Le traverse sono
tre. La via principale si chiama Po. Come il più lungo fiume italiano. La terza
è quella che arriva all’estuario. Non siamo in Emilia Romagna, ma in Calabria. Alla
foce del Simeri. Territorio di
frontiera tra Simeri Crichi e Sellia Marina. Un pezzo di arenile e poi il mare.
Con tre schiere di casupole venute su come funghi. Quattro pilastri e toc: un
tetto. Una zona dimenticata da Dio e dagli uomini. Tutta una discarica. Da anni.
Decenni, almeno. Ma la natura è benevola sempre. L’erba cresce lo stesso. In mezzo
a ferraglie e rifiuti edili. Mobili, materassi e scaldabagni,
sboccia accanita.
Non tutto è perduto. È stato rispolverato un progetto, vecchio di sette anni. Un “approdo turistico ad uso diportistico sul fiume Simeri”. In filigrana: sviluppo, sviluppo. E sviluppo. Niente di più e niente di meno. Al Comune sono tutti d’accordo. Maggioranza e minoranza. Un coro unanime. Il consigliere di opposizione, Michele Gigliotti, fa copia incolla di un comunicato stampa dell’Assonat, l’associazione degli approdi e dei porti turistici. Cita il Gigliotti: “In Italia ci sono circa 300 strutture, tra approdi e porti turistici, 153.000 posti barca, di cui il 75 per cento si concentra al Nord, l'indotto del turismo nautico produce ricchezza per 5 miliardi, sono oltre 100.000 gli addetti del settore”. Si dimentica di copiare il resto dell’allarme lanciato dal sodalizio sulla tassa di stanziamento delle imbarcazioni prevista dalla nuova manovra che rischia “di far collassare un settore che appena un anno fa ha subito un tracollo del 30”. Ma fa lo stesso. Sulle ali dell’entusiasmo tutta la Amministrazione. Compatta. Unanime. Sviluppo.
Non tutto è perduto. È stato rispolverato un progetto, vecchio di sette anni. Un “approdo turistico ad uso diportistico sul fiume Simeri”. In filigrana: sviluppo, sviluppo. E sviluppo. Niente di più e niente di meno. Al Comune sono tutti d’accordo. Maggioranza e minoranza. Un coro unanime. Il consigliere di opposizione, Michele Gigliotti, fa copia incolla di un comunicato stampa dell’Assonat, l’associazione degli approdi e dei porti turistici. Cita il Gigliotti: “In Italia ci sono circa 300 strutture, tra approdi e porti turistici, 153.000 posti barca, di cui il 75 per cento si concentra al Nord, l'indotto del turismo nautico produce ricchezza per 5 miliardi, sono oltre 100.000 gli addetti del settore”. Si dimentica di copiare il resto dell’allarme lanciato dal sodalizio sulla tassa di stanziamento delle imbarcazioni prevista dalla nuova manovra che rischia “di far collassare un settore che appena un anno fa ha subito un tracollo del 30”. Ma fa lo stesso. Sulle ali dell’entusiasmo tutta la Amministrazione. Compatta. Unanime. Sviluppo.
Il termometro
in una democrazia è segnalato dalle ragioni della minoranza. Continua il
rappresentante della “Svolta”. Questa sì, è farina del suo sacco. “Alla luce di questi dati siamo tutti consapevoli
dell'importanza strategica rivestita dall'opera oggetto di voto. Siamo altresì consapevoli che porto Sinus è un’occasione irripetibile per
favorire l'impiego di
manodopera locale, la creazione di ricchezza diffusa e una propulsione economica inedita dell'intero territorio ad
ogni modo atteso che l'esecuzione dell'opera è affidata ad un concessionario, che è un’azienda privata avente scopo di
lucro, è parimenti necessario concordare
con la stessa impegni finalizzati alla formazione di alte professionalità ed all'occupazione di personale
del posto e, soprattutto salvaguardare gli interessi di tutti gli operatori locali già operanti sul territorio”. Bene.
Ricchezza diffusa. Prolusione economica inedita. E soprattutto:
manodopera locale, occupazione del personale del posto, interessi di tutti gli operatori locali.
Indicazioni importanti del Gigliotti. Anche all’indirizzo del sindaco, Marcello Barberio. Detto volgarmente: Dobbiamo lavorare tutti! È un imperativo
categorico.
