29 novembre 2009

Tiziana Macrì, l'ammazza inchieste di Luigi De Magistris

Tiziana Macrì e Luigi De Magistris.

Tiziana Macrì, l’ammazza indagini di Luigi De Magistris. Il gip del Tribunale di Catanzaro appena vede un’indagine del sostituto procuratore napoletano (ora ex) lo blocca: archiviazione. “Il fatto non sussiste”. È più forte di lei. C’è da intercettare qualcuno? Si fa pregare dal pm e poi concede l’autorizzazione a seconda di chi è. Come il caso di Giuseppe Chiaravalloti. “Nell'indagine Poseidone – dichiarava Luigi De Magistris alla Procura generale di Salerno - non ha autorizzato le intercettazioni dell'utenza del dr. Chiaravalloti, autorizzandola nei confronti di altri, pur essendo la posizione dell'ex presidente della Giunta regionale più grave sul piano indiziario”. L’ultima mazzata della gip è l’inchiesta Why Not. Archiviazione! Archiviazione! Sembra la parola d’ordine che va per la maggiore a Catanzaro. Appena c’è De Magistris, o fiuta una sua firma lei non perde tempo: Archiviazione. Anche se poi lui non c’è più perché gli è stata avocata l’indagine, ed è stato trasferito.
Lei, poi, sembra specializzata per i nomi altisonanti. De Magistris accende il fuoco dei “finanziamenti illeciti” e delle “lobby massoniche” all’indirizzo delle più alte cariche dello Stato, e lei lo spegne con un bel secchio d’acqua di “condotte trasparenti” o di “rapporti politici”, e quindi “non massonici”. Lo ha fatto con Clemente Mastella, a meno di un mese dalla richiesta dei sostituti Garbati e De Lorenzo. E lo ha fatto adesso, il 3 novembre scorso, con Romano Prodi. Con l’ex presidente del Consiglio ci ha messo un po’ di più, quasi un anno dalla richiesta della Procura generale di Catanzaro (dalla fine del mese di dicembre del 2008, ma depositata solo il 19 febbraio successivo). Forse non voleva dare nell’occhio vista la tempestività che aveva già riservato all’ex Guardasigilli. A lei piace lo status quo. In ogni caso, fra lei e lui c’è una sorta di feeling dell’andamento della giustizia italiana. Dove c’è un De Magistris c’è una Macrì. Così vuole il Csm, Consiglio superiore della magistratura. È la bilancia delle contromisure. Una specie di anticorpo al virus di De Magistris.
Tutto ebbe inizio (ma potrei sbagliarmi, scrivo a memoria) con l’inchiesta su alcuni presunti illeciti in dei villaggi turistici a Botricello (CZ). Dopo tre anni di indagini arriva la mannaia Macrì: archiviazione. “Condotta corretta e trasparente degli indagati”, annota la gip. Qualche dubbio, allora, sulla trasparenza di lei, invece, al pm, calabrese d’adozione, arriva. Così, infatti, dichiara a Salerno il 3 aprile 2008: “Ricordo al Suo Ufficio che la dr.ssa MACRI' è il GIP che ho segnalato per aver avuto una condotta "anomala" nell'Udienza preliminare nel procedimento penale nr. 1535/2002 mod. 21 (ossia le indagini sulla realizzazione di villaggi turistici nella zona di Botricello con imputati Traversa Concetta + altri); è lo stesso Giudice che nell'indagine Poseidone non ha autorizzato le intercettazioni dell'utenza del dr. Chiaravalloti, autorizzandola nei confronti di altri, pur essendo la posizione dell'ex Presidente della! Giunta Regionale più grave sul piano indiziario. La dr.ssa Macri' notoriamente intrattiene rapporti fortemente cordiali e confidenziali con avvocati che difendono numerosi cd. colletti bianchi (lo studio Pittelli, l'avv. Cantafora, l'avv. Ioppoli e tanti altri)”.
Domanda: ma adesso che De Magistris ha lasciato la toga, non ci sarebbe nemmeno bisogno della Macrì, o si? La risposta è si, perché in futuro se verrà un altro De Magistris la Macrì sarà già pronta lì sul posto ad archiviare tutto...(sic!)

Di seguito i principali round fra il pm Luigi De Magistris e il gip Tiziana Macrì. Finiti sempre con il knock out dell’archiviazione da parte della seconda:

