28 maggio 2011

Il diritto all'acqua secondo Sergio Abramo

Sergio Abramo, presidente della So.Ri.Cal

Acquedotti e reti. Liquidi e soldi. Nel disordine della letteratura giudiziale sentenze a favore, vedi il provvedimento avverso il Comune di Frascineto, e sentenze contrarie, vedi quella riguardante il Comune di San Lorenzo del Vallo. È partito con l’idea di sistemare le reti colabrodo degli enti locali, all’indomani della nomina di Giuseppe Scopelliti, l’anno scorso. Al momento sta ancora “lavorando” con il governatore, rassicura. All’orizzonte il referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua, il prossimo 12 e 13 giugno. Sergio Abramo, presidente della So.Ri.Cal, la società mista di risorse idriche calabresi, come non l’avete mai visto. I Comuni morosi? “Dovrebbero arrestarli!”.


Sergio Abramo, da consigliere regionale si è sempre distinto come convinto oppositore della politica di speculazione della So.Ri.Cal, ora ne è il presidente. È sempre dello stesso parere?

No, no. Non mi sono distinto per questo. Io ho sempre detto che ero d’accordo sul fatto di far gestire, non privatizzare, perché l’acqua è Calabria, chiariamolo, non è stata privatizzata. Assolutamente no.

La Sorical è una società pubblica e privata.

Perfetto. Il che significa che non è stata privatizzata. Privatizzata è quando la vendi. La gestione è privata. Però, il patrimonio è nostro. Lo abbiamo dato in gestione per vent’anni.

Per trent’anni.

Giusto. E quindi è nostro. La società, tra parentesi, è a prevalenza pubblica.

Vero, ma le decisioni le prende il socio privato. Come il famigerato finanziamento della Depfa, la banca irlandese.

Non è così perché ha un Consiglio di Amministrazione con una maggioranza pubblica. Lei la conosce la composizione del Consiglio?

Appunto, glielo chiedo. Da quanti e da chi è composto?

Ci sono i cinque presidenti delle Province, il presidente che è indicato dalla Regione.

Che è lei.

Che sono io. Un altro componente che è indicato dall’Anci. Poi c’è l’amministratore di parte privata. E altri tre ancora, di parte privata. Siamo undici in tutto. La maggioranza, comunque, è pubblica. Quando si prendono queste decisioni, siccome sono straordinarie, le prende il Consiglio di Amministrazione. Il problema è che il Consiglio di Amministrazione forse non si è mai interessato della So.Ri.Cal.

Quindi le sue dichiarazioni del passato, prima di essere presidente…

No, le mie dichiarazioni erano un’altra cosa perché non si capisce niente sul problema della So.Ri.Cal. Quando ero presidente dell’Anci ero d’accordo a far gestire ad un privato una società. Io sono uno di quelli che ha privatizzato tutti i servizi al Comune di Catanzaro. Avevo detto un’altra cosa: che non volevo dare gli acquedotti, ma volevo tutta la gestione delle reti. Quindi togliere la manutenzione delle reti ai Comuni, che invece ce l’hanno in carico perché è la parte più brutta che c’è. Far gestire alla So.Ri.Cal il ciclo integrato, questa è stata la mia battaglia.

E, ora, in qualità di presidente, questa battaglia a che punto è?

Non si può più fare questa battaglia perché nel momento in cui c’è la legge, per la quale la Sorical gestisce solo gli acquedotti, non possiamo più inserire anche la rete. Data questa situazione, stiamo lavorando con la Regione per far in modo che l’Ente intermedio con l’Ato possa intervenire proprio sulle reti dei Comuni che sono un colabrodo.

E quindi, metterete da parte la Sorical?

La Sorical non c’entra niente con la rete. La Sorical può dare il suo contributo come parte tecnica nel momento in cui si va a disegnare la rete.

Quando lei disse che si sarebbe dato da fare ad un Piano industriale capace di riordinare il settore idrico calabrese, si riferiva a questo?

