentrato della Magistratura. Ricordo anche che del Consiglio Giudiziario di Catanzaro sono componenti magistrati a vario titolo, già coinvolti nelle attività investigative in corso presso la Procura della Repubblica di Salerno e che riguardano indagini in cui sono direttamente "interessato"; in primis, il dottor IANNELLI e la dott.ssa MARCHIANO', nonché lo stesso Presidente della Corte d'Appello sentito in prima Commissione il quale si è fatto "portavoce" anche di quella parte della magistratura che sta svolgendo, da tempo, attività illecita ai miei danni. Ancor più anomala è la decisione del Consiglio Giudiziario in quanto sono stato sempre destinatario di valutazioni e pareri positivi ed in taluni casi addirittura eccellenti, di aver svolto un lavoro qualitativamente e quantitativamente straordinario come debbono riconoscere anche i miei accusatori (si veda quanto sostenuto nel processo disciplinare da parte dello stesso dotto D'AMBROSIO). All'improvviso, guarda caso da quando maturo la nomina a magistrato di appello, con il Procuratore Generale dottor IANNELLI, divento un "cattivo magistrato" (come affermato dalla VACCA componente della I Commissione del CSM). E' strano che la polizia giudiziaria mi ha sempre considerato un assoluto punto di riferimento, molti colleghi mi considerano un esempio, l'opinione pubblica calabrese mi ha sostenuto, il lavoro che ho svolto dimostra che i risultati da me raggiunti non hanno precedenti per la Calabria, eppur devo avere il parere contrario: effettivamente, evidentemente, sono divenuto un "problema" da eliminare per gran parte della magistratura calabrese (e non solo). Se dovesse anche corrispondere al vero quanto riportato dai giornali circa la volontà del dottor IANNELLI addirittura di non consentire alla Procura della Repubblica di Salerno di acquisire documentazione - quale quella afferente l'indagine WHY NOT, addirittura quella attinente posizioni già archiviate - è ancora più evidente l'attività di ostacolo all'accertamento della verità, di danno nei confronti della mia attività e della mia persona, di inquinamento dell'acquisizione probatoria e di reiterazione di condotte in atto ormai da tempo. Se il dottor IANNELLI è il naturale prosecutore dell'attività delittuosa messa in atto dal dotto CHIARAVALLOTI ci troveremmo di fronte al pericolo che tale condotta possa produrre un nocumento non più riparabile al perseguimento della verità ed alla stessa mia incolumità in considerazione delle minacce del CHIARAVALLOTI ed i legami di magistrati ed ambienti istituzionali con la criminalità organizzata calabrese”.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Dott. Iannelli ma Lei è per la legalita?
Sa perchè le faccio questa domanda, perchè i Calabresi onesti e sottolineo onesti, sanno che il Dott. de Magistris ha ragione, perchè vivono in questa terra che è grande quanto un quartiere di Roma e si sa tutto di tutti, mi meravigia che tramite calabria ora ci vuole propinare qualcosa che oramai fa parte di una strategia anni 90.Cominci a dire a calabria ora cosa racchiude il lavoro di Genchi e de Magistris,(anche se sono sicuro che a Polichieni avrà già detto tutto) faccia questo sforzo, sa, nella vita si cambia, se erano tutte cazzate li avreste fatti suicidare da soli, ma non è così. Paura?????????

CALABRESE ONESTO ha detto...

