Il Cavatore di Giuseppe Rito
15 luglio 2015
Temo la paura e non so di coraggio. Paura di sbagliare, di
confondere il bersaglio. Di non saper distinguere un fungo buono ma da un altro
velenoso. Queste cose mi devastano la coscienza della libertà e la libertà in
coscienza. Ma il coraggio di infliggere ferite profonde a quelli che se le
meritano, questo no. Non lo conosco
Il sorriso è la cosa più bella dell'uomo. e anche l'unica
che non si può toccare
3 luglio 2015
É quando le foglie cadono che si apprezzano
3 luglio 2015
Maschere e persone.
Persone e pedine.
Pedine e cilindri.
Cilindri e cipolle.
Cipolle e limoni.
Limoni e fiori.
Fiori e bambini.
Bambini e persone.
Persone e sortilegi
28 giugno 2015
La vanità di essere meglio degli altri é il giro di boa
dell'autocoscienza
26 giugno 2015
E rimango sulla sponda del fiume, affaticato per la dura
lotta, a guardare i cadaveri dei miei nemici trascinati giù dalla corrente.
mentre il tempo, la scia inesorabile del tempo, mi prega di
girarmi dall'altra parte
25 giugno 2015
Ciò che appare non è mai ciò che è.
e ciò che è non ha quasi mai a che fare con il senso della
vista
18 giugno 2015
E qualcosa é mutato davvero.
Cettyna Venerina Marraffa non é più la presidente del
Movimento Apostolico
16 giugno 2015
É vero che Facebook ha dato la possibilità ad un branco di
imbecilli di esprimersi come dice Umberto Eco, ma è anche vero che questo
diritto é uguale a quando cento anni fa qualcuno diceva la sua nella piazza del
suo paese. Magari raccontava le sue esperienze della guerra oppure le sue paure
di amare. La verità, caro Umberto, é che la considerazione che avevano per le
masturbazione mentali degli ignoranti di allora sono le stesse dei laureati di
oggi. E nessuno le degna di considerazione. Comandano sempre gli stessi. Gli
stessi identici stronzi. Facebook gli fa solo il solletico
15 giugno 2015
Nella vita ti confronti con gli amici, parli con i
conoscenti, ti informi sulle idee dei tuoi simili, dei tuoi compagni. Ma quando
decidi cosa fare, cosa dire, cosa scegliere, sei da solo. Sei un albero.
Guardi, senti, tocchi anche l'aria, Ma nessuno riesce a starti vicino
15 giugno 2015
Il foglio bianco è tutto. c'è la terra, il fuoco, il cielo,
l'amore e l'odio. laddove le parole creano e distruggono. laddove le parole
aggiungono e tolgono. laddove il tempo ha spazio
12 giugno 2015
Ci sono alcune persone che esprimono l'essenza della loro
vita su Facebook. Nella vita reale sembrano dei fantasmi. Non ascoltano. Non
parlano. Non hanno e non sono. Poi le rivedi su Facebook e sostengono di aver
salvato il mondo. La situazione rilascia una sensazione di estrema inquietudine
quando queste stesse persone sono anche dei sacerdoti. Fantasmi di fede
11 giugno 2015
Parole e fatti.
C'era uno che aveva una certa predilezione per le parole.
Gli piacevano i ragionamenti, le disquisizioni, tanto che non era contento se
gli altri gliela davano vinta subito. Voleva continuare a parlare, questo era
il punto.
C'era un altro invece che preferiva fare. E quando faceva le
cose sentiva la soddisfazione tipica di quando una cosa viene terminata. Non
aveva bisogno di pensare ad altro.
Allo stesso modo si differenziano gli uomini dai mezzi
uomini
6 giugno 2015
Ci sono cose che non tramontano mai.
vivono sembra ombra.
non hanno fame.
non hanno sete
2 giugno 2015
Ti sei mai domandato come mai i quadri cadono? Perché in un
determinato momento dopo anni che stanno in piedi vanno giù per terra? E poi
perché decidono di cadere?
Liberamente tratto dal film: "La leggenda del pianista
sull'oceano" di G. Tornatore
31 maggio 2015
Mi ha insegnato un ragazzo africano che nel suo paese i
sentimenti della paura e della vergogna hanno lo stesso valore, sono la stessa
cosa. Da noi invece sono distanti almeno quanto il sole dalla luna. Ed è la
paura in genere a scatenare la più vergognosa indignazione
28 maggio 2015
C'è un pensatore cinese vissuto nel V sec. a.C. che dice -
cito a memoria:
"Avete sollazzato con i profumi dell'alcova e non
riconoscete l'odore del pepe"
27 maggio 2015
Quando Fabio Curto canta sorride
25 maggio 2015
Una persona, un diamante.
