13 agosto 2009

L'Archivio comunale e il carcere di Cropani. Due storie parallele che finiscono in discarica


Il Comune di Cropani lo ha nominato responsabile dell’archivio fin dal 2002, ma non gli ha “mai consegnato le chiavi”, lamenta. Antonio Olivadese, già dirigente delle attività produttive dell’Ente, ne ha scritte di lettere, in passato, indirizzate all’ex Amministrazione della giunta Grano, ma inutilmente. Nelle missive denunciava “lo stato di abbandono dei documenti” e il fatto che “le infiltrazioni li avevano fortemente deteriorati”. I documenti della “memoria storica” dell’ente. E sì perché l’archivio è la memoria storica di un popolo. E “senza memoria un popolo non ha né presente e né futuro”, aggiunge qualcun altro. Oggi le chiavi non servono più per accedervi.
L’ingresso è spalancato. Come anche le porte delle stanze dove sono depositati i volumi. La mole maggiore si trova nello stanzone grande, accatastati nell’incuria più totale. Ma qualche cartella si trova anche nei bagni, di fianco ai vasi. Il soffitto e le pareti sono ammuffite. E le carte non potevano non risentire dello stato del luogo ospitante. Sono centinaia i fascicoli che subiscono le intemperie del tempo almeno da dieci anni. Scartoffie comunali degli anni ’50, ’60, ’70, e ’80. I più numerosi sembrano gli esercizi finanziari. Voluminosi sono anche i “mandati di pagamento”. Ma c’è pure qualche registro elettorale di Sersale, un paese limitrofo. Scartoffie che ora fanno parte della storia, però. Una sottigliezza non da poco. L’Archivio storico di Stato, infatti, ha più volte sollecitato il Comune perché avesse cura del suoi documenti vecchi di quarant’anni. Dopo questa data, come ci insegna Wikipedia, “vanno gradualmente ad affievolirsi fino a pressoché estinguersi gli interessi di natura pratica, contabile, amministrativa e giuridica degli atti in esso contenuti; d'altro canto dopo quarant'anni si considera ormai maturato un interesse di tipo culturale e storico, per questo l'archivio viene messo a disposizione di terze persone mosse da fini di studio”.
Il plesso dell’archivio fa parte della casa circondariale che non è mai stata collaudata. Siamo negli anni ’80 del secolo scorso. Il ministero di Grazia e Giustizia dopo averlo finanziato preferì accentrare i penitenziari nelle grandi città, e nei capoluoghi. E da allora il Comune se ne serve per offrire alla cittadinanza alcuni servizi. Qui ha la sede il Gal, Gruppo azione locale, Valle del Crocchio sodalizio alle strette dipendenze della Comunità europea. Gli edifici rimanenti, invece, sono diventatati orientativamente una discarica di ingombranti. Nel casolare principale, che doveva servire per ospitare i detenuti, vi è il deposito, gestito dall'ente. Mentre in tutta l’area circostante le erbacce e le carcasse in ferro delle lavatrici, dei frigoriferi e dei televisori, la fanno da padrone. Ed è proprio nel punto nevralgico della discarica di rifiuti che ha il suo ingresso l’Archivio comunale. Che anticipa già tutto sullo stato di degrado in cui versa la “memoria storica” di Cropani.

5 commenti:

DOMENICO ha detto...

PRIMA DI FARE IL COMMENTO HO VOLUTO VEDERE E RIVEDERE IL FILMATO...
A) DEGRADO TOTALE..DISCARICA A CIELO APERTO
B) DEGRADO TOTALE ALL'INTERNO...SENZA SCAFFALATURE..DOCUMENTI BUTTATI A TERRA..PERSINO NEI BAGNI..DALLE DATE VISTE SI CHIAMAVANO CESSI...
C)AL SIGNOR OLIVADESE...A CHE COSA SAREBBERO SERVITE LE CHIAVI ? TUTTO APERTO..
D ) CI SONO RESPONSABILITA' DELLA CUSTODIA...COME MAI MI DOMANDO NON HANNO VOLUTO CHE IL SIGNOR OLIVADESE SI OCCUPASSE DI METTERE A POSTO ?
E ) POTREI PENSARE CHE E' STATO LASCIATO APPOSTA
IN QUESTO STATO...FORSE DOVEVA SPARIRE QUALCHE FASCICOLO...QUESTO DUBBIO MI ASSALE...
F) COME MAI Eè STATO LASCIATO APERTO E IN QUESTO STATO DI DEGRADO?
MI FERMO QUI..POTREI CONTINUARE..
OTTIMO SERVIZIO EMILIO E BELLE LE MUSICHE..
DI SOLITO QUALCHE PAESE FA IL GEMELLAGGIO..CONSIGLIO MIO PERSONALE ( SELLIA MARINA--CROPANI) COMPLIMENTI.ANCORA EMILIO

NADIA ha detto...

se vi sono responsabilità in primis è il comune
perchè non sono state date le chiavi?
posso pensare che il signor Olivadese...abbia percepito lo stipendio come responsabile dell'archivio , senza aver potuto svolgere il suo sacrosanto diritto..il comune nomina e non fa lavorare ? il servizio fa vedere lo stato di degrado...immondizzaio...volumi buttati in tutti i luoghi..e pensare che c'è disoccupazione
persone che vogliono lavorare e non si fa lavorare..
un bel servizio EMILIO e bravissima ANNA per le musiche....

Anonimo ha detto...

SIAMO NELL'ERA DI MASSIMA CIVILTA'...SI SUPPONE...CI RIEMPIAMO LA BOCCA DI ECOLOGIA, RISPETTO PER L'AMBIENTE, VIVIAMO IN AMBIENTI CONFORTEVOLI E DOBBIAMO TUTTAVIA ANCORA ASSISTERE A QUESTO DEGRADO CHE LASCIA SENZA PAROLE?

michino ha detto...

Grande Emilio......dare a Cesare quello che è di Cesare...Dare a Grimaldi quello che è di Grimaldi.
Questo tuo articolo viene riproposto dal tg1 ...
ho detto bene sul tg1..come vedi il tuo piccolo blog anticipa pure le notizie, ecco perchè persino
l'ex dei ROS vuole oscurare il tuo blog.

antonio papa ha detto...

salve, mi sono trovato in questo suo percorso e seguito questa sua denincia a fronte di una ricerca intrapresa al fine di conoscere se esiste la possibilità di rintracciare un documento sui registri di morte ,conservati di solito negli archivi storici della città,di un mio avo ,"Antonio Papa ,sergente ,defunto ,domiciliato a Cropani"(come da documento matrimoniale del figlio nel 1851).potete aiutarmi a capire se posso sperare in qualche risultato (dall'ottimo servizio svolto c'è poco da sperare,almeno per i documenti comunali...)oppure devo rimanere con il mio enigma in eterno?grazie mille per l'attenzione.
Antonio Papa-