..CERTO NOI SAPPIAMO..VOI SAPETE CHE DE MAGISTRIS
HA RAGIONE...LEI SIGNOR GRIMALDI HA FATTO COME SEMPRE UN BEL SERVIZIO...
DOTTOR IANNELLI PERCHE' NON E' ANDATO ALLA TRASMISSIONE DI VESPA...PENSAVA DI ESSERE PUNTO.
UNO CHE PREFERISCE ANDARE A PARLARE CON POLLICHIENI ( SERVO DEL PADRONE )LA DICE TUTTA...
PERCHE' NON CI INFORMATE....CON NOTIZIE VERE...
POLLICHIENI , DOVREBBE RICORDARSI COME SI FA' GIORNALISMO....QUANTI SCHELETRI SONO NASCOSTI IN
CALABRIA....SIGNOR POLLICHIENI ,UNA MIA DOMANDA PERSONALE..(LEI SIGNOR GRIMALDI MI SCUSERA')LA NOTTE RIESCE A DORMIRE.......E LEI DOTTOR IANNELLI....MI VIENE IN MENTE LA DIVINA COMMEDIA
INFERNO O PURGATORIO ? QUESTO E' IL DILEMMA....
DOVE SI ANDREBBE....LA VERITA' A DE MAGISTRIS NON FA MALE....A LEI E A POLLICHIENI. SI

Anonimo ha detto...

i calabresi "parlano" dei napoletani sempre con disprezzo, almeno a napoli la spazzatura è visibile, in calabria è invece sommersa, che disgusto!

pino ha detto...

al signor antonio ricciardi.....
poichè il nostro giornalista spara atutto e a tutti......cosa ne pensa di questo servizio ?
grazie commento......

Anonimo ha detto...

Non avete capito e non capirete mai niente di questa vicenda, il personaggio di de magistris e' stato costruito dai media ed ha danneggiato con la sua incompetenza la Calabria, la legalità, il prestigio della magistratura e persone x bene. E' lui il problema, chi conosce i fatti e non si beve la campagna dipietristica e santoriana di lanciare il personaggio, sa che sia i magistrati di Salerno ma soprattutto quelli di Catanzaro, sono stati sacrificati da un sistema corrotto e a favore di un incompetente entrato nelle grazie del cellerino di Pietro

Anonimo ha detto...

ma di quali magistrati sta parlando? Lombardo? Murone? DOLCINO FAVI?.....ma se la procura di catanzaro è conosciuta da tutti come la "lavatrice d'Italia" -Strage di Piazza Fontana docet- e de magistris l'avrebbe danneggiata con la SUA INCOMPETENZA? .........ma mi faccia il pacere !!!!!!!

domenico ha detto...

un po' di anni fa, ma non molti ,un calabrese ancora vivo ( polimeni )quello portato anche nella trasmissione --mi manda rai tre..perchè si era fatti dare dei soldi per poter trasmettere sul satellite..io sono un meridionale al nord..hò spedito anch'io dei soldi..non le rivoglio indietro...polimeni si ricorderà cosa diceva nelle sue trasmissioni...quando hà toccato la politica calabrese..hà dovuto chiudere...polimeni persona che diceva la verità...nessuno gli dava pubblicità..adesso lo rivedo sul satellite ( cambio canale )i calabresi stanno toccando con mano la questione morale, in calabria sta toccando tutti, dalla politica, magistrati e giornalisti corrotti, cosi' facendo danno informazione sbagliate..

Anonimo ha detto...

IN RISPOSTA AL PENULTIMO POST (ANONIMO): Sì, intendo proprio quei magistrati lì di catanzaro ( a parte che Lombardo non c'era, ma c'era Mariano Lombard-i ai tempi di De Magistris (l'incompetente), e lei con i suoi luoghi comuni fa veramente ridere (lavatrice d'italia) ma cosa ne sa della complessità della politica, della giustizia e della società civile? Continuiamo a fare di tutta un erba un fascio e la calabria rimarrà quella che è, le rappresento due dati:
1) che il csm ha sventrato una procura generale a nemmeno due anni dell'insediamento di un nuovo dirigente che era iannelli, adesso non ci sono nemmeno più oltre a iannelli i consiglieri de lorenzo e garbati
2)che su de magistris si possono ovunque trovare le statistiche sull'andamento dei procedimenti penali che ha iniziato, si concluso l' 1%, sia nella sua permanenza a napoli sia quando era a catanzaro, non è che forse il consiglio giudiziario di catanzaro aveva ragione?