Marcello Barberio
Da tutti è conosciuto come “il professore”. Un docente che
ha portato lustro ai suoi concittadini. Ha scritto libri. Ha scoperto siti
archeologici. Ha insegnato. Quando parla dell’antica città di Trischene/Uria, risalente
al VI secolo avanti Cristo, la sua espressione acquisisce un non so ché di misterioso.
Rimane assorto in una sorta di religiosa contemplazione delle conoscenze umane miste
a qualcosa di immaginario che spinge lo spirito, che lo sprona a scoprire, sondare
il passato. Degli uomini che furono. Che vissero.
Che furono i nostri padri. La storia. Ad un tratto i suoi occhi si schiudono. Guardano avanti. Lungimiranti. La sua psiche si sdoppia. Si trasforma. Anzi, si converte. Lo vedi aprirsi al futuro. Ed eccolo, sindaco. Che costruisce, anziché scavare. La potestas che sostituisce l’otium. Il non vero che diventa probabile. Il probabile che si arricchisce di verità. Il non comprensibile che riceve sussistenza. E si fa ex novo. Il moderno Carneade. Marcello Barberio, sindaco di Simeri Crichi.
Che furono i nostri padri. La storia. Ad un tratto i suoi occhi si schiudono. Guardano avanti. Lungimiranti. La sua psiche si sdoppia. Si trasforma. Anzi, si converte. Lo vedi aprirsi al futuro. Ed eccolo, sindaco. Che costruisce, anziché scavare. La potestas che sostituisce l’otium. Il non vero che diventa probabile. Il probabile che si arricchisce di verità. Il non comprensibile che riceve sussistenza. E si fa ex novo. Il moderno Carneade. Marcello Barberio, sindaco di Simeri Crichi.
Professore e sindaco lo è già stato in passato. La sua
pagina Wikipedia è aggiornata all’adesso. Sindaco per undici lunghi lustri. Dal
1982 al 1993. Per un anno, il 1995, anche presidente della Provincia di
Catanzaro. Il “collaboratore per oltre 30 anni di Calabria letteraria” dà la
misura della stoffa. Quasi metà della sua esistenza dedicata allo studio latino
e magno greco. La sua biografia è ricca di polis.
Mentre la bibliografia di otium. Degli anni
passati a liberare civiltà ormai perdute. Inabissate dalle costruzioni selvagge
che hanno caratterizzato lo sviluppo delle località marine dello Ionio, e non solo. Poi d’un tratto il Barberio amministratore. L’enciclopedia
on line è informata di tutto punto. I primi impianti di depurazione “dove
insiste un polo turistico internazionale, un campo da golf a 18 buche, ma anche il
quartiere “Homo Morto”, a forte tasso di abusivismo edilizio; in 11 anni
d’ininterrotta gestione dell’ente locale ha realizzato opere di urbanizzazione
primaria e secondaria (strade, acquedotti, fognature, campi sportivi, scuole),
opere di edilizia economica e popolare, iniziative in direzione dei giovani,
degli anziani e dell’infanzia”. In altra parole è stato lui a fondare Simeri Mare. Lui. Meglio dei
greci e dei barbari. Il campo da golf? Il polo turistico internazionale? Il fascino
della potestas che ammalia anche
quando non c’è. Qualche anno sabbatico dedicato ad un flashback vastissimo. Dall’Unità
d’Italia al bandito Angelone. Dall’Acquedotto
romano di Uria ai Bruzi flagellatori
di Cristo con una sbirciata anche ai Castra
Hannibalis. Dell’anno scorso il gran ritorno. Al Palazzo comunale. Due le
gesta che fin da subito possono ampliare la sua agiografia. Il Parco eolico e
la Darsena sul fiume Simeri. Entrambe le opere assegnate prima della sua
Amministrazione. Ma il Verbo era anche presso di lui. Tanto che del primo ha
accettato il fatto compiuto. Con un movimento dello scettro ha azzerato i siti archeologici lungo il crinale del Simeri e la
valle di Annibale. E il non vero è
diventato probabile. Forse c’erano. Mentre
ora c’è una sola certezza, il dio Eolo. Del secondo ha cavalcato l’onda dell’impresa.
E il non comprensibile ha acquisito sussistenza. L’approdo immaginario dei centri urbani dell’antica
città di Trischene, alla foce del Simeri, godrà di nuova vita. Un porto
turistico. 471 posti barca. 100 posti fuori. 519 i posti auto all’aperto. 22 i
posti auto in box. E, infine, 165 unità abitative. Lì dove i Saraceni costrinsero
gli abitanti del luogo ad emigrare nell’entroterra calabrese dove eressero
città come Catanzaro, Sellion, Taberna e Simeri. La riscrizione della storia. Ex
novo.
Marcello Barberio, il
pensatore moderno che batte Carneade con l’esperienza.
2 commenti:
cemento uber alles a ricordo per generazioni future
Indubbiamente la storia di Marcello è ricca di cose veramente buone e grandi.Mi dispiace davvero sentire,anzi leggere le cose che lo ritraggono come il devastatore di ciò che ha cosi tanto amato farci conoscere in storia e leggende e geografia.Ciò che conosco della politica che si fa a Crichi è quella che leggo nei blogs e non sempre è chiara nel senso che le diverse cose che si dicono spesso sono intrise ,anche di cose personali.Leggo però gli articoli e spero vivamente che si faccia un esame attentissimo di tutte le cose che riguardano il progresso a Crichi.Un progresso che porta male,decadimento,cattiva salute,nn è progresso é morte per tutto e tutti!
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