Vi ricordate l’alluvione che ha colpito il Medio Ionio, dal 25 al 27 settembre scorso? Vi ricordate che allora, in seguito alla calamità naturale, si auspicò una solidarietà per tutte le persone colpite senza additare colpe, in merito ad alcune presunte responsabilità in capo a chicchessia? Ebbene, il sindaco di Botricello, Giovanni Camastra, ha avuto il merito, a due mesi dai fatti, di dire qualcosa al riguardo. Di dire che qualcuno si deve rimboccare le maniche per prevenire simili disastri. Pochi giorni fa ha emesso un’ordinanza di pulizia dei canali di scolo indirizzata a tutti i cittadini. “Premesso che – annuncia il sindaco – che il territorio del Comune di Botricello, che nel corso dei frequenti eventi piovosi la tracimazione delle acque di superficie nelle sedi stradali è stata, tra l’altro, anche provocata dalla scarsa opera di pulizia e manutenzione o chiusura dei canali di scolo, causando fenomeni di notevoli allagamenti, smottamenti e frane di terreni, con grave pregiudizio per la viabilità e per la sicurezza di persone e cose; che detta circostanza è aggravata da una deficiente o carente tenuta dei fondi rustici, limitrofi alle vie principali e vicinali, le cui acque di scolo, non adeguatamente regimentate e convogliate, in occasione delle piogge defluiscono nelle strade in parola, trasportando vegetazione e detriti, intasando le vie di deflusso delle acque e provocando i disagi e le situazioni di pericolo sopra enunciate… O R D I N A, ai proprietari dei terreni e strade soggetti a servitù di scolo di fossi o canali privati, di provvedere a mantenere sgombri e liberi da recinzioni consentendo altresì la garanzia di pulitura”. Ebbene, cari amici dell’Url-blog. Il sindaco di Botricello ha avuto il coraggio, a differenza dei suoi colleghi di Cropani e di Sellia Marina, di dire qualcosa, finalmente! e di non attaccarsi solo alle richieste di finanziamenti presso gli enti centrali per i danni provocati dalla calamità naturale. Peccato, però, che si è dimenticato di ricordare che l’alluvione è stata senz’altro favorita dai canali di scolo ostruiti della statale 106! di competenza proprio degli organi amministrativi, dei Comuni e dell’Anas, la società che l’ha in gestione. Come si ricorderà, durante quei terribili giorni, tracimarono il Crocchio (che fece enormi danni al territorio di Botricello, principalmente, e anche a Cropani) il Tacina, e l’Arango, torrenti che rientrano nel versante botricellese, a cavallo tra la provincia di Catanzaro e di Crotone. Ma anche le fiumare dello Scilotraco, di Roca e di Sellia, di Uria, e lo stesso fiume Simeri, non furono da meno nel creare il panico in tutta la Presila catanzarese. Ebbene, questi torrenti, ingrossati all’inverosimile, quando giunsero sulla principale arteria di comunicazione della costa ionica, come in un parco giochi acquatico, “saltarono” senza soluzione di continuità tutti i fossi a monte e a valle della statale. Motivo? Ma perché non si vedevano nemmeno più! Riempiti di sterpaglie e detriti. Baypassata senza difficoltà alcuna, quindi, la 106, le acque fecero sfaceli alle abitazioni private e agli esercizi commerciali, allagando e distruggendo tutto ciò che si opponeva alla loro furia devastante.
Forse, e dico forse, se i Comuni di Botricello, di Cropani, di Sellia Marina, e l’Anas, avessero provveduto a pulire ciò che era di loro competenza, così come il sindaco di Botricello oggi ordina ai suoi cittadini, probabilmente la calamità naturale si sarebbe avvertita lo stesso, certo, ma, sicuramente, in tono minore.
La statale 106 e, a lato, il canale di scolo. Come si presentava prima dell'alluvione.
1 commento:
dovrebbero per prima rimboccarsi le maniche i primi cittadini..chi ha fatto costruire abusivamente..chi ha fatto sanare abusivamente.
l'importante è condonare..ma con quali criteri.
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