Da story “Ci vuole magia”, rispose Mimmo Rotella a un Mimmo Calopresti curioso di conoscere il segreto della sua arte. La domanda era: “Ci vuole anche velocità?”. “No, magia direi”, ribattè. “E la magia o ce l’hai o non ce l’hai, la trovi dove sei nato. Nella Magna Graecia, per esempio”. “In Calabria?”. “Sì, lì ce n’è tanta”. “Allora noi due siamo magici”. “Certo, ma non c’è in tutti. Non tutti la percepiscono”. Tratto dal film documentario: “L’Ora della lucertola”, che il regista Calopresti ha dedicato al suo illustre corregionale. Mandato in onda durante l’evento Mimmo Rotella's Day”, organizzato dall’agenzia Cantelmi Network. Un’intera giornata dedicata alla memoria di uno dei più grandi artisti del ‘900. L’artista catanzarese è scomparso l’8 gennaio 2006. Un evento suddiviso in più momenti. Alle ore 11 e 30, omaggio al cimitero monumentale di Catanzaro, dove è sepolto. E di pomeriggio, dalle 18 e 30 al Caffè letterario del capoluogo. Una mostra fotografica: “Tribute to Mimmo”, con le voci narranti di Teresa Mancuso e Tania Romeo. La proiezione del film del famoso regista calabrese, introdotto dalla lectio di Andrea La Porta. E per finire la performance di Francesca Salerno: “Musica in strappo”. Il decollage, l’immortale intuizione di Rotella, è stata la cartina di tornasole del Mimmo's day. Lo strappo. “Strappare i manifesti dai muri è la sola compensazione, l’unico modo di protestare contro una società che ha perduto il gusto del cambiamento”, diceva. Con lo strappo, durante i decenni del secolo scorso, il cambiamento si chiedeva con le unghie. E da sotto si scopriva un mondo. Un mondo di vissuti. I manifesti, l’uno sull’altro, lo indicavano e lo rivelano ancora, tutt’oggi. Una stratificazione della realtà che andava messa a nudo. Scoperta, svelata. Per capire cosa fosse diventata, da dove fosse venuta e cosa volesse fare. A guardare bene anche sui volti delle persone è possibile togliere e scrutare la stratificazione delle maschere che uno si porta dietro illudendosi che l’ultima abbia sepolto per sempre tutte le altre. Basta togliere. Strappare. Un metodo dissacrante che Rotella intuì una sera osservando un manifesto lacerato sui muri di Roma. S’illuminò tutto. Un’intuizione. Anzi, una magia. Made in Magna Graecia. |
8 gennaio 2011
Il giorno di Rotella
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1 commento:
http://it.wikipedia.org/wiki/Mimmo_Rotella per chi non conoscesse la sua storia e le sue opere, una delle poche cose che catanzaro può vantare.
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