1 febbraio 2010

La Perestrojka di Loiero



Loiero, a tutto tondo: in senso orario, la campagna pubblicitaria con Rino Gattuso; con la senatrice americana Kerry Kennedy; con Sua Santità, Benedetto XVI; con il Dalai Lama; con Gorbaciov e Veltroni; all’ONU; con il regista Wim Wenders.
(Caricatura a cura del blogger)



Agazio Loiero, come tutti i presidenti che si rispettano, sforna la sua attività durante i cinque anni di Governo. E lo fa in grande stile. Al confronto il Cavaliere sembra un principiante. Con il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, che figura come “abstract”, cioè ha riassunto il testo definitivo del libro: “Le cose fatte”, di 240 pagine edito da Rubbettino, e con la MR& Associati Comunicazione, una società specializzata in campagne elettorali. Quattro miliardi di euro spesi per “una Regione che cambia”. Grazie a lui.
Per fare mente locale su questa montagna di soldi basta fare un piccolo calcolo, se li avesse spesi per ciascun calabrese residente nelle tasche di tutti, anche dei minori, sarebbero andati circa due mila euro.
Uno sciorinare cifre e interventi condito con delle foto-ricordo, che altri avrebbero riservato alla sacralità del proprio focolare. Lui, invece, le inserisce nel rapporto del suo Governo. A braccetto con la senatrice americana Kerry Kennedy, con Sua Santità, Benedetto XVI, con il Dalai Lama, con Gorbaciov e Veltroni, all’ONU, con il regista Wim Wenders. Peccato, che gliene sarà sfuggita una con il Papa più amato, Giovanni Paolo II. Manca, nel pamphlet, anche una con Obama e un’altra con Andreotti. Ma per queste ultime avrà tempo. Altri cinque anni se vincerà le prossime elezioni.
Una montagna di soldi, quindi. Si tratta dei fondi Por 2000-2006.
320 milioni per il Piano regionale per l’occupazione e il lavoro. 100 milioni per la Ricerca e l’Innovazione. 424 milioni in Lavori Pubblici. 170 milioni per il rifacimento delle reti idriche comunali, per le reti fognarie, e l’efficienza dei depuratori, 810 milioni per il dissesto idrogeologico, 250 milioni per la difesa del suolo e delle coste, 85 milioni per gli aeroporti, 100 milioni per i Consorzi nello sviluppo industriale, 300 milioni destinati alla valorizzazione del patrimonio culturale, un miliardo per l’agricoltura, 349 milioni investiti nelle aree urbane, e 382 milioni investiti per la riqualificazione dei centri storici.
Per barcamenarsi su questa grandinata di Euri basta ricordare quello che ha scritto sulla Sanità: “La Regione è riuscita ad evitare il Commissariamento. Il deficit è stato accumulato in grandissima parte nel quinquennio precedente ”. Lui ci crede, e vuole ci crediamo anche noi. La Sanità assorbe circa il 70 per cento delle uscite della Regione. Ha un buco di dimensioni colossali. Manco si sa a quanto ammonta. Tanto che ha introdotto il ticket per sanarlo. La gran parte degli ospedali calabresi è fatiscente. I residenti vanno a curarsi per le malattie importanti nel Nord d’Italia. E i cittadini gli devono essere grati. Giuseppe Soluri fa il riassunto e la Mr& Associati Comunicazione suggerisce le immagini da impaginare: quelle del sito istituzionale dell’Ente e del nuovo Pronto soccorso del Pugliese. In ogni caso, hanno avuto il buon gusto di non inserire il Centro oncologico di Eccellenza, “Fondazione Tommaso Campanella”, protagonista di un’inchiesta della magistratura per via dei finanziamenti accumulati, che ammontano a 90 milioni di euro.
I soldi. I soldi allora, quelli che ci vogliono per “una Regione in movimento”. Peccato, ancora, che, come sostengono molti economisti, la quantità dei soldi investiti non è proporzionale alla qualità. Vincenzo Niutti, un giovane economista calabrese, a conclusione di un suo studio sui fondi Por ha affermato: “Una politica economica orientata solo alla quantità delle risorse (ottenute e spese) ma non alla qualità dei risultati prodotti non sostiene, ma vincola lo sviluppo”. E nei diversi paradigmi di valutazione ha precisato: “Non si sono verificati miglioramenti strutturali tra la Calabria e il resto