  • Il 13 maggio 2007 il Gip del Tribunale di Catanzaro, Tiziana Macrì, archivia la posizione di diciotto persone nell’ambito dell’indagine sulla costruzione di villaggi turistici a Botricello. Inchiesta aperta dal sostituto procuratore, Luigi de Magistris nel 2003. Nella motivazione il gip evidenzia la “condotta corretta e trasparente" degli indagati.
  • A seguito della trasmissione degli atti per competenza territoriale ex art. 12 letto a) c.p.p. da parte della Procura della Repubblica di Roma, in data 15 gennaio 2008 il Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Catanzaro dottor IANNELLI disponeva autonoma iscrizione a carico dell'On.le Clemente MASTELLA assegnando il relativo fascicolo n. 1/08 ai Sostituti Procuratori Generali dott.ri GARBATI e DE LORENZO; in data 3-4 marzo 2008, con visto del Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Catanzaro, i Sostituti Procuratori Generali delegati richiedevano l'archiviazione della posizione del MASTELLA per “infondatezza della notizia di reato” "ai sensi dell'art. 408 c.p.p., la richiesta veniva accolta con decreto del G.LP. dott.ssa Tiziana MACRI' del 1 aprile 2008. L’inchiesta è quella Why Not. La celeberrima inchiesta aperta da Luigi De Magistris.
  • Con provvedimento dell'l aprile 2008, a firma del Sostituto Procuratore dottor CURCIO, lo stralcio dal procedimento penale n. 1592/07/21, già 1217/05/21 c.d. POSEIDONE (aperto da Luigi De Magistris, ndb) delle posizioni di BONALDI Aldo, CESA Lorenzo, CHIARAVALLOTI Giuseppe, CRETELLA LOMBARDO Walter, GALATI Giuseppe, LICO Santo, MERCURI Roberto, PAPELLO Giovanbattista, PITTELLI Giancarlo, SCHETTINI Fabio, SCORDO Annunziato, VOLPE Nicolino (stralcio funzionale alla richiesta del 7 aprile 2008 a firma del Sostituto Procuratore dotto CURCIO di archiviazione parziale delle posizioni di tutti i nominativi suddetti per infondatezza delle notizie di reato ai sensi dell'art. 408 c.p.p. - richiesta che veniva accolta con decreto del G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro dott.ssa Tiziana MACRI' in data 28 aprile 2008).
  • In data 1 aprile 2008, il Pubblico Ministero dotto Salvatore CURCIO, delegato alla trattazione del procedimento penale c.d. POSEIDONE, disponeva la separazione delle posizioni di BONALDI Aldo, CESA Lorenzo, CHIARAVALLOTI Giuseppe, CRETELLA LOMBARDO Walter, GALATI Giuseppe, LICO Santo, MERCURI Roberto, PAPELLO Giovanbattista, PITTELLI Giancarlo, SCHETTINI Fabio, SCORDO Annunziato, VOLPE Nicolino; in data 7 aprile 2008, lo stesso Pubblico Ministero richiedeva l'archiviazione del procedimento nei confronti di: CHIARAVALLOTI, PAPELLO, LICO, SCORDO Annunziato, MERCURI Roberto, SCHETTINI, BONFERRONI, CESA, VOLPE, GALATI, BONALDI per il reato di cui all'art. 2 Legge 25 gennaio 1982 n. 17 (Legge Anselmi, ndb); CRETELLA LOMBARDO per il reati di cui agli art. 416 c.p., 2 L 25 gennaio 1982 n. 17(Legge Anselmi, ndb); PITTELLI per i reati di cui agli artt. 416 e 648 bis c.p. (limitatamente ad alcune condotte specificamente indicate), 2 L 25 gennaio 1982. La richiesta veniva accolta con decreto del G.LP. di Catanzaro DOTT.SSA Tiziana MACRI' del 21 maggio 2008.
  • Il 3 novembre 2009 il gip del Tribunale di Catanzaro, Tiziana Macrì, archivia, nell’ambito del procedimento WHY NOT, la posizione di Romano Prodi, Antonio Acri, Vincenzo Bifano, Luigi Bisignani, Gerardo Carnovale, Sandro Gozi, Giulio Grandinetti (classe ‘49), Giulio Grandinetti (classe ‘39), Piero Scalpellini, Arando Zuliani. Le motivazioni: “La finalità perseguita da Romano Prodi nei rapporti con i soggetti dell’indagine” ha natura “esclusivamente politica”. E poi: “Le acquisizioni di indagine circa specifiche condotte che, in contestazione, si presentano geneticamente collegate al contesto associativo massonico, sono inefficienti ai fini della dimostrazione dell’assunto accusatorio”. Inoltre “le considerazioni esposte consentono di affermare, in primo luogo, che non è accertata l’esistenza e l’operatività della Loggia di San Marino nei termini di cui in contestazione. Non sussiste, in conseguenza, il presupposto genetico dell’originaria impostazione d’accusa circa la perpetrazione dei ritenuti reati scopo, né di essi ricorrono i relativi elementi strutturali”.

3 commenti:

francesca ha detto...

per questo De Magistris non doveva abbandonare la Magistratura, ora la Macrì ha campo libero.francesca

domenico ha detto...

la dottoressa Macrì mi ricorda l'altra di nome Teresa Chiodo..diceva che le inchieste fatte da Luigi De MAGISTRIS erano fallimentari, in quanto non hanno prodotto nulla...come si fa a fare qualcosa quando si continua a archiviare..
che vengono altri De MAGISTRIS in calabria.

Anonimo ha detto...

devo mettermi in contatto con lei come potrei fare?