9 ottobre 2010

I rifiuti della Seteco alla discarica di Pianopoli

Fotomontaggio, ma non troppo, a cura del blogger Da story

I rifiuti della Seteco di Marcellinara saranno trasferiti presso la discarica di Pianopoli. Lo ha deciso il Dipartimento delle politiche dell’Ambiente della Regione Calabria, che ha pubblicato la procedura di gara per l’assegnazione dei lavori di rimozione, trasporto e smaltimento alla ditta appaltatrice. Come l’Url vi aveva anticipato lo scorso 23 agosto i rifiuti verranno conferiti, dunque, presso lo stabilimento di proprietà della Daneco. Questa la notizia sulla bonifica, ma c’è un enigma in questa operazione. I rifiuti. Sono “non pericolosi”, la discarica di Pianopoli non ne smaltisce di altra tipologia. I codici identificativi CER (codice europeo del rifiuto, secondo la normativa europea) del materiale ivi presente, riconosciuti dall’Arpacal, Agenzia regionale di protezione ambientale della Calabria, riferiscono il C.E.R.: 19.07.03 – percolato di discarica; il C.E.R.: 19.05.03 – compost fuori specifica; e il C.E.R.: 19.05.02 – parte di rifiuti animali e vegetali non compostata. Gli ultimi due, circa 7mila metri cubi, saranno traslati presso la Daneco. Il primo, il percolato, il più tossico, circa 200 mc, invece, presso “una destinazione finale individuata dall’appaltatore”, informa il Capitolato d’oneri. La contraddizione è che, da un lato, sono stati classificati dall’Agenzia quali “non pericolosi”, nello stesso tempo, però, sono anche inquinanti e dannosi per la salute pubblica. Lo considera la delibera del Dipartimento regionale e tutti gli atti della procedura di gara. Nella migliore delle ipotesi la Seteco cambierà nome e città. Daneco e Pianopoli, anziché Marcellinara. E nemmeno di molto, sono solo cinque i chilometri, infatti, che separano i due siti. Costo dell’operazione: 710mila euro con il criterio del prezzo più basso. L’Emergenza ambientale si supera così. Il commissario delegato “ha fornito anche precisazioni relative all’applicazione della tariffa per lo smaltimento”, comunica il dirigente generale Bruno Gualtieri.
Il piano di sicurezza e di coordinamento delle opere di bonifica, messo a punto dal Dipartimento, è per spiriti forti. Non è per tutti. Ma tranquilli! Non sono pericolosi. Il capitolo sette è minuzioso.
“L’area di intervento fa presumere la concentrazione di gas/biogas aereo dispersi”, esordisce. L'impresa appaltatrice dovrà mettere a disposizione e far utilizzare ai lavoratori del cantiere delle mascherine adeguate”, sembra il minimo, dato è che insopportabile anche dall’esterno. “Per eventuali lavori all'interno di pozzi/cisterne/vasche, essendo probabile la concentrazione di gas tossici/esplosivi, l'impresa appaltatrice dovrà procedere ad analisi strumentali atte a determinare il reale valore di concentrazione dei gas nei punti più sfavorevoli (sacche - intercapedini, ecc.)”. Il reale valore di concentrazione dei gas? Ma l’Arpacal non lo aveva già fatto?
“I risultati delle analisi dovranno determinare la scelta delle misure di prevenzioni da adottare ovvero bonifica con areazione forzata e/o utilizzo di maschere antigas e/o divieto di utilizzo di attrezzature che possono essere fonti di innesco di esplosioni (ovvero che producono calore e scintille)”. Quindi, i lavoratori andranno prima alla cieca, faranno i prelievi, e poi, sulla base dei risultati, indosseranno i dispositivi individuali.
“La presenza dei rifiuti non pericolosi (grassetto e corsivo miei, ndb) potrebbe potenzialmente apportare dei disturbi di tipo allergico nei lavoratori particolarmente esposti. Nelle aree di cantiere è probabile la presenza di rifiuti infiammabili e esalazioni di odori, quale prodotto della fermentazione dei rifiuti. Sarà inoltre probabile la presenza d’emergenze di percolato prodotte dalla lisciviazione dei rifiuti. Questo liquame è ricco di sostanze inquinanti, tossico per ingestione, con ripercussioni in seguito al contatto con la cute non definibili in senso assoluto in quanto variabili in funzione della quantità e qualità dei composti in soluzione, del soggetto o persona che si trova ad operare. Sembra che tali rischi siano di lieve entità così come dimostrato in alcune sperimentazioni riportate in letteratura (“Allergic and infection risks correlated with workplace enviroment”, M. Bondi, P. Messi e G. Fantuzzi – Atti del convegno Sardigna 99)”. Sembrano di lieve entità, ci sono gli scienziati che lo dimostrano, nella letteratura al riguardo.
“È comunque necessario un controllo sanitario mirato all’individuazione e prevenzione delle comuni forme virali e allergiche che potrebbero essere presenti in un ambiente quale quello in esame”, giusto, appare doveroso dato il rischio. Che, tuttavia, secondo il Piano di sicurezza è medio perché “sui rifiuti si opera con mezzi meccanici”, perché “la salita e la discesa dai mezzi avviene in aree ove i rifiuti sono confinati, e, infine, perché “tutti gli addetti indossano calzature di sicurezza”. Inoltre, il rischio di contatto con percolati è medio perché “si opera in presenza di sistemi di raccolta a pavimento dello stesso”. Tra le disposizioni per ridurre al minimo il rischio per gli addetti al cantiere anche quella di “non fumare” e di, in caso di malore o contatti con presenza di sintomi sospetti, “trasportare l’infortunato al pronto soccorso”.
La traslazione del mostro sarà effettuata tutti i giorni feriali, dalle ore 13 alle 19. Ad aggiudicazione effettuata, nei primi giorni del prossimo mese di novembre. Solo cinque i chilometri che separano la Seteco dalla Daneco. Ecologiche entrambe.