del Paese in fatto di occupazione. Il tasso di occupazione al lavoro, negli anni Por, in Italia è cresciuto mentre in Calabria è rimasto invariato. Ancora, il tasso di irregolarità sul lavoro – sempre negli anni benedetti dei Por (ndb) - è aumentato. Mentre la quota delle esportazioni ad elevata produttività in Calabria è diminuito. I crimini violenti, infine, sono aumentati del 50 per cento dal 1995 al 2005”. In poche parole: una disfatta. E perché mai? Ce lo spiega lui stesso: “Il dominio della criminalità sulla politica e le Istituzioni non fa altro che rendere inutile l’intervento dello Stato a sostegno dell’economia togliendo risorse ai cittadini e finendo per creare privilegi a favore dei beneficiari dei suoi interventi. Il successo dell’uomo politico dipende dalla quantità di spesa pubblica che può destinare ai suoi clientes elettori. Si crea spesso così una situazione di corruzione, e l’opinione pubblica inizia a diffidare dello Stato, a perdere la fiducia verso le Istituzioni. E ci si abitua a violare le leggi penali, le norme morali. S’inizia a pensare, in altre parole, che andare contro la legge e la morale facciano purtroppo parte della vita. Avviene così il contrario di quel che avviene nel mercato, dove si afferma l’imprenditore che sa essere competitivo, contenendo i propri costi. Il funzionamento del mercato, secondo Friedman, si basa su un principio basilare: la libertà di scelta degli uomini. Ovunque tale libertà venga limitata in nome di presunti interessi pubblici superiori e nel nostro caso anche “criminali” si producono danni”.
Ma per Loiero è tutta un’altra musica. Quello che è importante per lui è l’immagine. Come insegna la Mr& Associati Comunicazione, la società che organizza campagne elettorali, e di cui si è servito per costruire la sua perfomance: “L'immagine è la percezione degli altri, è un lento e delicato processo di stratificazione di percezioni. Non basta voler essere qualcosa per esserlo davvero”. Un’immagine orientata a un obiettivo. Dove, insegna ancora la Mr& associati, “la comunicazione non è un optional ma una necessità”. Qualità e quantità si equivalgono. Anzi è proprio la qualità che diventa importante e fondamentale nella comunicazione. La qualità di farlo sapere, però. Quella degli obiettivi raggiunti passa in secondo piano. “La qualità esiste – erudisce Mario Rondrigez, amministratore unico della MR - solo se è percepita e quindi oltre a fare, fare bene, bisogna farlo sapere, bisogna far comprendere il valore che distingue e qualifica il proprio prodotto o il proprio servizio”.
Un’immagine costruita a tavolino, dove il Dalai Lama, Kerry Kennedy, Gorbaciov e gli altri, fanno da solenni commensali ad un banchetto dove lui, però, è solo un ospite. E dove sono tutti invitati. Non a mangiare. Certo. Ma ad ammirare il proprio Capo mentre lo fa. Meglio uno che tanti. Anche questo fa parte della qualità. Un solo esemplare vale tutti quanti.
Ma non si cruccino i calabresi. Per loro ci sono le briciole. Che non si negano a nessuno.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

è il Bassolino di Calabria.
Uno che coi soldi nostri si fa un partito personale, crea la Giunta regionale più inquisita d'Europa e pretende di ricandidarsi dopo una catastrofe di ben 5 anni.
Mi domando se chi lo ha votato una prima volta davvero lo farebbe una seconda, se non avesse anch'egli un suo interesse personale da tutelare attraverso un'eventuale elezione di questo squallidissimo personaggio (che per non farci mancare nulla è stato pure ministro ai tempi del Prodi I).
Domenico E.

francesca ha detto...

anche io quando parlo con mia madre lontana descrivo la calabria di loiero come un oasi felice, ma è solo per nascondere che ha ridotto e non solo lui, la calabria in un territorio invivibile, dove tira aria di mafia anche nei vicoli dei paesini e dove la corruzione è la normalità. a proposito mi chiedo dove sono finite le navi ai veleni che inquinano le acque dei nostri mari?francesca

domenico ha detto...

Loiero la vergogna della Calabria.