"Se siamo cresciuti così tanto è anche merito del nostro accentò". Lo slogan mette l'accento sulla "o". Su
tutte le "o". Soprattutto sulla "o" di prestito, che
diventa "Prestitò". E' il
marchio vincente della Conafi spa. Da oggi anche "tassò". Avrebbe superato il
tasso soglia antiusura. Lo spiega una consulente tecnica d'ufficio del
Tribunale di Lamezia Terme nominata a far chiarezza sugli interessi applicati
ad un cliente a ristoro di un prestito.
Il quinto dello stipendio per dieci anni. Si può
fare. Il prestito è di 42 mila euro. Il contratto è dettagliato. Interessi,
commissioni bancarie. E il Taeg, il tasso effettivo agevolato. Secondo
l'Istituto bancario è del 14,33 per cento. Secondo il cliente invece è di 16,25.
Entrambe le parti sono affiancate da avvocati
e consulenti. Tutti intorno a cifre e norme. Ciascuno ad avallare le proprie ragioni. Ecco giustificata la richiesta del giudice di incaricarne uno a sua
volta. Doverosamente super partes. Il nocciolo è tutto qui: Nel calcolo del tasso
bisogna inserire anche i costi della polizza?
Tra circolari della Banca d'Italia e disposizioni normative è uno spinoso
ginepraio. Anche per gli addetti ai lavori. Il perito del Tribunale, la dottoressa
Sabrina Cerminara, passa in rassegna con sufficiente dimestichezza tutta la
giurisprudenza al riguardo. Fonte primaria rimane la sentenza numero 12028 del
26 marzo 2010 della Corte di Cassazione. Che rimarca il tenore letterale del disposto
dell'articolo 644 del codice penale. Il comma 4 "impone di considerare
rilevanti ai fini della determinazione della fattispecie di usura tutti gli
oneri che un utente sopporti in connessione con il suo uso del credito".
Quindi, "anche i costi dell'assicurazione", sottolinea la Cerminara. Lapalissiana
la conclusione: "Alla luce delle considerazioni svolte, la sottoscritta
ritiene che le somme incamerate dalla banca quale corrispettivo per la
concessione di un prestito debbano considerarsi usuraie". Ora spetta al Tribunale
emettere la sentenza e chiudere il caso sul cliente di Lamezia Terme. E aprire
gli occhi a tutti i cittadini che si rivolgono agli Istituti di credito per
avere un prestito.
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