7 commenti:

michino ha detto...

perchè non vengono di persona a verificare il tutto gli enti preposti sia al controllo che per analisi in loco , forse veramente hanno capiti di stare alla larga da questa fabbrica, a chi spetta pagare il tutto ? chi sono le persone che dovevano controllare ? che fine ha fatto il proprietario della fabbrica , quanto ha guadagnato fino a oggi, perchè ancora continua a fumare, ma cosa fa più male il fumo di una sigaretta o il fumo della SETECO.
e spostando il tutto a circa 5 km cosa risolvono.
mi auguro che gli operai siano ben addestrati prima che fanno la fine del topo.

federico ha detto...

Se i rifiuti non li cacciano e la critica è che non vengono tolti; se li tolgono e la critica è dove li mettono e come li tolgono; si fa già il processo alle intenzioni su come e chi li smaltisce. Mi sembra che si faccia troppa ipocrisia (pensavate che chi li toglie lo fa gratis?) e troppa dietrologia. Continuando a farci queste domande, quella schifezza continua a bruciare.....

domenico ha detto...

federico non hai capito il commento e mi dispiace, cerco di spiegartelo..tutti siamo contenti che i rifiuti vengono tolti..ma tu sai cosa è stato smaltito all'interno, sai di persone ammalate di tumore,perchè non vai a controllare di persona ?
si parla come vengono tolti per la salute degli operai( tanto se muore un operaio che se frega) e lo sai dove verranno smaltite? allora te lo dico IO A UNA DISCARICA A CIELO APERTO. se non fosse nociva pensi che servirebbero le precauzioni che sono state impartite..continuando a porci domande è vero quelle schifezze continueranno a bruciare, tu farai i commenti seduto sulla scrivania, le persone continueranno a ammalarsi...vai di persona..controlla come verranno smaltiti e vai a vedere la discarica, dista a pochi km.
cordialmente

Anonimo ha detto...

Cari ragazzi, il problema dei rifiuti è complesso, ma nello specifico di questa vicenda vi posso dire io cosa c'è dietro quella discarica. Abbiamo più volte denunciato quel sito in quanto non è idoneo a raccolgiere 500.000 mc di rifiuti, mi riferisco alla discarica privata di Pianopoli. Infatti quel sito giace in una zona sismica di I° grado, in una zona sabbiosa dove si sconsiglia l'edificabilità, dove vi sono le falde acquifere al di sotto dei 20 mt. Sono tutti parametri che la comunità europea impedisce di costruire determinate discariche, e pure è stata realizzata la mega buca "Valle dei veleni" costando alla daneco circa 8 milioni di euro. E' business ragazzi.........Nonostante presso la Procura della Repubblica di Lamezia Terme è in corso un procedimento penale per falso e omissioni del progetto. Sono state raccolta tante firme, sono stati fatti un'infinità di articoli sulla stampa,c'è stato un primo sequestro dal corpo forestale poi un'altro dei carabinieri, ma i rifiuti entrano ugualmente senza problemi. E giusto smaltire i rifiuti della Seteco, ma che cosa cambia se vengono trasportati solamente a due km? con il rischio che i liquidi di questi rifiuti possano penetrare e inquinare le falde acquifire de fiume amato!!! chi appalterà il tutto farà solo soldi ma non risolverà il problema, anzi li i rifiuti erano coperti all'interno della Seteco, ma nella discarica di Pianopoli saranno all'aperto.....quindi? ora non ricordo quei tipi di rifiuti con cod. Cer se possono essere conferiti a Pianopoli ma se fosse così dico solo povera natura e poveri abitanti di cancello, marcellinara, Pianopoli, Vena di Maida ecc.....Carmine!

