La vera svolta di Salvatore Torchia

Salvatore Torchia

Amministratore da dieci anni. Difende a spada tratta il lavoro svolto dal sindaco uscente, Vera Scalfaro. È orgoglioso ed onorato di esserne stato collaboratore. Il suo tratto saliente è l’ottimismo. Vede solo le cose positive. Il suo programma percorre il solco della tradizione, dell’esperienza appresa. Si definisce “pragmatico”, a differenza del “teorico” Borelli. È “solo una coincidenza” la prossima fine dei lavori della strada Cropani – Sersale, iniziati esattamente durante la campagna elettorale di cinque anni fa. Sulla vocazione turistica della città gioca la sua prima carta. Il sostegno di Carmine Lupia, lo studioso e il precursore delle Valli Cupe. “Il segreto meglio custodito d’Europa”, secondo il naturalista belga John Bouquet. Salvatore Torchia, candidato a sindaco di Sersale.

Prima vorrei chiarire la vicenda delle offese pubbliche di “articolista maldestro” e di “ignorante della lingua italiana” per come riportate da Antonio Borelli. I fatti sono altri. Cercando di sintetizzare, secondo la sua interpretazione e del suo partito, “l’amministrazione oltraggiò i suoi concittadini” solo perché li definimmo “non identificabili”” quando, effettivamente, non vi erano i nomi dei genitori degli alunni che ci invitarono a partecipare ad un’assemblea. Non solo, ma gli avrei rivolto l’epiteto di “maldestro” quando, in realtà, scrissi semplicemente che sia l’autore del manifesto che la sessione “avevano maldestramente cercato di strumentalizzare la nostra assenza”. Quindi, un conto è un avverbio, un conto è un aggettivo. Non mi sembra di avergli né dato del maldestro e né dell'ignorante della lingua italiana”.

Vicesindaco da quanti anni?

Da dieci anni. Da maggio 2002.

Si è stancato?

No. È una cosa che mi è piaciuta molto fare. E innanzitutto voglio ringraziare il sindaco Vera Scalfaro per la fiducia che mi ha dato in questi dieci anni. Sono orgoglioso di essere stato suo stretto collaboratore perché Vera rimarrà nella storia di Sersale per quello che ha fatto la sua amministrazione e per la cordialità che ha sempre mostrato nei confronti di tutti e di tutto. Ribadisco sono orgoglioso e onorato.

Cosa pensa di poter dare ancora ai suoi concittadini?

Ritengo di poter dare ancora molto. Ricordo di aver sempre avuto un rapporto splendido con le associazioni, con le scuole e con tutta la società civile. Per cui credo di poter dare ancora molto dal punto di vista dei rapporti umani e degli obiettivi amministrativi da perseguire.

Quali gli errori dell’Amministrazione uscente?

Grossi errori non credo ne abbiamo fatti. Solamente, a volte, non siamo riusciti a dare risposte immediate per quanto riguarda la manutenzione ordinaria, come, per esempio, quella delle strade. E questo a causa dell’esiguità della forza lavoro pur se siamo orgogliosi di aver stabilizzato ben dodici operai. Un record in questi tempi.

Quali i meriti?

Nel 2002 coniammo uno slogan: “La vera svolta”. E credo sia questo il merito maggiore. Le faccio qualche esempio. Nel 2002 il direttore dei lavori di un’opera delle scuole medie, siccome si era candidato con la lista opposta, si dimise per incompatibilità prima delle elezioni. Il nostro primo atto, a consultazioni avvenute, fu la sua riconferma nonostante fosse stato un nostro avversario politico.

E chi era?

Non mi va di fare nomi. Le faccio un altro esempio di svolta. Nel primo concorso al comune come dirigente dell’Ufficio ragioneria parteciparono tra gli altri il figlio del nostro avversario politico, il nostro capogruppo di maggioranza e la nipote di un nostro assessore. Secondo lei chi vinse?