Io mi riferivo, intanto, a ridisegnare tutte le strategie della Sorical. Degli investimenti. E poi supportare la Regione per i lavori che sta facendo Scopelliti sulla questione degli Ato che dovrebbero intervenire per modificare un po’ questo nuovo piano. Entro il mese giugno, come per legge, verrà fatto l’Ato unico. Sarà commissariato, molto probabilmente, e da lì si partirà con i piani per gli Ato provinciali altrimenti così come sono non andranno mai avanti.

Indipendentemente dal Referendum?

Il Referendum è un’altra cosa. Noi non entriamo nel referendum perché noi non abbiamo la gestione privata dell’acqua. Noi non abbiamo privatizzato l’acqua. Abbiamo privatizzato la gestione.

La Sorical, quindi, continuerà ad esserci, secondo lei, indipendentemente dall’esito referendario?

Secondo me, sì. Non tocca noi.

Quando lei chiese contezza sul finanziamento della Depfa: “Chi ha fatto tali verifiche e soprattutto in base a quali criteri sono state fatte? Con quali competenze? Queste risposte è riuscito ad averle da presidente?

Certo, sono riuscito ad averle. Ma io chiedevo conto alla politica non alla SoRiCal. Tanto è vero che quando mi ha risposto io gli ho detto: ma tu che c’entri? Volevo sollecitare la politica a gestire meglio la So.Ri.Cal.

Ora, con il nuovo Consiglio di Amministrazione…

Sta lavorando ed è al corrente di tutto.

Chi è garante di questo prestito? I cittadini?

No, la So.Ri.Cal.

Quindi la So.Ri.Cal, non i cittadini.

Ma i soldi non è che se li sono rubati alla So.Ri.Cal. I finanziamenti servono per fare gli investimenti. D’altra parte, se non facciamo gli investimenti come funziona la So.Ri.Cal? Se si rompe un acquedotto, per esempio, e bisogna cambiarlo.

Una volta non si chiamavano investimenti ma “manutenzione straordinaria”, poi è arrivata la So.Ri.Cal che si è inventata questa procedura per fagocitare più soldi.

No, qua ragazzi siamo fuori. Nella privatizzazione la Regione Calabria ha detto: io do in gestione tutti gli acquedotti, non faccio più gli investimenti come Regione. Se andate a vedere quanto spendeva la Regione, gli ultimi anni hanno spesso 70/80 milioni di euro di manutenzione. Ci sono i debiti sul bollettino e sul Bur. Oggi la Regione non li fa più come investimenti, li fa la Sorical che se li ripaga con la tariffa.

Con la tariffa. Però, la tariffa, la Sorical aveva sottoscritto che per i primi sei anni non l’avrebbe aumentata, e invece l’ha fatto, di circa il 20 per cento.

Ma se bisogna fare gli investimenti, chi li paga se non la tariffa? La tariffa viene adeguata in base agli investimenti. Ma la tariffa è la più cara che c’è in Italia? No! è uscito su tutti i giornali, siamo la terz’ultima regione.

Ma la poteva aumentare?

E’ nel Piano. Se voi non vi leggete il Piano industriale, permettetemi, per cui è stato appaltato alla Veolia la gestione della Sorical, lì c’era previsto già tutto. Gli investimenti che bisogna fare negli anni.

Però è anche vero che secondo le modifiche alla legge Galli, nelle more del metodo normalizzato, la tariffa poteva essere ritoccata solo dal Cipe, non dalla Regione Calabria.

No, è la Regione Calabria che interviene.

Secondo la legge nazionale è il Comitato interministeriale della programmazione economica.

Questa è una grande fesseria. Perché il Cipe dà le tariffe di riferimento. E noi sempre da quelle siamo partiti. Andiamo nel pratico.

La Sorical si era impegnata, con un accordo integrativo, a non aumentare la tariffa per i primi sei anni…

Ma come fa a non aumentarla se deve fare gli investimenti? Mi fate ridere quando fate questi ragionamenti. La delibera è il prezzo di riferimento, e poi la tariffa cambia in base agli investimenti

È giusto, secondo lei, che la Sorical riduca la portata dell’acqua ai Comuni morosi?

E come campiamo? Certo, è giusto. In tutta Italia si fa, non vedo perché in Calabria debba rappresentare un problema.

