19 settembre 2010

La stalla Loran C



Una stalla. Niente di più. E niente di meno. Con tanto di capre e cavalli allegramente al pascolo nel suo interno. Questa la fine della Loran C Station di Sellia Marina. Eppure, la recinzione è serrata e ha il filo spinato. Eppure, ce l’ha.
Vi sono anche dei resti di vita quotidiana di qualcuno che vi ha soggiornato almeno fino all’anno 2000. Ben sei anni dopo l'abbandono da parte degli americani che l’avevano costruita. Nel 1994, come informa il sito loran-history.info di tutte le stazioni americane Loran del mondo. Due calendari, uno in formato tascabile, e l’altro da parete. Vi si legge una scritta pubblicitaria di una palestra di Taranto. Come mai? Una schiuma da barba. Una scarpetta per giocare a calcio. Un bottiglione di vino. E poi sterco. Solo sterco. Di cavalli e di capre. Per tutti gli appartamenti abitati un tempo dagli americani. Nelle stanze. Nei corridoi. Nei “locali igienici”. Nella cucina. Nella mensa. E in tutte le pertinenze della Stazione militare.
Un’isola abitativa con tutti i confort. Giardino e scivoli per bambini all’ingresso. Plessi riservati agli appartamenti. La maggior parte in buone condizioni. Alcuni in moquette. Tazze di cessi e cabine per la doccia. Porte nominate. Ci sono ancora i nomi di chi le ha abitate nei tempi che furono. Quadri elettrici e tabelle informative per gli occupanti. Nei bagni anche l’avviso: “Si prega di lasciare il locale come vorreste trovarlo: pulito e ordinato”. Uno scaldabagno. E un disco della famosa cantante statunitense: Jennifer Paige. Sembra sia stata abbandonata da poco. Ma poi gli escrementi... Gli escrementi ti aiutano a fare mente locale. Chiaro che mancherà qualcosa. Alcuni angoli sono monchi. Probabilmente le cose più preziose e di valore saranno state portate via dai soliti sciacalli. Quando lo Stato è assente gli sciacalli sono sempre in agguato. E lo Stato vi manca dagli anni ‘90, da quando gli americani andarono via e consegnarono chiavi in mano alla Repubblica italiana questo gioellino urbanistico e militare. Ora, sembra, di proprietà della Capitaneria di Porto di Crotone, secondo le ultime informative del Consiglio dei ministri. Da allora vige l’incuria più indifferente e l’anarchia più arrogante.
Dalla parte di dietro un campo di basket e di squash. Gli americani vanno pazzi per il basket e lo squash. A seguire un’officina e una collinetta per le pompe di sollevamento con il livello che si può osservare anche da lontano. Nel ricovero degli automezzi fa la sua bella vista una trebbiatrice. Difficile pensare sia appartenuta agli americani. Proprio difficile. Delle diapositive, queste sì, invece: dei militari oltreoceano. E, infine, un vuoto. Quello del magazzino più alto rispetto agli edifici circostanti. Ma anche il vuoto lasciato dall’assenza dello Stato. Il vuoto della rinuncia, affidato alla mercé dei barbari.

*A cura dell’Anarchist mind di Giovanni Parrotta e dell’Url di Emilio Grimaldi

7 commenti:

domenico ha detto...

Ai due temerari Emilio e Giovanni..come avete fatto a entrare ? top secret, dico questo perchè da anni vice l'omertà che nessuno vede e nessuno deve sapere, ma di chi sono gli animali ? cavalli lasciati liberi, e dove nessuno si può avvicinare, forse stanno pensando di fare usucapione..o che arrivano gli indiani d'america...non vedo più l'antenna, era un punto di riferimento nei tempi passati, un'area così bella , finita in rovina e piena di merda, come al solito le cose belle vengono lasciate a marcire , il video descrive bene lo stato dei luoghi.

Anonimo ha detto...

E lo Stato vi manca dagli anni ‘90, da quando gli americani andarono via e consegnarono chiavi in mano alla Repubblica italiana questo gioellino urbanistico e militare.
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E proprio qui' casca l'asino...In questo caso cavalli, pecore e capre, perche' la Calabria non ha mai fatto parte dello Repubblica Italiana...
Se non nel momento di pagare le tasse. Il poeta scrisse: "Qui e' tutto come prima tranne i morti".

Olga ha detto...

ragazzi grazie per avermi fatto ritornare alla mente tanti bei ricordi con i cari amici americani compagni di tante estati divertentissime.Ho ancora alcuni gadgets e le foto dei militari della Loran c station che ci hanno lasciato in loro ricordo , ma non posso che dispiacermi per lo stato in cui vige ora quello che un pò di anni fa era un luogo bellissimo e ricco di vita!

Anonimo ha detto...

Gentile signora Olga,
se ci manda qualche foto saremo ben lieti di pubblicarla "per gentile concessione di....".
Grazie per il suo apprezzamento.

carlo ha detto...

ciao, è vero le strutture sono nell'abbandono totale.
purtroppo dopo la uscg, guardia costiera americana, il passaggio a quella italiana che ha mantenuto in ottimo stato la base.
purtroppo poi gli alti vertici decisero che la capitaneria dovesse andare via e lasciare solo un radar a difesa del territorio( gli immigrati gli sbarcano sotto) con la posa di 2 container per alloggio e strumentazione della marina militare.
da li' è stato dato appalto per svuotare i locali a ditta di smaltimento( che di sicuro ha portate le attrezzature a casa di qualche graduato)ed infine hanno abattuto l'antenna.
quei locali erano dei gioielli di tecnica e confort nonostante fossero degli anno '50.
da bambino ci entravo: cucine industriali, palestra, gruppi elettrogeni immensi, ne ricordo 3 con le marmitte sul tetto, l'infermeria
l'asta con la bandiera americana, italiana e della uscg. la casetta a mare con le feste a suon di birra e le cocacola in lattina mini e strette quando noi avevamo ancora la linguetta a strappo.
le partite di football americano.
la reception con l'interprete di cui non mi sovviene il nome...forse maria.
i campi circostanti coltivati dai fondisti e ben curati,
gli orologi atomici uno per ogni antenna loran del mediterraneo.
gli scivoli e le altalene.la buona compagnia degli americani che vivevano li, fittavano in sellia marina e si divertivano da matti.
w l'italia.
ragazzi attenzione è zona militare..le intrusioni prevedono condanne penali.okkio

Anonimo ha detto...

Buonasera ragazzi. Io ci ho fatto il servizio militare a fine 1996..... Mi è venuto mal di cuore a vedere tutto così ridotto.... Vi assicuro che era un gioiello di posto. Aria condizionata, moquette nelle camere, cucina con attrezzature incredibili,palestra; già quando c'ero io non si faceva più alcuna attività utile, se non mantenerla in buono stato. Vi giuro che se ci ripenso mi viene un pò di malinconia.

Raffaella ha detto...

grazie per avermici fatto entrare! certo, è ridotta male, ma ho sempre voluto sapere cosa c'era in quelle casette, dove vivevano quei militari. da bimbi, la guardavamo da lontano e facevamo supposizioni, fantasticherie!
chissà se chi ci ha vissuto per tanto tempo la rivedesse così cosa direbbe...molta più malinconia dell'anonimo sopra!