La Venus
Blue di Klein (1960)
Quando il sole sorge. Quando il
sole tramonta. Quando le stelle firmano l’universo. Quando la luna vuota e la luna piena riflettono la solitudine. Quando gli occhi di un bambino si aprono al mondo.
Quando pensi. Quando soffri. Quando sei felice. Quando il mondo non ti basta. Ecco,
allora è il momento del blu. Il colore dell’assoluto. Il riflesso di qualcosa
che non si vede. O meglio, che si vede come blu. L’orizzonte dell’infinito. Il colore
del nulla rivelato nel cielo del giorno e nel cielo della notte. Nella
luce. Nell’assenza dell’essere. Nella pace del tempo. Nella geometria della
gioia. Nell'esistenza immortale.
Yves Klein, artista francese del secolo scorso, aveva la passione del blu. Per incontrarlo escogita di tutto. Il salto nel vuoto e il sogno da bambino sono la sua esperienza più eccitante: “Quando ero ragazzo feci un sogno ad occhi aperti in cui firmavo la volta celeste. Quel giorno iniziai ad odiare gli uccelli che volavano nel cielo perché cercavano di bucare la mia opera più importante e più bella. L’evento segnò la mia carriera come pittore.”
Yves Klein, artista francese del secolo scorso, aveva la passione del blu. Per incontrarlo escogita di tutto. Il salto nel vuoto e il sogno da bambino sono la sua esperienza più eccitante: “Quando ero ragazzo feci un sogno ad occhi aperti in cui firmavo la volta celeste. Quel giorno iniziai ad odiare gli uccelli che volavano nel cielo perché cercavano di bucare la mia opera più importante e più bella. L’evento segnò la mia carriera come pittore.”
Ed è subito amore. Celestiale, come il blu. Dalla ricerca spasmodica delle forme dei corpi ai
luoghi dello spazio. All’individuazione dei veri occupanti dello spazio: “Per
me i colori sono degli esseri viventi, degli individui molto evoluti che si
integrano con noi e con tutto il mondo. I colori sono i veri abitanti dello
spazio.”
E c’è un piccolo angolo del mondo
dove il blu si fa bello. Come una fanciulla al suo primo appuntamento. Il blu
di Klein e di altri artisti del secondo Novecento: Pierre Alechinsky, Salvatore
Astore, Cesare Berlingeri, Nicola Bolla, Mimmo Borrelli, César, Paolo Cotani,
Cracking Art Group, Roberto Crippa, Giuliana Cunéaz, Gérard Deschamps, Pascal
Dombis, Lia Drei, Jan Fabre, Tano Festa,
Lucio Fontana, Marco Gastini, Mimmo Germanà, Massimo Ghiotti, Francesco
Guerrieri, Raymond Hains, Hans Hartung,
Ernesto Jannini, Danièle Jaquillard,
Osvaldo Licini, Bengt Lindstrom, Giuseppe Lo Schiavo, Luigi Mainolfi,
Gino Marotta, Andrea Massaioli, Fernando Melani, Nino Migliori, Mimmo Paladino, Biagio Pancino, Giulio Paolini, Achille Perilli, Mimmo Rotella, Luigi Russolo, Mario Schifano, Sandro Sergi, Daniel Spoerri, Jacques Toussaint,
Grazia Varisco, Victor Vasarely,
Ben Vautier, Arturo Vermi, Vettor
Pisani, Silvio Vigliaturo, Nanda Vigo.”
È il Maca di Acri. Dal 27 giugno al 25 ottobre 2015.
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