19 aprile 2012

Il gruccione di Simeri Crichi, last year


Esile ed elegante. Veloce e variopinto. Giocoso e veleggiante. Il gruccione. Non sembra affaticato per la lunga traversata, dalla lontana Africa. È arrivato in questi giorni. Lungo il crinale di Roccani a Simeri Crichi. Vederlo stagliare il cielo con quella leggiadria toglie il fiato. Centinaia di coppie che si rincorrono. Libere. Mosse dal vento e accarezzate dal sole. Alla ricerca di un cunicolo dove accoppiarsi. Vanno e vengono. Instancabili.
Uno spettacolo che forse non si ripeterà nei prossimi anni. Ad attenderle gigantesche pale eoliche. Della società Dynamica di Daniele Boscolo Meneguolo. Che gireranno e gireranno. Anch’esse mosse dal vento. Delle macchine assassine che non potranno evitare. Il gruccione è una piuma al loro confronto.
Il Piano eolico regionale, deliberato dalla giunta il 30 gennaio 2006, è sensibile al rispetto della natura. Individua delle zone dove “è necessario valutare i potenziali effetti negativi, ivi compresi quelli di natura visiva, legati alla presenza di un impianto sulla biodiversità e, in generale, sui sistemi ecologici, sulla stabilità idrogeologica dei suoli e sul sistema socio-economico legato alla valorizzazione dei beni ambientali dei luoghi (es., economie legate all’uso del “bene natura”)”. È ben fatto, il Piano. Inserisce anche le “Zps”, cioè le zone a protezione speciale. Quelle che interessano i flussi migratori degli uccelli. Dice che è necessario valutare. Tuttavia, le zone individuate in Calabria sono solo quattro. Costa Viola. Marchesato e fiume Neto. Alto Ionio cosentino. E Pollino e Orsomarso. Libero il resto del territorio. Libero per le pale. Anche addosso al gruccione di Simeri Crichi.
Questa delle zone protette è una sceneggiata tutta calabrese. Nel 2005 la Regione Calabria, delibera numero 607, aggiorna l’elenco, compreso il Marchesato e il fiume Neto, la Costa Viola e il Cosentino. Poi il Tar l’annulla perché la Commissione consiliare aveva espresso parere negativo. L’Ente intermedio non si dà per vinto. E commissiona uno studio all’Università di Cosenza. Nel 2008 ci riprova. Delibera 350 del 5 maggio 2008. Si fa risentire la Commissione. Che la sospende per carenza di documentazione. Tra cui la planimetria. Tutto dire per le vecchie aree. Figuriamoci per la riperimetrazione delle nuove.
Il gruccione di Simeri Crichi, last year. 

3 commenti:

Umberto Lopez ha detto...

povaru paiseddo meju!

Anonimo ha detto...

certe aree dovrebbero essere protette e valorizzate come il canyon delle valli cupe nella vicina sersale..

Anonimo ha detto...

spero che l'impianto non sorga proprio sul sito di nidificazione,cmq nella stessa zona dove abito ho avvistato anche degli aironi di passaggio...