1 agosto 2009
Pasquale Montilla premiato dall'associazione "Pina Simone"
Pasquale Montilla insieme ai membri dell'associazione "Pina Simone"
L’associazione “Pina Simone”, che si occupa della tutela e dell’assistenza del malato oncologico nella provincia di Catanzaro, ha premiato il medico oncologo, Pasquale Montilla, con una targa, quale riconoscimento per la sua dedizione alla scienza medica. L’ambito, quanto inconsueto per un sodalizio di volontariato, riconoscimento è il secondo in assoluto che l’associazione conferisce nel corso della sua decennale attività. Il primo è andato al compianto medico chirurgo del Pugliese Ciaccio di Catanzaro, Carlo De Lelli, a cui è stata recentemente anche assegnata la denominazione dell’intera struttura ospedaliera.
La motivazione del premio è nell’abnegazione per il suo lavoro corredata da “una visione ampia e dedicata ai temi della prevenzione primaria come futuro metodo di cura” . “In particolare – sottolinea Francesca Angelucci, presidente della “Pina Simone” – Pasquale Montilla per primo ha ipotizzato una correlazione tra le nanoparticelle delle ceneri di pirite patogenetiche della miniera dismessa nel Comune di Gimigliano con patologie oncologiche diffuse e criticità possibili sanitarie future sul territorio del capoluogo di regione e per primo ha segnalato allarmato alla commissione oncologica regionale un grave pesante ritardo organizzativo e strutturale nell’attivazione dei registri tumori in Calabria”.
A margine della manifestazione abbiamo avvicinato il medico Pasquale Montilla con qualche domanda:
E’ soddisfatto di questo premio?
Certo, proprio perché mi è giunto da un’associazione di volontariato radicata sul territorio. E composta da persone sane e perbene.
E se glielo avesse proposto un ente istituzionale come la Regione Calabria sarebbe stato ugualmente soddisfatto?
Preferisco non rispondere a questa domanda.
Che cosa augura alla scienza medica oncologica calabrese?
Che si doti di un piano sanitario oncologico completo, nel rispetto delle linee guida oncologiche nazionali.
Perché non c’è in Calabria uno strumento del genere?
No. Non esiste.
Secondo lei, che si è formato all’Università del Sacro Cuore del policlinico Agostino Gemelli, quale è la differenza che ha avuto modo di notare rispetto al regime medico calabrese?
Un notevole distacco dal punto di vista organizzativo e scientifico.
Ma in Calabria c’è una commissione oncologica…
Si. Ma sono dispiaciuto del fatto che, costituita fin dal 2006, ancora non ha prodotto contributi reali e concreti. In altre parole ha mancato i suoi obiettivi, desacralizzando i diritti dei malati oncologici.
È vero che è stato inviato in America a tenere una conferenza sulle cancerogenerosi ambientali proprio in seguito ai suoi studi sulla discarica mineraria di Gimigliano?
Sì. A Houston nel prossimo mese di ottobre. Si tratta di un simposio multidisciplinare che tratta anche dei tumori neuroendocrisi indotti da metalli pesanti, e aspetti di oncogenetica e di genotossicità molecolare.
Complimenti!
Grazie.
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1 commento:
alla luce di questi studi scientifici e delle notizie emerse in merito alla discarica ai piedi della montagna di gimigliano e altrove della discarica di sorbo san basile e dell'acqua bianca di fosso patia ricca presumibilmente di arsenico tallio manganese piombo e cadmio e dal momento che da fosso patia l'acqua confluisce nel fiume corace che a sua volta sarà raccolto nella diga del melito il cui costo è di 24 milioni di euro e che sarà realizzata nel 2015 io mi chiedo cosa berranno i 50 comuni e più che utilizzeranno tali acque? ciao francesca
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