Il servizio idrico è essenziale, primario per l’uomo.

E chi lo deve pagare?

Se i Comuni non riescono ad incassare tutta l’acqua erogata perché le reti sono un colabrodo (lo disse anche lei quando non era presidente della So.Ri.Cal) non le sembra che sia come il cane che si morde la coda additando tutto il peso sui Comuni e sui cittadini, evitando di risolvere il problema alla radice?

Ma lo sa che c’è una legge dello Stato che dice che bisogna fatturare ai cittadini tutto ciò che è il costo dei servizi, anche dell’acqua altrimenti il sindaco ne risponde patrimonialmente?

E lei lo sa che il Tribunale di Castrovillari ha ordinato alla Sorical di ripristinare la fornitura dell’acqua al Comune di Bisignano (errata corrige: il Comune è San Lorenzo del Vallo)?

(Antonio Scaramuzzino, direttore amministrativo SoRiCal) Facciamo una cosa: ma ce le pubblica due ordinanze che le diamo dove il magistrato ci dice: staccatagliela tutta l’acqua perché il rapporto che c’è fra voi (So.Ri.Cal) e il Comune di Frascineto è di natura privatistica.

Cosa dice il giudice?

(Scaramuzzino) Che tutto ciò che facciamo come conduzione di portata è lecito. Potremmo fare ancora di più.

Quale Consiglio di Amministrazione, a maggioranza pubblica, decide di staccare l’acqua ai Comuni?

Le dico una cosa: i Comuni incassano i soldi dai cittadini. Alcuni di essi non hanno versato in quattro anni neanche un centesimo. C’è una legge dello Stato che dice che se il Comune incassa i soldi non li può investire su nient’altro. Perché questo non avviene?

Non lo so, non spetta a me fare il politico. Chi sono questi Comuni? Le sto solo chiedendo se per lei, quale presidente, è giusto che la Sorical sospenda il servizio ai cittadini.

Prima l’acqua i Comuni la pagavano alla Regione, ora alla So.Ri.Cal. Perché non devono pagarla? Senza questi introiti come fa la società a pagare i lavori di manutenzione e i dipendenti come li paga?

C’è un problema di fondo: i Comuni non incassano tutta l’acqua erogata.

Ma che mi interessa? Che c’entro io? Li dovrebbero arrestare. Ma sa la risposta che gli ha dato il prefetto di Catanzaro al Comune di Soverato quando gli ha posto questa domanda?

Quale?

Andatevene a casa se non siete in grado di amministrare.

Lo posso scrivere nell’intervista?

Assolutamente no. Lo vada a chiedere al prefetto.

Andrà a votare?

Per che cosa?

Per il referendum.

Ma il referendum tu l’hai capito o non l’hai capito che la gente pensa che l’acqua non la paga?

Lei andrà a votare, si o no?

L’acqua chi la paga, lo Stato? La gente va a votare perché crede che l’acqua non si pagherà.

No, la gente va a votare perché spera che l’acqua ritorni ad essere pubblica. Quindi, che farà?

Non vado a votare finché non si farà chiarezza.