Se mi pone questa domanda evidentemente…

Il figlio del capogruppo di opposizione. Questo per dirle che spesso i concorsi sono oggetto di scontro mentre noi siamo per la meritocrazia. Un altro esempio. Recentissimo. Censimento Istat. Il ministero fa una circolare e ci dice che il Comune deve avere sette rivelatori, scelti primariamente tra i dipendenti interni. Noi abbiamo pensato che era il caso di far lavorare qualche ragazzo disoccupato di Sersale  e li abbiamo invitati a ritirare la domanda per fare accedere gli esterni. Il bando pubblico l’hanno vinto tra gli altri proprio Antonio Borelli e la sorella. Se non avessimo avuto questa presa di posizione nessuno di loro avrebbe avuto la possibilità di lavorare.

La strada Sersale – Cropani. La data inizio lavori risale al 7 febbraio 2007, contestualmente alla campagna elettorale di cinque anni fa. La data prevista di fine lavori, secondo il responsabile unico del procedimento, Francesco Marvaso, sarà il prossimo 29 febbraio perché già dal primo marzo scatterà la penale per la ditta quando, originariamente, dovevano terminare l’8 dicembre 2009. Contestualmente, quindi, all’odierna campagna elettorale. È solo una coincidenza?

Senz’altro una coincidenza. La strada è un nostro grandissimo pregio che avremo per tutta la vita e non saranno i disagi di adesso, peraltro non ascrivibili né al Comune e né alla Provincia, ad offuscarlo. L’Amministrazione ha avuto il merito di far finanziare un’opera che è stato oggetto per quarant’anni di campagna elettorale. Un discorso che parte dagli anni ’60.

La sua lista si chiama “Progetto Sersale”. Monte Crozze. Perché i lavori sono fermi?

Perché l’impresa è sparita.

E il Comune che ha fatto?

Abbiamo rescisso il contratto.

E poi?

In pratica è sparito anche il materiale. Non sappiamo dove sia.

Quanti anni sono passati?

Due. Durante i quali c’è stata tutta la trafila burocratica della rescissione.

Come si chiamava?

La Bim di Cropani.

Come è possibile che sia sparita così?

Eh, non esiste più.

E ora?

Non abbiamo i fondi per completare il lavoro che è fermo al 70 per cento. Per il rimanente contiamo di recuperarli con un ribasso a base d’asta di un’altra opera di urbanizzazione.

Progetto Sersale. Ostello della gioventù. L’anno scorso è stato fatto un bando, considerato il cambiamento d’uso dell’Amministrazione Spadafora, per adibirlo ad una struttura sanitaria, ma è andata deserta. Quale la sua idea per il futuro?

In realtà si è presentata solo una ditta che poi non ha formalizzato l’offerta e abbiamo dovuto annullare la procedura. La nostra idea è di restituirla alla sua funzione di ostello della gioventù.

Quando?

Prima andrebbe ristrutturato perché è stato vandalizzato. Il Comune per quest’opera ha già pagato un sacco di soldi per la progettazione. Circa 200 mila euro.

Progetto Sersale. Scala Coeli.

Anche questa è un’opera degli anni ’80 che abbiamo inserito nel progetto nei Pisl. Tutta l’area Vallone sarà riqualificata. In particolare la scala sarà collegata con un ascensore a piazza Carmela Borelli. Si tratta dell’Area accoglienza Valli Cupe, comprensivo anche di un centro di informazione turistica e di uno spazio verde, una villa comunale.

Progetto Sersale. Porta Parco.

Sarà la più bella struttura realizzata nella zona.

Sarà…

Allora, abbiamo già pubblicato il bando degli arredi e della recinzione dell’esterno.

Quando sarà fruibile?

Entro i prossimi mesi di aprile e maggio.

Dopo le elezioni…

Io vorrei che venisse inaugurata prima, se permette.

Progetto Sersale. La tribuna stampa al Ferrarizzi. La squadra milita in Eccellenza. E ne è priva. Se la sente di prometterla?

Noi abbiamo fatto miracoli sugli impianti sportivi. Abbiamo investito un milione di euro.

La tribuna stampa, avvocato…

L’abbiamo prevista. Deve considerare che quando siamo saliti in Promozione abbiamo dovuto allargare tutto il campo con un investimento di 85 mila euro.

Sì, ma non ha ancora risposto.