Due persone, due anelli.
Un gruppo di persone, un'accozzaglia di cose rubate in una
bigiotteria.
Ciò che mi fa rabbia delle persone che vivono tutte quante
insieme in una casa é la vendita a buon mercato delle facoltà mentali a qualcun
altro che sa bene come usarle. È l'abnegazione in nome del compiacimento
altrui. É la rinuncia alla libertà, bella e struggente, in dotazione a tutti
singolarmente, per la schiavitù incondizionata
25 maggio 2015
Fa più rumore un albero libero e vagante che una foresta di
menzogne
24 maggio 2015
Ci sono notizie che non possono essere spiegate.
ci sono notizie che non possono rimanere nel cassetto.
ci sono notizie che molti non vogliono siano dette
23 maggio 2015
«Davide cacciò la mano nella bisaccia, ne trasse una pietra,
la lanciò con la fionda e colpì Golia in fronte. La pietra s'infisse nella
fronte di lui che cadde con la faccia a terra. Così Davide ebbe il sopravvento
su Golia.»
Ai giorni nostri i Golia che dobbiamo affrontare nella vita
hanno diverse forme, identico invece il coraggio di Davide che ci serve per
sconfiggerli. Quello che mira diritto in fronte
18 maggio 2015
La scrittura e la parola sono come l'azione e l'idea,
raramente vanno d'accordo. Amano lo stesso io
16 maggio 2015
Quando scrivi un pezzo che nessuno ha mai scritto e neanche
tu prima, senti lo sventolio delle foglie sugli alberi, un suono puro e melodioso.
Non è una canzone, non è una poesia. É solo il respiro del tempo che passa, che
ad un certo punto decide di darsi una spolverata
13 maggio 2015
Ci sono cose nella vita che ti mettono davanti ad un bivio.
si chiamano scelte. non è il "dopo" a darle importanza, è il
"prima" ad avere tutto. la libertà. quella sensazione spirituale di
leggerezza. che crea e distrugge. che dà e toglie. che nega e avvalora. che ti
fa vivere pienamente
30 aprile 2015
Un foglio bianco é come un masso di marmo. Informe e
disperato non sa a chi consegnare il martello per uscire dalla prigione. Poi un
piccione cova sull'orlo e il vento imbestialito lo fa rimbalzare di sotto.
Viene sù una colomba zoppa. Il caso vuole che quella zampetta a chiocciola fa
la fortuna dell'uomo nascosto nella pietra. Un capolavoro
29 aprile 2015
La cosa più bella di Facebook è "l'amicizia". un
rapporto di fiducia, basato sul fatto che l'uno può vedere le cose che scrive e
le foto che pubblica l'altro. niente di più e niente di meno. un'amicizia
volatile quanto pruriginosa. entrambi sanno che non possono chiedersi altro,
che sia direttamente collegato all'amicizia vera e propria. eppure la rimozione
della stessa è un vero discriminem. è più facile essere amici su Facebook e non
conoscersi che rimuovere l'amicizia e pretenderla nella vita reale.
la cosa più sincera di Facebook è la rimozione della cosa
più bella
20 aprile 2015
Ammettere i propri errori é come riconoscere la polvere
sotto il tappeto. Basta un po' di vento per mandarla via
16 aprile 2015
L'essere e l'avere a volte viaggiano su due binari
paralleli. Uno ha, ma non è. Oppure è, ma non ha. Nulla li farebbe incontrare
14 aprile 2015
Io penso che bisogna ringraziare Piero Sansonetti. Grazie a
lui veniamo a sapere notizie che altrimenti altri giornalisti non si
degnerebbero di scrivere. Grazie a lui sappiamo che la giustizia in Italia non
funziona. Che é come un tarlo che consuma le menti dei romantici e degli
illusionisti.
É una figura dialettica, Sansonetti.
Sta alla verità come l'inganno.
É bene saperlo, che c'è
2 aprile 2015
Tra il lupo dell'odio e il lupo dell'amore c'è un abisso.