federico ha detto...

egregio Domenico
oltre a consigliarti di risparmiare paternali sopratutto se non conosci i tuoi interlocutori, innanzi tutto ti informo che io passo davanti la seteco tutti i giorni e che non ho bisogno di farmi spiegare i commenti perchè sono dotato di autonomia cognitiva; tu sei a conoscenza di quello che è smaltito li dentro e di persone ammalate di tumore a causa del materiale depositato? ne sei certo? hai fatto le denunce circostanziate presso le autorità o lo scrivi tanto per scrivere o peggio, scrivi per mano di altri?
Io dico solo che se c'è un bando di 750000 € ci saranno ditta ed operai che lavorano (io dico che lavorano e non che si ammalano) e lo smaltiscono in un sito ritenuto idoneo, non capisco dove sta il problema. Se poi dobbiamo fare ogni volta la polemica per il gusto di farla qusto fa parte del nostro costume: noi viviamo nelle CalabriE, basta che le cose vanno male che siamo tutti contenti. Questa storia della SETECO viene pompata in una maniera incredibile. Lo scandalo vero sta nel fatto che quella struttura fuma da anni anche per colpa della magistratura e che vi è stato un immobilismo incredibile per smaltire il prodotto. Ora che finalmente lo smaltiscono, criticarlo è una ROBA DA RIDERE!
Tutta la dietrologia te la lascio volentieri!!!!!

gilberto radaelli ha detto...

x Federico, o ci sei o ci fai...visto che ci passi tutti i giorni e sei molto preparato sull'argomento, perchè continua a fumare, non sai che ci sono persone ammalate ? non sai che era sotto sequestro, non sai cosa si è smaltito...
non sai se il posto dove verrà trasportato è idoneo...dici che fuma per colpa della magistratura, chiedi agli altri di fare denunce, e tu cosa hai fatto fino a oggi, hai mai protestato? ..per protestare ci vogliono le palle e coraggio, leggi i commenti e cerca di capirli, perchè non dire che se viene smaltito devi ringraziare chi è andato a manifestare...nella vita bisogna fare i fatti e non bla bla bla bla...le denunce sono state fatte, i giornali ne hanno parlato, e tu non hai fatto un cazzo, tutto il resto è noia.

gilberto radaelli ha detto...

x Federico inizio con alcune ultime frasi ;

Ora che finalmente lo smaltiscono, criticarlo è una ROBA DA RIDERE!...
1)
Mimmo Mauro Cara Angelita (ma mi rivolgo a tutti gli amici del gruppo), molte responsabilità, seppur non in forma diretta, ce l'hanno proprio i residenti (la maggior parte) di Marcellinara con il loro comportamento omertoso e disinteressato (io e te siamo tra i pochissimi attenti al problema e non solo perchè ci tocca da vicino). Al sit-in di protesta del 30 luglio c/o il Palazzo della Regione a Catanzaro, di Marcellinara c'eravamo solo io ed il piccolo Mattia (mio figlio di appena 6 anni), nonostante fossero stati invitati soggetti istituzionali quali pro-loco e giunta comunale. Ora abbiamo una grossa opportunità di riscatto: divulghiamo la notizia della programmazione di una grande manifestazione per il primo ottobre e coinvolgiamo più persone possibile (anche se questo sembra assurdo, in quanto, essendo nell'interesse di tutti, ogni cittadino dovrebbe sentirsi spontaneamente in dovere di partecipare) all'evento!
2)mministratori
Mimmo Mauro
Domenico Dragone
Giovanni Senza Bavaglio Parrotta
Giuseppe De Venuto
Alessandro Gariano (Italy)
Carolina Marcianò
Roberto Gigliotti
Raffaella Talarico
Emilio Grimaldi (fondatore)
3)Chiodo Silvia è davvero una vergogna,è lodevole quello che state facendo ragazzi sono con voi!
01 ottobre alle ore 20.43 · Commenta · Mi piace · Contrassegna
4)Rosanna Paonessa questa è una bella notizia... ci auguriamo che sia veramente cosi... e mi auguro che il problema non venga solo trasferito.
5)Antonio Gareri Salve! Leggendo il presente articolo e le "informazioni" presenti nella colonna di sinistra di questa pagina Facebook mi chiedo come mai la suddetta fabbrica sia ancora in attiività...Qualcuno informato sa rispondermi?! Grazie...
6)Rosalba ʚϊɞ Lacopo Fusse che fusse la vota BBBBBona Dott. Grimaldi??
29 settembre alle ore 8.36 · Mi piace
7)Collettivo Altra Lamezia Ci sono novità per la manifestazione?
27 settembre alle ore 12.02 · Commenta · Mi piace · Contrassegna
8)

Ambiente:Calabria;fabbrica chiusa,materiale brucia da 1 anno - Calabria - ANSA.it
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