Il Palazzo della SoRiCal a Germaneto


Fenomenologia di un’intervista

Chiamo Sergio Abramo e chiedo la sua disponibilità per un’intervista. Mi risponde gentilmente di sì. Ci mettiamo d’accordo per incontrarci. Arriva il giorno programmato. Dato un impegno improvviso del presidente conveniamo di farla per telefono. L’intervista va, tuttavia, ad un certo punto, s’inceppa. “La materia è complessa”, motiva, giustamente. E poi anche perché “l’articolo lo voglio fare bene. Voglio fare chiarezza su questa vicenda. Se dico una cifra e poi magari mi sbaglio succede un casino”, replico sostenendo che non “si tratta non di un articolo, ma di un’intervista, con domande e risposte” e che le sue dichiarazioni sarebbe state testualmente quelle da lui proferite. Comunque, decidiamo di vederci. Presso la sede della So.Ri.Cal di Germaneto. Qui è in compagnia di Antonio Scaramuzzino. “Dottor Antonio Scaramuzzino”, puntualizza. Il direttore amministrativo ascolta la discussione e poi dice la sua: “Queste domande non centrano il problema perché continuiamo a dare falsa e scorretta informazione. Non è questione di privatizzare l’acqua. Qua è privatizzato un servizio, una gestione. La So.Ri.Cal è una società mista ecc. ecc.” Ribadisco: “Quello che lei mi sta dicendo si trova già sul sito di So.Ri.Cal spa. Alle domande libere (mi sembra di potermi sentire libero di porre tutte le domande che ho intenzione di fare) il presidente risponde altrettanto liberamente chiarendo la privatizzazione e la pubblicizzazione, o meno, dell’acqua e del servizio in relazione al ruolo che ricopre. Credo che sia questa la vera informazione. Il fatto che la Sorical sia questo o quest’altro già lo sappiamo, e lo possiamo leggere tranquillamente in tutti i comunicati che fa”. Lo Scaramuzzino rimane e partecipa poi al completamento dell’intervista. Il confronto verso la fine si fa acceso. Concitato. Per poi ritornare sui binari della discussione civile.

Mi perdonino, il presidente e il direttore amministrativo, se mi sono permesso di scrivere questo corsivo di spalla all’intervista. Funzionale al rispetto dei ruoli, vuoi istituzionali vuoi della società civile. È vero che ci sono giornalisti che svolgono la mansione di ufficio stampa. Ma è anche vero che ce n’è un altro tipo che si prende la liceità di fare delle domande, opportune o meno, ma pur sempre legittime. Questi altri sono una specie diversa dei giornalisti tout court, forse scomodi, con lo scrupolo di ammettere di non averle capite, le cose, e di formulare degli interrogativi proprio a chi le dovrebbe conoscere. Cordialità


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5 commenti:

claudio ha detto...

dunque vorrei capire bene la sorical gestisce la distribuzione dell'acqua dalla sorgente alla rete del comune e si fa pagare dal comune stesso la distribuzione o si fa pagare l'acqua che proviene dalle sorgenti "nostre"? la sorical con i soldi incassati dai comuni cosa paga: i dipendenti le spese di distribuzione: potabilizzazone energia elettrica manutenzione cda? e il prestito servirà a finanziare cosa?

Cirano ha detto...

bisognerebbe chiedere a Scopelliti che fine hanno fatto i soldi come commissario straordinario dell'emergenza idrica a Reggio del 2007.

domenico ha detto...

bella intervista, merita di essere letta e riletta.............faranno lo stesso quelli della SO.RI.CAL?

Anonimo ha detto...

Credo che merita di essere approfondita la questione. Che si fossero alzati i toni me n'ero accorto.
Comunque complimenti per l'intervista.

Anonimo ha detto...

secondo me dovrebbero arrestare non solo chi ha fatto sparire i soldi ma pure tutta la cricca della sorical.
abramo, quindi i cittadini che hanno sempre pagato l'acqua sono stati dei cog.... a pagarla visto che potrebbe esser sospeso il servizio nonostante questi abbiano pagato? A sellia marina sono anni che abbiamo l'acqua inquinata e non potabile perchè inquinata. questo è il servizio che fornisce la sorical? mi faccia il piacere, faccia sparire quella società mangiona.
Inoltre una società che dice una cosa e poi nè fa un'altra (vedi la cazzata che non aumentavano le tariffe e invece poi)per me vale poco, è uguale a quelle persone che promettono e poi si tirano indietro. Se i prezzi sono stati aumentati la colpa è solo della sarical perchè doveva far bene i conti prima, consultare tutte le spese, però ammettere questo significherebbe darvi la cacca addosso.
abramo, quando fai un appalto li fai bene i conti oppure dopo gli presenti il conto aumentato,perchè la tua società ha fatto le cose sbagliate?
abramo potresti darti la mano con veronesi, che era contro le polveri sottili degli idrocarburi e quando l'eni ha iniziato a sponsorizzarlo non ha detto A. Abramo diventato presidente sorical adesso inizia a fare i fatti della sorical.

siete uguali all'arpacal, una socità inventata per dare le poltroncine ad amici.