Sì, nello spazio tra le due panchine, abbiamo già l’idea di come farla. Non è nemmeno una grandissima spesa. Un box fatto bene. Stia tranquillo, verrà fatta. Ma penso anche che senza tribuna stampa si possono vedere lo stesso le partite.

Dottor Torchia stiamo parlando di una squadra di Eccellenza attenzionata non solo dalla carta stampata ma anche dalle tv locali. Se piove come fanno i giornalisti a scrivere o riprendere le immagini?

I tifosi vogliono la copertura della tribuna. Altro che tribuna stampa.

Non facciamo una guerra tra poveri…

La faremo.

Quando?

Al più presto. Quando ci sarà la disponibilità.

Come vede Sersale, più a vocazione turistica o industriale?

Turistica.

Nella campagna elettorale preferisce come rivale Borelli o Spadafora?

Non sono io scegliermi l’avversario. Per convenienza potrei scegliere Borelli perché si potrebbe pensare di avere meno seguito di Spadafora in quanto è stato già amministratore in passato. Però per me sono due avversari pericolosi e all’altezza.

Ma se dovesse scegliere?

Se sono costretto Antonio.

Perché ha meno consenso?

No. Sul piano dialettico mi piace confrontarmi con lui anche se abbiamo due modi diversi di vedere le cose. Io faccio più un discorso pragmatico perché ho fatto l’amministratore per dieci anni mentre lui è più teorico, anche se le teorie poi si scontrano con la realtà.

Salvatore Torchia, ex Msi, ex An. Oggi Pdl. Berlusconi è caduto, chi è il suo riferimento politico a livello nazionale?

Mah, direi Ignazio Larussa e Maurizio Gasparri che fanno più parte del mio mondo politico.

E a livello locale?

Ho un buon rapporto con Michele Traversa, con Wanda Ferro. Attualmente sono molto vicino alla giunta regionale. A Scopelliti, ad Aiello, a Tallini. Ma come riferimento più diretto, in questa fase, direi Piero Aiello. Tuttavia ci tengo a precisare che a me interessa lavorare per il mio paese, indipendentemente dall’idea politica.

Facciamo il gioco della torre. Chi buttiamo giù, Berlusconi o Fini?

Fini.

Chiaravalloti o Loiero?

Loiero.

Scopelliti o Tallini?

Nessuno dei due.

Traversa o Aiello?

Nessuno dei due perché ho una grandissima stima di entrambi, e questo vale anche per la coppia precedente.

Il suo sogno per Sersale?

Quello di aver restituito a Sersale…

No, il sogno. Riguardo al futuro.

Di continuare in quest’opera…

Il sogno, l’idea più bella.

Quello di vedere il mio paese con tanti giovani. Fare in modo che non siano costretti ad andare via per mancanza di lavoro.

E il suo incubo?

Ho solo sogni, non ho incubi. Sono una persona positiva. Se lo lego al discorso dei giovani dico che la mia paura più grande è che possano andare via. E anche che possa cambiare il modo di amministrare Sersale perché in questi dieci anni abbiamo lavorato con un unico obiettivo: l’amore per il paese. Abbiamo guardato solo agli interessi della collettività e non a quelli particolari. Non accetto, per esempio, la critica delle “destre” di Borelli condizionata da steccati ideologici. Io vorrei che mi spiegasse qual è questo “coacervo di interessi”. L’unico interesse che abbiamo e abbiamo avuto è il nostro paese.

Qual è la forza della comunità di Sersale?

La grande operosità. La gente di Sersale è conosciuta da sempre e in tutte le parti del mondo dove c’è stato un sersalese per l’operosità in tutti i campi. Per la cordialità, la disponibilità e l’amore per il proprio paese.

E la debolezza?

Io sono positivo, vedo solo gli aspetti positivi.

Se non dovesse vincere cosa augura al futuro sindaco?

Di avere lo stesso amore che abbiamo avuto noi per il paese.

E se dovesse vincere, cosa si augura?

Mi auguro di continuare ad averlo.

Ma se è ottimista non c’è bisogno di augurarselo.

Sì, ma sono sicuro che sarà così perché è un tratto del mio carattere e del mio modo di vedere le cose.