Eppure, sempre lupi sono. Non volendo, anche il lupo dell'amore potrebbe farti
male mentre ti accarezza
21 marzo 2015
Avete presente l'impressione scocciata e la premura di
rimandare l'appuntamento che vi prende quando vi chiama un call center?
E' la stessa che hanno le redazioni blasonate quando
ricevono le telefonate dai giornalisti di provincia, quelli che si fanno il
culo per avere una notizia e l'approfondiscono alzandolo dalla sedia. Non ti
dicono di no, ma danno subito per scontato che non è importante perché
altrimenti l'avrebbero già scritta i loro amici galoppini galoppando sulle
abbonate agenzie di stampa. Sempre con il culo sulla sedia. E ti rimandano per
sbolognarti perché hanno altro a cui pensare. In compenso, quando vengono
invitati a parlare di diritto di cronaca e di libertà nel giornalismo, state
pur certi che sono i primi a strapparsi le vesti.
E' la stampa, bellezza!
12 marzo 2015
Io cinghialeggio
tu cinghialeggi
egli cinghialeggia
noi cinghialeggiamo
voi cinghialeggiate
essi cinghialeggiano
simu tutti cinghiali in Calabria
8 marzo 2015
Tutte le verità, come le falsità, vengono a galla. e quando
le vedi nella loro semplicità la prima cosa che ti passa per la testa è
l'imbarazzo. sei stato così tanto a pensarle che non ti aspettavi fossero così
come sono. poi chiudi gli occhi e rifletti sul tempo che passa e anche che non
vuole passare e ti viene in mente il nulla, l'unico essere che ti rende
veramente libero
22 febbraio 2015
Ci sono giornalisti che vanno bene sempre. sono utili per
tutte le stagioni.
poi ci sono giornalisti che vanno bene per alcuni articoli e
da un certo punto in avanti non più.
infine ci sono giornalisti che non vanno mai bene, fin dal
principio.
io penso che la verità sui giornalisti la esprimano meglio
chi prima li ha apprezzati e poi con la stessa misura odiati
17 febbraio 2015
Quando l'editore ragiona sul numero di battute di un
articolo elogiando i pipponi e i copia incolla dei comunicati.
Quando l'editore dice: "Eh, questo è un articolo (e si
riferisce ad un pezzo che si è guadagnato l'apertura della pagina di giornale)
mentre quest'altro no, per me vale la metà" (e concentra il suo sguardo in
basso a sinistra della pagina con commiserazione).
Quando l’editore parla del tempo impiegato per scrivere un
articolo elemosinando mezzorette e centellinando pomeriggi.
Quando l’editore sostiene che rispetta il lavoro del
giornalista.
Beh, allora, il giornalismo è morto
27 gennaio 2015
A volte la penna é come un coltello, libero e pazzo. E
sanguinante. Non è il suo, ma lo sente
24 gennaio 2015
Rusticante
17 gennaio 2015
Avevo 15 anni. Il professore di latino aveva appena stilato
i voti del primo quadrimestre. A me aveva dato 6 allo scritto e 7 all'orale. Ad
una mia compagna 7 e 8. Anche a me voleva dare gli stessi voti ma non poteva
farlo. Per un suo criterio tutto particolare l'orale e lo scritto non potevano
distanziarsi più di un punto. E siccome ai compiti in classe avevo preso 6 non
poteva darmi 6 e 8. Ragion per cui mi abbassò l'orale. Tutto soddisfatto iniziò
la lezione. Ad un tratto si rese conto che c'era un'eccezione che aveva già
spiegato e la chiese. Sbirciò un attimo i voti sul registro e interrogò la mia
compagna convinto di aver espresso la giusta misura per tutti. E la più brava
non poteva deluderlo.
Temporeggiò un poco e poi disse di non ricordare. Girò lo
sguardo al centro dell'aula e domandó a noi altri. Alzai la mano e risposi.
Avevo un debole per le eccezioni. Mi piacevano più delle regole.
Fu allora che capì che anche le eccezioni avevano un debole
per me. Sarei stato sempre secondo a qualcun altro
3 gennaio 2015
In fondo non c'è differenza tra un non mi piace su Facebook
e la guerra civile
3 gennaio 2015
Le parole non bisogna mai amarle. stanno lì per essere
amate, ma mai dall'autore. l'autore le deve solo guardare come degli arredi in
una casa diroccata.
le parole non devono mai essere amate, neanche dai lettori,
stanno lì come come delle figure incontaminabili, mentre noi siamo
contaminabili. sì che lo siamo
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