L’insolito Babbo Natale che ha deciso di investire a Simeri Crichi è una
ditta di Roccella Jonica. Franco
Giuseppe Srl. Che funge da capogruppo. E Costruzioni Procopio Srl da mandante. Ventisei milioni di euro. Quattro
derivanti da fondi Por. Il resto è suo. Un suo cruccio. Un bisogno
irresistibile di dare e avere. A sei zeri.
Il Simeri è al centro di una valle. La Valle
del Simeri. Che convoglia i comuni di Albi,
Magisano, Sellia, Soveria Simeri, Sellia Marina, Zagarise. E Simeri Crichi
giustamente. Presidente del Consorzio è il sindaco del paese ospitante.
L’aggiudicazione della concessione è stata stabilita al termine di una gara
nel 2008. Grazie alla procedura dell’individuazione dell’offerta più
vantaggiosa. Ditte partecipanti: una. La matematica non è un’opinione. Quella di
Franco Giuseppe è la più vantaggiosa. Rispetto a zero, come termine di
paragone. Si dice per dire.
La foce del Simeri, da zona così ambita. Così apprezzata. Così adulata. Tanto da aver permesso alla
natura finanche di sotterrare i rifiuti. A valore aggiunto. Alla scoperta di
avere una risorsa. Per lo sviluppo. Ricchezza
diffusa. Prolusione economica inedita.
Manodopera locale. Occupazione del personale del posto. Interessi di tutti gli operatori locali.
Fanno eco i concetti del Gigliotti. Avevano un tesoro e non lo sapevano.
4 commenti:
io da quelle parti ci sono stata quest'estate e' uno schifo intollerabile
c'e' di tutto e poi ..uno sgorbio di darsena c'e' gia'
in mezzo alla desolazione e alla spazzatura c'e' una specie di porticciolo dove le persone di sellia e di zagarise lasciano le loro barchette
gestito secondo mio modesto parere da gente di malaffare
indaga emilio e in estate vedrai le brutture che ti sto raccantando
A me quello che mi preoccupa molto, non tanto ingegneristicamente! o tecnicamente, poichè tutto si può risolvere; ma non vorrei che finiti i soldi pubblici le ditte fermano i lavori e se ne vanno... in Italia e in special modo in Calabria succede. Poi non vorrei che fosse la classica opera del "deserto" in Calabria è successo pure questo. Le baracche e le case poste nelle vicinanze del futuro porto come li sistemano... Coloro che vengono con le barche di lusso possono avere dinnanzi agli occhi il Bangladesch di Simeri Mare?. in ogni caso quando si parla di colate di cemento, possono essere pure utili, gli amministratori vedono sviluppo. il Sindaco qualche hanno fa sembrava non d'accordo...forse studi seri lo hanno indotto a ricredersi. Capisco che i sindaci non hanno la forza di mettersi contro il cemento!!!
Sono tre anni che,nonostante ,affitto la casa...al mare non ci vado.In luglio la spiaggia è una cosa inguardabile,sporca,nulla che renda meno faticosa la vacanza,che spesso vacanza nn è ma necessità,un vero tour de force,cioè na faticatona,perchè senza nessuna comodità,in mezzo allo sporco,senza orari di nessun genere e per nulla,e nn poter mettere i piedi in acqua per lo sporco che invadeva l'acqua verso mezzoggiorno non ho nemmeno messi i piedi in acqua.Per cui,semplicemente ho rinunciato a tutto.Starò a Crichi e quando avrò voglia farò un giretto giornaliero.personalmente sono stanca di vedere opere iniziate e mai finite,oper finite male,le cose lasciate cosi ,perchè non ci si può fare nulla.Questo è ciò che ti senti rispondere quando tenti di dire qualcosa di chiedere il perchè.Certo un buon investimento ,darebbe lavoro,ma se l'investimento resta sulla carta e d è un investimento per coloro che arrivano per primi ai fondi?Auspico che ci possa essere un lavoro dignitoso per le persone oneste e laboriose che vogliono fare e fare bene per la propria terra.le cose buone restano ma quelle cattive sopravvivono!
Ma il progetto cosa prevede oltre la darsena? Qualcuno si domanda perchè un'impresa privata dovrebbe investire capitali propri per fare semplicemente una darsena???
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