10 marzo 2012

Marcello Barberio, moderno Carneade

Marcello Barberio

Da tutti è conosciuto come “il professore”. Un docente che ha portato lustro ai suoi concittadini. Ha scritto libri. Ha scoperto siti archeologici. Ha insegnato. Quando parla dell’antica città di Trischene/Uria, risalente al VI secolo avanti Cristo, la sua espressione acquisisce un non so ché di misterioso. Rimane assorto in una sorta di religiosa contemplazione delle conoscenze umane miste a qualcosa di immaginario che spinge lo spirito, che lo sprona a scoprire, sondare il passato. Degli uomini che furono. Che vissero.
Che furono i nostri padri. La storia. Ad un tratto i suoi occhi si schiudono. Guardano avanti. Lungimiranti. La sua psiche si sdoppia. Si trasforma. Anzi, si converte. Lo vedi aprirsi al futuro. Ed eccolo, sindaco. Che costruisce, anziché scavare. La potestas che sostituisce l’otium. Il non vero che diventa probabile. Il probabile che si arricchisce di verità. Il non comprensibile che riceve sussistenza. E si fa ex novo. Il moderno Carneade. Marcello Barberio, sindaco di Simeri Crichi.
Professore e sindaco lo è già stato in passato. La sua pagina Wikipedia è aggiornata all’adesso. Sindaco per undici lunghi lustri. Dal 1982 al 1993. Per un anno, il 1995, anche presidente della Provincia di Catanzaro. Il “collaboratore per oltre 30 anni di Calabria letteraria” dà la misura della stoffa. Quasi metà della sua esistenza dedicata allo studio latino e magno greco. La sua biografia è ricca di polis. Mentre la bibliografia di otium. Degli anni passati a liberare civiltà ormai perdute. Inabissate dalle costruzioni selvagge che hanno caratterizzato lo sviluppo delle località marine dello Ionio, e non solo. Poi d’un tratto il Barberio amministratore. L’enciclopedia on line è informata di tutto punto. I primi impianti di depurazione “dove insiste un polo turistico internazionale, un campo da golf a 18 buche, ma anche il quartiere “Homo Morto”, a forte tasso di abusivismo edilizio; in 11 anni d’ininterrotta gestione dell’ente locale ha realizzato opere di urbanizzazione primaria e secondaria (strade, acquedotti, fognature, campi sportivi, scuole), opere di edilizia economica e popolare, iniziative in direzione dei giovani, degli anziani e dell’infanzia”. In altra parole è stato lui a fondare Simeri Mare. Lui. Meglio dei greci e dei barbari. Il campo da golf? Il polo turistico internazionale? Il fascino della potestas che ammalia anche quando non c’è. Qualche anno sabbatico dedicato ad un flashback vastissimo. Dall’Unità d’Italia al bandito Angelone. Dall’Acquedotto romano di Uria ai Bruzi flagellatori di Cristo con una sbirciata anche ai Castra Hannibalis. Dell’anno scorso il gran ritorno. Al Palazzo comunale. Due le gesta che fin da subito possono ampliare la sua agiografia. Il Parco eolico e la Darsena sul fiume Simeri. Entrambe le opere assegnate prima della sua Amministrazione. Ma il Verbo era anche presso di lui. Tanto che del primo ha accettato il fatto compiuto. Con un movimento dello scettro ha azzerato i siti archeologici lungo il crinale del Simeri e la valle di Annibale. E il non vero è diventato probabile. Forse c’erano. Mentre ora c’è una sola certezza, il dio Eolo. Del secondo ha cavalcato l’onda dell’impresa. E il non comprensibile ha acquisito sussistenza. L’approdo immaginario dei centri urbani dell’antica città di Trischene, alla foce del Simeri, godrà di nuova vita. Un porto turistico. 471 posti barca. 100 posti fuori. 519 i posti auto all’aperto. 22 i posti auto in box. E, infine, 165 unità abitative. Lì dove i Saraceni costrinsero gli abitanti del luogo ad emigrare nell’entroterra calabrese dove eressero città come Catanzaro, Sellion, Taberna e Simeri. La riscrizione della storia. Ex novo.
Marcello Barberio, il pensatore moderno che batte Carneade con l’esperienza.

2 commenti:

claudio ha detto...

cemento uber alles a ricordo per generazioni future

donnasempredonna ha detto...

Indubbiamente la storia di Marcello è ricca di cose veramente buone e grandi.Mi dispiace davvero sentire,anzi leggere le cose che lo ritraggono come il devastatore di ciò che ha cosi tanto amato farci conoscere in storia e leggende e geografia.Ciò che conosco della politica che si fa a Crichi è quella che leggo nei blogs e non sempre è chiara nel senso che le diverse cose che si dicono spesso sono intrise ,anche di cose personali.Leggo però gli articoli e spero vivamente che si faccia un esame attentissimo di tutte le cose che riguardano il progresso a Crichi.Un progresso che porta male,decadimento,cattiva salute,nn è progresso é morte per tutto e tutti!